Merry Christmas,
Daltoniani!
Tutti amano
il Natale. Quelle luci colorate, le decorazioni, l’albero, i
regali, la
famiglia unita. Insomma, chi è che non ama il Natale? Kurt e
Blaine non
facevano eccezione. Quell’anno entrambi sarebbero stati
più felici, perché si
erano conosciuti. Eh già, quell’era il loro primo
Natale insieme e anche se
l’avrebbero passato ognuno a casa propria, sapevano che
sarebbero stati vicini.
Kurt aveva
un grandissimo programma per i giorni prima della grande festa.
Shopping
natalizio con Mercedes, cioccolata calda e preparare per bene
l’albero a casa
sua. Sapeva che Finn non era un granché in queste cose.
Più bello di così, non
si poteva.
Blaine, invece, si era programmato un bel Natale con la sua famiglia da
suo
nonno. Aveva un grande rapporto con il vecchio nonno Tommy e non vedeva
l’ora
di rivederlo, anche se gli sarebbe dispiaciuto lasciare i suoi amici
della
Dalton, ma sapeva che li avrebbe rivisti dopo le vacanze, ancora
più divertenti
di prima.
Un
inconveniente, però, li bloccò entrambi. Questo
inconveniente si chiamava Jeff
Sterling.
Il suddetto
ragazzo entrò nella sala principale con gli occhi gonfi e
con migliaia di
fazzoletti che gli cadevano dalle tasche della divisa. Kurt era solo
nella
stanza e stava studiando una delle più noiose lezioni della
storia. Quando vide
il biondo piangere, si allarmò subito e lo raggiunse.
- Jeff,
cos’è successo? – gli chiese,
facendolo sedere sul divano. Si sedette accanto a lui e gli
accarezzò la
schiena nella vana speranza di calmarlo. Il ragazzo, però,
continuava a
singhiozzare ininterrottamente. Kurt si guardò intorno,
cercando qualcosa o che
qualcuno comparisse all’improvviso per aiutarlo, ma dovette
cavarsela da solo.
Ok,
Kurt. Prendi un bel respiro e
aiuta Jeff.
- Jeff,
ora calmati. Prendi un bel respiro e spiegami
che succede. – Jeff annuì, asciugandosi
le lacrime. Prese un respiro
profondo e iniziò a parlare.
- I
miei genitori devono lavorare a Natale e
questo sarà l’ennesimo Natale da solo alla Dalton.
Non ne posso più! Sono stufo
di non festeggiare il Natale per colpa di quello stupido lavoro. –
una
nuova lacrima scese sulle guance di Jeff e Kurt
s’intenerì tantissimo. Gli
asciugò le lacrime e gli sorrise.
- Jeff,
mi dispiace davvero, ma vedrai che
andrà tutto bene. Si risolverà tutto, te lo
prometto. – in quel momento,
Blaine entrò nella stanza con un libro di Harry Potter tra
le mani. Appena vede
i due ragazzi sul divano, li raggiunse. Quando vide Jeff con gli occhi
arrossati, si preoccupò.
- Oddio
ragazzi, che succede? – Kurt
appena lo vide sorrise sognante, per poi ricomporsi perché
quello non era per
niente il momento adatto per sorridere.
- I
genitori lavoreranno a Natale e dovrà
rimanere qui da solo alla Dalton. –
spiegò Kurt. Blaine si fece spazio sul
divano e cercò di consolare il suo amico.
- Oh
no, di nuovo? Non sai quanto mi
dispiace, Jeff. – il biondo sorrise a Blaine, come
per dirgli che lo
apprezzava ma per un ragazzo, come lui, che amava in Natale non bastava
un
semplice “mi dispiace”.
- Non
sopporterei di stare a casa con la mia
famiglia, mentre tu sei qui da solo. Io rimango alla Dalton.
Chiamerò mio padre
e gli spiegherò la situazione. Lui capirà. –
annunciò Kurt. Entrambi i ragazzi
lo osservarono sorpresi. Sapevano quanto ci teneva a passare il Natale
con suo
padre. Ne parlava da mesi, ormai.
- Kurt,
tu ci tieni a stare con tuo padre.
Non devi rinunciare per me. – replicò
Jeff, tirando su con il naso.
- Ma
no! Avrò altri tantissimi Natali da
passare con mio padre. Quest’anno sarò con te. –
insisté ancora Kurt.
Blaine sorrise. Era orgoglioso di aver trovato un amico così
dolce e generoso.
- Rimango
anch’io. – stavolta gli occhi
erano rivolti a Blaine. Kurt sorrise all’idea di passare il
Natale con lui. A
Jeff s’illuminarono gli occhi. Sorrise ed era la prima volta
dopo che era
entrato nella stanza. Batté le mani felice come un bambino.
- Sarà
un Natale perfetto! – disse Jeff,
alzandosi dal divano e saltellando per la stanza fino ad andare via e
lasciare
Kurt e Blaine da soli. I due si guardarono e si sorrisero.
- Abbiamo
fatto la cosa giusta, no? –
chiese, sorridente, Kurt. Blaine aveva una specie di paralisi facciale
e annuì.
- Lo
renderemo felice.
- Che
ne dici di una maratona? – chiese
Kurt, facendo cenno al libro che Blaine aveva ancora in mano.
– Ci sto.
****
I due erano
seduti sul divano della stanza comune con il calore del camino a
riscaldarli,
oltre a una coperta che era lunga minimo venti metri. Sul serio, non
scherzo.
Blaine si era poggiato il computer sulle gambe e la loro maratona di
Harry
Potter stava per avere inizio. Volevano invitare anche Jeff, ma non
l’avevano
più trovato da quando era saltellato via da loro e avevano
una strana
sensazione che si era perso chissà dove.
Ma non si
preoccuparono più di tanto e passarono la loro serata da
soli con un computer.
Si fece molto tardi e Kurt, già dal sesto film, si
addormentò sulla spalla di
Blaine. Il riccio non ebbe il coraggio di svegliarlo e Harry Potter era
oramai
un ricordo, perché si era perso a contemplare Hummel
dormiente. Gli accarezzava
i capelli dolcemente e la sua pelle nivea era ancora più
bella illuminata dal
gioco di luci del fuoco del camino, che pian piano si stavo spegnendo,
fino a
quando non arrivò Jeff che lo spense, ma Blaine e Kurt
stavano dormendo già da
un po’, accoccolati uno all’altro.
- Che
carini.
****
Il giorno
dopo, Kurt fu il primo a svegliarsi. Si accorse che Blaine stava ancora
dormendo accanto a lui sorrise. Spense il computer, ancora acceso dalla
notte
prima, e lo coprì ancora un po’ con la coperta e
andò nella cucina della
Dalton.
Si sentiva
una specie di ladro in quel momento, perché non era mai
entrato nella cucina
della Dalton, ma era praticamente perfetta.
- Questa
stanza farà parte della mia futura
casa. – mormorò Kurt, tra sé
e sé. Prese tutto l’occorrente e si mise a
preparare tre cioccolate calde. Sapeva che da lì a poco,
Jeff sarebbe corso
nella sala comune per svegliare il mondo intero, mentre Blaine si
sarebbe
svegliato subito se avesse sentito l’odore della cioccolata
calda.
Quando
furono pronte, le mise su un vassoio (quella di Jeff e Blaine erano
ovviamente
ornate da un marshmallow) e si avviò nella sala e, come
aveva previsto, Jeff
entrò nella stanza con una corsa che avrebbe potuto vincere
la maratona di New
York. Blaine, invece, era ancora lì a dormire, ma appena
sentì l’odore di
cioccolata caldo arricciò il naso in un modo adorabile.
Jeff sorrise
in modo inquietante e prese una tazza di cioccolata che mise proprio
sotto il
naso del ricciolo. Il moro annusò come un segugio, per poi
sbarrare gli occhi e
saltare dal divano.
- Buongiorno!
- gli urlò il biondo nelle
orecchie. Blaine lo guardò scioccato.
- Jeff,
sei pazzo? Siamo a un centimetro di
distanza, ti sento. – Kurt rise e si sedette sul
divano, seguito dal
biondo. Si divisero le cioccolate e, non si sa come, per quando le
finirono,
erano completamente ricoperti di cioccolata. Quella si prevedeva una
delle
giornate migliori della storia.
- E
voi che ci fate qui? – chiese una
voce dietro di loro. I tre si voltarono e non appena videro chi era,
Jeff gli
si catapultò addosso.
- Rimaniamo
qui con Jeff a Natale. E tu? Non
dovevi essere già partito? – chiese
Blaine. Il ragazzo li raggiunse con
Jeff che saltellava ovunque.
- Sì,
ma i miei genitori vanno da mia zia per
Natale ed io non ne ho proprio voglia. Non sapevo che sareste rimasti
qui. Beh,
in questo caso mi aggiungo anch’io. –
Jeff smise di saltellare per 1…2…3…
ricominciò di nuovo. Saltava talmente in alto che sembrava
un canguro e si
catapultò ancora una volta su Nick.
- Il
Natale migliore della storia!
****
- Andiamo,
ragazzi! Fatelo per me! – li
pregò Jeff. Lui voleva assolutamente andare a pattinare sul
ghiaccio, ma Kurt e
Blaine sentivano troppo freddo per mettere piede fuori scuola.
- Ragazzi,
sono amico di Jeff da quando
eravamo piccoli. So che quando vuole qualcosa, non molla
finché non gliela dai.
E poi cosa costa andare a pattinare? Sarà divertente. –
cercò di
convincerli Nick. I due si guardarono e sospirarono.
- Ok.
****
- Posso
confessarti una cosa? – chiese
Kurt a Blaine, mentre s’infilavano i pattini. Nick e Jeff
erano già in pista e
si stavano divertendo tantissimo. – Certo
che puoi.
- Non
so pattinare. – Blaine gli sorrise
dolcemente e gli sussurro un “non ti preoccupare, ti
aiuterò io”.
Scesero
sulla pista e Kurt iniziò a barcollare. Blaine lo prese per
entrambi le mani e
lo trasportò nella pista. Inizialmente lo fece pattinare con
lui e la faccia di
Kurt era rosso fuoco, non sapeva se per il freddo o per quella
bellissima mano
che lo stava guidando.
- Su,
ora prova da solo. Metti un piede
davanti e inizia a scivolare sul ghiaccio. Vai piano, ti
starò vicino. –
gli disse Blaine. Kurt gli sorrise e ci provò. Non era
caduto, questo era
qualcosa. Jeff e Nick gli passarono avanti augurandogli buona fortuna e
dissero
che andavano a bere qualcosa. Così, rimasero da soli sulla
pista, insieme alle
altre persone ovvio, anche se c’era pochissima gente per via
del freddo e molte
se ne stavano andando.
Kurt riprese
a pattinare, cercando di non cadere. Blaine gli stava accanto e lo
osservava
meticolosamente. Hummel se la cavava bene, anche se stava per
inciampare e
Blaine gli prese di nuovo le mani.
- Sei
stato bravissimo! Ma ora riprova. –
però, le loro gambe si incrociarono, pattinando, e finirono
per cadere a terra.
Blaine era praticamente spiaccicato su Kurt e si guardavano
imbarazzati, ma
nessuno dei due diceva una parola. Fino a quando Blaine non si diede
una mossa
e lo baciò dolcemente.
Kurt
sentì
di stare in paradiso. Quelle labbra erano qualcosa
d’incantevole e non riusciva
a capire più niente. Sentiva solo il sapore di quelle labbra
perfette sulle sue
e di certo, non voleva nient’altro.
Blaine sentì che il suo cuore stava facendo capriole
incredibili, aveva spasmi
e stava urlando “ti amo!”. Non avrebbe mai voluto
allontanarsi da quelle dolci
labbra che lo facevano sentire in paradiso. Ma no, il paradiso era
troppo poco.
Non c’era un modo per descrivere quelle labbra.
Si
separarono per prendere fiato e si osservarono. Blaine riprese
coscienze e
iniziò a blaterare – Oddio,
scusami.
Sono stato uno stupido e… e – Kurt,
però, lo bloccò catturando le sue
labbra in un nuovo bacio, emozionante come il primo.
****
Stava per
arrivare il Natale e la neve a Lima si faceva sempre più
alta. Se c’era
qualcuno che, oltre Jeff, amava la neve, era Blaine, mentre Kurt la
odiava a
morte. La neve gli rinsecchiva le mani e finiva per consumare tutte le
sue
creme. E chi altro poteva rovinare la situazione, oltre ovviamente
Jeff? Ovvio,
Blaine!
- Stai
calmo. Non ti sto rapendo. Devi solo
venire con me. – gli disse Blaine, dopo averlo
bendato con una benda
natalizia oro e bianca. Sì, Blaine amava troppo il Natale.
Lo condusse lungo tutta
la Dalton e Kurt iniziava a stancarsi di questo strano giochetto e
aveva paura
che Blaine lo stesse portando in un covo di pervertiti.
- Ok,
ci siamo. – annunciò il moro. Kurt
sentiva incredibilmente freddo e stava iniziando seriamente ad aver
paura e di
sicuro non si sbagliava. Infatti, non appena Blaine gli
sfilò la benda, due
enormi palle di neve gli arrivarono in faccia.
Riconobbe
tra le risate Nick e Jeff. – Me la
pagherete cara!!!! – Blaine era convinto che
l’urlo di Kurt fosse arrivato
fino in Lapponia, ma ora l’azione principale era correre,
correre e correre.
Infatti, lui e gli altri due ragazzi iniziarono a correre per
l’intero cortile
della scuola.
- Blaine,
manovra 26! – urlò Nick. Blaine
annuì e si fermò di fronte a Kurt, che si
fermò di scatto per non finirgli
addosso. Nel frattempo, Nick e Jeff prepararono due enormi palle di
neve e non
appena urlarono – Ora! –
Blaine si
spostò, facendo finire la neve in faccia a Kurt.
Quando il
controtenore si riprese dalla botta, osservò i tre ragazzi
correre e stavolta
non se li sarebbe fatti scappare. Raccolse una palla di neve e
iniziò a correre
con la neve gelida tra le mani. Nick si guardò alle spalle e
ciò che vide era
un infuriato Kurt che non vedeva l’ora di colpirli.
- Jeff,
tu e Blaine correte a riparo dietro
quell’albero. Ci penserò io a Hummel! Voi,
intanto, preparate la manovra 10. –
ordinò Duvall. I due ragazzi lo obbedirono e si nascosero.
Nick continuò a
correre e passò vicino all’albero, dove erano
nascosti i due ragazzi. Jeff,
prima, aveva preparato una palla e Blaine la passò a Nick.
Il moro ancora in
corsa si girò e lanciò la palla, senza nemmeno
prendere la mira. Lo avrebbe
colpito, se non fosse stato per Kurt che si era spostato.
- Non
ci casco anche stavolta, Duvall! –
Kurt raccolse un’altra palla di neve e ora ne aveva ben due.
Passò vicino
all’albero, dove erano nascosti i due
‘idioti’, di cui uno era suo ragazzo –
non ci poteva credere, era vero! – e lanciò le
palle, cogliendoli alla
sprovvista.
- Buon
Natale, ragazzi! – urlò Kurt.
Quando era abbastanza lontano dall’albero, si
fermò, raccolse un’altra palla e
urlò – Ora è
il tuo turno Duvall! –
Nick iniziò a correre ancora più veloce, ma ormai
era stanco e si fermò un
attimo. Attimo micidiale. Infatti, Kurt lo colpì e
– Hummel vince!!
****
Blaine era
stanchissimo dopo quella corse frenetica e si accasciò sul
letto di Thad. Kurt
non era ancora tornato da chissà dove e così si
accasciò sul letto dell’amico
mentre lo aspettava, ma si addormentò per la stanchezza.
Quando Kurt
arrivò dalla sua lettura in biblioteca, vide Blaine sul
letto di Thad che
dormiva beatamente, ma al freddo. Il ragazzo sorrise dolcemente, era
bellissimo. Gli andò vicino e gli accarezzò una
guancia. Lo coprì e gli lasciò
un bacio sulla fronte. – Buonanotte,
Blaine.
****
Il mattino
dopo, Blaine si svegliò e si accorse di avere addosso una
coperta. Spostò lo
sguardo sul letto di fianco al suo e sorrise quando vide solo un
piccolo ciuffo
di Kurt che si era nascosto tra le sue coperte. Scese dal letto e lo
raggiunse.
Non voleva svegliarlo, ma di sicuro Nick e Jeff li stavano
già aspettando in
sala comune.
Lo
scoprì e
gli lasciò dei dolci baci sulle labbra. Kurt
iniziò a svegliarsi e gli sorrise
sulle labbra. – Buongiorno,
dormiglione.
– gli sussurrò Blaine sulle labbra. Kurt
sorrise e catturò le labbra del
moro in un vero bacio.
Si
separarono per prendere fiato e Blaine si sedette sul letto del biondo.
– Dici che dovremmo dirlo ai
ragazzi? –
chiese Kurt, perdendosi in quegli occhi color miele. Blaine
arricciò il naso e
sorrise. – Io penso di
sì, ma prima
dobbiamo far capire a loro che sono fatti l’un per
l’altro. – Kurt sorrise
malizioso a quelle parole.
- Credo
che abbiano fatto prima di noi. –
disse, sorridente, Kurt.
- Che
vuoi dire?
- Ieri
sera ero in biblioteca e li ho visti
mano nella mano, mentre si baciavano. Chissà da quanto ce lo
tengono nascosto. –
Blaine sgranò gli occhi, ma sorrideva nello stesso tempo.
- Ma
guarda un po’ quei due. Non mi hanno
detto niente! – disse Blaine, fintamente offeso.
– Li faremo confessare.
****
I due
ragazzi si trasferirono in sala comune. C’erano Nick e Jeff
intenti a
chiacchierare su come dovevano passare il Natale. I due li raggiunsero
furtivamente e origliarono la loro conversazione.
- Passare
il Natale con te sarà tutta
un’altra cosa. – sussurrò
Jeff. Il moro gli sorrise e gli lasciò un dolce
bacio. Ecco, quello era il momento perfetto per farli confessare.
- Allora?
Come passiamo il Natale quest’anno?
– chiese Kurt, alzando volontariamente la voce.
Nick e Jeff si girarono e
li videro spuntare da dietro il divano.
- Oh,
oh. Cosa avete sentito? – chiese
Nick. Kurt sorrise e guardò Blaine.
- Niente,
solo che per Jeff passare il Natale
con te sarà tutta un’altra cosa e poi abbiamo
visto un piccolo bacetto
innocente. Cose che si fanno tra amici, giusto? –
spiegò malizioso Kurt.
Blaine rideva e davvero non ci poteva credere che quel meraviglioso
ragazzo era
suo e di nessun altro.
- Ok,
ci avete scoperti. Stiamo insieme. –
Blaine saltellò e batté le mani come un bambino
che aveva ricevuto il suo
regalo di Natale in anticipo. – Lo
sapevo! Lo sapevo! Da quanto state insieme? –
chiese curioso, sedendosi sul
bracciolo del divano.
- Da
qualche mese. – rispose Jeff,
sorridente. Blaine e Kurt si guardarono e annuirono. – Anche noi stiamo insieme. –
annunciò Kurt. – Sì,
da due giorni. – continuò Blaine. I due
ragazzi li guardarono
sorpresi ma, subito dopo, Jeff abbracciò Kurt e Nick
abbracciò Blaine.
****
I quattro
stavano pranzando, quando a Kurt venne un’idea. – Ragazzi, domani sarà la vigilia Natale e
noi non abbiamo ancora
decorato la sala comune. – fece notare il ragazzo.
Blaine sorrise. – È
vero! La stanza di Kurt è già piena di
addobbi.
- Io
e Thad ci teniamo al Natale. –
disse, soddisfatto, Kurt. – Beh,
allora
cosa aspettiamo? L’albero c’è, gli
addobbi pure. Dobbiamo solo addobbare tutto
e il gioco è fatto.
Dopo aver
pranzato, i quattro si catapultarono nella soffitta della Dalton per
prendere
tutti gli addobbi che servivano. La sala comune era molto grande ed era
difficile addobbarla tutta solo in quattro. Ma tra canzoncine natalizie
e
ricordi dei scorsi Natali ad ogni addobbo la resero perfetta.
- Ehi
Nick, ricordi quando David s’ingarbugliò
tra le luci e non riusciva più a muoversi? –
chiese Blaine. – Certo, come
dimenticarlo. Fu memorabile. –
rispose Nick. E così passarono il resto della serata.
Davanti al camino e
raccontando a Kurt, il nuovo arrivato della scuola, ciò che
era successo negli
scorsi Natali e si divertirono tantissimo.
Dopo aver
cenato, Kurt trovò un ramoscello di vischio nella scatola
degli addobbi. – Ehi ragazzi,
abbiamo dimenticato il
vischio. – annunciò Kurt. Gli altri tre
lo raggiunsero. Lo appesero insieme
in un angolo della stanza.
- Visto
che questo è il nostro primo Natale
insieme per noi quattro, questo sarà il nostro angolo
dell’amore. – spiegò
Kurt e Blaine gli sorrise, trascinandolo sotto il ramoscello e lo
baciò
dolcemente, mentre Jeff e Nick li osservavano inteneriti.
- Ah,
com’è bello vedervi finalmente insieme.
– sospirò Jeff. Kurt e Blaine li
sorrisero e andarono via dicendo loro – Vi
lasciamo soli. Buonanotte. – Nick e
Jeff si sorrisero e sì, quello sarebbe stato il miglior
Natale della storia.
****
Finalmente
la Vigilia di Natale era arrivata. Jeff era entusiasta, infatti,
saltellava per
la scuola augurando alle finestre – perché non
c’era nessuno oltre a loro
quattro lì dentro – una buona Vigilia di Natale.
Nick, Kurt e Blaine erano
ancora avvolti nel calore delle coperte e non avevano nemmeno la minima
intenzione di svegliarsi. Faceva davvero freddo.
Jeff,
però,
dopo aver svegliato a pugni Nick, andò nella stanza di Kurt
e Blaine canticchiando
“Buona Vigilia!”. I due si svegliarono a malavoglia
e salutarono il rompiballe,
perché sapevano che Nick
era solo una povera vittima della follia di Jeff.
- Ragazzi,
domani sarà Natale, su sveglia! –
urlò Jeff, saltando sul letto di entrambi. – Jeff, ti ricordo che questo non è il mio
letto, ma quello di Thad. Se
ti ammazza, non è colpa mia. – gli fece
notare Blaine. Jeff non se ne fregò
una mazza di quello che gli aveva detto Blaine – ovvio
– e cercò di trascinarli
nella sala comune.
- Jeff,
facci cambiare e ti raggiungeremo,
ok? – cercò di convincerlo Nick.
– Ok,
ma fate presto. Io vi aspetto lì. –
rispose il biondo, lasciando un bacio
sulla guancia del suo ragazzo e saltellò via.
- Come
riesci a sopportarlo. Io non ci
riuscirei. – confessò Kurt e Nick
sorrise sognante e li salutò per andare a
cambiarsi.
****
I ragazzi
passarono la giornata tra film natalizi, canzoncine natalizie, il fuoco
del
camino, cioccolata in tazza e cenone della Vigilia. Si divertirono
tanto e più
volte Jeff si era perso tra gli enormi corridoi della Dalton e gli
altri tre lo
cercavano. Anche se in pratica lo cercava solo Nick, perché
Kurt e Blaine si
perdevano nei loro baci.
- Ragazzi!
Ragazzi, tre mezz’ora è
mezzanotte! – urlò Jeff da un
misterioso corridoio della Dalton. Nick,
stavolta, non era capace di trovarlo e si stava scervellando, fino a
quando
Jeff non gli inviò un messaggio.
Mi
sono ritrovato. Sono nella sala
comune. -Jeffy
- Kurt,
Blaine, smettetela di pomiciare! Jeff
è nella sala comune! – i due
interessati diventarono rossi come dei
pomodori e si separarono. Si presero per mano e arrivarono alla sala
comune.
Passarono
l’altra mezzora nella stupidità più
incredibile e potete intuire di chi sia
stata la colpa. Gli ultimi minuti li passarono accoccolati
l’uno all’altro,
sotto una coperta, davanti al camino. Guardavano l’ora
dall’orologio del
computer.
- 3…2…1…
-
- Buon
Natale! – i quattro sentirono
delle voci alle loro spalle e videro tutti gli altri Warblers entrare
nella
stanza, muniti di panettoni, dolci e tant’altro.
- Ragazzi,
che ci fate qui? – chiese
Blaine, sorpreso. Li raggiunse, come tutti gli altri.
- Non
potevamo lasciare che festeggiaste il
Natale qui da soli. – rispose Wes abbracciando
Blaine.
- E
chi ve l’ha detto che noi eravamo rimasti
qui? – chiese Kurt, curioso.
- Sembra
che il signorino Smythe conosca
tutto di tutti. – rispose Trent con lo sguardo
malizioso.
- Ma
io se io non ci volevo nemmeno venire!
- Sì,
come no. Ti crediamo.
E
così
quello fu il miglior Natale della storia per loro. Passarono
l’intera giornata
di Natale nell’assoluto divertimento e ora, che Sebastian
aveva saputo di Kurt
e Blaine e di Nick e Jeff, continuò a mandar loro
frecciatine, fino a quando
Kurt non lo metteva KO. Funzionava sempre così, ma loro
sapevano che, anche se
non lo avrebbe confessato nemmeno sotto tortura, si volevano bene
l’un l’altro.
E, strano ma vero, Sebastian stava iniziando ad adorare anche quella
strana infantilità
di Jeff, che in quel momento stava leggendo la lettera che aveva
scritto a
Babbo Natale e quando vide che il regalo sotto l’albero era
quello che aveva
chiesto – ovviamente Nick gli aveva rubato la letterina
mentre stava dormendo –
iniziò a saltellare e a gioire come un vero bambino e, per
la prima volta,
Sebastian lo trovò adorabile.
Così,
anche
quella tanto desiderata festa stava finendo e tutti erano
più felici. Blaine e
Kurt erano felicemente fidanzati da tre giorni, così come
Nick e Jeff.
Sebastian era diventato un tantino più buono –
chissà, forse la magia del
Natale – e tutti gli Warblers avevano trascorso il miglior
Natale della propria
vita.
Note
della svitata che ha
scritto ciò
Salve a
tutti!! Oggi è Natale ed io non potevo non festeggiarlo con
i lettori di EFP e
inoltre questo è stato uno dei Natali più belli
per noi Klainer! Ho saputo
troppo in ritardo che ci sarebbe stata una Warblers Week e
così non ho potuto
partecipare, ma in questa one-shot ho più o meno raccolto
tutti i prompt.
Cosa
pensavate? Che avrei lasciato alla Dalton solo le nostre coppiettine?
Eh, no.
Amo troppo tutti i Warblers per lasciarli a casa e, nonostante sia
ambientata
nella seconda stagione, non poteva mancare Sebastian. Eh no, il mio
amore non
potevo lasciarlo a Parigi.
Beh,
ricapitolando, questa è una piccola cosetta fatta per
augurarvi un felice
Natale e vi ringrazio per tutto ciò che mi avete fatto
provare in questo
meraviglioso anno. Dalla prima all’ultima storia che avete
letto. Grazie
davvero di tutto e spero di festeggiare con voi altri tantissimi Natali.
Auguri!