La
fidanzata
Settimo Capitolo
Mihea aspettò tranquillamente che Vegeta
passasse in
salotto, e quando finalmente lo vide arrivare il suo sguardo parve illuminarsi.
"Eccoti! Non ti sei dimenticato che dobbiamo partire, vero Vegeta?"
"No" grugnì lui, ancora scosso e turbato per quello che era appena accaduto.
Aveva trascorso con Bulma i minuti più intensi della sua vita, in un bacio che
gli aveva tolto il respiro e che gli aveva completamente fatto dimenticare quali
fossero i suoi obbiettivi primari. Diventare immortale, sconfiggere Kakaroth,
essere un super saiyan... Nulla era stato importante, in quegli istanti di
completo stordimento.
La bocca di Bulma era così dolce, molto più
dolce di quanto l'aveva immaginata, ed era stata una vera fatica
separarsene.
Faticoso allontanare le mani dai suoi seni sotto la maglietta di cotone.
Faticoso evitare il suo sguardo colmo di sentimento.
Faticoso fuggire da quella stanza, improvvisamente diventata troppo piccola e
calda.
Ma ora era fuori pericolo. Sarebbe partito per Crypto e si sarebbe dimenticato
cosa volesse dire tenere tra le braccia una splendida terrestre dalla pelle
candida, perchè avrebbe avuto attorno a sé solo donne verdi e ripugnanti.
"Allora? Dov'è la macchina per il teletrasporto? Voglio andarmene da qui!"
Scocciato, incrociò le braccia e attese una risposta da Mihea. Lei gli allungò
un cinturino molto simile ad un orologio. "Eccola, la macchina per il teletrasporto!
Allaccialo al polso. Ho già inserito le coordinate per il viaggio, arriveremo al palazzo
reale in meno di tre secondi. Devi solo premere il bottone rosso".
Vegeta allacciò il cinturino e fissò quel pulsante come se fosse il suo peggior nemico,
senza rendersi conto di avere le dita che tramavano. Partire era davvero quello che voleva? E
soprattutto, perchè Bulma non veniva a salutarlo?
Lei era sempre talmente sentimentale! Possibile che non le importasse di
salutarlo un'ultima volta?
"Sei pronto?"gli chiese Mihea, facendosi più vicina a lui.
"No, io devo..." balbettò Vegeta, fissando il vuoto. "Io devo prendere
la valigia" disse poi, voltandosi d'improvviso e avviandosi verso la propria
camera.
"La... la valigia? Ma non ne hai bisogno, su Crypto avrai tutto ciò che
richiederai!" gli urlò nonostante lui si fosse già volatilizzato oltre la porta.
Proseguì a larghi passi lungo i corridoi della casa, ansioso di vedere Bulma
ancora una volta.
"Credevamo te ne fossi già andato..."
Una voce fastidiosa raggiunse Vegeta, che frenò i suoi passi e si costrinse a
guardarsi alle spalle. Davanti a lui i cinque soldati di Mihea sghignazzavano e
lo fissavano divertiti.
E c'era Bulma! Bulma era intrappolata tra le braccia di uno di loro, ferita
sulla fronte e con le lacrime agli occhi.
"Vegeta..." lo chiamò, con la voce che le tremava in gola.
"Che cosa volete?" fu l'unica cosa che il saiyan riuscì a dire. Era troppo
confuso ed arrabbiato per poter ragionare lucidamente.
"Cosa vogliamo?" disse uno degli alieni, con espressione di rimprovero.
"Vogliamo vendicare il nostro padrone".
Fu in quel momento che Mihea raggiunse Vegeta e gli altri. "Uffa, ma dove eri
sparito?" domandò imbronciata. Immediatamente Vegeta la sollevò per il colletto
dell'abito. "Sei stata tu? Sei stata tu ad ordinare ai tuoi soldati di prendere
Bulma?" le sputò contro, con rabbia.
"C-cosa? Io... io non so niente" cercò di discolparsi lei, prima di essere
scaraventata dall'altra parte del corridoio.
"Lasciala perdere. La principessa non ha nulla a che vedere con noi. Ci siamo
serviti della sua tecnologia per raggiungere la Terra e scovarti" spiegò
l'alieno in capo al gruppo. "Ora uccideremo la donna che ami, così come tu hai
ucciso il nostro Re".
Vegeta strinse i pugni, mentre Mihea si massaggiava il capo e mormorava "La
donna... che ami? Ma che significa? Vegeta non ama nessuno all'infuori di me!"
Risate di scherno la raggiunsero e la ferirono più di mille pugni. "Quanto sei
sciocca, principessa Mihea! Ma noi abbiamo visto con i nostri occhi Vegeta
avvinghiato alla terrestre".
Lo sguardo di Mihea si fece vuoto, mentre abbassava la testa, sconfitta. Aveva
percepito da subito l'attrazione che quei due provavano l'uno per l'altra, ma
aveva cercato in tutti i modi di non vedere, di illudersi, di mettersi tra di
loro e separarli. Ma aveva fallito miseramente, e per di più ora Vegeta la
odiava. Cosa poteva fare?
"Freezer, dall'aldilà, ci ringrazierà e sarà fiero di noi" disse gioendo il
soldato più giovane della truppa.
"Freezer? Allora era lui il vostro famigerato 'padrone'..." mormorò Vegeta,
collegando finalmente tutti i pezzi del puzzle.
"Già. Abbiamo saputo che è stato sconfitto dal Super saiyan della leggenda, e
non ti perdoneremo mai per questo! Noi eravamo i suoi seguaci più devoti".
"Mi dispiace deludervi" fece Vegeta con un sorrisino di sfida. "Non sono stato
io ad eliminare Freezer, anche se avrei voluto distruggerlo con le mie stesse
mani... E' un altro il Super saiyan che state cercando". Ed anche se quella che
aveva detto era la pura verità, Vegeta sentiva che faceva incredibilmente male.
"Peccato, però. Non avrete il tempo di conoscerlo!" esclamò poi, minacciandoli
con lo sguardo oltre che con le parole.
"Non ci farai niente, noi abbiamo la ragazza..." ma l'alieno si interruppe
quando vide Vegeta alzare una mano. Quattro piccoli fasci di luce andarono a
colpire rispettivamente quattro alieni, polverizzandoli senza pietà prima che
potessero muovere anche solo un passo.
Soltanto il soldato che teneva Bulma stretta a sé aveva salvato la pelle.
Vegeta vide sul volto della donna allargarsi un sorriso di ringraziamento per
averla risparmiata, e cercò di ignorare la bella sensazione che gli procurava
vederla felice.
Ma cosa fare per liberarla?
"Stai... stai attento, eh! Se osi fare anche solo un altro passo, la uccido!"
disse l'alieno, inforcando una spada affilata e punzecchiando il fianco di
Bulma.
"Iomad!" strillò Mihea che nel frattempo si era rimessa in piedi. Si affiancò al
soldato di cui aveva pronunciato il nome e, assumendo una perfida espressione di
compiacimento, disse "Lascia che sia io ad occuparmi di questa traditrice.
Scoprirà cosa significa veramente SOFFRIRE".
Nda: lo so, il mio ritardo è
imperdonabile! Spero che questo capitolo vi sia piaciuto quanto gli altri,
fatemi sapere. Il prossimo sarà anche l'ultimo, ma vi prometto che non vi farò
attendere a lungo.
Baci,
Cibbì.