non lasciarmi andare, non di nuovo.
-Justin,che ne pensi?-disse la piccola Cheril, piroettando su se stessa.
Le piaceva da matti quel vestitino. Si sentiva una principessa.
-Sei bellissima-disse Justin sorridendo.
Cheril fece un inchino davanti al biondo.-Io sono la principessa Cheril. Tu vuoi essere il mio principe?-la bambina fece gli occhi da cucciolo, sapeva che lo aveva già convinto.
-Certo-disse Justin prendendo la bambina per i fianchi, e iniziando a ballare.
-Sei un'ottima ballerina, mia principessa-Justin sorrise nuovamente vedendo che Cheril arrossì.
-Principe Justin?-disse la bambina poggiando la nuca sul petto del biondo.
-Si, bellissima principessa?-.
-Non mi lasciare mai-.
-Te lo prometto-disse il bambino staccandosi da lei.-Oh!-disse assumendo un'espressione di stupore.-ho appena visto la persona più bella del mondo-.
-Dove?-disse Cheril guardandosi in giro,curiosa.
-E' proprio dietro di te.Aspetta a girarti, forse non le piace essere guardata così tanto..-disse Justin sorridendo.
La bambina si voltò lentamente.
Dietro di lei c'era uno specchio,con la sua immagine riflessa.
-Non è bellissima?-.
Si sentirono dei passi avvicinarsi sempre più velocemente alla stanza della bambina.
La signora Smith aprì la porta di scatto.-Cher?! Quante volte ti avevo detto di non parlare da sola?!-disse rabbiosa, mentre prendeva la bambina per mano, pronta a portarla da uno psicologo.
-Ma io non parlo da sola. Parlo con il mio migliore amico, Justin-si giustificò la bambina, mentre con l'altra mano prendeva quella di Justin.
-E' solo un amico immaginario, smettila con queste sciocchezze!-.
La bambina scosse la testa. Justin non era un suo amico immaginario.
Per lei, lui era vero.
Cheril si svegliò di colpo dal letto.
Sudava e gli occhi le pizzicavano per le lacrime che volevano fuoriuscire.
Fece un grande respiro, poggiandosi una mano sulla fronte.
Era solo un ricordo.
Un ricordo bellissimo.
La mora scese velocemente giù dal letto afferrando l'IPhone e dirigendosi verso il bagno.
1 messaggio da Niall :
ciao principessa! mi manchi tanto.
appena avrò finito il tour con la band sarò subito lì da te.
ci vediamo.
ah! ricordati che ti amo tanto.
Cheril sorrise. Le emozioni che le faceva provare quel ragazzo erano bellissime.
Aprì il rubinetto e si buttò dell'acqua gelida in viso.
Justin l'aveva abbandonata quando lei aveva compiuto 10 anni, e da quel giorno si era promessa che l'avrebbe dimenticato.
Perché dopo quindici anni, non si era ancora dimenticata il suo amico immaginario?
Si vestì velocemente, si truccò e uscì, diretta verso il suo ufficio.
Si fermò al bordo del marciapiede e chiamò un taxi.
Guardò dall'altra parte del marciapiede e notò un ragazzo biondo che ammirava un edificio.
A Cheril venne un brivido.Lei lo conosceva.
Il biondo si voltò e incrociò lo sguardo della mora, sorridendole.
-Ciao Cheril!-urlò.
La mora lo guardò in modo strano. Chi era? Come faceva a conoscerla?
Il ragazzo attraversò la strada, raggiungendola.-Mio Dio come sei cresciuta.. sei sempre più bella-disse il biondo continuando a sorriderle.
-Mi scusi ci conosciamo?-chiese Cheril, incantata dalla bellezza che quel ragazzo spruzzava da tutti i pori.
Era alto, magro, dai capelli biondi come il grano e gli occhi color miele. Un sorriso smagliante, e una voce angelica.
-Si,eravamo migliori amici da bambini, ricordi?-il biondo non smetteva di sorriderle.-Ricordi quando siamo andati a dormire nella casetta sull'albero e il giorno dopo avevi il raffreddore? O quando ci siamo persi nel bosco? Oppure quando siamo andati a pattinare insieme e tu ti sei quasi rotta la gamba?-il ragazzo iniziò a ridere, e la mora si sentì sempre più confusa e in imbarazzo.
-Venivi a scuola con me?-si affrettò a chiedergli.
-Stavamo sempre insieme. Ti ricordi quando a scuola ti avevo aiutato con i compiti di matematica?-il ragazzo non smetteva di parlare, e a Cheril girava la testa.
Come faceva uno sconosciuto a ricordarsi di lei?!
-Come ti chiami, scusa?!-chiese la mora un po' scocciata.
-Justin-.
Quel nome iniziò a frullare nella mente di Cheril.
Non era assolutamente possibile.
Quel Justin l'aveva abbandonata quand'era piccola.
Quel Justin era ancora un bambino.
Quel Justin era il suo amico immaginario.