22/12/2012
7 recensioni
~ Mi piaci, ti prego esci con me? ~
ATTENZIONE: la parte scritta in rosa è la canzone che megumi canta per Yahiro, le parti in corsivo sono dei momenti descritti da un narratore e ciò che è scritto fra le virgolette è ciò che scrive sul quaderno. Grazie:)
Questa mattinata è luminosa e nella serra i raggi si fanno spazio fra le teche di vetro.
All’improvviso, arriva Akira, correndo e con il fiatone –Ragazzi… Una disgrazia! La mia Hikari si è presa l’influenza e oggi non potrà venire a scuola- Tadashi, con la sua solita tranquillità dice –Ah vabbhè prima o poi tornerà- ecco che si prende una bella occhiataccia da Akira.
-si rimetterà in men che non si dica- ed arriva Kei con un sorrisetto beffardo.
-Scusami perché non vai a trovarla?- wow, Tadashi ha avuto una buona idea!
-si andiamo tutti quanti-. Akira punta il dito contro il nostro numero uno –Perché vieni anche tu?-
-Megumi tu che ne dici? Vieni con noi?- pomeriggio?
‘’Mi dispiace ma non posso… Ho un impegno’’ Jun e Ryu mi guardano interrogativi e io distolgo lo sguardo.
A casa Saiga, si sente una domestica dire –Signorino Yahiro c’è una visita per lei- il ragazzo si gira curioso poi dice –Sei l’ultima persona che mi sarei aspettata di vedere-.
La ragazza più sicura che mai, mostra il suo album da disegno con su scritto ‘’Mi piaci. Ti prego esci con me’’
Si vede Yahiro abbozzare un mezzo sorriso –Ma si perché no? Ma solo se vinci una sfida contro di me. Se mi divertirò in tua compagnia, accetterò la tua proposta’’ Megumi resta impassibile.
Sono leggermente in anticipo così inizio a pensare a diverse cose da fare. Dopo pochi minuti però vedo Yahiro che si siede di fronte a me –Cos’è quel broncio? E’ arrivato il tuo ragazzo in fondo- non posso far altro che sopportare il suo modo di prendermi in giro.
-Allora? Che si fa?- mi chiede poggiando la tesata sulla sua mano destra.
‘’Potremmo andare al cinema?’’
-Sai la cosa non mi alletta molto-
‘’Allora all’acquario?’’
-Se è meglio di quello dove sono andato all’estero volentieri. Oh no quello era il più grande del mondo-
‘’Che ne dici del luna park?’’
-No non mi va-
Dovevo continuare a sopportare, e sopportare.
-Ehi ma che ti prende? Quasi quasi torno a casa- a quelle parole i miei propositi divennero maggiori di prima così ci mettiamo a camminare per le strade fianco a fianco.
-Allora? Guarda che se mi farai perdere tempo non ti perdonerò molto facilmente-. Mi metto a guardarmi in giro speranzosa di qualche ispirazione.
Poi trovo un ragazzo seduto per terra con una chitarra così, mi dirigo verso di lui.
Yahiro mi guarda con paura –non avrai intenzione di…- non gli faccio finire la frase che inizio a cantare.
Ovviamente, essendo andata male, mi metto dietro di lui a deprimermi con un’aura negativa intorno a me.
-magari sarebbe meglio se tu tornassi a casa- dette queste parole, smetto di camminare.
-Tanto io non ti piaccio davvero. O mi sbaglio?- lo guardo seria ‘’Si che mi piaci’’.
Si gira per guardarmi in faccia –Se è così perché non parli? Intrattienimi raccontandomi qualcosa…-
A quel punto abbasso il quaderno e lo getto in un cestino della spazzatura.
-Lo faccio per il canto… Perché non voglio sforzare le mie corde vocali. Ecco perché invece della voce scrivo per comunicare. Io voglio bene a tutti i miei compagni-
Nella serra quel giorno tutti quanti stavano bevendo il thè di Akira mentre tadashi dice –ehm ragazzi comunque volevo informarvi che io ed Akira stiamo insieme-
Poi Ryu fa riflettere Megumi –Mi domandavo come si comporterà adesso Yahiro-
-Però poi quando provo a cantare esagero ed esce qualcosa di orribile. Proprio come poca fa e quindi non ha molto senso e allora mi sono detta se anche lui avesse una ragazza allora la smetterebbe di essere così cattivo- distolgo lo sguardo.
-Adesso smettila di parlare- detto ciò continua a camminare. Antipatico! Io che mi ero sforzata di parlare proprio per renderlo felice.
-Sai che mi è venuta fame? Cosa mi hai portato?-. Sono veramente presa alla sprovvista –Cosa?-
-Ma come? Non ti sei alzata all’albe per cucinare delle prelibatezze al tuo fidanzatino?- sgrano gli occhi.
Quindi è così che funziona. Fortunatamente in borsa avevo degli snack quindi forse mi sarei salvata.
-E’ per me questa roba?- annuisco cercando di convincerlo.
-non è che sono schifezze che avevi intenzione di mangiare tu vero?- scuoto il capo.
Annuisce per poi darmi un tubetto di caramelle balsamiche –Allora tieni questa è la tua parte!- brutto tirchio! Solo questo?
Mentre mangiava una tavoletta di cioccolato si sente il mio stomaco brontolare.
-beh io sono sazio. Puoi mangiarla se vuoi- sorrido con occhi invitanti e inizio ad assaporare il mio pacchetto di patatine.
-Ma come? Tu non segui nessuna dieta?- lo guardo con la faccia blu per poi smettere improvvisamente di mangiare.
-Sai com’è le ragazze si fanno belle per il loro ragazzo quindi a volte fanno dei sacrifici-.
Dopo pochi secondi sparisco all’orizzonte per poi tornare di nuovo davanti a lui.
-Cosa? R…Rossetto?- ispiro profondamente poi mi dice –Oh quella tonalità ti rende troppo adulta non è per niente adatta a te- O mio dio ma possibile che a questo ragazzo non vada mai bene niente?
Dopo un po’, inizio ad attaccare bottone ma poi mi dice –Ti ho detto che non devi parlare!Come devo dirtelo?- smetto di camminare –Ma io voglio sapere tutti i tuoi interessi! Ad esempio qual è il tuo libro preferito? E il tuo colore?-
-Chiudi il becco- dice con una certa autorità.
-Aspettami qui-. Mi appoggio ad una sbarra aspettandolo, come mi ha detto di fare lui.
E se non dovesse più tornare?
-Tieni- mi porge una busta azzurra. –Avanti aprilo- scarto la carta.
Una tavoletta per scrivere. –Ma che significa?-
-Non parlare scrivi li sopra- dice abbastanza innervosito. Così, ond’evitare che si arrabbi ancora di più cerco di fare il più veloce possibile.
sorride. –Tu non devi più parlare capito? La voce… è il tuo tesoro- arrossisco a quelle parole tanto dolci.
‘’Grazie’’.
In fondo non è così meschino… Detto questo ci dirigiamo verso un bar dove iniziamo a parlare un po’.
-Sai… Forse dovrei provare in uno spazio aperto in modo che tutti possano sentirti- lo guardo interrogativa ‘’?’’ –Intendo per il canto- velocemente scrivo ‘’Potrei cantare ai break di Akira’’.
Che scema. Mi ero dimenticata che a lui ancora piace Akira.
-Certo è un po’ bizzarro parlare così- ma come? Se tu mi hai detto di non parlare.
Dal vetro, vedo Jun e Ryu passare con delle buste della spesa. Quindi per evitare di farmi vedere, mi metto a scappare trascinando Yahiro da una parte all’altra.
Lo porto persino in un negozio di vestiti dove lo costringo a mettere un basco e una sciarpa, per poi scappare in bicicletta verso un parco.
-Mi spieghi che cosa stavi facendo?- evito di rispondere ‘’allora? Ti sei divertito oggi?’’ mi guarda pper poi ridere e dire –per niente- dopo poco vedo Jun e Ryu davanti a noi e sento dire a quest’ultimo –Senti tu che intenzioni hai? Che cosa fai qui con Megumi?- si alza dalla panchina e fa per andarsene –Niente. La ho solo costretta ad uscire con me- mi alzo anche io. Perché deve fare la parte del cattivo? Non è vero niente di quello che ha detto. Così mi aggrappo al suo braccio –Se non lo avete capito io e Yahiro stiamo insieme per cui lasciateci in pace- detto questo lo trascino da un’altra parte.
Dove c’è una terrazza dove si può vedere tutta la città.
-Mi hai chiesto di uscire con te solo per ilo bene di Akira no? Ma io non potrei farle mai del male. Come potrei? Voglio solo vederla felice. Quindi non c’era bisogno che tu uscissi con me per cui puoi benissimo tornare a casa-
Mi metto a salire una grandissima gradinata –Aspettami lì-.
Ti atteggi a cattivo e intanto ti preoccupi che lei non abbia mai alcun problema però se fai così chi si prenderà cura di te?
Ecco che inizio a cantare.
I mille bagliori del firmamento, nascosti dal bagliore della notte
Prego affinchè un giorno… Riesca a farli arrivare fino a te
Vorrei che questa canzone fosse la fonte del tuo sorriso
Prego affinchè un giorno io possa riuscirci.
-Senti voglio rifarti quella domanda…- ‘’Ti sei divertito?’’ la nostra sfida non è ancora finita vero?-
Si mette il cappello preso nel negozio di prima per poi dire –beh vedremo-
Ecco che, quella serata, continuò a ripetersi ancora, ancora e ancora un’infinità di volte.
Beh adesso scappo e ancora buon natale!