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Autore: Ceci Princessofbooks    08/07/2007    9 recensioni
In alcune battaglie,la tua anima può non esserti alleata... in alcune battaglie, l'oscurità può non venire da fuori... in alcune battaglie, sapere chi ha vinto può essere molto difficile... ...e in alcune battaglie,niente è più potente di una carezza.
Genere: Romantico, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bulma, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La porta si aprì con uno schiocco secco,alzando la polvere grigiastra della stana in alte volute contorte

Sweet Dreams, My Prince

 

 

Bulma spinse piano la porta, tentando di fare il minor rumore possibile.

Un secondo dopo, il suo caschetto fece capolino oltre lo stipite, mentre i grandi occhi azzurri ispezionavano la stanza immersa nella semioscurità.

Un’ombra atletica, sormontata da una fiamma nera, si stagliava nitida contro il cielo livido del temporale oltre la porta finestra.

Pesanti gocce di pioggia tamburellavano sul vetro freddo sotto le dita della misteriosa figura, rompendo il quieto silenzio dell’ambiente.

La donna non ci mise molto a capire a chi appartenesse quella sagoma.

-Ehi, che succede?-sussurrò dolcemente, avvicinandosi alla silohuette e abbracciandola da dietro –Non riesci a dormire?-.

Un basso mugolio fu l’unica risposta che ottenne, ma la cosa non sembrò turbarla minimamente. Con la testa appoggiata alla spalla dell’uomo si crogiolò nel tepore di quel contatto –Tesoro, ti conosco meglio di chiunque altro in tutto l’universo, e so che se sei qui a contemplare la pioggia alle tre di notte significa che c’è qualcosa che non va.- .

Vegeta si girò di scatto, scrollandosi di dosso la compagna e facendo scattare altezzosamente il mento verso il lato opposto.

Come volevasi dimostrare, c’era qualcosa che non andava.

Bulma si lasciò cadere sul divano, continuando a guardare intensamente il saiyan e sbuffando in maniera teatrale -Se non vuoi parlarne non c’è problema, amore, ma non venirmi a dire che va tutto bene, non sono una stupida- decretò risoluta, incrociando le braccia in un gesto molto simile al quello del compagno.

Il principe si strinse impercettibilmente nelle spalle:era vero, c’era qualcosa che non andava, ma il suo carattere introverso gli impediva di esternare i suoi problemi.

La compagna lo capì, guardando la sua sagoma atletica accarezzata dalla flebile luce dei lampi:aveva passato tutta la vita a ricacciare indietro le emozioni, ad affogare i sentimenti nel sangue e nel dolore, a lasciare che le sue angosce e le sue pene gli tormentassero l’anima; e non era facile accettare i problemi senza soffocarli nel silenzio e nella solitudine.

Ma così si faceva del male. E questo Bulma non lo avrebbe mai permesso.

-Coraggio, vieni qui-lo invitò dolcemente lei, indicando al saiyan il divano su cui era seduta e battendosi una mano sulle ginocchia.

Per un attimo Vegeta indugiò, come se avesse paura che qualcuno potesse vederli in un atteggiamento che lui trovava terribilmente imbarazzante; alla fine, però, con uno sbuffo poco convincente raggiunse la compagna, appoggiando la testa sulle sue cosce.

Bulma socchiuse gli occhi, accarezzando la folta capigliatura corvina del principe:nonostante non avesse abbandonato l’idea di sapere cosa lo turbava, voleva godersi quel momento di pace così dolce e rilassante, in cui poteva accarezzare l’uomo che amava come qualsiasi altra donna. Non importava che lui fosse il solitario monarca di un ormai annientato popolo di guerrieri dai poteri sovraumani, contava solo il fatto che lui fosse lì, vicino a lei, abbandonato al tocco leggero della sua mano.

Per qualche secondo la donna si perse nei suoi pensieri, quando improvvisamente la voce dell’uomo la fece sobbalzare.

-È uno sbaglio- mormorò il saiyan, continuando a fissare le gocce di pioggia che si rincorrevano sul vetro della finestra –è tutto un maledetto sbaglio-.

Bulma fermò per un attimo la mano, abbassando lo sguardo sull’uomo –Che cosa è uno sbaglio?-.

-Io non sono come voi- la voce di Vegeta si abbassò d’improvviso –Io non posso essere un buon compagno per te o un buon padre per il moccioso…io vengo da un mondo diverso, un mondo di sangue, di dolore, di rabbia:non immagini nemmeno le cose che ho fatto, non sai cosa vuol dire trovarsi in mezzo al fuoco e alle urla, sentire lo scricchiolio delle ossa, essere fissati dagli occhi dei cadaveri nemici…cosa potrei insegnare a Trunks? Che cosa potrei dirgli? Che suo padre è un assassino, che a sedici anni aveva le mani già macchiate di sangue, che ha ucciso, squartato, schiavizzato migliaia di persone e se ne è sempre vantato?- serrò il pugno ,stringendo convulsamente i denti –Io sono cambiato in questi anni, è vero…ma ogni volta che credo di essere felice,di non avere più bisogno della mia vecchia vita, anche una minima cosa mi trascina di nuovo verso il mio passato, verso il principe perfido ed efferato che ho ancora dentro di me…e non so mai se potrò resistere. -. 

 Il silenzio calò sulla stanza, rotto solo dal monotono scrosciare della pioggia sui vetri.

Ad un tratto, Bulma fece un respirò profondo –Sei un idiota-.

Vegeta sgranò gli occhi, facendo scattare lo sguardo verso la compagna:un’espressione a dir poco truce campeggiava sul viso regolare e delicato della donna. –Sei un idiota se pensi che il tuo passato ti possa impedire di vivere la tua vita- continuò lei ,tornando a volgere lo sguardo fintamente corrucciato alla finestra, ma screditando la serietà della sua rabbia continuando ad accarezzare dolcemente il compagno –Ma non capisci che ti amo, e che io e Trunks ti vorremo per sempre un mondo di bene?  Non importa chi eri, non importa se il tuo cuore non è puro come quello degli altri, o se sei la persona più orgogliosa, egocentrica e scontrosa di tutto l’universo…perché anche se non c’è nessuno che mi fa arrabbiare come te, nessuno potrebbe prendere mai il tuo posto…-la sua espressione si fece più seria e decisa –So  che la tua vecchia vita non se ne è andata, e che una vena di malvagità continua ad albergare nel tuo cuore, aspettando l’occasione di tornare…ma quello che devi ricordarti ,è che le tue battaglie sono anche le mie,e che sarò al tuo fianco, sempre, ogni volta che lo vorrai…-il pugno di Bulma si strinse, rimarcando la sua decisione –E devi ricordarti anche che combatteremo sempre i tuoi demoni…insieme…- sussurrò con tono irremovibile.

La ragazza continuò ad accarezzare i capelli del suo uomo, aspettando la sua reazione dopo quel discorso.

Ma questa non arrivò.

Solo il tamburellare costante della pioggia animava la stanza.

L’inventrice corrugò la fronte –Vegeta?Vegeta ci sei?-.

Scosse leggermente la spalla della silohuette scura sulle sue cosce. Nessuna reazione.

Bulma abbassò lo sguardo, già pronta a fargli una ramanzina sul fatto che bisogna sempre rispondere alle persone se ti dicono qualcosa di così carino,quando la sua espressione si addolcì così come si era corrucciata qualche secondo prima.

Vegeta, con gli occhi chiusi e una rarissima espressione rilassata ed indifesa, si era addormentato ascoltando la sua voce.

La ragazza sorrise:per un attimo si chiese se svegliarlo, ma, come sempre, non ne ebbe il coraggio, incantata a guardarlo mentre era così insolitamente sereno e tenero…

E poi, sapeva che riusciva a diventare ancora più scorbutico quando lo si svegliava.

Bulma scivolò via piano, appoggiando delicatamente la testa del giovane sul divano.

-Va bene, vorrà dire che stasera lascerò il grande principe dei saiyan a ronfare in salotto…- soffocò una risata, apprestandosi a tornare nella camera da letto.

Si avvicinò ancora un momento all’uomo addormentato, accarezzandogli la guancia: per un secondo ripensò a tutto ciò che avevano passato, a tutto ciò che avevano vissuto da quell’ormai lontano giorno in cui un giovane con una coda e una strana armatura era atterrato sulla Terra per conquistarla…E ripensò anche a tutte le battaglie che avevano affrontato, e non solo contro androidi sanguinari e scienziati pazzi…aveva dovuto faticare per convincere i suoi amici che Vegeta non era solo un assassino spietato , per non arrendersi davanti alla sua indifferenza…e per fargli accettare l’avere un cuore.

Ma alla fine c’è l’aveva fatta, sempre. Anzi, ce l’avevano fatta.

E avrebbero continuato a combattere. Insieme.

-Non permetterò che qualcuno ti porti via da me, Vegeta- pensò, passando delicatamente la mano sul suo viso –neanche se sarà  la tua stessa anima a provarci. -

-Sogni d’oro, mio principe- sussurrò, dando un bacio al suo dolce e insostituibile saiyan.

 

 

 

Eccomi qui con una nuova one shot (quando capirò come si scrive proclamerò una festa nazionale…) romantica sul mio adorato principe dei Saiyan,mentre cerco disperatamente di finire il nuovo capitolo di “House Panic”(sono la dannazione fatta autore per qualsiasi povero lettore,lo so)!

Forse (come sempre)è tutto un po’ zuccheroso, ma che volete farci, quando scrivo di Veggie non capisco più niente >//< !!!

Spero comunque che vi piaccia, anche perché  è la mia prima one shot e sono curiosa di vedere come me la cavo ai vostri occhi con questo genere…quindi perché non mi lasciate una recensione, che fa sempre piacere? In ogni caso mando un bacione a tutti voi che avete letto la mia storia, sperando di ritrovarvi alla mia prossima fic. …e ovviamente Ciaociao da Ceci!!!

 

   
 
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