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Autore: littlepony94    24/12/2012    4 recensioni
~ Helen è irrimediabilmente innamorata di Jake, il solito figo della scuola, più grande di un anno, popolare e circondato da uno stuolo di ragazze. Ma Helen non sa che Jake la osserva da tempo e che ha deciso di fare un gioco con lei..~ ||
E' la mia prima storia quindi vi prego, abbiate pietà!
Spero vi piaccia e mi raccomando, se vi piace, se non vi piace, se avete consigli o critiche, per favore, recensite (:
Genere: Erotico, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon, Lime | Avvertimenti: Non-con | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Jake era in fondo al corridoio con un sorriso raggiante stampato sulle labbra, circondato come al solito da un gruppetto di ragazze adoranti, e accanto a lui Edward, il suo migliore amico, altrettanto compiaciuto di avere così tante attenzioni.
Erano i due ragazzi più popolari della scuola.
Jake Gilmore e Edward Stewart, ultimo anno.
Etrambi nella squadra di football, il primo era anche capitano di quella di nuoto, il secondo del club di matematica.
Belli, sportivi e intelligenti e costantemente seguiti dalle loro due onnipresenti fidanzate, Rose e Grace Train, belle quanto stupide.
In quel momento li osservavo ridere e scherzare con delle ragazze del secondo anno (o forse del primo? per me erano tutte uguali).
Ero innamorata persa di Jake.
Era arrivato a scuola dopo i primi mesi.
La mia amica Christina mi aveva detto che il motivo del suo trasferimento nel nostro istituto privato era dovuto alle numerose assenze di Jake. Partecipava a competizioni nazionali di nuoto e la precedente scuola non era liberale come la nostra.
Christina era una gran pettegola, forse la più informata della scuola, nonchè presidentessa del fanclub segreto di Edward (ma lui ne era davvero all'oscuro? non credo) e in quel momento era tra quelle ragazzine più piccole, scambiandosi sorrisini e battutine con il ragazzo biondo che sembrava compiaciuto di quelle attenzioni. 
A 17 anni avevo avuto due o tre ragazzi e nessuno bello come Jake.
Era poco probabile che mi avesse notato, circondato com'era da ragazze, alcune di loro molto belle, e decisamente impossibile era il fatto che potessi diventare la sua ragazza, dato che ne aveva una che senza dubbio per bellezza mi superava .
Ero alta 1.55, capelli biondi di media lunghezza sempre scompigliati, occhi verdi, naso a patata.
Mi piaceva vestirmi in modo sportivo e truccarmi quasi zero e non ne avevo nemmeno bisogno dato che avevo ciglia lunghe e folte e la pelle inaspettatamente perfetta per un'adolescente.
Guardavo lo strano gruppo che si era formato nel corridoio al cambio dell'ora, due adoni e lo stormo di adoratrici, riflettendo su queste cose, quando lo sguardo di Jake incrociò il mio.
Aspettai alcuni momenti sperando che lo distogliesse ma non sembrava intenzionato a rivolgere la sua attenzione altrove.
Rimanemmo così per alcuni secondi che mi sembrarono eterni, poi Rose strattonò il braccio del bel moro e entrambi interrompemmo quel contatto visivo.
Entrai velocemente in classe senza aspettare che Christina mi raggiungesse con il cuore che mi batteva all'impazzata e le guance rosse come due pomodori maturi.
Helen, cavolo, perché non mi hai aspettato?
mi raggiunse Christina, raggiante, probabilmente per la conversazione appena conclusa con l'uomo dei suoi sogni, e al tempo stesso contrariata per il fatto che non l'avevo aspettata.
Scusami è che ora abbiamo scienze e devo ripassare perché sicuramente interroga e io non so niente. 
mi scusai, sorridendo. 
Christina si era bevuta la scusa e avevo così evitato il pericolo che mi sommergesse di domande.
Le successive  tre ore le passai in classe per evitare di incontrare ancora quegli immensi occhi del mio stesso colore dentro ai quali avrei voluto perdermici ma durante la ricreazione fui cotretta ad uscire nel cortile da quella stronza della professoressa di inglese, l'unica che, nonostante sapessi parlarlo da quando avevo 5 anni e conoscessi la letteratura a memoria, si ostinava a mettermi 6. Era più che ovvio che mi odiasse.
Quel giorno non mi unii al mio gruppo di amici ma rimasi sola, in un angolo del cortile poco frequentato a fumare una sigaretta.
Non ero mai stata una persona forte o sicura di me.
Manifestavo un carattere aperto, solare e quando serviva aggressivo, ma sapevo ben gestire le mie emozioni per nascondere quella timidezza e quella profonda insicurezza che mi prendeva tutte le volte che parlavo con una persona e soprattutto quando parlavo con i ragazzi.
Tornata in classe, infilai una mano nello zaino per cercare il mio diario, che si trovava nella tasca segreta che avevo cucito all'interno apposta per tenere il blocco bianco, chiuso solo da un elastico, dove scrivevo i miei pensieri più segreti, molti dei quali erano su Jake.
Più passavano i secondi, più la mia mano frugava con foga, ma del diario, per quanto mi impegnassi a cercare, nemmeno l'ombra.
Qualcuno lo aveva preso.
E adesso? Sarei sicuramente diventata lo zimbello della scuola e molti mi avrebbero odiata, soprattutto Christina, che nonostante fosse una delle mie migliori amiche, era anche l'oggetto principale delle mie critiche nei momenti in cui la ragazza mora e stratruccata diventava insopportabile.
La campanella dell'ultima ora suonò puntuale come al solito e scappai dall'aula senza salutare nessuno, decisa a chiudermi in casa e rimanerci per il resto della mia vita, quando sul display del cellulare apparve un sms da un numero sconosciuto.
Il tuo diario è molto interessante. Se vuoi riaverlo possiamo vederci a questo indirizzo tra 20 minuti.
e di seguito c'era un indirizzo.
La via si trovava a due fermate d'autobus da lì.
Forse potevo ancora salvarmi. Forse nessuno avrebbe letto quelle pagine.
Anzi, una persona ormai le aveva lette ma potevo trovare un compromesso con il misterioso ladro.
Saltai sul primo autobus per raggiungere il più in fretta possibile il luogo indicatomi dal messaggio.
  
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