A Betty,
che è un’amica fantastica. Che sopporta il mio
Potteriano, legge le mie storie,
mi fa compagnia durante le live chat, si spartisce equamente la
CrissColfer con
me, c’è sempre, mi fa sorridere,
rispetta il mio dolore quando manco a un concerto
meraviglioso e sclera
con me dopo le puntate.
A betty perché semplicemente è Betty. A quella
splendida ragazza che scrive
meravigliosamente, che conosce AVPM, che è fidanzata con
Darren Criss (fatevene
una ragione, loro stanno insieme u.u), e che probabilmente non potrei
mai
trovarne una come lei da nessuna parte.
Grazie di aver iniziato a recensire le mie storie, perché se
no, non ci saremmo
mai conosciute.
Ti auguro un White Christmas
I love you
di
sorrisi, baci,
vischi e alberi
di Natale
Nick e Sebastian non erano mai andati
d’accordo. Al primo
non piacevano molto gli snob come il francesino, mentre il secondo
affermava di
vivere molto meglio senza la presenza di Pinocchio in giro.
In effetti, Nick non era l’unico con cui Sebastian non
riusciva ad andare
d’accordo, per cui il
povero Duvall si
chiedeva: di tutti i ragazzi in quella scuola con cui poteva umanamente
interagire, perché proprio Jeff?
Certo conoscendo la bontà di quest’ultimo, non gli
sembrava difficile da
credere che diventasse amico di uno come Sebastian. Insomma, Jeff era
capace di
fare amicizia con Mr Grinch.
Ma Sebastian? Che ragioni aveva di ronzare intorno al suo biondino
preferito
migliore amico?
Era esattamente quello che si chiedeva li, seduto nella poltrona
dell’aula
canto, vedendoli chiacchierare tranquillamente.
Un osservatore poco attento avrebbe detto che l’unico
coinvolto dalla
conversazione era Jeff (dato che continuava a sorridere e ridacchiare),
e che
Sebastian lo stava sopportando a mal in cuore (vista la sua faccia
disgustata).
Ma Nick non era poco attento, tutto il contrario.
Vedeva come la mano di Sebastian desse qualche buffetto sulla spalla di
Jeff, o
come un piccolo sorriso seguisse le sue espressioni scocciate, e
già il fatto
che fosse rimasto li ad ascoltarlo era una prova sufficiente per capire
che gli
piaceva stare con lui.
Stava impazzendo, ne era consapevole.
Ma che poteva farci?
aveva pensato di intromettersi e trascinare via Jeff con qualche scusa,
ma lui
sembrava così preso dalla conversazione che non aveva cuore
di interromperlo.
E poi non aveva nessun diritto, loro erano solo amici. Migliori amici,
per
precisare.
Doveva parlargli, dirgli quello che provava prima di esplodere e dirlo
al
momento meno appropriato. Ma come avrebbe fatto con Smythe sempre in
giro?
Sospirò e si decise ad alzarsi, convinto che privarsi della
vista di loro due
così affiatati gli avrebbe fatto bene.
In più questa situazione gli stava rovinando il natale, la
sua festa preferita.
Lasciò l’aula canto per dirigersi nella sua
camera, deciso a distrarsi.
Fischiettando “frosty the Snowman”
arrivò di fronte alla sua camera, la
“3a”, e
si buttò sul letto.
Senza rendersene conto,
finì nel mondo dei sogni.
A svegliarlo fu una mano calda che
scuoteva ripetutamente la
sua spalla. Si voltò confuso, perché tutti
sapevano che quando Nick si
svegliava impiegava 20 minuti buoni prima di prendere coscienza delle
sue
azioni.
-mhpf-
-Su Nick, dobbiamo preparare l’albero in aula canto- gli
disse Thad, il suo
compagno di stanza.
-eh?-
-connetti il cervello Duvall! Su, ti aiuto ad alzarti-
Nick sentì la mano di Thad afferrargli il braccio e aiutarlo
ad alzarsi. Con la
testa confusa e gli occhi semichiusi non si accorse nemmeno di essere
arrivato
in aula canto, davanti ad un albero di natale privo di luci e
decorazioni.
-dormire- bofonchiò, stropicciandosi gli occhi.
-e no mio caro. Mi hai costretto ad offrirmi volontario con te per
decorare la
stanza, per poi rimandare tutti i giorni perché eri troppo
preso a guardare
Sebastian con astio. Adesso pretendo un aiuto-
Nick ci provò davvero a seguire il suo discorso, ma
assonnato com’era sentì solo
“Sebastian” e “aiuto”. Fu un
miracolo che
se capì ciò che doveva fare, quando Thad gli
passò una scatola con luci da
mettere nell’albero.
Si guardò intorno alla ricerca di una scala ma, non
trovandola, decise che
avrebbe iniziato a metterle
dal basso e
poi l’avrebbe cercata. Arrivò a tre quarti
dell’albero, e poi si sentì
chiamare.
La sonnolenza stava svanendo, per cui non gli fu affatto difficile
riconoscere
la voce di Jeff. Certo, se fosse stato più sveglio si
sarebbe accorto di avere
il filo di luci attorcigliato sul braccio, e quindi non si sarebbe
voltato di
scatto facendo cadere l’albero su di se.
Poi fu tutto confuso, ancora di
più di prima.
Non vedeva nulla, tanto per
cominciare. Era tutto sfocato, e
riusciva a distinguere solo una chiazza bionda da tutto quel mucchio
confuso.
Si sentì afferrare e trascinare verso l’alto.
Allora prima era per terra? Era
caduto?
Poi percepì qualcosa di morbido sotto la schiena, e anche
del freddo pungente
sulla testa. Avevano aperto una finestra?
Rinunciò a capirci qualcosa, e chiuse semplicemente gli
occhi, cercando di
mandare via quel dolore pulsante al cervello.
-si può sapere
perché
preoccupi sempre per lui?- fece una voce alterata.
Sebastian.
-è un mio amico! Non capisco perché dovrei darti
spiegazioni- oh si, quello era
Thad, non c’erano dubbi.
-ma gli stai sempre appiccicato! Insomma, Pinocchio può
vivere benissimo da
solo!- esclamò.
-si può sapere perché lo chiami sempre
così?-
-ma ti prego, hai visto il suo naso?-
-smettila di prenderlo in giro Sebastian!-
-smettila di preoccuparti così per lui!-
-io faccio quello che…-
-volete piantarla? Non credo che
sentire le vostre urla lo
aiuti!-
E quello… si, quello era
il suo Jeff.
-mhf- fece Nick, aprendo piano gli occhi. Subito sentì una
mano calda
accarezzargli la fronte, e di nuovo la voce di Jeff.
-Hey, come ti senti?- gli domandò dolcemente.
-non lo so… ma ho l’iceberg del Titanic sulla
testa?- chiese, continuando a
sentire freddo sui capelli.
-è ghiaccio. Quando ti è caduto
l’albero in testa hai preso una bella botta-
-mi è caduto l’albero in testa?- chiese scioccato.
-già. La prossima volta assicurati di non aver le luci
attorcigliate intorno al
braccio-
-me lo ricorderò-.
Jeff gli sorrise e Nick perse un battito. Poggiò meglio la
testa sul bracciolo,
rendendosi conto che era sdraiato sul divano dell’aula canto.
Poteva sentire Thad e Sebastian litigare, a voce moderata, in un angolo
della
stanza. Di sicuro erano abbastanza lontani.
Nick si accorse che quello era il momento perfetto. Dichiararsi subito,
senza
nessuno tra i piedi, sembrava un’occasione da non perdere.
Ma, proprio quando stava prendendo aria per far uscire le parole,
queste gli si
bloccarono in gola. Il panico prese il sopravvento su di lui, senza che
potesse
farci nulla.
E se Jeff non avesse ricambiato? E se così facendo avrebbe
rovinato tutto? La
loro amicizia? Come avrebbe fatto senza di lui?
Fu allora che lo notò.
Buttando un’occhiata al soffitto, si
accorse di quel piccolo rametto di vischio appeso al lampadario sopra
alle loro
teste.
-quello è vischio- fece, senza nemmeno accorgersene.
Jeff buttò un occhio sul lampadario, e guardò il
rametto, confuso. Era
sicurissimo che prima non ci fosse.
Stava per dirlo al suo amico, ma qualcosa lo bloccò. Nulla
di che, era solo
qualcosa come le labbra del suo migliore amico sulle
sue.
Nick lo stava baciando, sotto il vischio, a natale. Per Frosty, poteva
chiedere
di meglio?
Il moro, invece, aveva appena realizzato l’accaduto e stava
per staccarsi e
inventare un miliardo di scuse. Ma la mano di Jeff sulla sua guancia,
che lo
trascinava verso di se, bloccò i suoi propositi.
Il dolore alla testa, sfortunatamente, si fece più forte e
Nick fu costretto a
staccarsi e poggiare la testa sul cuscino.
Allora allungò la mano e prese quella del biondo,
terrorizzato che la magia che
si era creata potesse spezzarsi, e gli sorrise.
L’altro ricambiò la stretta, raggiante.
Capì in oltre che stare attaccato a
Sebastian, durante quelle settimane, solo per non far notare a Nick la
sua
evidente cotta, era stata davvero una
pessima idea.
restarono così, in silenzio, a lanciarsi sguardi dolci e
scambiarsi qualche
bacio a fior di labbra, finchè non si accorsero che la
litigata di sottofondo
non si sentiva più.
Nick alzò piano la schiena, cercando con lo guardo gli altri
due warbler.
Sgranò gli occhi, come probabilmente fece Jeff, sorpresi
dalla scena: Thad e
Sebastian si stavano baciando (o forse dalla loro foga era meglio dire
“divorando”?)
accanto a una scala
sorretta da Blaine, dove era salito Kurt per mettere un vischio sulle
teste dei
due.
Kurt e Blaine li notarono e, dopo che il primo scese dalla scala, li
raggiunsero mano nella mano.
-risolto tutto?- chiese Blaine sorridente.
Nick e Jeff arrossirono prima di annuire contemporaneamente.
-ma voi come…?-
-sapete ragazzi, quando me ne sono andato dalla Dalton, ho sempre
pensato che
mi sareste mancati da morire…- iniziò Kurt.
-ed è la stessa cosa che mi ero immaginato io quando vi ho
lasciati- continuò
Blaine –ma al McKinley, ci siamo accorti che non è
stato così…-
I due warblers li guardarono scioccati e un po’ delusi.
-… perché non è passato un giorno
senza che voi due e Thad ci abbiate chiamati
per chiedere un consiglio amoroso, o raccontare delle vostre cotte
“non
ricambiate”. I nostri telefoni squillano contemporaneamente!
Che siamo al
cinema, a scuola, a casa, o a pomiciare- spiegò Kurt.
-vi vogliamo bene ragazzi. Ma, Santo Natale, siete insopportabili
quando fate
gli innamorati insicuri! E quando perfino Sebastian ha chiamato Kurt
per un
consiglio con Thad, abbiamo capito che la cosa andava sistemata, subito-
Gli altri fissarono la coppia stupiti, e anche un po’
colpevoli.
-beh- iniziò Nick, stringendo la mano di Jeff- state
tranquilli che non vi darò
più fastidio-
-già, stessa cosa per me- disse Jeff, sorridendo.
Gli ex Warbler ricambiarono il sorriso.
-non avevamo dubbi- disse Kurt, prima di allontanarsi con il suo
ragazzo.
Nick si stava avvicinando a Jeff per baciarlo di nuovo, quando
sentì la voce di
Blaine da fuori dell’aula.
-ricordatevi di staccare Sebastian dalla faccia di Thad, non vorremmo
che per
colpa nostra fosse risucchiata per sempre!-
I ragazzi si misero a ridere.
Ed è proprio così che ricorderanno il loro primo
natale.
Pieno di sorrisi, baci, vischi e alberi di Natale in bilico sulla testa
di
Nick.
Un primo natale bellissimo. Il primo
di tanti.
Angolo autrice
Tutto quello che avevo da dire
è nella dedica in alto. Spero
che questa storia vi sia piaciuta, è la mia prima niff
:’)
buon natale a tutti!
Miky