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Autore: reading lover    25/12/2012    1 recensioni
Piccolo capitolo natalizio sulla falsariga della storia "L.A." che riprende gli stessi personaggi, ma non necessariamente combacia con la trama originale.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Tom Kaulitz
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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UN REGALO INASPETTATO
24 Dicembre 2012, Villa Kaulitz, West Hollywood, Los Angeles, California.
In piena crisi pre-natalizia io, Kayherine Tennant, cercavo di fare l'albero, incartare i regali, finire il menu per la cena e far addormentare Aria con il solo ausilio di due mani.
"Aiutami tu Ari! Meglio antipasti di carne o di pesce?" Non che mi aspettassi una risposta da una bambina di due settimane...
"Pesce e verdura- Rispose Bill scendendo dalle scale- io e Tom siamo vegetariani."
"Ah, già. Quindi immagino niente agnello per secondo...- dissi sconfortata- Oppure potrei fare un menu a parte per voi!"
"Decidi cosa vuoi tu e dimmelo così ordino tutto io."
"Posso andare io a fare la spesa..."
"Non preoccuparti, Tom pensava di ordinare tutto al catering." Catering?? Non avrei ordinato niente al catering! Preparare la cena con le proprie mani faceva parte della tradizione natalizia e io ero una fanatica della tradizione!
"Tienila un secondo." Lasciai Ari a Bill e mi precipitai al secondo piano, nella camera del genio della casa, alias Tom Kaulitz, alias il mio ragazzo e padre di mia figlia. Spalancai la porta e lo trovai comodamente sdraiato sul letto che ascoltava musica.
"Tu!" lo chiamai saltando sul letto. Lui si alzò un po' appoggiandosi ai gomiti
"Che c'è?- Mi prese per i fianchi e mi fece sdraiare sul letto invertendo le posizioni.- Cosa. Ho. Fatto. Questa. Volta?" disse alternando le parole a leggeri baci sul collo
"Non fare così... Sono arrabbiata." gli risposi con un filo di voce
"Perchè?" disse rivolgendomi uno sguardo innocente
"Perchè- mi sollevai facendolo spostare un po'- tu voi ordinare la cena e non ti fidi della mia cucina."
"Quando avrei detto che non mi fido?"
"Ieri, quando eri al telefono con tua mamma."
"Scherzavo."
"Quindi cucino io?"
"No. Farà tutto il catering. Tu ti sei già occupata dei regali e delle decorazioni, devi riposarti e occuparti di Aria."
"Adesso è con Bill."
"Mmmh- mi diede un bacio a fior di labbra- allora possiamo lasciarla un po' con lui." Tom si allontanò da me di qualche centimetro e mi riservò uno di quei suoi sguardi che mi facevano sentire come se mi stessi sciogliendo a poco a poco. Gli accarezzai le spalle per poi allacciargli le mani dietro al collo.
"Devono migliorare il rapporto zio-nipote..." dissi sorridendo.
Non mi sarei mai abituata al tocco delle labbra di Tom, delicato ma deciso, dolce ma passionale, la sua lingua mi sfiorò le labbra nello stesso istante in cui la sua mano s'infilò sotto la mia maglietta facendomi venire i brividi.
"Mi sei mancata ieri notte. Dov'eri?" sussurrò lui
"Ho portato Aria a fare un giro in macchina per farla addormentare." Risposi in fretta per chiudere il discorso.
"Questa sera vado io.." iniziò a baciarmi il collo descrivendo piccoli cerchi con la punta della lingua e altri brividi m'investirono. Si allontanò un po' per sfilarmi la maglietta, ma nello stesso momento si aprì la porta e sulla soglia apparve Bill che teneva Aria con due mani il più distante possibile da lui.
"Ragazzi, mi dispiace disturbarvi, ma credo che debba essere cambiata."
"Ci penso io.- Mi alzai dal letto controvoglia e presi in braccio la bambina- E vada per il catering..."

§


Nel silenzio della notte Tom sentì distintamente il pianto di sua figlia e Katherine alzarsi dal letto. La ragazza tornò dalla cameretta con in braccio il piccolo corpicino di Aria e si sedette sulla poltrona per allattarla, ma la bambina non smetteva di piangere.
"Cos'hai Ari?- sussurrò Kath- vuoi fare un giretto?"
Tom si alzò e andò a sedersi sul bracciolo della poltrona ricordando la promessa che aveva fatto il pomeriggio prima; appoggiò la mano sulla testolina della piccola creatura avvolta nella calda coperta di lana e baciò la fronte della madre.
"Vado io." sussurrò prendendo in braccio Aria
"Mettile il cappellino e fai scaldare un po' la macchina prima." Rispose la ragazza rinfilandosi sotto le coperte.
Tom fece come aveva detto Kath e poi sistemò la piccola nel suo seggiolino assicurandosi di allacciare bene le cinture. Uscì dal garage e si ritrovò a guidare tra le strade del suo quartiere illuminato dai lampioni e dalle decorazioni natalizie. Accese la radio per ascoltare un po' di musica ma poi si ricordò di aver sentito da qualche parte che parlare ai bambini concilia il sonno, per questo esistevano le favole della buona notte.
"Sai piccola, non mi sarei mai immaginato di fare questo. Insomma, guidare di notte per farti addormentare, o anche solo avere una figlia. Non pensavo fosse la cosa giusta per me, ma va bene adesso, cioè, mi sto abituando, credo che mi piaccia. E poi mi piace stare con te e tua madre. Lei è fantastica e ti vuole bene. Ci stiamo ancora conoscendo io e lei, ma andrà bene, me lo sento." All' improvviso un'ombra attraversò la strada e Tom inchiodò.
"Cazzo!" imprecò controllando che Aria stesse bene. Dormiva. Parcheggiò la macchina e scese per vedere cosa gli avesse tagliato la strada.

Dopo aver messo a letto sua figlia Tom si sdraiò cercando di non svegliare Kath
"Come è andata?" gli chiese lei abbracciandolo e appoggiando la testa sul suo petto
"Bene. Si è addormentata subito."

§


"TooOOm!- urlai dal salotto- Svegliati, dobbiamo aprire i regali!"
Angie e Bill avevano appena finito di fare colazione e avevo già allattato la piccola. Non mostrava molto interesse per i pacchetti disposti ordinatamente sotto l'albero, ma io volevo aprirli e non riuscivo ad aspettare. Tom scese le scale con la sua solita camminata ciondolante resa ancora più ciondolante dal sonno.
"Bene! -esordii io- ora che ci siamo tutti possiamo cominciare."
Aprimmo i vari maglioni, soggiorni nelle Spa e biglietti di concerti e quando iniziammo a ringraziarci l'un l'altro Tom si ricordò di qualcosa.
"Aspettate! Io ho una sorpresa." Uscì di casa e tornò con una scatola di cartone. Quando l'appoggiò per terra la scatola iniziò a muoversi e si ribaltò; ne uscì un batuffolo di pelo incorniciato da un fiocco rosso.
"Tom, chi è?" Chiesi mettendo Aria sul suo seggiolino per poter accarezzare il cucciolo che trotterellava in giro per la casa mordendo il nastro rosso che lo decorava
"L'ho trovato ieri notte per strada. Sembrava abbandonato così l'ho portato qui."
"è bellissimo! Ma se fosse di qualcuno?"
"Domani lo portiamo dal veterinario per controllare, ma era parecchio lontano dalla zona abitata."
Bill aveva preso in braccio il cucciolo e lo coccolava come un bambino. Mi avvicinai a Tom e lo abbracciai baciandolo "è un regalo bellissimo. Grazie."
"Buon Natale Kath."

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SPAZIO AUTRICE:
Buon Natale a tuttiiiii
Un bacio,
Corby
  
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