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Autore: terry_love    23/12/2012    2 recensioni
E se Callie e Arizona si fossero incontrate a una lezione di canto? Ho immaginato il loro incontro così. A narrare è Arizona. Non aggiungo altro.
Vi auguro una buona lettura :)
Genere: Fluff, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Arizona Robbins, Callie Torres
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna stagione
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Entrai nell'aula di canto era una stanza molto grande e a destra c'era una lunga scalinata su cui vi erano sedute molte persone. Mi incamminai verso il posto libero che si trovava vicino ad un ragazzo che aveva l'aria da figo e che già da come mi guardava, devo dire che mi ispirava un pó di antipatia. Alla sua destra, era seduta una donna dai capelli lunghi e mori e dall'aria di chi è sicura di se, stava seduta con una postura drittissima come se avesse lo schienale e aveva delle lunghe gambe, doveva essere una donna molto alta, constatai. Non si accorse minimamente di me a differenza del tipo seduto vicino a lei. Non mi sarebbe piaciuto frequentare quel corso, già lo sapevo. Io volevo diventare chirurgo ma mio fratello mi aveva convinta a frequentarlo perché diceva che avevo una bella voce e che studiando sarei migliorata, così mi ero iscritta a quel corso solo per lui. Il fatto che mi avevano preso era un buon passo avanti. Mi sedetti vicino a quel tipo che allungò la mano, si presentò e approfittò dell'occasione per provarci con me. Da questo capii che non stavano insieme. La donna seduta al suo fianco non ci calcolava, ma capii che stava ascoltando la conversazione dal fatto che quando lui iniziò a esagerare con comportamenti inopportuni, lei gli diede una gomitata, che devo dire era stata abbastanza forte e che mi aveva fatto quasi scoppiare a ridere. Lui la guardò arrabbiato e nello stesso momento provava imbarazzo perché la donna seduta al suo fianco gli aveva atto fare una figuraccia di fronte a me. Quella donna continuava a stare attentissima alla lezione, a differenza mia e di Mark che non avevamo la benché minima voglia di seguire. Parlai con Mark e mi disse che non era lì per la lezione ma era lì in veste di accompagnatore della sua migliore amica. Sapere che fossero soltanto amici mi sollevò e non riuscivo a capire minimamente il perché. La lezione finì e io uscii salutando Mark, incamminandomi verso la porta d'uscita e passando davanti a quella donna. Non mi aveva degnato nemmeno di uno sguardo, era intenta a leggere qualcosa sul display del suo cellulare che non era di sicuro qualcosa di bello perché dalla sua reazione mi sembrò che ciò che avesse letto creò una nota di tristezza sul suo volto così bello. Uscii e trovai Tim all'uscita ad aspettarmi. Entrai in macchina e tornai a casa. Per il resto della giornata pensai a lei. Tutto di lei mi aveva incuriosito. Il suo stare seduta con sicurezza e a testa alta, la gomitata a Mark, ciò che avesse letto sul cellulare e che l'aveva resa triste e soprattutto la sua bellezza, non avevo parole a descrivere quanto fosse bella. Avevo voglia di conoscerla, davvero tanta voglia. Aspettai con ansia il giorno delle prossime lezioni. Entrai nell'aula e lei era lì, seduta come la volta passata, ma con una differenza: Mark non c'era. Ciò mi rese molto felice e così mi incamminai e mi sedetti proprio vicino a lei. La salutai e mi presentai: "Piacere, Arizona Robbins!" "Piacere, Calle Torres!" mi fece un sorriso e mi porse la sua morbida e calda mano. Quel suo sorriso bianco e straordinario, mi diede una felicità indescrivibile e mi fece aumentare il ritmo dei battiti del mio cuore. Era di una bellezza mozzafiato e aveva dei tratti latini che la rendevano così sexy, che ogni volta che la guardavo, non potevo fare a meno di restare incantata dalla sua meravigliosa bellezza. Ora fequentavo le lezioni con moltissimo piacere perché sapevo che ad aspettarmi lì, c'era quella meraviglia. Diventammo buone amiche, avevo scoperto davvero tanto di lei e lei di me. Forse avevo raccontato più cose a lei che alla mia migliore amica Teddy. Ma quando stavo con lei non potevo fare a meno di essere me stessa, parlare, ridere, scherzare e raccontare molto, ma davvero molto di me. Con lei mi sentivo sicura forse perché ai miei occhi era una fonte di sicurezza e purezza. Era straordinaria. Ogni tanto ci incontravamo a casa nostra per provare. E io mi innamoravo di lei sempre di più ed ero sicura che anche lei provava qualcosa per me, lo capivo da come mi guardava negli occhi. Avevo scoperto che lei era anche una brava musicista. sapeva suonare il pianoforte, la chitarra e il sax. Era un fenomeno. Un giorno venne a casa mia e iniziammo a cantare, lei prese la chitarra e iniziò a suonare una canzone bellissima e che io conoscevo. Così iniziai a cantare: "A fire burns, Water comes, You cool me down, When I'm cold inside, You are warm and bright, You know you are so good for me yeah.. With your child's eyes, You are more than you seem, You see into space, I see in your face, The places you've been, The things you have learned, They sit with you so beautifully yeah..." Poi iniziò a cantare lei, era la prima volta che le sentivo cantare una canzone, perché prima ci limitavamo a studiare canto con i vari esercizi e le varie tecniche di base. "You know there's no need to hide away, You know I tell the truth, We are just the same, I can feel everything you do, Hear everything you say, Even when you're miles away, Coz I am me, the universe & u". La fermai, avevo le lacrime agli occhi, la sua voce mi fece venire i brividi e mi fece emozionare tantissimo, era bravissima e bellissima e con la musica riusciva a trasmettere un vortice di emozioni, riusciva a creare un mondo tutto suo che travolse anche me. Lei mi guardò negli occhi per pochi istanti che furono i più lunghi della mia vita, poi si avvicinò e mi baciò, in quel momento mi sentivo avvolta in lei, mi sentivo custodita al sicuro fra le sue braccia, le sue labbra tanto belle e morbide sulle mie mi facevano morire dal desiderio di lei. Ora lei era lì, il suo corpo contro il mio, che mi teneva stretta e mi baciava. La donna che la prima volta non mi aveva degnata di uno sguardo, stava baciandomi con tutta la dolcezza e la passione del mondo. Si spostò di qualche millimetro dalla mia bocca e sussurrò: "la canzone era per te, tu sei il mio universo e mi sono espressa cantando, perché la musica è stata sempre la mia vita, mi ha sempre aiutato in ogni situazione bella o anche brutta che sia stata. Dal primo giorno sono stata attratta da te, ma avevo la testa proprio da un'altra parte, perché avevo ricevuto la notizia che la mia migliore amica Addison, se ne sarebbe dovuta andare" non la feci continuare che la baciai, lei lasciò cadere la chitarra che aveva accanto e mi fece sdraiare sul letto continuando a baciarmi. Era dolcissima ma nello stesso tempo era molto sexy. Le tolsi la maglia e baciandola percorsi il suo collo fino ad arrivare al seno, poi lei mi tolse la maglia e mi riempì a sua volta di baci cominciando dalla pancia, arrivando poi al seno su cui si soffermò un pò di più e poi salì al collo e iniziò a mordicchiarmi. Quel suo modo di baciarmi e di mordicchiarmi, le sue morbide labbra che accarezzavano in baci il mio corpo, mi facevano venire i brividi e mi eccitavano tantissimo. Mi tolse tutti i vestiti di dosso e io feci ugualmente con lei. Tutto fu magnifico e straordinario qualunque cosa facesse lei, era perfezione. Eravamo nel letto, mi stringeva forte e mi baciava. Mi sentivo con tutta me stessa al posto giusto, fra le sue braccia, con le nostre gambe intrecciate, al sicuro. Se avevo lei non desideravo nient'altro di più. Spero che questa mia one shot vi sia piaciuta. Mi farebbe davvero piacere trovare un piccolo commento. Buone feste a tutti <3
  
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