Lacrima sul fuoco

Il viaggio

Love, love is a verb
Love is a doing word
Feather's on my breath
Gentle impulsion
Shakes me makes me lighter
Feather's on my breath

Teardrop on the fire

Feather's on my breath

Teardrop – Massive Attack

Non sapevo cosa stavo facendo. Non mi interessava più nulla della mia vita. I miei studi, la persona che mi stava accanto, niente.
Assolutamente niente.
L'unica cosa che volevo, era andarmene.
Tutto quello che desideravo fare nella mia vita, tutto quello di cui ero sicura, era come sparito. Nemmeno la mia famiglia, o almeno quello che ne rimaneva, era riuscita a tenermi attaccata a quel briciolo di affetto che provavo ancora per il mio paese. La mia mente era vuota, niente dolore, niente amore.
Il deserto aveva preso il posto della mia memoria, il ghiaccio aveva preso il posto della mia anima, ma forse è perché ho avuto ancora un briciolo di stima per me stessa che sono riuscita a prendere un biglietto di sola andata per gli Stati Uniti. Non ho voluto sapere dove il mio volo fosse diretto, perché nessuno doveva sapere dove mi stessi recando.
"Non puoi lasciarmi qui", mi aveva detto Harry prima che lasciassi casa.
Harry.
L'amore della mia vita. Almeno credevo che fosse così. Anche perché a 21 anni, non puoi sapere tutto.
Ci siamo conosciuti a una festa, facevamo due licei differenti, ma riuscivamo sempre a vederci. Con lui mi sono sempre confidata, ed è con lui che ho condiviso la mia più timida intimità.
E' ironico. Pensavo davvero che fosse quello giusto, perlomeno lui è assolutamente sicuro che io sia quella giusta. L'ho amato, credevo di amarlo davvero. Ho pianto sulla sua spalla quando ne ho avuto bisogno, e sono stata la sua roccia quando i suoi avevano divorziato e lui era caduto in depressione.
Ma cosa c'era rimasto ora? Niente, solo la meccanicità di ogni gesto.
Amore, che parola sopravvalutata...
Vabbé, questa è un'altra storia..
Tra me e l'Italia c'era solo un filo sottilissimo che ci legava e che mi rendeva più difficile l'essere qui ora: mia madre. Ma si sa, una figlia può capirla soltanto lei, e nonostante l'abbia fatto con riluttanza, mi ha lasciato andare, e ne sono rimasta sorpresa.. Voleva facessi il medico, ed è quello che volevo anche io, ma c'era qualcosa nel mio corpo, c'era qualcosa dentro di me che mi implorava di andarmene. Urlava, si dimenava. E io dovevo farlo.
"Benvenuta in Virginia, signorina, dove la porto?"
Il tassista mi riporta nel mondo dei vivi, ero proprio immersa nei miei pensieri...
"Mi scusi, ero distratta", gli rispondo. Ed ero distratta parecchio perché il conducente ha un'espressione che da una parte tradisce la noia di chi ha troppo da lavorare per perdere tempo dietro una ventunenne che vive tra le nuvole, e dall'altra parte il timore di avere una pazza da legare nella propria auto.
Non è vecchio, avrà sui 40 anni, biondo, tarchiato, sembra rude, ma simpatico..
"Lei non è di qui, non è vero?" Ha riconosciuto il mio accento, a quanto pare anni di allenamento in Inglese non sono serviti a molto, "sembra italiana... 'Bella ragazza'".
Bene, il tassista sembra più bravo di me in Italiano, e vuole pure filtrare. Spero che non vada a finire come in quei film horror inquietanti, perché sennò chi me lo ha fatto fare?
Lui nota la mia espressione preoccupata. Si nota troppo?
"Non volevo metterla a disagio, volevo solo farle un complimento, sembra triste".
E' vero che sono un libro aperto, ma devo sembrare davvero abbattuta se perfino un perfetto sconosciuto si accorge del mio pessimo umore.
Lo ringrazio del complimento, deve essere un tipo a posto.
Bene, niente serial killer. Ringraziando il cielo.
Quel complimento mi ha fatto sorridere. Certo non sono Miss Italia, non sono magrissima né ho un naso perfetto, ma ho tutte le caratteristiche della donna mediterranea: carnagione olivastra, capelli castani,  occhi a mandorla, di un marrone intenso, sopracciglia folte.
"Ha indovinato, sono Italiana", rispondo. Tanto il viaggio è lungo, meglio fare due chiacchiere.
"Una bella ragazza italiana come lei che ci fa qui in America?"
"Non saprei dirle... Ho sentito il bisogno di allontanarmi.. per un po'.. non so per quanto però".
"Ah capisco.. Sembra scappare da qualcosa.”
Ma è un tassista o un indovino?
"Diciamo un pò da tutto. Ne approfitterò per prendermi una pausa".
"Le pause ci vogliono ogni tanto mia cara... Allora dove la porto?"
"Sto guardando la cartina, non è che ho proprio il senso dell'orientamento.. Sto cercando una cittadina non troppo grande e dispersiva, qualcosa di tranquillo".
Scorro il dito sull'enorme foglio ruvido di carta che ho comperato in aeroporto, e a casaccio scelgo una città.
Cavolo quanto è grande la West Virginia... Ma poi...

"Ecco, l'ho trovata".
"Dove andiamo?"
"A Mystic Falls."

Salve miei cari!

Allora, prima di tutto do' il benvenuto a chi ha appena scoperto questo obbrobrio che spaccio per fanfiction! Questa è una versione “rivisitata” ed esteticamente più carina. Dovete sapere che quando mi sono iscritta non sapevo proprio usare questo sito quindi immaginate com'era brutta, esclamo un “Carolinoso” MEH xD

Vi è piaciuta? Vabbè è solo un piccolo assaggio, è la mia prima ff quindi c'è molto da migliorare ma spero che con il passare del tempo le cose andranno meglio ;)

Intanto vi ringrazio anche solo per aver letto il primo capitolo, ringrazio chi metterà la mia storia tra quelle preferite seguite e via dicendo.. Ringrazio tutti voi!! E vi lascio le altre storie pubblicate su EFP.

Because when people see good, they expect good : piccolo pezzo Delena sulla 3x19.

But listen carefully. Get in your car, right now. Come to me : ancora Delena, episodio 4x10

Does this feel wrong? Fan made Delena (again hehe) sulla 4x08..

hug hug hug

Peace and Damon <3

Melusine°