Serie TV > Glee
Ricorda la storia  |      
Autore: Itsamess    23/12/2012    4 recensioni
STORIA DA REVISIONARE
Snack alcolici, niente brillantina e una misteriosa Madeleine:
o Sebastian è diventato bi-curioso, o Blaine è decisamente ubriaco.
One-shot demenziale, regalo di Natale per ZukunftSehnsucht
Genere: Demenziale, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Sebastian Smythe | Coppie: Blaine/Sebastian
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



Forse era stata colpa di una merendina dicembrina se avevo accettato l'invito: non amavo il caffè di Starbucks, non amavo uscire nei pomeriggi di pioggia, non amavo (più) Sebastian.
Tuttavia, inebriato dallo spirito natalizio e dal liquore contenuto nella Fiesta che avevo mangiato poco prima, avevo scelto di ignorare termometri e malinconie e avevo acconsentito.
Afferrai il cappotto e chiusi la porta dietro di me con tanta fretta da dimenticare guanti, cellulare e, quant'è peggio, il mio amato gel. La giornata iniziava male, e questa convinzione non fece che rafforzarsi quando giunsi da Starbucks in ritardo, di pessimo umore e in parziale stato di ibernazione.
Non appena entrai nel caffè, lo vidi: seduto al tavolino più distante dall'ingresso, probabilmente per evitare l'aria gelida che si intrufolava nel locale ogni volta che entrava qualcuno, cappello di lana color panna e maglione nero.
Inutile dire che era sempre bellissimo, esattamente come me lo ricordavo.
Quando si accorse della mia presenza, Sebastian mi salutò con un tono di voce decisamente più alto del normale, senza riuscire a trattenere un sorriso
«Blaine!»
Tutti gli avventori del locale si voltarono a fissarlo, infastiditi o incuriositi dall'esclamazione.
«Vi chiamate tutti così? Tornate alle vostre cioccolate!»
Il caro, vecchio, simpatico Sebastian.
Mi avvicinai al tavolo un po' imbarazzato, sotto lo sguardo mortificato degli altri clienti.
Sebastian scosse la testa e mi sussurrò «I tuoi omonimi... mi perseguitano»
Non conoscevo l'esatto significato di "omonimi", ma pensai volesse dire "gay" e sorrisi: non era un mistero che l'intero mondo omo (ed etero)sessuale fosse ossessionato da Sebastian: capitava sempre anche alla Dalton, al supermercato o da H&M.
«Cosa posso portarvi?» domandò con voce suadente la cameriera, inclinando leggermente la testolina bionda.
«Un caffè corretto per me e una cioccolata calda per il mio ragazzo» le rispose Sebastian
Visibilmente delusa, la ragazza arrossì e si allontanò in fretta.
«Non sono più il tuo ragazzo» specificai sottovoce
Sebastian fece spallucce e rispose «Colpa dell'abitudine, siamo stati insieme per quanto? Due anni?»
«Un anno e mezzo, in realtà»
Poco dopo, la cameriera ritornò con le ordinazioni, ci porse le tazze con un po' di freddezza e ignorò la mancia lasciatale da Sebastian, probabilmente ancora amareggiata dall'inutilità delle sue avances.
«Lo sapevo, B.» sogghignò «Il caffè è una bevanda da adulti, tu sei più il tipo da rassicurante-cioccolata»
«Io sono un adulto»
«Certo» rise lui, visibilmente divertito.
«Non posso reggerti da sobrio»
Estrassi dalla tasca la bottiglietta di Jack Daniel’s e corressi la mia cioccolata, nella speranza che quel gesto mi facesse apparire più maturo.
«Da quando sei diventato un alcolista?»
«Da quando sono entrato in questo locale»
Per colpa tua, a dirla tutta.
«No, davvero... Sei sicuro di avere l'età per bere legalmente?»

«Non sono adorabili queste decorazioni natalizie?» domandò sollevando con molta delicatezza il finto ramoscello di vischio posato sul tavolino.
Ci doveva essere un errore: le parole "Sebastian", "adorabile" e "Natale" non potevano coesistere nella stessa frase.
«Sebastian, tu odi il Natale»
Lui non rispose, perso a contemplare quell'orribile ornamento.
«L'unica volta che ho tentato di addobbare l'albero hai minacciato di dargli fuoco!» tentai di protestare.
«Sinceramente ho rimosso questo spiacevole incidente» mormorò scuotendo la testa «Ma questo ramoscello ha su di me un effetto-madeleine…»
Madeleine.
Pronunciò quel nome lentamente, forse per studiare l'effetto che avrebbe avuto su di me.
Probabilmente aveva incontrato quella smorfiosa a Parigi, se ne era innamorato e aveva fondato con Hunter il Club Studio-alla-Dalton-ma-sono-etero.
Orribile.
Sebastian doveva aver notato il mio sguardo, tra l'interrogativo e il disgustato, perché specificò «La madeleine è un dolce francese, ma "effetto-madeleine" è  un' espressione coniata da Proust, significa "che risveglia il ricordo del passato"»
Passato uguale Seblaine, pensai io.
«...due anni fa, svegliandomi, mi sono ritrovato il cuscino coperto di vischio. Piccole sfere argentee e foglie appuntite. Sul mio cuscino! Ti ho maledetto. C'era vischio ovunque, sul lavandino, in mezzo al corridoio, sopra il  frigorifero. Ti ho cercato per tutta la casa urlando qualcosa come "BLAINE, PICCOLO HOBB-" ma non ho avuto la forza di finire la frase: eri lì, in bilico sulla scala, intento ad appendere ghirlande dorate sopra il caminetto. Eri assolutamente adorabile, ed, ecco» la voce ormai ridotta ad un sussurro «mi sono ricordato perché ti amavo»
«Sebastian...»
«Sono salito anche io sulla scala, dall'altra parte, e mi sono ritrovato a pochi centimetri dal tuo viso. E ti ho chiesto "Il fatto che tu appenda vischio ovunque significa che desideri essere baciato?", e tu mi hai detto, con un sorriso, "E' solo un suggerimento". E io l'ho ascoltato, e fra me e me ho giurato che non ti avrei mai più lasciato andare... a fare compere natalizie da solo, perché anche le tue labbra sapevano di vischio»
«La commessa mi aveva assicurato fosse perfetto per avere un sorriso smagliante, così ne mangiavo qualche bacca tutte le mattine...» cercai di giustificarmi.
«Ricordami perché ci siamo lasciati» domandò in fretta Sebastian.
Pessima domanda. Meglio prendere tempo.
«Vuoi che sia la tua Madley?»
«Madeleine» mi corresse Sebastian
«Madeleine» ripetei «Vuoi che ti rammenti il passato? Che ti ricordi cosa sia successo fra di noi?»
Lui annuii, grave, ma io non riuscii a rispondergli.
Non ricordavo nulla.
Non per malattie degenerative o incidenti automobilistici (che invece avevano coinvolto una decina di volte Kurt, Karofsky e vari Warblers), ma semplicemente perché, come diceva Whitman "Eravamo insieme, tutto il resto del tempo l'ho scordato".
Avevo dimenticato vischio, scale e ghirlande, serate al drive-in, vino rosso, lezioni di piano, abbracci, sconfitte a Cluedo, vino rosso, esibizioni improvvisate, battaglie a palle di neve e vino rosso.
Tralasciando il tasso alcolemico della nostra relazione e i suoi continui riferimenti al gel e alla mia altezza, lo amavo.
Così scossi la testa e gli dissi «Non sono un dolcetto francese»





--------------------------------------------------------------------------------------------
Note a margine: l'immagine è ad opera di mia sorella, quivi definita "I Love Klaine".

Confesso che non è stato facile scrivere questa one-shot, anche per motivi riguardanti mancanza di tempo e ispirazione, OTP, vegetarianesimo (no scherzo) e stelle avverse.
La fonte è Taylor Swift, con la sua Begin Again per l'idea della caffetteria, iwashere per il cluedo, Ryan Murphy per il vino rosso e Proust per il titolo. Si ringrazia anche Hunter Clarington per la gentile partecipazione.
Ma, alla fine, per una ragazza dal nome impronunciabile, su iniziativa del "babbo natale segreto del gleeky cauldron" ecco qui Madeleine. Il riferimento ai vari incidenti delle coppie slash, su questo fandom, NON è puramente casuale.
C'è solo da specificare che è a lieto fine e che blaine è più carino ubriaco.
Spero di non aver fatto troppi danni.

  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Glee / Vai alla pagina dell'autore: Itsamess