Anime & Manga > Hakuouki
Ricorda la storia  |      
Autore: _Kurai_    22/12/2012    5 recensioni
"E non poteva sentirsi debole, non poteva lasciarsi sopraffare. Non poteva permettere al suo corpo di non obbedirgli.
La sua mano destra si rifiutava di stringere la katana con forza sufficiente.
Non poteva rischiare di sbagliare, non poteva.
Mentre avvolgeva la fascia candida intorno alla sua mano, annodandola stretta per non perdere la presa, pensò che sarebbe morto stringendo la sua spada."
Genere: Drammatico, Introspettivo, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Souji Okita, Toshizou Hijikata
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
UNTIL THE END ~ 
 
Sul fondo dei suoi occhi verdi, fluttuante nel mare della sofferenza, ancora era evidente quella fiera devozione che l'aveva sostenuto fino a quel momento.
Stringeva febbrilmente il manico della katana appesa alla cintura di quegli strani abiti occidentali, così diversi dalla divisa della Shinsengumi, così diversi da quell'haori azzurro e bianco che tante volte si era macchiato del sangue dei suoi nemici, dei nemici di Kondou-san. E che, qualche volta, si era macchiato anche del suo.
 
Kondou-san.
Lo stava vedendo accanto a sè, in quel momento.
"Così è questo che succede, quando si sa che si sta per morire... ne~ Kondou-san?"
Il dolore che gli stringeva il petto in una morsa ormai da mesi aumentava sempre più, togliendogli il respiro, trafiggendogli i polmoni come una miriade di frammenti di cristallo.
Nonostante ciò, continuava a camminare, deciso, diretto verso la sua ultima missione.
 
Un passo dopo l'altro, solo un altro passo, un altro ancora...
 
Il suo ultimo regalo a Kondou-san, l'uomo che per lui era stato un maestro, un fratello e un padre, e che gli aveva dato una ragione per combattere, una ragione per vivere.
Ma non è forse la stessa cosa?
Le due spade sbattevano l'una contro l'altra ad ogni passo come a segnare il tempo, assetate di sangue, impazienti.
Gli uomini erano alle porte della città, anch'essi in attesa del loro tributo di sangue.
Volevano distruggere quel poco che era rimasto della sua ragione di vita, anche se la vita stessa ormai gli stava scivolando tra le dita, insieme al sangue che gli imbrattava il palmo della mano destra.
Aveva abbandonato perfino la sua umanità per sconfiggere quel nemico, ma non era bastato.
Perchè era dentro di lui.
 
Quegli uomini volevano distruggere quei pochi frammenti rimasti della Shinsengumi, che Hijikata-san - non l'avrebbe perdonato, no, ma doveva salvarlo - cercava faticosamente di tenere insieme. 
Hijikata-san, che gli aveva impedito di combattere perchè era indebolito dalla malattia, per proteggerlo.
Che gli aveva taciuto la morte del loro maestro e comandante, per proteggerlo.
 
"Non ho bisogno della tua protezione, l'unica cosa che so fare bene è uccidere, e morirò sul campo di battaglia. 
Per Kondou-san. 
E sì, un po' anche per te, perchè a te ha affidato il suo e il nostro sogno"
 
Il sogno di Kondou-san non doveva morire.
Non doveva rotolare nel fango, insieme alle sue speranze, come la sua vita in quel giorno di maggio. 
Avrebbe sacrificato tutto quello che gli era rimasto, fino all'ultimo respiro, fino all'ultimo briciolo della sua forza vitale, per combattere per quel sogno.
 
Era ormai vicino, sentiva le voci concitate degli uomini che si preparavano a uccidere  Hijikata Toshizo, il nuovo comandante della Shinsengumi. 
L'unico che fosse stato tanto vicino a Kondou-san quanto lo era stato lui, ma che tuttavia non era riuscito a salvarlo dal suo ineluttabile destino, anche se avrebbe potuto, nonostante gli ordini dello stesso Comandante.
Lui, Okita Souji, al suo posto l'avrebbe fatto, a costo della sua stessa vita.
E, anche se ormai era troppo tardi, gliel'avrebbe dimostrato.
 
Dovevano essere almeno una ventina.
Si nascose dietro un albero, in attesa del momento giusto.
Goccioline di sudore gli imperlavano la fronte, che scottava di febbre.
Rivolse un sorriso triste all'ombra di Kondou-san accanto a lui, prima di sussultare per l'ennesimo violento colpo di tosse, lottando contro sè stesso per trattenerlo.
Il sangue si mischiò alla terra, scarlatto e rilucente di un bagliore sinistro.
Era troppo.
Sì, ora ne era certo, sarebbe stata la sua ultima battaglia.
 
E non poteva sentirsi debole, non poteva lasciarsi sopraffare. Non poteva permettere al suo corpo di non obbedirgli.
La sua mano destra si rifiutava di stringere la katana con forza sufficiente. 
Non poteva rischiare di sbagliare, non poteva.
Mentre avvolgeva la fascia candida intorno alla sua mano, annodadola stretta per non perdere la presa, pensò che sarebbe morto stringendo la sua spada.
 
Sorrise.
Non disse nulla.
Si fermò al centro della strada, pronto a combattere, tutti i nervi tesi verso un unico scopo.
Non emise un gemito, nemmeno quando tre proiettili lo trapassarono, facendolo cadere in ginocchio.
Sì rialzò, e lasciò che fosse la spada a parlare per lui, e che il rasetsu fosse libero di esprimere tutta la sua rabbia.
Mentre i suoi occhi e i suoi capelli si trasfiguravano, e il suo sguardo rosso rilucente di un bagliore spettrale rivelava la minaccia di una furia omicida, la lama della sua spada tracciava arabeschi purpurei, veloci come fulmini, oltre ogni capacità umana.
In pochi secondi c'erano già numerosi cadaveri intorno a lui, ma altrettanti uomini lo attaccavano da ogni parte.
 
Ormai non sentiva più il dolore.
Il sangue sgorgava da un taglio profondo sul lato destro della schiena, un colpo che gli era stato inferto alle spalle.
Quasi non si accorse nemmeno quando una spada lo trapassò da parte a parte, al centro del ventre. Abbassò lo sguardo, verso il fiore scarlatto che si allargava sulla casacca.
Afferrò la lama che spariva inghiottita dalle sue carni e la estrasse in un solo movimento, menando poi un fendente letale verso colui che l'aveva ferito.
Il sangue gli scorreva anche sul viso, gli annebbiava la vista.
 
***
In quello stesso momento, in un edificio non lontano da lì, l'uomo che stava cercando di proteggere si svegliò di soprassalto. Si sollevò sul tatami di scatto, incurante del dolore delle ferite recenti.
"Souji."
Le parole che gli giunsero alle orecchie in quel momento, che riguardavano un combattimento terribile che si stava svolgendo in quel momento alle porte della città tra un giovane uomo dai capelli bianchi e un gruppo di ronin, confermarono solo la sua certezza.
Anche se si reggeva a malapena in piedi, afferrò la katana e uscì in strada.
 
***
Gli uomini che lo circondavano, nei loro ultimi istanti di vita si chiedevano chi fosse quel demone che stava sbarrando loro la strada.
"Sono il Capitano della prima unità della Shinsengumi, Okita Souji!"
Il suo corpo ormai si muoveva da solo, come se fosse manovrato da fragili fili di marionetta, dalla forza della devozione e quella dell'eccitazione della lotta, che fin da quando era un bambino lo avevano sempre spinto a combattere fino a superare i propri limiti.
 
I've lost my way, but I will go on until the end. 
 
Ancora un solo nemico.
Uno solo.
Ma era stanco, stanchissimo.
Il potere di guarigione - che aveva ormai compreso essere praticamente illusorio - dell'Ochimizu l'aveva abbandonato del tutto, e le sue ferite continuavano a sanguinare.
Il dolore arrivò tutto insieme, aumentando a ondate crescenti.
Anche l'ultimo uomo cadde a terra, sotto i colpi della sua spada.
Aveva vinto.
Aveva protetto ancora una volta, l'ultima, il sogno di Kondou-san.
 
 
 
The final fight I win, 
the final fight I win, 
the final fight I win, but I will go on until the end.
 
Gli occhi semichiusi, in piedi, appoggiato alla sua spada piantata nel terreno ormai intriso di sangue, tentò un debole sorriso.
Poi, all'improvviso, sul limite dell'incoscienza, sentì i passi di due paia di piedi che si avvicinavano.
Erano Hijikata-san e Chizuru.
 
Non voleva che lo vedessero così.
Non voleva che Hijikata pensasse che lui l'avesse perdonato, o non voleva che si sentisse in colpa anche per la sua morte?
Non lo sapeva, e forse nemmeno importava.
Lasciò la spada piantata nel terreno, con la fascia bianca ad ondeggiare al vento, come un vessillo della sua vittoria.
Si trascinò dietro un albero lì vicino, in modo da poter vedere e non essere visto.
"Kondou-san, alla fine... ci rivedremo, eh?"
 
Mentre le forze lo abbandonavano, con la coda dell'occhio vide l'uomo e la ragazza che si avvicinavano alla sua spada, e sentì distintamente Chizuru gridare il suo nome, e il vicecomandante rispondere, con la sua solita voce ferma e misurata "È di Souji che stiamo parlando, non dobbiamo preoccuparci per lui".
Un'ultima volta, sorrise.
 
Il vento soffiava forte, quel giorno.
Mentre quello che era stato Okita Souji si dissolveva nel cielo del mattino e gli passava accanto, Hijikata Toshizo, voltando le spalle alla scena del massacro, non riuscì a trattenere un singhiozzo.
 
La stoffa candida legata alla katana piantata nel terreno ondeggiava al vento, come per dare l'ultimo addio al suo proprietario.
 
________________________________________________
 
NOTE DELL'AUTRICE:
[EDIT: Magari qualcuno si sta chiedendo perché non abbia fatto finire la shot con la morte di Souji con la mano stretta intorno alla spada, in mezzo al campo di battaglia (in effetti anche il vero Okita, anche se in altre circostanze, secondo la leggenda sarebbe morto stringendo la sua spada - il fatto che fosse per scacciare un gatto, sono dettagli)... ecco, beh, me lo chiedo anche io XD All'inizio doveva finire così, ricalcando solo le sensazioni che ho provato guardando quell'episodio tristissimo. Poi è capitata una chiacchierata provvidenziale sull'autobus con Sawako, durante la quale è uscita quest'idea: ma se invece Souji fosse sopravvissuto ancora un pochino prima di dissolversi, e avesse sentito le parole di Hijikata? Ho passato un'intera giornata a meditare se avesse senso, a pensare a quel nodo che aveva fatto per non perdere la stretta sul manico della katana (ho pensato che - se fosse morto stringendo la spada - il nodo così stretto non si sarebbe sciolto, e la stoffa sarebbe rimasta annodata... mi ci son fatta seghe mentali a non finire XD) e se non fosse una mancanza di aderenza col personaggio... per dissipare i miei dubbi ho riguardato - per la quarantesima volta tipo - quell'episodio, e ad un certo punto, nel momento in cui Toshi e Chizuru si trovano davanti alla scena del massacro... ecco, sarà stata autosuggestione, ma mi è sembrato che l'inquadratura si spostasse e indugiasse un secondo di troppo in un punto, tra gli alberi, in cui non c'era niente. Ecco, in quel momento ho deciso che sarebbe andata così.]
 
A voi che siete arrivati fin qui (una menzione d'onore a chi ce l'ha fatta senza fazzoletti), alla fine di questa oneshot deprimente scritta nottetempo, ascoltando "Until the end" dei Breaking Benjamin (è impressionante come praticamente ogni loro canzone mi faccia venire in mente Hakuouki o.o), un enorme grazie anche solo per aver letto!
Questa è la prima volta che scrivo una oneshot ed è la prima volta che scrivo su Hakuouki, un fandom che negli ultimi tempi mi ha letteralmente inglobato anima e corpo XD
Okita è un personaggio che sento molto "mio", non saprei spiegarne il perchè a parole, ma mi ci sono affezionata talmente tanto, guardando l'anime e giocando a DoFB, che mi sono sentita quasi in dovere di scrivere qualcosa...
L'episodio 6 di Hekketsuroku mi ha ucciso, e quindi ho deciso di mettere un po' di sale sulla ferita scrivendo tutto ciò, giusto per mostrare apertamente il mio innato masochismo u.u
 
Concludendo, voglio ringraziare due persone molto importanti per me, le uniche a cui ho fatto leggere questa oneshot prima di pubblicarla: Sawako e SHUN DI ANDROMEDA. Un grazie enorme, per le critiche costruttive e per i discorsi deliranti che poi mi fanno partorire certe idee.
Voglio ringraziare anche Chandrajak (giuro che appena ho tempo recensisco tutte le tue fanfic XD) perchè scrive talmente bene che mi ha fatto tornare la voglia di aprire un documento word e rovesciarci dentro i miei pensieri contorti, voglia che temevo ormai morta e sepolta.
Ergo, prima di scrivere delle note più lunghe della oneshot, la smetto qui XD
Ancora grazie a chi ha voluto leggere fino alla fine!
 
_Kurai_
   
 
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Hakuouki / Vai alla pagina dell'autore: _Kurai_