E dopo un sacco di tempo esco dal letargo con una piccola shottina
sui miei due idoli…l’unica coppia che veramente mi fa piangere ogni volta che
guardo una scena del film. Di nuovo una “what if…?” cosa succederebbe se Neo rifiutasse la pillola rossa?
Ma non voglio tediarvi troppo perciò….buona lettura^^
Together, against the fate…
Incredibile come sa essere deserta una grande città in una sera uggiosa. Non trovi anche tu? Tu che cammini silenziosa per quei vicoli, apparentemente senza
meta. Coi capelli corvini al vento, liberi di
ondeggiare sotto le sferze fredde della tramontana e gli occhi cerulei attenti
ad osservare ogni minima vibrazione attorno a te, i sensi all’erta come quelli
di un felino. Un paio di uomini, sotto ai loro
ombrelli grigi, ti scrutano da capo a piedi, soffermandosi sul tuo corpo sinuoso,
e ti lanciano sorrisi e ammicchi che tu, prontamente, ignori. Sbuffi avvolta
nel tuo cappotto nero, il tuo preferito, che lascia intravedere i pantaloni di
pelle aderenti e la scollatura morbida sui piccoli seni, abiti indossati
meccanicamente che nonostante tutto accentuano la tua
bellezza delicata, quel tuo essere donna così forte e determinato. Chi mai
penserebbe di trovarsi davanti una delle criminali più
ricercate dagli agenti? Probabilmente nessuno, poiché tutti
rimarrebbero incatenati nei tuoi occhi di ghiaccio, in quelle iridi taglienti e
profonde sfumate di smeraldo. Lentamente ti muovi, assaporando i brividi
che le piccole gocce di pioggia lasciano sulla pelle, era tanto tempo che non provavi sensazioni simili, ma quanto? Da
quanto sei chiusa nella tua piccola cabina? Settimane,
giorni interminabili passati sul letto con lo sguardo perso chissà dove a
maledirti mentalmente per essere stata troppo debole di fronte alle
passioni. Inutili le domande del resto dell’equipaggio, loro non capiscono, non
capiranno e non devono farlo mai perché tu non vuoi,
ciecamente convinta di uscire da sola dal tuo dolore, dal quel baratro in cui
sei caduta. Per che cosa poi? Per quello in cui Morpheus ha sempre confidato, la speranza, la stessa
speranza che l’Oracolo ti aveva infuso con poche semplici parole e tu, debole e
sciocca ci sei caduta come una mosca nella tela del ragno.
Finalmente giungi alla meta, al parapetto di fronte
alla spiaggia, ti sporgi leggermente togliendoti gli occhiali scuri ed
osservando rapita il mare; ti sembra quasi strano che una cosa così bella e
perfetta non sia reale e ti chiedi come diamine abbiano fatto le macchine a
riprodurla in modo talmente meraviglioso. Sospiri pesantemente, quasi
sbuffando, mentre la testa ti si riempie di nuovo di ricordi e pensieri
malinconici… Ricordi nitidamente la sensazione provata al vederlo per la prima
volta, quella sensazione che l’Oracolo ti aveva predetto e che tu mai avevi
provato, tuttavia l’hai riconosciuta subito, forse perché in realtà, dentro te, già sapevi come sarebbe stata. Ogni gesto verso lui
aveva un significato differente, era studiato e premuroso…tu, troppo stanca di
sentirti sola in quella nave, in un attimo avevi ritrovato la speranza, lui
aveva riacceso in te la voglia di essere amata, quel desiderio assopito di
sentirti di nuovo donna e non guerriera. E ci credevi ciecamente quando l’hai condotto da Morpheus,
ci credevi che avrebbe preso la pillola rossa….ci
credevi…oppure lo speravi?
Batti violentemente il pugno sul muretto e qualche
calcinaccio cade a terra, sei arrabbiata vero?!
Furibonda col destino, con lui, con tutti, perché non l’hanno convinto a non
ingerire la pillola blu…è per questo che stanotte ti sei alzata, silenziosa
come un gatto nel buio, e ti sei inserita in Matrix,
passeggiando in tutti i luoghi in cui lo hai visto o
gli hai parlato, forse per non pensare o forse per tentare di scorgerlo di
nuovo, giusto un’ultima volta. Ma la tua speranza,
ancora una volta, è rimasta vana…fai scorrere la mano sulla pistola che tieni al
fianco, quasi come se tu volessi accarezzarla, ringraziarla per esserti stata
sempre d’aiuto, poi t’incammini verso l’unico posto in cui non sei ancora
andata. Silenziosa e leggera, giungi sotto al ponte di
Adam Street mentre le ombre della notte si allungano notevolmente attorno a
te…ferma su quel marciapiede deserto chiudi gli occhi e rivivi quel giorno,
quando lo hai convinto a montare in macchina con te e gli altri e gli hai tolto
quella cimice messagli da Smith. Gran pezzo di merda quell’agente pensi stringendo i pugni
al ricordo della sua faccia atterrita mentre, sdraiato sul sedile, vedeva
uscire un insetto disgustoso dal suo ventre…e poi l’incontro con Morpheus. A pensarci bene adesso neppure lo biasimi, chi
deciderebbe di affrontare una cosa ignota, di immergersi in un mondo senza
ritorno, dopo aver visto in quanti complottano contro di lui…no, non lo
biasimi, ma non puoi fare a meno di desiderarlo, egoisticamente, al tuo fianco sebbene questo lo metta in pericolo; ma tanto, a che
serve fare questi pensieri? Oramai non tornerà indietro….non
perché glielo chiedi tu. Appoggi le spalle al muro e chini la testa
ascoltando il rumore della città notturna, è quasi piacevole e chiudi gli occhi ma sei costretta a spalancarli di botto non appena una
voce ti scuote dai tuoi pensieri.
-Buonasera…-
Alzi lo sguardo sulla persona che ti ha appena
rivolto la parola, decisa a stenderlo con un paio di pugni, ma ti blocchi non
appena lo riconosci…è lui…esattamente come lo hai visto l’ultima volta, bello,
semplicemente bello. Cerchi di mantenere un tono
distaccato, dopotutto lui ha ingerito la pillola blu e probabilmente si è
dimenticato di te, di solito fanno tutti così, quando si risvegliano la mattina
seguente credono di aver fatto un sogno e in poche ore dimenticano tutto,
perciò, con un groppo in gola, fai finta che sia uno sconosciuto e rispondi al
saluto.
-Non è un buon posto per una ragazza sola questo,
per giunta di notte…-
Lo squadri con decisione e una punta di rabbia si
accende sul tuo bel volto.
-So badare a me stessa…-
Lui sorride leggermente e ti osserva con uno sguardo
diverso da quello di tutti gli altri uomini, senza impudenza né malizia, sembra
quasi dolce.
-Vedo che sei molto decisa e
coraggiosa…qualità rare in una donna di questi tempi-
-Grazie, lei piuttosto non ha l’aria di un
barbone…non dovrebbe stare in questo posto no?-
Ti fa uno strano effetto rivolgergli la parola, e
per giunta dandogli del lei…sembra solo un brutto sogno dal quale vorresti
svegliarti al più presto, purtroppo però non lo è, a
dimostrarlo il dolore che i suoi occhi color nocciola provocano posandosi sui
tuoi…
-Giusta osservazione…effettivamente non sono un
barbone, mi piace passeggiare qua, mi ricorda momenti della mia vita un po’
sfocati, ci vengo quasi tutte le sere, è bello ripercorrere i sentieri della
memoria più difficili da riportare alla mente…ma non
sono io quello fuori luogo adesso…-
Lo osservi a fondo in quelle iridi che tanto ami, ha fatto qualche passo e si è avvicinato a te,
oramai vi separano solo pochi centimetri e puoi vedere ogni suo più piccolo
particolare, ogni sua caratteristica ai tuoi occhi così speciale…ti fa male
sentire le sue parole non è così? Averlo vicino e sapere che in realtà è
lontanissimo da te ti lacera dentro, ed è una forza
che non puoi combattere, puoi solo reprimere le lacrime e non far trasparire
niente. Sostieni il suo sguardo in silenzio e attendi che sia
lui a continuare il discorso, lo vedi avvicinarsi ancora e scrutarti con
decisione.
-Non dovresti essere qua, o
sbaglio….Trinity?!-
Il cuore salta un battito nel tuo petto, ha
pronunciato il tuo nome e ti sta sorridendo, senti gli occhi che si inumidiscono scintillando alla luce dei lampioni ma non
tenti di ricacciare indietro le lacrime, forse hai capito che stasera non c’è
spazio per la guerriera.
-Neo…-
Sussurri il suo nome passando
lievemente una mano sulla sua guancia, come per accertarti che non stai
sognando e senti di nuovo il desiderio irrefrenabile di averlo sempre con te…ti
chiedi come diavolo faccia a ricordare tutto così, ma lui pare leggere la tua
mente e ti risponde prima che tu possa proferire qualche altra parola.
-Non ho preso nessuna pillola quella sera…avevo paura di quello che Morpheus
mi aveva proposto, tuttavia non potevo dimenticare quei momenti, non volevo
cancellare il tuo ricordo, sarebbe stata l’unica cosa che mi avrebbe permesso
di andare avanti. E così non ho ingerito né la rossa né l’azzurra, ma qualcosa
nei miei piani è andato storto, ogni sera sono tornato qua, speranzoso di
vederti di nuovo, avevo una cosa importante da dirti e non sapevo come farlo…-
Un brivido scende lungo la tua schiena
mentre la sua mano ti accarezza il volto e ti avvicini istintivamente a
lui, le lacrime sono sparite ma gli occhi continuano a brillare lo stesso,
coperti da quel sottile velo di gioia e desiderio, punti i tuoi occhi nei suoi
con fermezza, permettendogli di godere di ogni particolare della tua
incantevole bellezza.
-Che cosa dovevi dirmi?-
Lui ti passa una mano dietro la schiena attirandoti
a se e avvicina le sue labbra alle tue senza sfiorarle, senti il suo respiro su
di te e fremi mentre le vostre iridi non cessano di
penetrarsi a vicenda…
-Io ti amo Trinity…ed ho
deciso di seguirti…dovessi ingoiare tonnellate di pillole rosse-
Sorridi lievemente e ti lasci trasportare da lui
che, come attratto da una calamita, unisce le vostre labbra con passione…ed è
la passione che ti fa fremere tra le sue braccia mentre
ti appoggia al muro e fa scorrere la sue dita sulla tua schiena, gli poggi una
mano sulla nuca, presa dal desiderio inesauribile del suo sapore, spingendolo
ancora verso la tua bocca, desiderosa di un contatto ancora più profondo, quasi
tu volessi fonderti con lui per il timore di perderlo di nuovo. La pioggia
scroscia ai lati del ponte nascondendo alla vista della città quei due amanti
che hanno suggellato una promessa quella notte, staranno assieme sempre, fino
alla fine, fino alla morte…consapevoli che neppure
quella potrà mai, realmente, dividerli…
Strano
ma vero ha un finale positivo,
al contrario di tutte le mie storie…ma non potevo far star male la povera
Trin^^ Ciance a parte…visto che siamo pochi a scrivere e/o leggere ff su Matrix….me
la lasciate una recensione?? Anche negativa s’intende^^
Mione14