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Autore: The_Silent_Wave    24/12/2012    5 recensioni
Blaine!Pregnant.
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« Visto che ce l’ho io in grembo, faccio quello che mi pare. Ci parlerò io con l'andrologo, se ci dovesse dare problemi. Ma di sicuro darà ragione a me. »
E Kurt,sconfitto, capendo che non poteva più fermare il tritatutto umano più vorace di sempre, si allontanò dirigendosi verso il corridoio e a bassissima voce sussurrò tra sè e sè: « Chiunque ti darebbe ragione: potresti mangiare pure lui in questo stato e trovarlo pure saporito…»
« Co-mfcieod-sa hai detto? »
"L'udito di Blaine però gli funziona ancora bene" pensò Kurt.
« Niente, che ti amo tanto amore. »
« Sì, sì anche io. Lasciami mangiare in pace però, eh. »
Genere: Comico, Demenziale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, Nonsense | Avvertimenti: Mpreg
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Now questo è la realizzazione di un prompt. Di un Christmas gift prompt. Del Christmas gift prompt della mia sweetie aka la migliore beta del pianeta. 
Avvertimenti: Male!pregrancy: non vi piace non leggete xD
OOC di Blaine grande quanto una casa. Blaine sarà molto, ma molto somigliante a Brittany in quella OS, ma molto più malizioso, un umorismo tagliente direi.
Demenzialità al go-go, molta. 
Siete avvertiti/e.

 
 
 
 
 
«Ciao Honey. Finalmente dopo 9 mesi sei arrivato. Ti aspettavamo così tanto…-Esitò per un istante, non per pensare a cosa dire, ma quasi per prendere fiato, di cui in quell'istante, data l'emozione, scarseggiava.- Questo naturalmente sarà ultimo video, che farò. L’idea di documentare la gravidanza era solo un modo per farti capire quanto in realtà noi ti desiderassimo più di qualsiasi altra cosa. Abbiamo fatto tanto per averti; abbiamo speso così tante energie, ma, alla fine, sei nato sano e bellissimo. Hai preso un po’ da entrambi: hai degli stupendi ricciolini castani, che adoro accarezzare. Ancora il colore degli occhi non è definito, ma secondo me sono azzurri come miei e grandi come quelli di papà. Vedi: mi sta già commuovendo e dilungando troppo, meno male che era Blaine il padre emotivo…-L'emozione era divampata sugli occhi di Kurt- Ora ti saluto, augurandoti una buona permanenza in questo mondo, noi cercheremo di darti tutto l’amore, di cui avrai bisogno.»
 
Kurt chiuse lo schermo del pc, conscio –forse non totalmente- di ciò che da lì in avanti si sarebbe prospettato all’orizzonte: una nuova vita.
Osservò dal suo studio Blaine nella camera da letto prendersi cura di Toronto. Lo fissava minuziosamente in tutto il suo splendore, che emanava come un sole appena sorto.
Il suo sorriso e i suoi occhi, era così sereno e felice, come non lo era mai stato.
Almeno non negli ultimi novi mesi.


Nei mesi precedenti…

 
« Oddio Kurt, guarda! Sono incinto! »  urlò istericamente Blaine, sbucando fuori dalla porta del bagno con in mano il test di gravidanza ancora in mano, tenendolo come se fosse la gemma più preziosa, meritevole di essere mostrata a tutti. 

« Oddio!Ma è meraviglioso! Finalmente ci siamo riusciti. »  Ribatté abbracciandolo con una tale da forza da sollevarlo. 

Finalmente dopo un anno almeno uno dei due era rimasto incinto.
Inizialmente aveva provato Kurt a rimenare incinto, ma dopo vari tentativi chiusi in casa ad accoppiarsi come conigli(non che dispiacesse ad entrambi) non erano giunti a niente ad eclusione del punto anal-G di Kurt. 
Così a Blaine venne in testa l’idea che poteva essere lui la tana del loro bambino.
E in questo modo a primo colpo ci riuscirono.

« Tzè, te l’avevo detto che il corpo compatto e muscoloso era più adatto del tuo. »

« In effetti il bambino non ha tanto dove andare in 1 e mezzo di altezza. »

« Antipatico. » Disse sbuffando e ammiccando con l’occhio. « Scommetto che saremo fantastici come padri. » Continuò Blaine dopo esseresi avvicinato a Kurt e averlo baciato teneramente sulle labbra.

« Sicuramente. » Rispose complice mentre le labbra si spiegavano in un dolce  sorriso.

Il mondo da quel giorno sembrava assumere un aspetto sempre più roseo, anche se forse entrambi ignoravano i lati negativi di una gravidanza. Soprattuto una gravidanza maschile. 

*

 
 
In quel giorno di fitta neve tutti i servizi fotografici vennero cancellati “con tutta quella neve al posto di Central Park Jungle nel numero di gennaio potremmo fare Siberia snow party, anche se lo chiffon che ho scelto non sarebbe tanto adatto: le modelle sarebbero potute diventare delle statue di ghiaccio.”
Infilò la chiave nella serratura delicatamente cercando di non svegliare Blaine, che si era messo in ferie per i mesi di gravidanza.
Ma lo stylist non si immaginava lo spettacolo che gli si prospettò davanti.
 
« Com-ceuciowlvw-e m-mvoenv-ai sei già tornato? » chiese Blaine, mentre trangugiava una barretta di cioccolato, seduto a fianco dell'isola della cucina.  
E il castano si trovò davanti alla riot di cibo più monumentale del secolo: da un lato Blaine aveva acceso la fontana di cioccolata che Kurt gli aveva regalato a Natale, dall’altro la torta di compleanno che la vicina aveva portato loro accanto mille dolciumi vari, e nel mezzo tutti i food porn salti e dolci più schifosi, ovviamente già finiti con gli involucri tutti unti, vuoti e impilati l'uni sugli altri. 

« Ma tu non puoi mangiare queste porchierie! » Urlò correndo verso l'isola della cucina.

« OH, ma io ho fame! »

« Mangi quelle verdurine lesse che ti ho preparato ieri sera. »

« Certo, mentre tu ti abbuffi di pizza, io devo mangiare verdurine lesse, insalate senza condimento o salse e solo una volta a settimana come premio la frutta secca. Ti sembra un trattamento equo?! » Gli fece il gravido, mentre scuoteva con veemenza un'aletta di pollo a destra a sinistra. 

« Ma ricorda...è per il bene del bambino. » Lo ammonì lo stylist, prendendogli dalle mani l'ultima ala di pollo rimasta in casa. O anzi nell'intero isolato. 

« Ah, per favore: sono tutte fissazioni new age del nostro pazzo andrologo. Mia madre quando era incinta mangiava di tutto; una volta mi ha raccontato di aver mangiato quattro hamburger al sangue di fila. Ma io sono cresciuto perfettamente sano e bello lo stesso. »

« Magari è stata l’eccessiva carne rossa che ha predisposto lo sviluppo del gene della bassezza. »
 
« Che co-mcoewnc-sa vuoi ins-nfuicn-inuare? » Replicò mentre stava ingurgitando una fetta di torta insieme a un involtino primavera.
 
« Niente! Assolutamente niente. » Si discolpò Kurt allontandosi da lui. Poi però fu spiavolmente sorpreso da ciò che stava vedendo. « Ora mangi pure dolce e salato contemporaneamente? »

« Problemi? »

«  Il bene del bambino ricorda. »

« Visto che ce l’ho io in grembo, faccio quello che mi pare. Ci parlerò io con l'andrologo, se ci dovesse dare problemi. Ma di sicuro darà ragione a me. »

E Kurt,sconfitto, capendo che non poteva più fermare il tritatutto umano più vorace di sempre, si allontanò dirigendosi verso il corridoio e a bassissima voce sussurrò tra sè e sè: « Chiunque ti darebbe ragione: potresti mangiare pure lui in questo stato e trovarlo pure saporito…»

« Co-mfcieod-sa hai detto? »
"L'udito di Blaine però gli funziona ancora bene" pensò Kurt.
 
« Niente, che ti amo tanto amore. »

« Sì, sì anche io. Lasciami mangiare in pace però, eh. »
 
Più i mesi al parto si avvicinavano più Blaine diventava maggiormente bizzarro.
Un giorno fissatosi con un tipo di pesce del mar Baltico, che aveva mangiato insieme al suo marito durante la luna di miele, costrinse Kurt ad andare nel Bronx per acquistarlo e cucinarlo esattamente nel modo in cui l’aveva mangiato in quell’occasione.
Ma il cibo non era la sua sola fissazione. Era diventato stranamente apprensivo -non solo riguardo bambino- ma anche geloso e di notte nonostante fosse incinto voleva sfogare tutte le sue voglie…
 
« Kurt! Kurt! Avanti svegliati! »  lo scosse con tutta la sua forza facendolo cadere quasi dal letto.

« Che c’è? Hai fitte, dolori, ti prego non le doglie ora! » Mezzo addormentato pronunciò quelle parole d'un fiato. 

« No, hai preso in farmacia l’acido folico e le vitamine pre-natali? »

« Ma le ho comprate ieri: sono quasi piene. » Rispose con ovvietà. 

« Ecco lo sapevo: quasi! Devono essere piene. Se le dovessi perdere per casa? In 150 mq quadrati può capitare che si perda qualcosa, poi io perdo sempre tutto e in compenso tu non trovi mai niente e io non posso cercarle col pancione e se non le prendo potrebbe venire qualche strana malattia al bambino e/o io potrei morire. Conosco ogni puntata a memoria di “Non sapevo di essere incinta” e di “24 ore in sala parto” non voglio avere tutte quelle complicazioni che hanno quelle disgraziate-incoscienti. Cioè poi come fai a non sapere di essere incinta e quando ti hanno ingravidata? Da quando esistono uccelli invisibili? L’ultimo, che ricordo, era la colomba dello spirito Santo ma lì stiamo parlando di qualcosa di eccelsamente potente e ancora non documentato da parte della scienza. E si sa-avvicinandosi e sussurrando a bassa voce, quasi per non essere sentito- la scienza ha sempre ragione. »

« Ma sei serio?!? » Lo apostrofò mentre si stava sfregando gli occhi per il sonno. 

« Ti sveglierei alle tre per intrattenerti a barzellette?! » 

« Appunto! Tu mi svegli alle tre per questo! »

« Ti sembra qualcosa di poco importanza?! La mia vita e quella di nostro figlio ti sembra poco importanza?!?!? » Comincò a urlare Blaine, sbraitando con le gambe sotto le coperte. 

« No, ma…» Kurt non sapeva più cosa o cosa fare: di certo non si sta rapportando con il solito Blaine, ma con pregnant!Blaine. «Okay, se mi lasci dormire domani te le porto per 9. » lo cercò di rassicurarare. 

« 8. » Rispose secco tutto di un fiato, rincuorato.  «Penso che prima delle 8 non dovrei perdere nulla, di solito perdo le cose dalle 9 in poi. È matematico. Per esempio ieri ho perso una fetta di pane: l’avevo messa accanto a me e ad un tratto...Bang! È sparita. »

« Sicuro di non averla mangiata? » 

« Ora secondo te mi scordo pure di quello che mangio? »

Kurt rifletté: “Con tutta la quantità di cibo che ingurgita persino un elefante se lo scoderebbe.” Ma non osò: Blaine col pancione era abbastanza irascibile e non voleva scatenare una lite nel bel mezzo della notte, considerando oltretutto che Blaine ora era il doppio di più. 

« Okay, domani te le porto in orario, fammi dormire però. »
 
 
 

*

 
 
« Kurt…Kurt, su svegliati…»  Sussurrò Blaine all’orecchio di Kurt, mezzo rintontito.

« Eh? Che c’è? Vuoi qualcosa? Un bicchiere di acqua fresca? »
 
« No, solo te. » Sibilò quella frase come fosse tratta da un copione pornografico, ammesso che i film porno abbiano un copione. 

« Cosa?! » Kurt strabuzzò gli occhi e spinse il busto un po' più avanti, allontandosi così da Blaine. 

« Voglio te. » Incalzò con quel tono un po' porno. 

Nel mentre che pronunciava quelle parole, Blaine mosse la sua mano lascivamente verso il fianco di Kurt. 

« Dai...Blaine...Fermati!» Gli prese la mano con forza, stringendola e la levò dal fianco. Di certo adorava il tocco di Blaine, ma in quell'occasione era una cosa rischiosa. 

«Ma lo sai che potrebbe danneggiare il bambino. »

« Ah, che vuoi che sia una testa in più. Magari viene più intelligente. Se ne ha tre lo chiameremo Cerby. E niente chirurgia per lui, perché è Born this way, tricefalo, baby. » 

Kurt lo guardò corrucciando sbalordito le sopracciglia: Blaine non avrebbe mai detto una frase del genere. La gravidanza era certo che avesse qualche effetto indesiderato su di lui.
 
« Dai avanti, continuiamo i nostri giochetti: ho una voglia. » Rimise la mano sul marito, continuando ad accarezzandolo in maniera libidinosa.

« No, Blaine. Io non voglio rischiare. » Stavolta Kurt fu più ancora risoluto di prima. 

« Ma volevo essere io....insomma... a condurre il gioco: il bambino così non rischierà niente. » Confessò Blaine, passando l'indice dal petto fino all'ombellico di Kurt. 

«  Ma Blaine non puoi fare troppi movimenti. Il dottore ha detto che devi stare a letto a riposare. In questi ultimi mesi  devi rilassarti per il tuo bene e quello del bambino. » 

« Che palle! Invece di inventarti mille scuse, perché non mi dici la verità? » Sbuffò, irritato. 
Kurt sapeva che tra un po' sarebbe scoppiata la terza guerra mondiale. D'altronde non aveva mai rifiutato Blaine, neanche quando non stavano più insieme. 

« Come? »

« Non mi vuoi, perché sembro un balenottero arenato, ecco! »

« Ma non è così. » Sorrise tra i baffi. 

« Sì invece. Sono così grasso e gonfio, che se dovessi partecipare a “Grassi contro magri”, sembrerei un grasso, che si è appena mangiato una magro. »

« Non sei grasso; e poi è normale allargare un po’ in gravidanza: d’altronde devi nutrire due persone. » Cercò malamente di consolarlo. Tanto ormai le uniche cose in grado di consolare Blaine erano due: il cibo e i programmi su Real Time. 

« Mi stai dicendo che sono grasso? Cioè  invece di consolarmi, di farmi sentire desiderato, mi dici che sono grasso? » Sbottò, sempre più furibondo. 

« No, amore. Ho detto solo che è normale prendere qualche chiletto. »

« Chiletto uguale tonellate nella tua lingua modaiola. Per voi io non dovrei essere vestito, devo essere arredato. » 
Rise a quella battuta, sebbene per Blaine non fosse tanto divertente. 

« È un nuovo modo per fare le equivalenze? » Si interrogò, aggrottando le sopracciglia. 

« Sei crudele con me, Kurt. » Ed ecco i proverbiali sbalzi d'umore degli uomini incinti: Blaine passava da arrabbiato a sarcastico a triste nel giro di dieci secondi. 

« Dai, su, vieni qua, magari possiamo solo coccolarci. » 

« No. Non voglio la tua pietà. »

E mentre si girava, dando le spalle a Kurt, aggiunse: «Perché non vai da Chandler: vedi se fa “Oulàlà” pure mentre ti blowa il pistolino. »

« BLAINE.» urlò stupefatto il marito. 

« Buona notte. » Boffonciò seccato. 
 

*

 
 
Il giorno del parto fu decisamente quello che non fece rimpiangere loro la decisione di avere un figlio.
 
Kurt stava leggendo un libro nel divano in salotto, mentre Blaine era intento a mangiare un vasetto di yogurt magro in cucina.
 
« OH MIO DIO. »
« Che è successo? È già finita la vaschetta, e “non stai facendo più l’amore con il sapore”? » disse 
con tono sarcastico, non scostando lo sguardo dal libro, che stava leggendo.
 
« Kurt, mi si sono rotte le acque. » Rispose Blaine con calma e preoccpuazione, nascoste dietro ongi respiro. 

E mentre Kurt si girò verso la porta del salotto, che dava verso la cucina, costatando così la pozza sulla quale suo marito partoriente giaceva, disse: 
« Oddio, dobbiamo andare subito in ospedale, vado a prendere le chiavi della macchina. » Si alzò di scatto, facendo cadere il libro e il plaid di cashmire per terra. 

« Prendi il borsone, che già ho preparato: ci ho messo pure i biscotti per la cicogna. Eh, dopo un lungo viaggio deve essere pure ricompensata. »
 

Kurt ricordava ogni fotogramma di quel giorno: la corsa frenetica verso l’auto, Blaine che rantolava nel sedile posteriore, lo sguardo di Blaine, quando gli chiese di entrare nella sala parto con lui.
Blaine voleva stringere la mano dell’uomo della sua vita. Voleva sentire il sostegno dell’unica persona al mondo che poteva cancellare o far svanire persino il dolore delle doglie(o almeno così sperava). L’unico che riuscisse sempre a portargli un sorriso.
 


*

 
 
 
« Kurt, avanti smettila di smanettare con quel computer, viene da me e da Toronto: gli uomini della tua vita. »
 
Quelle parole riportarono Kurt sulla terra. In quel minimo lasso di tempo la sua mente aveva ripercorso quei precedenti mesi di travaglio.
 
E come un lampo di luce, che squarcia il tetro e invicibile buio, Kurt si accorse che tutto ciò che aveva desiderato si era materializzato davanti a sé: un marito e un bambino perfetti.
La vita che aveva sempre sognato non era più solo un semplice e mero sogno, si era realizzato.
 
Si dice che i sogni siano destinati a rimanere tali, ma quelli di Kurt avevano raggiunto la consistenza della realtà.
Realtà che supera persino i contorni fantasia.
 
 
N/A
 
Liberissimi/e di inveirmi contro eh xD.
Spero solo che alla mia sweetie sia piaciuta. <3 
Alla prossima!

 
   
 
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