Sweet
Dreams, My Prince
Bulma
spinse piano la porta, tentando di fare il minor rumore possibile.
Un
secondo dopo, il suo caschetto fece capolino oltre lo stipite, mentre i grandi
occhi azzurri ispezionavano la stanza immersa nella semioscurità.
Un’ombra
atletica, sormontata da una fiamma nera, si stagliava nitida contro il cielo
livido del temporale oltre la porta finestra.
Pesanti
gocce di pioggia tamburellavano sul vetro freddo sotto le dita della misteriosa
figura, rompendo il quieto silenzio dell’ambiente.
La
donna non ci mise molto a capire a chi appartenesse
quella sagoma.
-Ehi,
che succede?-sussurrò dolcemente, avvicinandosi alla silohuette e
abbracciandola da dietro –Non riesci a dormire?-.
Un
basso mugolio fu l’unica risposta che ottenne, ma la cosa non
sembrò turbarla minimamente. Con la testa appoggiata alla spalla
dell’uomo si crogiolò nel tepore di quel contatto –Tesoro,
ti conosco meglio di chiunque altro in tutto l’universo, e so che se sei
qui a contemplare la pioggia alle tre di notte significa che c’è
qualcosa che non va.- .
Vegeta
si girò di scatto, scrollandosi di dosso la compagna e facendo scattare
altezzosamente il mento verso il lato opposto.
Come
volevasi dimostrare, c’era qualcosa che non andava.
Bulma
si lasciò cadere sul divano, continuando a guardare intensamente il
saiyan e sbuffando in maniera teatrale -Se non vuoi parlarne non
c’è problema, amore, ma non venirmi a dire che va tutto bene, non
sono una stupida- decretò risoluta, incrociando le braccia in un gesto
molto simile al quello del compagno.
Il
principe si strinse impercettibilmente nelle spalle:era
vero, c’era qualcosa che non andava, ma il suo carattere introverso gli
impediva di esternare i suoi problemi.
La
compagna lo capì, guardando la sua sagoma atletica accarezzata dalla
flebile luce dei lampi:aveva passato tutta la vita a
ricacciare indietro le emozioni, ad affogare i sentimenti nel sangue e nel
dolore, a lasciare che le sue angosce e le sue pene gli tormentassero
l’anima; e non era facile accettare i problemi senza soffocarli nel
silenzio e nella solitudine.
Ma
così si faceva del male. E questo Bulma non lo avrebbe mai permesso.
-Coraggio,
vieni qui-lo invitò dolcemente lei, indicando al saiyan il divano su cui
era seduta e battendosi una mano sulle ginocchia.
Per
un attimo Vegeta indugiò, come se avesse paura
che qualcuno potesse vederli in un atteggiamento che lui trovava terribilmente
imbarazzante; alla fine, però, con uno sbuffo poco convincente raggiunse
la compagna, appoggiando la testa sulle sue cosce.
Bulma
socchiuse gli occhi, accarezzando la folta capigliatura corvina del principe:nonostante non avesse abbandonato l’idea di sapere
cosa lo turbava, voleva godersi quel momento di pace così dolce e
rilassante, in cui poteva accarezzare l’uomo che amava come qualsiasi
altra donna. Non importava che lui fosse il solitario monarca di un ormai
annientato popolo di guerrieri dai poteri sovraumani, contava solo il fatto che
lui fosse lì, vicino a lei, abbandonato al tocco leggero della sua mano.
Per
qualche secondo la donna si perse nei suoi pensieri, quando improvvisamente la
voce dell’uomo la fece sobbalzare.
-È
uno sbaglio- mormorò il saiyan, continuando a fissare le gocce di
pioggia che si rincorrevano sul vetro della finestra –è tutto un
maledetto sbaglio-.
Bulma
fermò per un attimo la mano, abbassando lo sguardo sull’uomo
–Che cosa è uno sbaglio?-.
-Io
non sono come voi- la voce di Vegeta si abbassò d’improvviso
–Io non posso essere un buon compagno per te o un buon padre per il
moccioso…io vengo da un mondo diverso, un mondo di sangue, di dolore, di
rabbia:non immagini nemmeno le cose che ho fatto, non
sai cosa vuol dire trovarsi in mezzo al fuoco e alle urla, sentire lo
scricchiolio delle ossa, essere fissati dagli occhi dei cadaveri
nemici…cosa potrei insegnare a Trunks? Che cosa potrei dirgli? Che suo
padre è un assassino, che a sedici anni aveva le mani già
macchiate di sangue, che ha ucciso, squartato, schiavizzato migliaia di persone
e se ne è sempre vantato?- serrò il pugno ,stringendo
convulsamente i denti –Io sono cambiato in questi anni, è
vero…ma ogni volta che credo di essere felice,di non avere più
bisogno della mia vecchia vita, anche una minima cosa mi trascina di nuovo
verso il mio passato, verso il principe perfido ed efferato che ho ancora
dentro di me…e non so mai se potrò resistere. -.
Il silenzio calò sulla stanza,
rotto solo dal monotono scrosciare della pioggia sui vetri.
Ad
un tratto, Bulma fece un respirò profondo
–Sei un idiota-.
Vegeta
sgranò gli occhi, facendo scattare lo sguardo verso la compagna:un’espressione a dir poco truce campeggiava sul viso
regolare e delicato della donna. –Sei un idiota se pensi che il tuo
passato ti possa impedire di vivere la tua vita- continuò lei ,tornando a volgere lo sguardo fintamente corrucciato alla
finestra, ma screditando la serietà della sua rabbia continuando ad
accarezzare dolcemente il compagno –Ma non capisci che ti amo, e che io e
Trunks ti vorremo per sempre un mondo di bene? Non importa chi eri, non importa se il
tuo cuore non è puro come quello degli altri, o se sei la persona
più orgogliosa, egocentrica e scontrosa di tutto
l’universo…perché anche se non c’è nessuno che
mi fa arrabbiare come te, nessuno potrebbe prendere mai il tuo posto…-la
sua espressione si fece più seria e decisa –So che la tua vecchia vita non se ne
è andata, e che una vena di malvagità continua ad albergare nel
tuo cuore, aspettando l’occasione di tornare…ma quello che devi
ricordarti ,è che le tue battaglie sono anche le mie,e che sarò
al tuo fianco, sempre, ogni volta che lo vorrai…-il pugno di Bulma si
strinse, rimarcando la sua decisione –E devi ricordarti anche che
combatteremo sempre i tuoi demoni…insieme…- sussurrò con
tono irremovibile.
La
ragazza continuò ad accarezzare i capelli del suo uomo, aspettando la sua
reazione dopo quel discorso.
Ma
questa non arrivò.
Solo
il tamburellare costante della pioggia animava la stanza.
L’inventrice
corrugò la fronte –Vegeta?Vegeta ci sei?-.
Scosse
leggermente la spalla della silohuette scura sulle sue cosce. Nessuna reazione.
Bulma
abbassò lo sguardo, già pronta a fargli una ramanzina sul fatto
che bisogna sempre rispondere alle persone se ti
dicono qualcosa di così carino,quando la sua espressione si
addolcì così come si era corrucciata qualche secondo prima.
Vegeta,
con gli occhi chiusi e una rarissima espressione rilassata ed indifesa, si era
addormentato ascoltando la sua voce.
La
ragazza sorrise:per un attimo si chiese se svegliarlo,
ma, come sempre, non ne ebbe il coraggio, incantata a guardarlo mentre era
così insolitamente sereno e tenero…
E
poi, sapeva che riusciva a diventare ancora più scorbutico
quando lo si svegliava.
Bulma
scivolò via piano, appoggiando delicatamente la testa del giovane sul
divano.
-Va
bene, vorrà dire che stasera lascerò il grande principe dei
saiyan a ronfare in salotto…- soffocò una risata, apprestandosi a
tornare nella camera da letto.
Si
avvicinò ancora un momento all’uomo addormentato, accarezzandogli
la guancia: per un secondo ripensò a tutto ciò che avevano
passato, a tutto ciò che avevano vissuto da quell’ormai lontano
giorno in cui un giovane con una coda e una strana armatura era atterrato sulla
Terra per conquistarla…E ripensò anche a tutte le battaglie che avevano
affrontato, e non solo contro androidi sanguinari e scienziati
pazzi…aveva dovuto faticare per convincere i suoi amici che Vegeta non
era solo un assassino spietato , per non arrendersi
davanti alla sua indifferenza…e per fargli accettare l’avere un cuore.
Ma
alla fine c’è l’aveva fatta, sempre. Anzi, ce l’avevano
fatta.
E
avrebbero continuato a combattere. Insieme.
-Non
permetterò che qualcuno ti porti via da me, Vegeta- pensò,
passando delicatamente la mano sul suo viso –neanche se sarà la tua stessa
anima a provarci. -
-Sogni
d’oro, mio principe- sussurrò, dando un bacio al suo dolce e
insostituibile saiyan.
Eccomi qui con una nuova one shot
(quando capirò come si scrive proclamerò una festa
nazionale…) romantica sul mio adorato principe dei Saiyan,mentre cerco
disperatamente di finire il nuovo capitolo di “House Panic”(sono la
dannazione fatta autore per qualsiasi povero lettore,lo so)!
Forse (come sempre)è tutto un
po’ zuccheroso, ma che volete farci, quando scrivo di Veggie non capisco
più niente >//< !!!
Spero comunque che vi piaccia,
anche perché è la mia
prima one shot e sono curiosa di vedere come me la cavo ai vostri occhi con
questo genere…quindi perché non mi lasciate una recensione, che fa
sempre piacere? In ogni caso mando un bacione a tutti voi che avete letto la
mia storia, sperando di ritrovarvi alla mia prossima fic. …e ovviamente
Ciaociao da Ceci!!!