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Autore: Aika Morgan    25/12/2012    6 recensioni
– Andiamo, Brian, sei sempre il solito malpensante! È ovvio che si parli di un flauto, no? – replica il ragazzo, con aria angelica.
– Certo, come no. Che ne dici se ti insegno a suonare come si deve il mio flauto?
Sebastian fa un gesto di stizza e sbuffa.
– E da quando sei insoddisfatto delle mie doti... musicali?
Scivola in ginocchio sul tappeto, e lo invita ad aprire le gambe, sfiorandogli le ginocchia. Gli sbottona i pantaloni e lo guarda maliziosamente negli occhi.
– Adesso ti faccio vedere io.

Sebastian e Brian sono alle prese con flauti molto particolari.
Crossover con Queer As Folk.
Genere: Erotico, Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Sebastian Smythe
Note: Cross-over, Lime | Avvertimenti: nessuno
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È tutta questione di pifferi.

(con l'amichevole partecipazione di Brian Kinney direttamente da Queer As Folk)

Sebastian è egocentrico e vanesio, quasi più di lui.

Brian se n'è accorto dal fatto che ha un hard disk esterno pieno – e con pieno si intende UN TERABYTE – di roba che lo riguarda: foto, video di esibizioni varie, finte interviste che è sicuro che rilascerà un giorno quando sarà famoso, persino un video softporn che lo coinvolge insieme al suo compagno di stanza alla Dalton, quel tale Thad.

È egocentrico, non c'è dubbio.

Così egocentrico che gli ha regalato un cd con i suoi brani migliori, quelli cantati alle esibizioni delle gare di canto alle quali partecipa col coro della scuola.

E c'è pure da scommettere che, due volte su tre, quando canticchia sotto la doccia, lo faccia a voce talmente alta da farsi sentire – e ammirare – per tutto il loft in cui Brian abita.

Dopo la vittoria alle Provinciali, la situazione è pure peggiorata, se possibile. Sebastian non fa che canticchiare e fischiettare Whistle dalla mattina alla sera, rendendosi un vero e proprio attentato per i nervi di Brian, che odia quel tipo di musica.

– Siete passati dall'essere venuti alle lezioni sui pompini... educativo, molto educativo. – gli dice una sera, mentre stanno guardando la televisione seduti sul divano e, ovviamente, Sebastian non fa altro che cantare sottovoce.

– Eh? – ribatte Sebastian.

– Andiamo, non dirmi che non hai capito di cosa davvero parli quella canzone.

Con una mezza risata – e la sua solita espressione da schiaffi – Brian inizia a cantare:


 

Can you blow my whistle baby, whistle baby
Let me know
Girl I’m gonna show you how to do it
And we start real slow
You just put your lips together
And you come real close
Can you blow my whistle baby, whistle baby
Here we go.


 

– Andiamo, Brian, sei sempre il solito malpensante! È ovvio che si parli di un flauto, no? – replica il ragazzo, con aria angelica.

– Certo, come no. Che ne dici se ti insegno a suonare come si deve il mio flauto?

Sebastian fa un gesto di stizza e sbuffa.

– E da quando sei insoddisfatto delle mie doti... musicali?

Scivola in ginocchio sul tappeto, e lo invita ad aprire le gambe, sfiorandogli le ginocchia. Gli sbottona i pantaloni e lo guarda maliziosamente negli occhi.

Adesso ti faccio vedere io.

Gli tocca il sesso attraverso la stoffa degli slip e si lecca piano le labbra, mentre Brian non riesce a distogliere lo sguardo dal suo viso. Quando il ragazzo gli fa cenno di sollevarsi perché possa togliergli l'intimo, non se lo fa ripetere due volte.

Geme quando la lingua di Sebastian gli sfiora la punta del sesso.

Mh, mi piace. – dice, cercando di trattenere i gemiti per non dargli soddisfazione.

Lo immaginavo. – Sebastian si stacca da lui e gli rivolge un sorriso vittorioso.

Smettila di fare lo splendido splendente e continua, moccioso.

Il ragazzo sbuffa di nuovo e borbottando qualcosa del tipo sei più isterico di una lesbica con le mestruazioni riprende il suo lavoro.

Lo suona davvero bene il flauto, pensa Brian, quando lo sente succhiare tutto il suo sesso, con lentezza voluta ed esasperante, che lo porta quasi all'orgasmo. Stringe i denti e chiude gli occhi, affondando la mano fra i capelli di Sebastian, quasi a dettargli il ritmo col quale muoversi.

Riesce ad immaginare perfettamente il movimento della lingua di Sebastian, il modo accurato in cui il ragazzo studia e calcola ogni sua reazione, portandolo dritto all'orgasmo ma ritraendosi giusto qualche attimo prima, in modo da farlo impazzire.

S-sto venendo, cazzo, fammi venire. – implora ad un certo punto, mordendosi subito dopo la lingua. Uno come lui non può supplicare, non deve.

Sebastian non fa una piega quando gli viene direttamente in bocca. È la prima volta che succede, perché generalmente Brian sa che non gli piace ingoiare, ma l'orgasmo – quello vero, non quello che gli ha fatto quasi raggiungere due o tre volte – è arrivato inaspettato, e anche stavolta credeva che il ragazzo si sarebbe scostato appena in tempo per privarlo di quella sensazione.

Allora? Come me la cavo a suonare? – ridacchia Sebastian, dopo essersi rialzato e guardandolo con aria di sfida.

Promosso, moccioso. Potresti vincere le Nazionali senza nemmeno gareggiare. – è il commento di Brian, che subito dopo lo bacia e lo spinge contro il muro per dimostrargli che, in fondo, nemmeno lui è da meno nella sacra arte del flauto.

 

 

____

 

Buon Natale, gente!

Quella che avete appena letto è una ff che partecipa al p0rnfest di fanfictionitalia e l'ho scritta con tanto amore fra ieri e stamattina (sì, il mio Natale è davvero uno schifo *rolls*).

Logicamente i riferimenti sono alle canzoni "Whistle" e "Glad you came", cantate dai Warblers in questa e nella scorsa stagione di Glee. Non le conoscete? Non le ricordate? Andate a ripassare, eretici, o Dio Brian vi scomunicherà!

Chiudo queste deliranti note dedicando la storia ad Elisa, il mio adorabile muffin ripieno di cioccolata fusa <3 Avrei voluto scriverti una Merthur (che prima o poi arriva, eh...) ma visto che è da questo pairing che ci siamo conosciute, ho voluto festeggiare così <3

 

   
 
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