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Autore: librodimenticato    24/12/2012    1 recensioni
«Lei è Joe Jonas, dei Jonas Brothers?» mi domandò.
«Sì, in tutto il mio splendore» esclamai.
Sorrise meravigliosamente e mi persi nei suoi occhi verdi.
«Bene, tra poco inizia la sua intervista. Non si allontani da qui»
«Non si preoccupi. Non andrò da nessuna parte. A proposito, io sono Joe, dei Jonas Brothers»
«Ehm, sì.. me lo ha detto un attimo fa»
Si girò e si allontanò da me.
«E lei come si chiama?» le urlai.
Si voltò e sorridendo disse «Allison, Allison Miller»
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Joe Jonas, Kevin Jonas, Nick Jonas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Braced myself for the goodbye,
because that's all I've ever known..
then you took me by surprise, you said “I'll never leave you alone”


dedicata a shecantstoptheworld.



Un’altra giornata di Maggio stava per iniziare: il sole sorgeva da dietro le colline e un suono assordante, simile ad un “bip, bip, bip”, rimbombava nella mia stanza. Diedi un colpetto alla sveglia e ritornai sotto le lenzuola.

«Papà! Papà! Svegliati!»
Aprii a malapena gli occhi e notai una cascata di riccioli d’oro: era mia figlia, Jade.
«Buongiorno tesoro» dissi dandole un bacio sulla fronte.
«Papà, oggi dovrai accompagnarmi a scuola!»
«La mamma non può? E a proposito, dov’è?» chiesi spostando lo sguardo dall’altro lato del letto.
«E’ andata a casa di Amanda. Dai papà, sbrigati! Sono già le 7 e mezza!»
Mi strofinai gli occhi, e dopo un lungo sbadiglio decisi finalmente di alzarmi.
Mi lavai e vestii in fretta, lasciai perdere la colazione e assieme a Jade ci catapultammo fuori dalla villa. Salimmo in macchina e per tutta la durata del tragitto non facemmo altro che canticchiare le sigle dei Cartoni Animati.
“Da vero uomo!” avrebbe esclamato Allison se mi avesse sentito cantare quelle canzoni.
«Siamo arriv…» non feci in tempo a finire la frase che Jade era già scesa dalla macchina. «Vengo a prenderti io!» dissi.

Nel frattempo...

«Passami l’altro scatolone!» disse Amanda mentre posizionava l’ultimo libro nello scaffale. «Allison, mi hai sentito? Passami l’altro scatolone!»
«Sì, scusa» dissi.
«Ho interrotto un pensiero profondo, eh?»
«Ma secondo te lo farà questo tour?» chiesi immaginando già la risposta.
«Parli di Joseph? Andiamo, Allison! Non potrebbe mai lasciare moglie e figlia per fare questo stupido tour!»
«Sappiamo entrambe com’è fatto. Ci tiene molto alla sua carriera, non vorrebbe mai deludere i suoi fans» dissi acidamente.
Non ottenni risposta fortunatamente. Non volevo che la conversazione continuasse, perché più ci pensavo e più avrei voluto piangere. Piangere, sì. L’unico modo che avevo per sfogarmi, per liberarmi da tutto quello che avevo dentro. Non ne avevo ancora parlato con Joe, non ne avevo avuto occasione, dato che era troppo impegnato a rinchiudersi nella sua stanza per parlare ore ed ore al telefono col suo manager.
«Hey» disse Amanda puntandomi un dito contro. «Joseph ci tiene molto a te. Farà la decisione giusta, fidati di quello che ti dico»


Parla Joe.


Ero ritornato a casa. Sentii dei rumori provenienti dalla cucina: “Allison sarà tornata” , pensai.
Il mio pensiero fu esatto. La vidi lì, intenta a cucinare il mio piatto preferito.
«Cos’hai fatto da Amanda?» le chiesi.
«L’ho aiutata a trasportare alcuni scatoloni. Ha appena cambiato casa» rispose un po’ freddamente.
«Capisco...Per caso avete..»
Allison fece cadere involontariamente un bicchiere a terra, interrompendo la mia domanda.
«Si può sapere cos’hai? E’ da giorni che sei strana con me!» chiesi raccogliendo i pezzi di vetro sparsi su tutto il pavimento.
«Hai anche il coraggio di chiedermelo!» rispose. «Possibile che tu non te ne accorga?»
Ci fu un attimo di silenzio.
«E’ per il tour, non è vero?»
«Joseph.» mi disse. I suoi occhi pieni di lacrime si incontrarono con i miei. Vederla soffrire era uno strazio per me.
«Non voglio che tu non parta a causa mia. Deve essere una tua scelta, non ti obbligo a restare con me e tua figlia, se non vuoi»


Parla Allison.


Avrei preferito che mi dicesse: “Amore, non andrò da nessuna parte” ma purtroppo, dalla sua bocca non uscirono queste parole. Non uscì proprio nulla.


Parla Joe.


Il mattino seguente mi recai dal mio manager, che mi aspettava davanti il “Manhattan Bar” assieme ai miei fratelli. Mancava poco, a stento due ore, alla partenza per il nuovo ed attesissimo tour.
«Hey Joe!» esclamò Kevin appena mi vide. «Come mai non hai risposto alle chiamate?»
«Scusa, ho avuto dei contrattempi e non ho nemmeno potuto richiamarti»
«Che genere di contrattempi?»
«Poi ti spiego» tagliai corto.
«Bene, entriamo» disse il manager spingendo la porta di vetro.
Un’ondata di calore mi sommerse ma fortunatamente la tranquillità continuava a regnare.
Amavo il Manhattan Bar per questo: non era mai affollato. Ed è proprio lì che ebbi il mio primo appuntamento con Allison. Era una giornata di settembre e l’autunno era alle porte; la conobbi alla radio, quando andai a fare un’intervista per Josh Mckallister. Lavorava per lui.
Appena la vidi ebbi un colpo di fulmine, una cosa mai capitata prima.

«Lei è Joe Jonas, dei Jonas Brothers?» mi domandò.
«Sì, in tutto il mio splendore» esclamai.
Sorrise meravigliosamente e mi persi nei suoi occhi verdi.
«Bene, tra poco inizia la sua intervista. Non si allontani da qui»
«Non si preoccupi. Non andrò da nessuna parte. A proposito, io sono Joe, dei Jonas Brothers»
«Ehm, sì.. me lo ha detto un attimo fa»
Si girò e si allontanò da me.
«E lei come si chiama?» le urlai.
Si voltò e sorridendo disse «Allison, Allison Miller»

Quella stessa sera avemmo il nostro primo appuntamento.
Era bellissima: aveva i capelli raccolti in uno chignon e un abito di un colore che metteva ancora di più in risalto i suoi occhi.

«Joe?» la voce di mio fratello Nick interruppe il mio viaggio mentale. «Pianeta terra chiama Joe!» mi diede un colpetto sulla spalla.
«Sì?»
«Non hai spiccicato una parola per tutto questo tempo. E’ ora di partire, ma dobbiamo raggiungere prima l’aeroporto. Nostra madre sta tornando da Los Angeles e vuole salutarci»
«Dobbiamo già partire?»
Kevin sospirò. «Lo abbiamo perso» esclamò subito dopo.

Parla Allison.


«Pronto, Amanda? Sono Allison» dissi singhiozzando.
«Allison! Che succede?»
«Sta per partire»
Stavo per annegare in un mare di lacrime e non c’era nessuno pronto a salvarmi.
«CHE COSA?!»
«Hai sentito benissimo»
Non riuscivo nemmeno a parlare.
«Arrivo subito!» disse Amanda.
Riagganciai e Jade mi venne vicino.
«Mamma, perché piangi?» mi chiese teneramente.
«Non ti preoccupare, tesoro. La mamma sta bene» risposi abbracciandola.

Parla Joe.


Arrivati in aeroporto, un sacco di fan scatenate si scagliarono su di noi.
Tra le “mille” persone che chiedevano autografi, foto e quant’altro, notai una bambina. Una bambina dai riccioli d’oro, riccioli molto familiari, e dai lineamenti poco pronunciati.
Assomigliava molto alla mia piccola.
Alla mia piccola Jade. Un senso di colpa pervase dentro di me.

«Non posso» dissi a Kevin e Nick.
«Cosa non puoi?»
Non risposi e cominciai a correre verso l’uscita dell’aeroporto.
«Joe! Joe, dove stai andando?» mi urlò Kevin.

Parla Allison.


Restai a fissare il panorama dalla finestra per tutta la mattinata.
Se n’è andato davvero. Continuai a ripetermi.
Tra le strade e gli edifici situati sui loro fianchi, intravidi un uomo che correva all’impazzata.
“Forse starà raggiungendo la sua donna per dirle quanto la ama e per dirle che non l’avrebbe mai abbandonata.”
I miei occhi continuarono a studiare il suo movimento, il suo viso…

«Joe» dissi silenziosamente.

Mi diressi fuori la porta d’ingresso e gli andai incontro.

«Allison!»esclamò appena mi vide.
«Joe!»

Ci abbracciammo talmente forte che a stento riuscivo a respirare, ma amavo stare nelle sue braccia.

«Che cosa ci fai qui?» domandai.
«Non avrei mai potuto abbandonare te e Jade»

Un bacio rese quel momento ancora più perfetto.

«Ti amo, Allison»mi sussurrò in un orecchio.
  
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