Denna avvertì una scarica di dolore partire dalla spalla per poi diffondersi in tutto il corpo. Non era un dolore fisico provocato da una ferita né dalla sua agiel. No, Denna non provò piacere né conforto in quella sofferenza, della quale ignorava la natura, ma per la prima volta ebbe paura. Un brivido gelido le attraversò le membra…o meglio lo spirito.
Anche se aveva abbandonato il suo corpo con la sua morte, pensava ancora a sé stessa come ad un essere dotato di carne. Improvvisamente realizzò di avere ancora gli occhi chiusi. Aprì lentamente le palpebre, ma subito le richiuse, e quando di nuovo le spalancò, non vide nulla. Buio. Un buio tetro e infinito che inghiottiva ogni cosa, compresa la sua stessa essenza. Non vedeva nessuno, eppure sentiva di non essere sola. Insieme al suo dolore qualcun altro le teneva compagnia. Non ebbe bisogno di chiedersi chi esso fosse, già lo sapeva.
Era strano come una volta disceso nel mondo sotterraneo lo spirito umano acquisiva una nuova forma di conoscenza che lo rendeva onnisciente. Riusciva a vedere davanti a sé il passato, il presente e, se si concentrava bene, anche il futuro immediato di un uomo. Bastava pensare intensamente a una persona che si era conosciuta in vita e il resto veniva da sé. Certo più si conosceva un individuo e più si aveva una visione chiara del suo destino. In questo modo la sua anima aveva avvertito la presenza di Richard e aveva deciso di seguire Darken Rahl attraverso lo squarcio nel velo, per poi soccorrere l’unica persona che l’aveva mai amata nella sua vita precedente. Adesso ricordava ogni cosa: il suo dialogo con Kahlan, il marchio impresso nella spalla del cercatore, la sofferenza di Richard che lei aveva accolto e adesso quella stessa sofferenza la stava dilaniando. Un gemito di dolore la scosse. Lentamente girò la testa di lato, nel punto in cui il dolore era più forte e poi lo avvertì: il marchio del Guardiano. Impressa sulla sua spalla c’era la mano di Darken Rahl. Egli aveva destinato quella tortura al figlio Cercatore per porre fine alla sua vita e far sì che il suo spirito andasse dal Guardiano. Ma lei aveva impedito che ciò accadesse sacrificandosi al posto dell’amato Richard.
Per quanto si sforzasse non riuscì a trattenere un secondo gemito. Ad esso fece eco una risata aliena e malefica che aggiunse in lei altra sofferenza oltre che terrore allo stato puro. Dunque la presenza si era rivelata, finalmente. Il Guardiano delle Tenebre sorrise e Denna sentì che il suo sguardo era puntato su di lei. Era dovunque, come se lui fosse l’oscurità in persona che regnava tutto attorno. La mord’sith urlò angosciata con quanta forza le restava…<< Urlare non è un comportamento da mord’sith>> si ripeté. Un sorriso amaro le si dipinse sul volto trasparente. Aveva cessato di essere una mord’sith il giorno stesso in cui Richard l’aveva uccisa. Richard era entrato in quelli che una volta erano stati i suoi alloggi nel Palazzo del Popolo per terminarla con la Spada della Verità. Una volta dentro, l’uomo, vedendola, le aveva chiesto subito il motivo della sua nudità. Lei gli aveva spiegato che ogni abito in suo possesso era da mord’sith e che non voleva morire come tale.
Urlò di nuovo di dolore. Mentre la sua anima galleggiava in quell’oceano di oscurità giacendo inerme in possesso del Guardiano, la donna ricordò il giorno della sua morte e sentì di essere ancora più nuda e impotente.
<< Patirò atroci sofferenze per l’eternità, ma almeno lo farò come Denna: niente di più e niente di meno>>.
La spalla prese a bruciarle in maniera intensa e una nuova sofferenza la penetrò, correndo come una scossa dalla spalla fino al centro del petto dove tanto tempo fa batteva il suo cuore. Denna intuì che il Guardiano la stava scandagliando, mettendo a nudo la parte più profonda del suo essere. Era finita. Avrebbe sofferto per sempre quella tortura e nessuno avrebbe potuto salvarla. Forse era la giustizia per tutto il male che aveva compiuto in vita. Una lacrima luminosa le scese lungo la guancia, per poi dissolversi nel buio.
<< Ti amo…Richard…>> sussurrò a fatica.
Subito dopo  tutto fu immerso da un lampo di luce accecante. Denna sentì l’urlo del Guardiano nella sua testa e urlò anche lei a metà tra il dolore e lo stupore per ciò che stava accadendo. Poi, rapido come era cominciato, tutto finì.