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Autore: Anakina    13/07/2004    5 recensioni
Ciaooooo! Sono tornata di nuovo a stressarvi la vita, hahahaha!! Stavolta vi propongo la mia personale parodia di episodio 1... nella speranza che non vi addormentiate nel leggerla vi saluto, e se magari ci scappa qualche recensione non sarebbe male!! Baci baci!
Genere: Parodia, Demenziale, Avventura, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anakin, Skywalker/Darth, Vader, Darth, Maul, Obi-Wan, Kenobi, Padmè, Amidala
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Ogni epoca ha i suoi tempi duri…

Ogni epoca ha i suoi tempi duri

Ogni viaggio ha un imprevisto...

Ogni saga ha il suo LATO OSCURO!

 

Tanto tempo fa, in una galassia lontana lontana...

 

STAR WARS

EPISODIO 0,5

LA MINACCIA INESISTENTE!

 

Gravi tumulti hanno travolto la Galassia

  a causa del “Torneo Interplanetario di Scacchi”.

 

L’avida Federazione dei Dementi, agli ordini di uno strano

    e losco figuro dal mantello fuori moda che spera di vincere i soldi

     in palio, ha sequestrato il pianeta Naboo, campione imbattuto, in modo

           da assicurarsi  una vittoria schiacciante .

 

        Mentre al Senato Galattico si fanno scommesse su chi vincerà, il Cancelliere

    Appena Supremo ha inviato in segreto due cavalieri Jedi, per tentare di risolvere

  il terribile conflitto (e quindi si deduce che doveva essere proprio disperato per aver

dovuto mandare due idioti a salvare un pianeta…)…

 

Capitolo 1. Fuga a rotta di collo

 

L’incrociatore repubblicano uscì finalmente dall’Iperspazio.

-Capitano, comunichi al viceré che vogliamo scendere subito altrimenti il mio allievo si mette a piangere.- disse Qui-Gon Jinn.

Nessuna risposta.

-Capitano...?- domandò di nuovo, sporgendosi al sedile del pilota, sorprendendolo mentre si stava fumando una sigaretta e leggendo il giornale.

-Hemmm...come? Sì-sì, chiamerò il viceré - confermò il capitano, dopo essersi accorto dell’anziano Jedi che lo squadrava severamente.

Il viceré acconsentì, e poco dopo l’astronave era già entrata nell’hangar della nave di controllo droidi, che assomigliava ad una specie di ciambella con una palla in mezzo. Non so quale genio abbia ritenuto  che questa fosse una forma adatta ad una nave spaziale, ma che possiamo farci…

I due Jedi si fecero condurre da un droide di protocollo in una stanza che probabilmente doveva essere la sala delle riunioni, che li invitò ad attendere lì i viceré della Federazione dei Dementi.

-Ho un presentimento negativo.- disse il giovane Obi-Wan Kenobi, abbassando il cappuccio del suo mantello, facendo scoprire la sua  chioma da hippy (perché infatti lo era). Anche Qui-Gon aveva i capelli lunghi, ma era solo un parrucchino; in realtà era pelato come un pomodoro.

Il maestro Jedi lo guardò allarmato:

-...Devi andare ancora in bagno?

-No Maestro, è qualcosa da un’altra parte...che mi sfugge.

-Non farci caso, mio giovane Padawan- gli consigliò Qui-Gon -probabilmente ti sei solo perso il portafoglio.

-Che cosa?!

-Oh, tranquillo Obi-Wan, i soldi non c’erano, stavano con me ieri sera quando sono andato al “La Tana del Jedi Arrapato”, lì a Galactic City.

 

Intanto in un’altra sala, il viceré e il suo secondo, il tenente Rune Haako, stavano interrogando il droide di protocollo:

-...Quindi tu dici che sono Jedi?- chiese Nute Gunray.

-Sì, credo che gli ambasciatori del Cancelliere lo siano.- rispose educato il droide.

Sia lui che Rune Haako, scoppiarono in una fragorosa risata!

-Hahahahaha… niente di meglio che una bella caccia al Jedi per iniziare la giornata! Allora, come li uccidiamo stavolta?

-Io propongo di distruggere l’incrociatore in modo che non possano fuggire e saturare l’aria della stanza in cui si trovano con gas velenosi, poi mandare i droidi a sbucherellare con i blaster i loro cadaveri, ed infine arriviamo noi che prendiamo le loro spade laser, li tagliamo a fette e appendiamo le loro teste insieme a quelle degli altri Jedi nel salottino per il brandy... che te ne pare?- disse il tenente.

-E’ un’ottima idea! Diciamolo anche a Darth Sidious!- aggiunse l’altro.

Così contattarono il signore dei Sith, e davanti a loro apparve la sua immagine tremolante.

-Ciao Darthy, come va?

Il Sith sembrò alterarsi di brutto:

-Quante volte vi devo dire di non chiamarmi Darthy!!! ...Comunque, che cosa c’è?

-Ci scusi Milord- disse il viceré, molto più intimidito -volevamo informarla che gli ambasciatori del Cancelliere sono arrivati...pensavamo di ucciderli...

-Fate come vi pare- tagliò corto Darth Sidious -uccideteli, scorticateli, buttateli dal balcone, basta che non cediate alle loro stupide trattative. E’ chiaro??

-Cristallino, Milord.

-Bene. E ora lasciatemi guardare la partita in santa pace, per la miseria, che forse stavolta è la volta buona che vince l’Inter!!- esclamò il Sith.

-Certo, Signore...a presto.

L’ologramma di Sidious scomparì.

-Ok, cominciamo ad ammazzarli- disse Nute Gunray.

Per prima cosa, secondo i piani, distrussero la nave. I Jedi avvertirono un tremito nella Forza, ma se ne fregarono completamente.

Poi però la stanza si riempì di gas velenoso, e allora furono costretti a fuggire di lì.

Si trovarono davanti ai droidi, che sconfissero non senza difficoltà (anche se erano fatti di materiale scadente e per di più erano difettosi), e cercando di scappare da lì in fretta prima che la Federazione li sgozzi vivi, anche se non avevano ben capito perché.

 

In quello stesso momento, a Naboo, la regina Amidala stava tenendo una videoconferenza con Nute Gunray nella sala del trono del suo palazzo. Sembrava furibonda e svegliata da poco, infatti aveva i capelli scarmigliati come una pazza, portava ancora il pigiamino rosa con i coniglietti e l’orsacchiotto sotto braccio. Chiunque l’avrebbe derisa, ma...era una regina!

-Si può sapere che accidenti state facendo al mio pianeta, mannaggia a voi???- esclamò con rabbia, mentre mordicchiava lo stecco di quello che doveva essere stato un lecca lecca alla fragola- Già il fatto di avermi buttata giù dal letto a quest’ora basterebbe a farmi rimettere in vigore la pena di morte apposta per voi, in più venite a rompere proprio qui da me?? Se avete intenzione di prenderci in ostaggio con tutte quelle navi ridicole per via del torneo siete proprio fuori rotta, cocchi miei!!

-Vostra Maestà, siete presuntuosa...non toccheremmo con un dito il vostro pianeta senza l’approvazione del Senato!

-Ma il Senato è troppo impegnato a scommettere su questo torneo di scacchi, non è forse così? Non vi avrebbero mai dato ascolto, specialmente ora!

Rune Haako bisbigliò al suo compare:

-Ella ha ragione...non abbiamo l’approvazione del Senato...

-Taci e continua la farsa!- rispose di rimando Nute Gunray.

-Vostra Maestà, penso che vi sbagliate. Noi...

-E basta, viceré!- lo interruppe ancora più infuriata -Avete passato il segno con questa fottuta invasione illegale! Ci avete tagliato i viveri, le comunicazioni e persino l’elettricità! Ora non posso né chattare in Internet, né guardare la tv, e neppure ascoltare la radio col mio bellissimo stereo! Quale sarà la prossima mossa?- si interruppe per prendere una mentina, e parve calmarsi -Comunque ho saputo che gli ambasciatori del Cancelliere Appena Supremo sono lì con voi...

-Noi non ne sappiamo niente di questi ambasciatori!- esclamò Rune Haako, mentendo spudoratamente –Ma d’altra parte, se firmaste il trattato di ritiro dal torneo, tutto questo non avrebbe più importanza perché ce ne andremmo subito e vi lasceremmo in pace…

Amidala parve schifata e indignata.

-Bel tentativo, ma non attacca con me! Naboo è un popolo di coraggiosi e noi non ci arrenderemo mai alle vostre sordide richieste! Vi avverto, se scopro cosa state nascondendo, giuro che vi ficco il bastone del mio lecca-lecca in un occhio!

Detto questo, fece interrompere la comunicazione.

-Vostra Maestà, ma siete proprio sicura che i Naboo preferiscano essere assediati dalla Federazione dei Dementi piuttosto che perdere un torneo?- le chiese Panaka, il capo dei suoi bodyguards.

-Ma certo Panaka, la mia volontà è del tutto concorde con quella del popolo, che mi amano e mi stimano.- la regina si avviò placidamente verso uno dei finestroni della sala del trono che dava sulla piazza principale di Theed, capitale del pianeta., e vi si affacciò. – BUONGIORNO A VOI, MIEI FEDELI SUDDITI!! – esclamò sorridendo e alzando le braccia.

Dal basso si levarono delle grida:

-Eccola lì, quell’infame!!!! Addossooooooooooooo!!!

Prima ancora che se rendesse conto, Amidala si ritrovò ricoperta di uova, frutta e verdura marcia, e altre cose innominabili.

 

Intanto Qui-Gon e Obi-Wan, passando per i condotti di aereazione, si ritrovarono di nuovo nell’hangar.

-Maestro, devo andare in bagno!- Disse Obi-Wan, nascostosi dietro Qui-Gon.

-Non puoi adesso, abbiamo da fare! Guarda...è un esercito intero di droidi...ma chissà perché stanno per andare verso Naboo?

-Maestro, mi scappa!

-Taci figliolo, devo pensare! “Hum...forse fanno una parata militare...

-Maestro...!

-CHE C’E’!!!- esclamò il Jedi, rischiando sul serio di farsi sentire.

-Mi scappa!- rispose Obi-Wan.

-Se ti scappa te la tieni! Ora dobbiamo trovare il modo di andare a Naboo per vedere la parata milit...hem...per portare con noi la Regina Amidala a Coruscant, per poi esporre il problema al Senato!...Sento che vogliono impossessarsi di Naboo per vincere il torneo di scacchi senza problemi, e vogliono che la gente di Naboo si riscatti facendo firmare ad Amidala un documento che certifica che il pianeta si ritira dalla gara!

Obi-Wan fissò sorpreso il Maestro:

-Ma...come sai tutte queste cose!

A quel punto Qui-Gon arrossì un po’:

-Hem...l’ho sbirciato prima sul copione...ma ora non c’è tempo per parlare! Dobbiamo salire su quei mezzi da trasporto, ci ritroveremo sul pianeta.

-Bene...- il Padawan quatto quatto si avviò verso un mezzo da sbarco, ma poi tornò un attimo indietro:

-Maestro, ci sono i gabinetti nei mezzi da sbarco?

Qui-Gon dovette mandarlo via, altrimenti un calcio nel sedere non glielo levava nessuno!

 

Nel frattempo, alla sala comandi della nave di controllo droidi… 

-...La regina? Ha acconsentito a firmare il trattato?- chiese l’ologramma tremolante di Sidious ai viceré.

-No Milord, non ancora.

Il Sith si alterò di brutto:

-Porca miseria! Mi serve la sua firma, sennò non posso vincere i soldi al torneo di scacchi, e se non vinco non mi posso comprare la moto! Lo capite questo?

-Sì, Milord.

-E allora vedete di convincerla!

-Faremo del nostro meglio...abbiamo fatto già partire la droide-armata per arrestare gli abitanti di Naboo.

-Bene, ma ricordate...voglio la sua firma!

 

Quella mattina, come tutte le altre, il Visconte Gungan Jar Jar Binks era uscito per fare la sua passeggiata nella foresta, leggendo la Divina Commedia, quando improvvisamente sentì un rumore infernale (capitato proprio a proposito…) che si dirigeva verso di lui...e vide tanti animali che fuggivano, alberi sradicati come niente, tutto per il passare di una grande macchina devastatrice.

-Grande Giove!- esclamò stupito proprio quando la macchina era a due passi da lui.

Scorse anche un vecchiardo umanoide che si stava dirigendo da quella parte!

-Stai giù!- Gli disse l’uomo, e lo fece sprofondare nel pantano.

Jar Jar potè sentire lo spostamento d’aria sopra di lui, poi, quando il pericolo passò, si rialzò tutto arrabbiato e disse a Qui-Gon:

-Dico, ma siete impazzito? Avete appena rovinato il mio completo nuovo di Rocco Tarocco! Qualcosa da dichiarare?

Improvvisamente i due videro un droide su una piattaforma aerea che rincorreva un giovane umano coi capelli da hippy, sparando all’impazzata.

Qui-Gon deviò i colpi con la spada laser, che avrebbero colpito Obi-wan se non avesse portato al collo un medaglione metallico col simbolo della pace, che riflettè il colpo distruggendo la piattaforma e  il droide, che andarono in mille pezzi.

-Mi chiedo cosa stia diventando la foresta oggigiorno, così piena di traffico, smog...- disse Jar Jar cercando di spolverare la sua giacca.

-Chi è questo?- chiese Obi-Wan a Qui-Gon .

-E’ uno...prima gli ho salvato la vita...-rispose lui

Jar Jar si risentì di come l’avevano liquidato:

-Miei cari signori, ci terrei ad informarvi che ho un nome...sono il Visconte Gungan Jar Jar Binks.

-...Visconte?- ripeté il Jedi -Avete per caso un mezzo di trasporto per condurci alla città di Theed?

Il Gungan sembrò sorpreso:

-Mezzo di trasporto! Ha! Sono troppo snob per girare nelle strade di Theed, io non mi allontano mai più di tanto dal mio grattacielo di venti piani che ho nel bel mezzo della foresta!

-E allora, non conoscete nessuno che ce ne può fornire uno?- chiese implorante Obi-Wan.

Jar Jar sembrò rifletterci su:

-Hummm...forse qualcuno ci sarebbe, il Boss di quelli della mia specie...lo chiamo al cellulare!

Estrasse il suo Videofonino 3 ultimissimo modello, digitò un numero ed aspettò. Poco dopo apparve la figura di un essere obbrobrioso e lardoso che, a giudicare dallo sfondo dietro di lui, doveva vivere in una città subacquea (che ovviamente è la prima cosa che penserebbe chiunque…).

-...Pronto, Nass? Sono io!- disse dopo un po’ -Mi dovresti fare un favore; ci sono qui due pezzenti rozzi e maleducati che elemosinano un mezzo di trasporto… visto che tu ne hai tanti, pensavo che qualcuno, anche il più scassato, sarebbe potuto andare bene per prestarglielo… basta che in qualche modo se ne vadano, sono così... poco snob... la mia nobile vista non riesce a sopportarli oltre.

I due Jedi si scambiarono un’occhiata.

-...Me lo puoi mandare adesso? Davvero? Grazie, sarebbe una liberazione! Allora a presto!- richiuse il telefono.

-Ha detto che  dovete andare al lago, lì troverete il vostro mezzo. Fortunatamente, non è distante da qui e posso degnarvi del mio accompagnamento!

I tre si trovarono davanti al lago dopo qualche minuto, dove trovarono sulla riva uno Sprinter mezzo arrugginito, che assomigliava più che altro a un triciclo.

-Bene signori, io vi ho accompagnati fin qui- disse Jar Jar quando li vide salire sui sedili anteriori della vettura -ora vi saluto e a mai più rivederci, ok?

-Credo che ci servirà un navigatore, qualcuno che conosca il pianeta, Obi-Wan- disse Qui-Gon al suo apprendista, e i due si voltarono verso il Gungan.

Avendo un’intelligenza superiore alla media della sua razza, capì al volo ciò che passava per la testa ai due Umani.

-...No, non penso...che sia una buona idea, e inoltre...

Non fece in tempo a finire che i due, col manico della spada laser colpirono alla testa il povero Jar Jar, che cadde a terra svenuto.

 

Purtroppo per loro però la Droide-Armata li aveva preceduti.

Ora, sulle strade deserte di Theed (deserte perché i droidi avevano deportato gli abitanti del pianeta in svariati agriturismi o località montane di Naboo, senza nessun contatto con nessun tipo di tecnologia) la Regina e le sue dame erano state arrestate per essere deportate...in un campo Scout! Amidala questa non l’avrebbe perdonata.

-Maledetti! Vigliacchi!- urlava a squarciagola come una cornacchia imbestialita -In un campeggio mi vogliono mandare! Dannata Federazione dei Dementi! Io vi anniento! Vi disintegro! Nemmeno i bastoncini di liquirizia mi hanno fatto portare! Me la pagherete cara!

Le dame si affannavano nel cercare di farle ingoiare una caramella al miele, almeno l’avrebbe calmata.

-Comandante, è preferibile per la nostra incolumità fulminare la cornacchia in modo che non alteri ulteriormente i nostri circuiti con le sue stridule onde sonore?- domandò un droide con voce metallica ad un suo superiore, probabilmente.

-Negativo- rispose questi con lo stesso timbro metallico -dobbiamo deportarla quando è ancora in vita. Ad ucciderla penseranno gli Scout con le escursioni sulle montagne.

-Roger comandante- fece quell’altro, quando sia i due che gli altri droidi che scortavano la corte della Regina, videro alle loro spalle arrivare Obi-Wan e Qui-Gon seguiti da Jar Jar, che però era più in disparte, e si massaggiava la testa.

I due riuscirono a sopraffare i droidi solo perché erano già mezzi tramortiti dalle grida di Amidala.

-E voi siete Scout?- disse lei con noncuranza.

-Per la verità siamo Qui-Gon Jinn e Obi-Wan Kenobi e siamo Jedi, Vostra Altezza- s’affrettò a precisare Qui-Gon .

La Regina alzò le spalle:

-Jedi, Scout...stessa roba.

-Sono spiacente di non essere intervenuto prima, ma il mio allievo- si girò di scatto guardando male Obi-Wan -si doveva cambiar d’abito!

Amidala notò il ragazzo. Era più giovane di quell’altro, aveva i capelli lunghi almeno quanto i suoi, dai quali si distingueva una treccina. Indossava una maglietta stracolorata, i pantaloni larghissimi in fondo e degli zatteroni alti dai dieci centimetri in su. Lo sguardo era un po’a pesce lesso, ma Amidala lo attribuì alla stanchezza di diverse notti in bianco (passate magari a farsi… non proseguo) .

Mmmh, però, mica male, suppongo che sarà la prossima vittima dell’abbordatrice folle!!”si ritrovò a pensare la ragazza sogghignando.

-...E allora?- chiese Obi-Wan, offeso dal gelido sguardo del suo Maestro -ero impresentabile di fronte alla nostra regale ospite! ...Vostra Altezza...- si rivolse poi alla Regina con un solenne inchino. Lei arrossì.

-Piantala di fare l’idiota!- esclamò Qui-Gon dandogli uno scapaccione fra capo e collo, facendolo stramazzare al suolo -Perdonatelo Regina...siamo gli Ambasciatori del Cancelliere Appena Supremo, e siamo appena fuggiti dalla nave di controllo droidi. Non siamo riusciti ad avere un colloquio con i Viceré perché ci hanno quasi avvelenato! E’ un miracolo che siamo qui ora!

-Allora quelli della Federazione hanno mentito!- Esclamò lei, cercando di fare un palloncino con la Big Babol che si era appena messa in bocca. Anche le altre ancelle masticavano sempre qualcosa, osservò Qui-Gon.

-Vostra Altezza- proseguì -dovete venire con noi su Coruscant, lì sarete più al sicuro e potrete sottoporre il vostro caso al senato.

Lei parve strozzarsi con la gomma:

-Coruscant?! Ma sei scemo! Io non ci vado lì! E’ così tutto pieno di smog, di confusione, di gente che ti passa davanti senza nemmeno inchinarsi... dopo mi vengono gli attacchi di diarrea, se non mi sento amata e adorata!!!

A Jar Jar la cosa invece non dispiaceva affatto. Sarebbe stata un’ottima occasione per controllare di persona l’andazzo delle sue azioni in borsa!

-Perdonatemi Vostra Altezza- esordì il Gungan -sono il Visconte Gungan Jar Jar Binks. Sebbene io non debba essere qui con questi due tipi poco snob, ritengo di essere d’accordo per il viaggio a Coruscant. Pensate, ci sono così tanti negozi in cui fare shopping...

Jar Jar aveva proprio detto la parola magica. Ad Amidala brillarono gli occhi.

-Beh, ripensandoci...perché no? Forza, preparate la mia nave, che si parte!!!!

-Ehi, aspettate!- gridò Obi-Wan indicando Jar Jar con sospetto -Chi vi ha detto che veniate, Visconte? Non eravate forse voi che non vi allontanavate mai dal vostro grattacielo?

-Hemm...ma che discorsi! E’chiaro che voi due tipi poco snob abbiate un debito con me, visto che vi ho fornito un mezzo per arrivare fin qui, e inoltre...

-Va bene, va bene, state zitto,- lo interruppe Qui-Gon -porteremo anche voi. E ora muoviamoci!

Così lui, Obi-Wan, Jar Jar, Amidala, le ancelle, il capitano Panaka e tre o quattro guardie si apprestarono ad entrare nell’hangar della reggia per prendere la nave e liberare i piloti tenuti prigionieri dai droidi.

Non appena spalancarono il portone, lei si mise a strillare a squarciagola, così che i robot rimanessero storditi, poi Qui-Gon ed Obi-Wan, con le spade laser, li finirono. Era un bel gioco di squadra!

Liberati tutti i piloti, il gruppo si apprestò a salire dalla rampa della nave.

-Però la Regina deve stare vicino alla mia stanza, eh?- disse scherzosamente Obi-Wan, e Qui-Gon lo tramortì col manico della sua spada laser.

 

Non appena uscirono dall’atmosfera di Naboo, incrociarono il blocco di navi della Federazione dei Dementi, che subito si misero a sparare raffiche laser al povero vascello reale. La potenza dei laser era minima, ma pur sempre letale per quel catorcio, privo di armi e di uno scudo decente per via dei fondi tagliati al ministero della difesa a beneficio del guardaroba di Amidala.

Un laser danneggiò gravemente il generatore d’iperguida, la fonte del loro deflettore nonchè la loro unica, minuscola protezione.

Obi-Wan aveva già cominciato a piangere, così che i membri dell’equipaggio non sapevano se temere di più la morte certa per allagamento o la perdita del deflettore. Per fortuna un piccolo, stupido droide riuscì a sistemare temporaneamente il guasto giusto in tempo per uscire dal blocco.

-Non ce la facciamo ad arrivare a Coruscant in queste condizioni!- disse Ric Oliè, un pilota incompetente che aveva passato l’esame di volo scopiazzando qua e là -Dovremo trovare un pianeta su cui fermarci per risistemare la nave!

-Maestro, andiamo qui in questo pianeta, Tatooine!- esclamò Obi-Wan, osservando una mappa virtuale di ogni pianeta della galassia.

Qui-Gon alzò gli occhi al cielo:

-No! Mi sono stufato di andare su pianeti desertici solo perchè a te piacciono! Non è forse meglio andare in montagna?

Il vecchiardo intravide subito che il Padawan sarebbe scoppiato a piangere a momenti, così non ebbe altra scelta che assecondarlo.

 

-Basta, mi sono rotto di voi due incapaci!- Esclamò Darth Sidious di fronte a Nute Gunray e Rune Haako, di nuovo in oloconferenza (coniamo un termine nuovo, và…) -Pure degli stupidi come i Jedi siete capaci di farvi sfuggire!

-Ci dispiace Milord- dissero all’unisono i due Neimoidiani. Significa che provenivano dal pianeta Neimoidia. Sì, lo so che non siete stupidi, ma era tanto per precisare.

-Dispiacere o no, rimanete sempre degli incapaci! Ma non sono più disposto a sbagliare per colpa vostra! Ci penserà il mio allievo Darth Maul a rintracciare la nave!

Apparve un’altro ologramma: sgomenti, i Viceré videro una figura inquietante: un Umano, o almeno così sembrava, dal volto interamente tatuato di rosso e nero, e diverse piccole corna che spuntavano fuori dal suo cranio glabro (ciò la dice lunga sulla sua fede calcistica e anche sulla sua vita sentimentale…), che stava leggendo Topolino; non appena si accorse di essere osservato, levò il giornaletto e assunse una posa da duro. “Accidenti, perché non faccio mai bella figura??” pensò Darth Maul, imbarazzato.

-Milord, siete certo che un individuo del genere riesca dove noi abbiamo fallito? Non sembra poi così professionale.

-Ovvio che lo è, è mio allievo, gli ho insegnato tutto quello che so… e comunque sempre meglio di voi teste di gelatina… ora vieni, Darth Maul, smetti di leggere fumetti e vai a fare i compiti, che se poi li finisci presto più tardi puoi giocare con la Playstation un’ora in più…

I due sparirono dallo schermo sotto gli occhi sgranati dei viceré.

 

 

  
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