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Autore: Melitot Proud Eye    24/12/2012    7 recensioni
«Il mio genio è incompreso.»
«Tony» fa Bruce. «Cosa diavolo gli hai regalato?»

Perché, se credevano di poter trascorrere almeno un Natale in tranquillità, non avevano considerato il sabotaggio interno.
Genere: Commedia, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note: il mio augurio di Buon Natale e buone feste a tutti voi, naturalmente in chiave Avengers.
Ispirata da una considerazione - capirete quale - di questa magnifica drabble di Callie Stephanides, cui la presente shot è dedicata in particolar modo ;) Non ho saputo resistere alla tentazione di infilarci anche un riferimento piccolo piccolo al Thunderfrost. Domanda: come fa Tony a conoscere la fisionomia di certa gente? Uh... è o non è un mago della pirateria internazionale? Prendetela per buona.
La shot rientra anche nella Staffetta in Piscina, sfida 6 (prompt: orfano, Regalare qualcosa di dubbio gusto).
Titolo maffo, sì. Scusate ma potrebbe essere una scemata colossale... ho il cervello fritto dai preparativi. Spero vi piaccia comunque, e passate tutti belle feste :D
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File #24128: S.C. (Superheroes' Christmas)
 





Vigilia di Natale. Nell'attico della Stark Tower, trasformata in faro a strobo, gli eroi della Terra e non solo si scambiano presenti di buon vicinato.
Hanno scelto la sera perché va sottinteso che, l'indomani, qualche cattivo sarà offeso perché ha trovato calza vuota. Nel salone grande, sotto i festoni, le luminarie e varie appendici elettroniche di bellezza discutibile, ciascuno gira col suo bicchiere e il suo sacchetto a distribuire i regali. C'è persino un dj. Seduta al pianobar insieme a Coulson, un Martini e il cellulare spento sul banco, Pepper fa da madrina al potenziale disastro. E il tormento della sua esistenza, ovviamente, fa lo splendido.
Perché Tony Stark non ricicla.
«Eccoti qua, Point Break!» esclama quando raggiunge Thor, attaccato a una doppia pinta di birra. Gli caccia in mano una scatola e gli appioppa una pacca sulle spalle. «Questo è per te, direttamente dalle officine Stark! Ti piacerà, vedrai. Se qualcosa ti confonde chiedi a me o a JARVIS.»
«Grazie, uomo di metallo, lo farò» risponde Thor, posando il boccale e porgendogli un involtino di seta rossa. «Ecco il mio dono. È speciale, fanne buon uso.»
Tony tende la mano e abbassa gli occhi. Dentro alla stoffa c'è quella che ha tutta l'aria di essere una fibbia da mantello, dorata, intrecciata, labirintica; istintivamente, spera che non abbia strani poteri. O che nessuno lassù scopra un furto. Sorriso congelato sulla faccia (perché non un peplo in coordinato?), cerca una risposta, ma in quel momento Steve lo vede e gli fa segno.
«Grazie» dice, lanciandola in aria e afferrandola. «Davvero. La terrò da conto.»
Sì – dove nessuno potrà vederla.

Poi d'improvviso rintoccano le ore e la sera è volata. L'orologio segna la mezza, tutto è tranquillo. Con le luci abbassate, il magnifico abete sintetico stende sulla sala un bagliore che fluttua insieme alle note di pianoforte e sax; è passato il brindisi di rito, ognuno familiarizza coi propri regali. Sembrano quasi persone normali.
Pepper si gode una tartina, seduta in vista del pianobar dove Tony, Steve e Bruce stanno chiacchierando sommessamente intorno a una Wii. Pare che la nottata volga infine al termine quando, dal salotto adiacente, vengono un'esplosione e un urlo belluino.
L'arredo trema. I tre si guardano, poi guardano lei.
Come fulmini, posano tutto e corrono di là, aspettandosi il peggio.
In piedi davanti alla postazione tv c'è Thor, scarmigliato, paonazzo, che brandisce la Starkstation e strilla cose incomprensibili. A guardarlo girare l'aggeggio per dritto e rovescio sono Clint e Natasha, rigidi su una poltrona nelle vicinanze.
Dalla parte opposta arrivano galoppando anche Darcy e Jane, e il piatto dei dolci che trafugavano vola quasi per terra.
«Ma che succede?» fa Darcy, perplessa.
Da bravo scudo umano, Steve apre la carica. Ci sono un po' di cavi mozzi, dalle parti del loro vichingo; un'immagine balugina sullo schermo a ologramma della postazione.
«Thor?»
L'immagine diventa nitida per qualche istante e compare un guerriero canuto in armatura, che gesticola circondato da mappe, armi e segni vitali. Thor sbianca, getta via la Starkstation e si avventa contro il pannello di controllo con un ruggito. Per essere un tipo martello-e-pugni ha intuito, quando si tratta di elettronica.
Insomma.
«Hey!» esclama Tony, uscito dall'incredulità dell'alticcio.
«Padre, ti salverò!» urla Thor, strappando e spruzzando scintille dappertutto. «Troverò il portale! Aspetta!»
«Dannazione, quella roba costa una fortuna!»
«PADRE!»
Tony resta col bicchiere a mezz'aria; gli altri si scambiano un'occhiata.
«Cos'hai fatto?» chiede Clint, abbandonando il fortino mentre Natasha rimane a guardare.
«Il mio genio è incompreso.»
«Tony» fa Bruce. «Cosa diavolo gli hai regalato?»
«Una versione made-in-Stark di World of Warcraft, tutta giocabile alla console senza connessione. Roba di lusso, sai?» esclama lui. «Mica cinese! Ho curato io tutta la grafica e, tra i personaggi, ho messo gente che conosce. Basandomi su quanto ho visto e quanto mi ha raccontato. Mi sembrava carino. Odino è uno degli avatar–»
Steve sembra confuso, ma Jane e Clint afferrano il problema.
«Spero non solo Odino» commenta Clint, troll natalizio.
«FRATELLO!»
«A quanto pare no» dice Coulson.
Cominciano a volare pezzi di salotto. Pepper manda un profondo sospiro, salutando il suo brindisi privato di coppia.
«Te l'avevo detto che era meglio quella vestaglia, Tony.»


***


Prima dell'alba, quando l'attico è silenzioso, buio e vuoto, un faretto si accende sulla postazione tv. Loki s'irrigidisce, curvo sui resti della Starkstation.
«Buongiorno, signore» dice JARVIS. «La stavo aspettando.»
«Ah» fa Loki, raddrizzandosi con un sorriso tirato. E' spolverato di neve da capo a piedi. «Ecco perché entrare è stato facile. I boyscout?»
«Nessun allarme, se non causa danni. E mi è stato chiesto d'informarla che il suo regalo è proprio dietro il proiettore.»
Loki stringe le palpebre. «Il mio
Lentamente, si sposta, allunga una mano nell'ampia slot del mobile sul quale la notte è comparso l'ologramma ed estrae un pacchetto.
«Coi complimenti del signor Stark per una vigilia tranquilla, signore» precisa JARVIS.
«Perché dovrei fidarmi?» fa Loki, senza abbassare gli occhi sul regalo. «Sarà la solita cimice.»
«Può darsi» concede l'interfaccia, abbassando il faretto. «Ma è una copia personale del gioco che ha ricevuto suo fratello. Vuole davvero rifiutarla?»
E se quel Natale, seduto davanti a una nuova postazione, Thor si ritrova a giocare contro un avversario invisibile («Collegato a distanza, Thor, collegato a distanza.») che perseguita il suo Odino e la sua Sif, ma alla fine fa squadra con lui, nessuno tranne Tony sa spiegarsi il sorrisetto di Miss Potts.


   
 
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