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Autore: strawberryfield_A    24/12/2012    1 recensioni
Questo è il seguito di "Girl on Fire". Dal testo:
-Baciami.- mi dice.
-Perché non mi baci tu, invece?- Sarebbe più semplice.
-Perché voglio vedere se hai il coraggio di farlo.
-No, non ce l’ho il coraggio, perché so che se lo faccio me ne pentirò.- Ho il respiro sempre più corto e molto probabilmente tra poco il mio cuore scoppierà dal petto.
Continuo ad accarezzargli il collo e i capelli, ed è una soddisfazione.
-Perché dovresti pentirtene?
-Perché tu… insomma tu…
Vedendomi in difficoltà, ride. Poi però rimane solo il suo sorrisino malizioso e si avvicina sempre di più. Comincia a baciarmi dolcemente sul collo, salendo verso mandibola. –Non ti bacerò.- A questo punto ha raggiunto l’orecchio, così quando mi sussurra, i brividi aumentano. -Mi accontenterò di farti impazzire.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Derek Hale, Erica Reyes, Isaac Lahey, Nuovo personaggio, Peter Hale
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Derek ha morso Jackson e io l’ho scoperto solo adesso. Perché diavolo non me l’ha detto? Comunque a quanto pare il suo corpo cerca di combattere il morso e non è diventato un vero lupo mannaro. Per la verità non abbiamo proprio capito cosa sia diventato: è umano e continuamente malinconico e debole. Non certo gli aggettivi più identificativi di un licantropo.
Quando allora vado a cercare Derek a casa, sono seccata. Ma vedendolo mi addolcisco. Non lo vedo da qualche giorno, e non avrei mai pensato mi potesse mancare così tanto. Quella volta che si nascondeva dalla polizia era un conto, avevo anche paura che fosse davvero morto, o che l’avessero catturato. Adesso, invece, sapevo che era a casa ed ero proprio io che non lo volevo e gli stavo lontano. Avevo reagito veramente male per la morte di Peter.
Viene verso di me, con uno sguardo incuriosito. Sicuramente si sta chiedendo che cosa ci faccio qui, ma adesso, pensandoci bene, che male c’è se ha morso Jackson? In fondo non era proprio quel che voleva?
Io, per tutta risposta alla sua muta domanda, lo stringo in un abbraccio. Non gli chiedo scusa, anche perché comunque non ho niente di cui pentirmi. Abbiamo sempre fatto così, sin da piccoli: non risolvevamo un problema, lo evitavamo.
Lui risponde al mio abbraccio e mi sento meglio. Insomma, non c’è più nessun pericolo: niente più Kate, niente più Peter, niente più Scott da tenere d’occhio…
Subito dopo gli racconto di John, di quanto gli piacerebbe stare in un branco.
-Sarebbe perfetto.- esclama. –Potrebbe essere molto utile con gli altri.
-Gli altri?
-Ho intenzione di creare un branco.
All’inizio rimango sorpresa, ma poi aggiunge che non morderà qualcuno contro la sua volontà, come ha fatto Peter con Scott, ma glielo chiederà e gli spiegherà ogni cosa.
-E perché sei così sicuro che accettino?- chiedo, scettica.
-Accetteranno.- Il suo sorrisino non mi convince più di tanto, ma so che lo fa apposta per farmi spazientire e alzo gli occhi al cielo, sorridendo.
-D’accordo, grande Alpha, creati il tuo branco!- Gli mollo un amichevole pugno sul braccio e faccio per andarmene. –Io vado ad avvertire John.
Lui prende bene la cosa. Insomma, Derek non è la persona più simpatica di questo mondo, ma sarà di sicuro un bravo capo, come anche un po’ lo è stato con me.
 
È mattina molto presto, quando sento un grido in lontananza. Riconosco Lydia all’istante e mi spavento: cosa può esserle successo?
Esco dal letto e inizio a spogliarmi, ma John è già entrato silenziosamente in camera mia e scuote la testa.
-Lo sapevo!- esclama esasperato. –Cosa credi di fare?
-Andare a cercare la mia amica.- ribatto, ma lui non ne vuole sapere.
-Senti, tra poco dobbiamo andare a scuola. Vedremo cosa fare con Scott e Stiles, d’accordo? Non puoi uscire adesso!
Detesto ammetterlo, ma ha perfettamente ragione: il mio piano non ha senso.
Approfittando del fatto che siamo svegli, andiamo a fare colazione. Come al solito c’è sempre un sacco di cibo a disposizione, ma ultimamente ho perso l’appetito. Bevo un succo e qualche biscotto, giusto per riempire lo stomaco. Mentre John mangia come un maiale: un panino, una tazza di caffè e una mela.
-Quando verrò iniziato?- mi domanda con la bocca piena.
Dopo avergli lanciato uno sguardo disgustato e interrogativo al tempo stesso, riprende: -La mia iniziazione. Sai, per entrare in un branco…
Scoppio a ridere. –Non c’è nessuna iniziazione, idiota.
-Che ne so io!- sbotta, contagiato dal mio sorriso. –In tutti questi anni ho dovuto acculturarmi con libri fantasy!
-Anche io ho letto un sacco di libri fantasy, ma non credevo ad ogni minima cosa.
Alza gli occhi al cielo. –Lasciamo perdere, ok?
-Ok.- rispondo ridendo sotto i baffi.
-Oggi però non posso comunque venire a scuola.- continua. –Derek vuole… mettermi alla prova, credo. Sai, non ho mai avuto nessuno che mi insegnasse come combattere, e tantomeno come utilizzare al meglio i miei sensi.
Mi piace vederlo così contento, anche se l’idea di andare a scuola da sola non è molto allettante, ma che ci posso fare?
La classe sembra vuota senza il mio amico: mi sembra di essere tornata ai primi giorni o addirittura a qualche anno fa, quando stavo sempre da sola e non cercavo neanche di socializzare. Adesso, però, ho fatto qualche progresso: riesco a parlare tranquillamente con tutti e ho anche già fatto amicizia con parecchia gente. Per questo, quando entro nell’aula, tutti mi salutano e mi sorridono.
Solo qualche istante dopo mi accorgo di uno strano odore: ce n’è un altro, un altro licantropo. Sembra di essere ancora una volta di essere tornata indietro nel tempo, quando ho conosciuto Scott e ho capito all’istante che era stato morso.
Ma adesso, nonostante utilizzi tutti i miei sensi, non riesco proprio a riconoscerlo tra questa moltitudine di ragazzi.
Non posso neanche concentrarmi meglio, perché la professoressa ci consegna in quel momento i compiti di qualche giorno fa. La mia B+ è superata solamente dalla A del brillante Lahey. Non mi piace frequentare i suoi stessi corsi: sono sempre stata io la prima della classe…
 
Una volta finita la lezione, cerco Stiles e Scott, per parlare di Lydia.
-Ha rubato un fegato?- esclamo, scandalizzata, dopo aver sentito cosa aveva da raccontargli il figlio dello sceriffo.
-Sì, bè, credo sia normale, no? Per un lupo mannaro, intendo.- riprende Stiles.
-No!- sbotto.
-E allora perché l’ha fatto?- chiede Scott.
A questo non so cosa rispondere.
-Non importa quello che ha fatto.- sbotto. –Dobbiamo trovarla, prima dei cacciatori.- Penso anche di raccontargli di Derek e del suo nuovo branco, ma poi cambio idea e vado in mensa. L’unica cosa che voglio adesso è una grande brioche al cioccolato.
 
Tornata a casa trovo John, attivo e allegro come non mai.
-Derek non ti ha ammazzato?- chiedo, fingendomi incredibilmente sorpresa.
Lui fa una smorfia. –Se proprio lo vuoi sapere sono stato fantastico: l’ho mandato a tappeto 3 volte… su 46.
Scoppio a ridere, ma lui non si offende. Poi gli racconto del nuovo licantropo, di come ho riconosciuto il suo odore, ma non sono riuscita a capire chi fosse.
-Derek ha fretta.- mi risponde. –Vuole creare un branco il prima possibile. Non chiedermi perché, e non chiedermi neanche chi sia, perché non ne ho la più pallida idea.- aggiunge vedendomi con la bocca aperta, pronta a chiedere una spiegazione. La chiudo e annuisco.
La sera, dopo cena, John deve tornare da Derek. Lo sta proprio massacrando! Ma il ragazzo, al contrario, si diverte e la trova una grande opportunità di imparare di più sulla sua vera natura e sui suoi poteri. Per questo decido di andare all’allenamento con lui: un po’ di esercizio non mi farà di certo male e poi voglio proprio incontrare il nuovo membro del branco.
In viaggio, all’inizio, sono troppo affaccendata con la radio e la musica per accorgermi che la strada non è quella che porta a casa Hale.
-Dove stiamo andando?- domando guardandomi intorno, sperando forse di riconoscere un vicolo, un edificio… ma niente. È un luogo completamente sconosciuto e deserto.
-Ad un vecchio deposito abbandonato.- dice. –Casa vostra è troppo conosciuta e vulnerabile, ormai. Abbiamo dovuto cercare un altro posto.
A questo punto siamo arrivati, perché John ferma l’auto. Scendiamo ed io lo seguo per un piccolo vicolo, che termina con una vecchia porta arrugginita. C’è una rampa di scale, in fondo alla quale troviamo un vagone di un treno in disuso, mezzo distrutto e polveroso. La “sala” è ampia, ma non so come fa Derek a vivere in un qui: è tutto così sporco, sudicio e in rovina.
Sento solo l’odore di mio cugino, ma nessun segno del nuovo lupo.
Derek esce dal vagone, con un aspetto, non dico perfetto, ma di sicuro troppo pulito e composto in confronto all’ambiente.
-Perché sei qui?- mi chiede, sorpreso del mio arrivo.
-Non potevo?
-Certo che puoi, ma…- esita, sospirando. –Sei qui per un motivo preciso.
-Come fai a…- La sua espressione del tipo “Credi davvero che io non sappia?” mi fa cadere il discorso, e passo subito al dunque: -Chi hai morso?
Abbozza un sorriso. –Perché vuoi saperlo?
In realtà è pura curiosità, ma non mi pare una valida giustificazione. –Rispondi alla mia domanda.- protesto sulla difensiva.
Il suo sorriso si allarga, nel vedermi in difficoltà, e John è sempre più sorpreso: non è una cosa da niente vedere Derek Hale divertito.
-Lo scoprirete.- risponde evasivo.
Alzo gli occhi al cielo, rassegnata. –Almeno assicurami che non l’hai obbligato…
-Te lo giuro.- risponde, e la cosa mi fa sentire meglio. Poi si rivolge a John: -Sei pronto?- Il ragazzo annuisce.
Si toglie la felpa e si avvicina all’Alpha, pronto all’attacco, ma io mi ricordo in questo momento un’altra cosa: -Non è stata Lydia, vero?- La mia domanda li prende entrambi di sorpresa. Derek si accorge solo qualche istante più tardi che mi sto riferendo al profanatore di tombe.
-No. Era un Omega.
-Era?- Non mi è sfuggito l’uso del tempo al passato.
-I cacciatori l’hanno ucciso.- risponde. –Dovrai stare più attenta: non gli importa più niente del codice, non gli importa se sei solo metà lupo mannaro, perché ti uccideranno comunque.
Annuisco, sconvolta dalle ultime notizie. –Anche tu dovrai stare più attento.- aggiungo poi.
-Lo sono sempre.- continua, non molto convinto, però. Dopodiché decide di cambiare discorso: -Comunque Lydia non è come noi.
-Ma se il morso non ti trasforma…- si aggiunge John. -… ti uccide.
-Vuol dire che è immune?- esclamo, fissando confusa Derek. –Com’è possibile?
Lui scuote la testa. –Non lo so. Ma qualunque cosa sia, l’ha passata anche a Jackson.
L’allenamento di John finalmente comincia. Inizialmente partecipo anch’io a qualche lotta, ma mi stanco presto e vado a sedermi contro il muro. Continuo a guardarli, però, e a studiarne le mosse, senza d’altronde riuscire a non riflettere sul nuovo licantropo sconosciuto.
  
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