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Autore: RCarson    24/12/2012    2 recensioni
Sebastian ha pensato a Chandler durante il suo mese a Parigi. Ci ha pensato, forse un po' troppo, e decisamente troppo spesso.
Spinoff di 'Paradise by the Dashboard Light' di Alanna
Genere: Commedia, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Chandler Kiehl, Sebastian Smythe
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Laura,

so che è un pensiero del cavolo e che mi manderai a quel paese. Lo spinoff di pbtdl te lo dovevo. È un pensiero per Natale da parte mia e so che non è nulla, anzi, ma te lo meriti.

Grazie per avermi sopportato, grazie per avermi fatto ridere, per avermi ascoltato e aver parlato con me di fangirling o qualunque altra cosa. Grazie perché nonostante a Lucca il mio NON sapermi orientare ci ha portato a non vederci, sei stata fantastica e dolcissima anche allora.

Grazie mille per correggermi e punzecchiarmi per mettermi a scrivere, grazie perché sei tu e sei fantastica.

Non potevo sperare di conoscere una persona migliore.

Ross – Sis 


 

Titolo: nine in the afternoon.
Beta: SereILU
Personaggi: Sebastian Smythe, Chandler Khiel, vari OCs. Thad Harwood e  Blaine Anderson sono solo nominati.
Pairing: Chandler/Sebastian
Conteggio Parole: 1.893 (OpenOffice Counter) 1827 (Fdp)
Avvertimenti: Slash, One Shot, Lime, AU, Spinoff.
Rating: Arancione


 



nine in the afternoon.
 

 

«Back to the place where we used to say,

"Man it feels good to feel this way"

Now I know what I mean.»

Nine in the Afternoon - Panic! At The Disco
 

Sebastian ha pensato a Chandler durante il suo mese a Parigi. Ci ha pensato, forse un po' troppo, e decisamente troppo spesso. Gli è passato per la testa quando, sceso dall'aereo, la macchina privata con l'autista è venuta a prendere lui e la sua famiglia. Hanno dovuto aspettare cinque minuti buoni - papà deve licenziarlo - e gli è sembrato di essere un po' in Casablanca, ma solo che non c'era nessuno sotto il suo aereo. Nessuno aveva un trench fuori moda lungo fino ai piedi e un borsalino di panno di lana.


Ha sentito quasi la sua mancanza.

Ha pensato a Ullalà perché ha imparato, durante l'estate, ad apprezzare la sua voce che straparlava. Gli è piaciuto togliergli il cappello e nasconderlo da qualche parte. È stato divertente, anzi, piacevole.

Sebastian ha apprezzato il tempo con Chandler perché, a differenza di chi ha incontrato durante la sua vita, lui non ha mai preteso niente.

Non gli ha mai dato nulla in cambio, se non qualche bacio, e lui è sembrato felice di quello che ha avuto. Dopo quello che era successo con Blaine e Karofsky era convinto che nessun altro potesse trattarlo da persona adulta, normale, buona. Chandler lo aveva fatto.

È tutto un gioco finché non lo è più, continuava a ripetersi mentre usciva con lui, ha sempre pensato che Chandler fosse stato preso in giro così tanto da imparare a tacere e subire. Sebastian ha provato perfino a punzecchiarlo fino all'esasperazione: non è mai riuscito a smuoverlo.

Ullallà è stato capace di trovare il bene perfino in lui, perché spostare ogni masso da solo e continuare a camminare era sempre stato il suo unico modo di reagire senza farsi troppo male.

Sebastian ha pensato, qualche volta, che essere se stesso è molto più facile di essere come Chandler. Poi ha ricordato come fosse sentirsi soli dopo aver fatto un errore che nessuno gli avrebbe mai perdonato.

Non è vero, ha pensato, essere buoni fa schifo, ma forse essere cattivi è peggio.

*

Sebastian ha pensato a Chandler quando Clementine ha iniziato a piangere perché i suoi dvd di 'Doctor Who' erano stati lasciati a casa e lei non poteva passare i pomeriggi post-piscina guardando per la centesima volta seconda, terza e quarta stagione.

Un giorno, un Tardis glielo compro e ce la mando, con il Dottore.

I suoi nonni hanno subito provveduto a comprarne altri e lei si è zittita abbracciandoli e facendo loro gli occhi dolci.

Chandler, almeno, la faceva star zitta senza darle niente.

I suoi nonni hanno comprato i biglietti per Parigi poco prima che loro partissero e, appena scoperto, Sebastian, in un impeto di rabbia, ha quasi spaccato la faccia alla ragazza dell'agenzia di viaggi che glieli aveva venduti. La prospettiva di passare un mese con due vecchi – nemmeno poi così vecchi – petulanti che avrebbero continuato a incensare sua sorella e a semi-ignorare lui, gli ha fatto montare una rabbia che non era possibile contenere.

Sebastian ha passato la maggior parte dei suoi pomeriggi in Francia ad ascoltare le grida disperate di sua sorella e le conseguenti coccole inutili, il più delle volte costosissime, dei suoi nonni. Ha pensato a Chandler tutte le volte, in preda ad un nervosismo mischiato con un’ emicrania.

Ullallà l'aveva tenuta buona per un bel po' di tempo dandole non più di un sorriso. Lui riesce a far stare zitti tutti con quel sorriso ebete, stanno zitti perché vorrebbero prenderlo a schiaffi.

Chandler ha sempre trovato il modo da farsi, solo un po', amare da chi gli è davanti, per il suo essere così naif, il suo stare solo e ricostruire pezzo dopo pezzo le sue mille delusioni. Chandler o lo compatisci per la disperazione e la voglia di non macchiarti di omicidio o inizi ad apprezzarlo perché è esattamente come sembra.

Sua sorella ha strepitato più del solito quella sera, e lui ha cercato mille modi per zittirla. È finito a pensare a Chandler, ancora una volta, una volta di troppo.

«Sebastian, la cena è pronta!» Si è sentito chiamare da sua madre.

Gli Smythe non hanno una cuoca nella villa francese, in modo così che la signora si possa dilettare in cucina.

Il cibo di Miss Smythe ha sempre fatto schifo, ed in Francia, con i suoi nonni accanto e suo padre, capace di lavorare anche ad agosto, è stata addirittura peggio.

Sebastian è sceso in sala da pranzo, ha guardato torvo sua madre e la tavola ed è uscito, senza dire una parola.

Perché diavolo le Facce da Checca mi devono rovinare l'adolescenza? Ha pensato stringendosi la radice del naso.

*

Sebastan ha sempre frequentato i migliori locali di Parigi, quando si è trasferito in America ed è entrato, per la prima volta allo Scandals ha quasi vomitato per la puzza e la feccia che lo frequentava.

Quando è andato al Depot Des Belais ha trovato morbidi divani neri, odore di champagne appena stappato, luci soffuse e un barista con gli occhi azzurri e i capelli neri che gli ha sorriso e poi si è morso le labbra.

Due minuti dopo me lo stava succhiando nel bagno e l'hanno anche licenziato per colpa miaha ricordato con un ghigno Sebastian.

È stato sempre il suo locale preferito di Parigi e la gente che ci ha trovato dentro era sexy, ricchissima e parlava di cose interessanti.

Ci è andato già due volte, da quando è arrivato in Francia, e ognuna di esse ha trovato un ragazzo bellissimo disposto a farsi scopare nel bagno.

Quella sera ha incontrato una ragazzo bruno, dai tratti decisi, con la fossetta, occhi e capelli neri. Gli ha offerto un drink, hanno iniziato a parlare. Non gli ha nemmeno chiesto il nome, ha continuato a fissargli le labbra finché l'altro non l'ha baciato per la frustrazione.

Sono finiti, due minuti dopo, nel bagno; con le mani sul cavallo dei pantaloni e i respiri affannati.

Sebastian l'ha girato e preparato in così poco che nemmeno se ne è accorto, gli è entrato dentro e ha visto il sudore scendere sul suo collo.

Le goccioline si muovevano lente, come sul corpo di Thad. Ha continuato a spingere cercando di focalizzare la sua attenzione su chi aveva davanti – È un bel ragazzo si è ripetuto – e non su Thad, così etero da non essere caduto nelle sue trappole, o su Blaine, così fedele e innamorato da non aver mai ceduto, nonostante i ricatti, facendo in modo che lui rovinasse tutto, o su Chandler, così puro da non aver mai accettato più di qualche bacio.

Sebastian è venuto aprendo gli occhi, disgustato, non curandosi del ragazzo di fronte a sé, è uscito da lui e si è tirato su i pantaloni quasi schifato.

«In questo anno il livello francese si è abbassato, vi credevo migliori degli americani. E toh! Hai la faccia da checca repressa» gli ha sputato contro.

E' uscito dal bagno, senza ascoltare la risposta, dal locale, ed ha cominciato a camminare.

Ho pensato a Chandler mentre scopavo.

La verità lo ha colpito come uno schiaffo.

Ha sempre pensato a Chandler dal punto di vista sentimentale, o qualcosa del genere, non fisico. Non che non lo attraesse, ma la sua innocenza gli aveva fatto fare un passo indietro. Invece adesso ha pensato a lui, mentre era dentro qualcun'altro. Certo, non dal punto di vista fisico, ma non ha potuto non ammettere che se fosse stato Chandler lì, nel bagno, gli sarebbe piaciuto. Forse un po' troppo, sicuramente più di una scopata occasionale.

*

Sebastian, la sera prima di partire, è passato da Notre Dame.

Quando gli avevano comunicato, circa un anno prima, che avrebbe dovuto lasciare Parigi per sempre, era stato a Notre Dame un'intera notte, ne aveva percorso con gli occhi ogni statua, memorizzato ogni particolare. Aveva guardato ogni senza tetto che c'era in piazza e gli ha dato un euro più per noia che per pietà.

Durante gli anni, Ha scrutato la cattedrale così tanto da conoscerla. Non ha mai detto a nessuno della sua debolezza, la più forte che abbia mai avuto, l'ha semplicemente sentita casa sua, molto più di quella di quelle in cui abitava, che fosse la villa a Parigi, a Marysville o l'appartamento a New York che i suoi gli hanno comprato in previsione dell'università.

Ha ricordato, anche quella volta, che sua mamma, da bambino, lo ha aveva portato lì per la prima volta e gli aveva detto «Una leggenda narra che c'è un gobbo a suonare le campane.»

Sebastian, allora, aveva sgranato gli occhi e aveva cercato il gobbo nel campanile. Non l'ha mai trovato. Per anni, alla domanda «Cosa farai da grande, Sebastian?» lui ha risposto «Il campanaio della torre.»

Sebastian ha smesso tanti anni fa di voler fare il campanaio della Cattedrale, ma ogni volta che gli è capitato, in seguito, di ricordare se stesso da bambino, si è dipinto come davvero molto romantico, oltre che tremendamente stupido.

Probabilmente mi batterebbe solo Chandler ha pensato sfiorando le statue del Portale della Vergine. Non è mai stato religioso, non ha mai pregato in vita sua, ma se c'è qualcosa che gli ha fatto credere, durante la sua vita, nella superiorità di qualcosa – di alcuni uomini su altri o di altre entità – è l'arte. Si è sempre sentito parte di questa, ha sempre saputo di essere una delle cose che ha reso il mondo un'opera d'arte.

Sebastian ha pensato a Chandler, a Notre dame, guardandola un'ultima volta prima di girare le spalle e tornare a casa.

Parigi gli sarebbe piaciuta, Sebastian è convinto che se ci fosse stato, avrebbe girato ogni posto da turista e comprato un basco nero per sé e per Sebastian a Montmartre.

Sebastian ha preso il taxi per andare all'aeroporto – la metro puzza, la macchina lì non può arrivare e il taxi è l'unico compromesso più o meno decente – ed ha pensato che stare da soli è bello, gratificante. Ha potuto portarsi a letto chiunque, ubriacarsi e fumare quanto ha voluto, senza dare conto a nessuno. Forse, però, qualcuno a cui donare affetto o compassione, magari verso cui sentire simpatia, avrebbe potuto fargli comodo. Giusto. Non ha altre parole per definirlo.

Sebastian non ha intenzione di definire quello che ha provato – provare non è proprio il termine più adatto, ha pensato storcendo il naso -come affetto, è stato troppo poco, e l'affetto è ciò che parte da dentro e tocca le corde basse, più calde.

Quella verso Chandler è stata simpatia, mista a compassione, un pizzico molto molto piccolo di attrazione e un po' di sano divertimento, un po' dato e anche ricevuto.

*

«Chandler».

Sebastian ha chiamato Chandler appena arrivato in America, ha buttato le valigie per terra a casa, ed ha messo la scheda americana nel suo vertu yellow gold.

Chandler non ha risposto al primo squillo ed ha avuto una voce insicura, come se non avesse letto o avesse paura fosse un'allucinazione.

«Pronto? Sebastian?»

«Cosa avevi detto sul poter chiamarci, Chandler?»

Chandler non ha risposto, ha deglutito – Sebastian ha potuto sentirlo attraverso l'altoparlante – ed ha sospirato forte.

«Ciao Sebastian» ha detto, alla fine.

«Ciao Chandler».


NDA:
Inizio questa nota ringraziando SereILU – non ha senso linkarvela, lo so, ma io lo faccio. Se non ne avete mai sentito parlare, scappate a leggere qualunque cosa lei abbia scritto! - perché è stata la mia beta occasionale in quanto questo è proprio un pensiero per la Beta - Sis più supermegafoxyawesomehot che c'è. 


Mi sento molto potente nello scrivere note dell'autrice.

Macché autrice e autrice, io mi sono cimentata a scrivere un regalino di Natale per Alanna, spinoff della sua long Paradise By The Dashboard Light, che conoscerete tutti.

Un pensierino piccolo piccolo, che però ho avuto difficoltà a scrivere. Ho avuto l'idea all'arrivo della versione stampata di PBTDL, che conservo adorabilmente nella mia libreria, ma fra studio matto e disperatissimo e io che sono in blocco dello scrittore perenne, ho dovuto prendere il coraggio a quattro mani, scrivere e farmele venire le idee. Ho plottato in pochissimo, è stata la stesura il problema titanico.

Lo so, se avete guardato qui per vedere Chandler e Sebastian fare cose turche, no, non ci troverete nulla. È che Chandler per me un sesso non lo ha – vi dirò un segreto, le parti in cui Sebastian è insofferente, quelle in cui lo compatisce per la pena, sono pensieri partoriti dal mio cervello malato – e Sebastian, però, dopo averci passato le disavventure un po' gli pensa, è un romanticone sotto la scorza dura.

Ringraziamo tutti, ancora una volta, SereILU perché è stata fantastica e gentilissima.

Sis, grazie mille per tutto, ancora una volta!

E grazie anche a voi che commenterete o leggerete! ♥

Ross.
 
   
 
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