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Autore: Alaska1914    25/12/2012    1 recensioni
Non ci sono parole per descrivere un amore, una perdita. Ci sono solo lacrime e delusioni. Cuori infranti e vite spezzate. Quelli che dapprima erano John e Paul, ora sono diventati.. beh, nulla. Ora è solo Paul.
Genere: Drammatico, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, Crack Pairing | Personaggi: John Lennon , Paul McCartney
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Forse scrivere su un foglio bianco non mi aiuterà, ma parlare ad una tua foto sul mio comodino non mi basta più. Sembrano sempre parole gettate al vento, parole che non potranno mai raggiungerti. Parole che avrei dovuto dirti prima, ma che non ho detto. I ricordi sono troppi, e troppo soffocanti per reprimerli ancora. La tua assenza si fa sentire come un pugno nello stomaco ovunque io sia. Qualsiasi cosa ormai, mi ricorda che non ci sei più. Sai, l'altro giorno mi è successa una cosa buffa. Camminavo per strada, pensando agli affari miei quando in lontananza vedo un tizio con il tuo stesso taglio di capelli e i tuoi stessi, identici, occhiali. Dimenticandomi che adesso vanno molto di moda, iniziai a camminare più velocemente, quasi correndo. “John!” urlai. Quando quel ragazzo si girò mi guardò per un attimo poi, quando mi riconobbe, sgranò gli occhi e mi chiese una foto. Ero così turbato da quell'evento che me ne andai, senza nemmeno rispondergli. Che brutta impressione gli avrò fatto, povero ragazzo. Non so perché ho usato l'aggettivo “buffo” per questa storia, visto che è stato tutto tranne che divertente. Dovetti sedermi e ricominciare a respirare regolarmente, prima di tornare a stare del tutto bene. Quel giorno capii una cosa John, tu mi devasti. Mi distruggi ogni ora di ogni giorno di ogni anno da quando te ne sei andato. Mi hai lasciato alla deriva, dopo esser stato spintonato a lungo e in largo dalle onde, ero a pezzi. Niente in me era al proprio posto. C'erano momenti in cui il cuore mi faceva talmente male che mi chiedevo se si potesse realmente spezzare un cuore. Non in senso figurato, proprio spezzato a metà. Come un osso. So che i nostri rapporti erano tesi in quegli anni, almeno così lasciavamo credere, almeno così pensavamo noi. Era solo quell'amore impossibile che ci portava a non guardarci con i nostri soliti sguardi complici, ad abbracciarci ogni volta che potevamo. Ad amarci più che potevamo. Non so spiegare bene cosa provai quando ricevetti la notizia della tua morte da Yoko. Quelle sue parole rimasero sospese nell'aria per un attimo. Riuscivo quasi a sentire lo scricchiolio del pavimento sotto ai miei piedi che si sgretolava, il peso di tutto il mondo sulle mie spalle. Non piansi subito, perché non ci credevo.
 

Caro John, non essere duro con te stesso; concediti una pausa. La vita non è stata concepita per essere vissuta di corsa. Ora la corsa è terminata e tu hai vinto.
 

Queste erano le uniche parole, le uniche strofe che mi vennero in mente in quel momento.
Come facevi John? Come facevi a sapere che la tua corsa era finita? Te lo sentivi forse? Perché non mi hai chiamato? Ed ero arrabbiato. E ce l'avevo con te, con me, con lei,
con il mondo. E perfino con la gente per strada che piangeva la tua morte.
“Voi non lo conoscevate! Non sapevate nulla di lui! Non era un pezzo fondamentale nel vostro cuore, la colonna portante della vostra vita!” mi veniva da urlargli, ma non l'ho mai fatto. Dopo ho capito e accettato il loro dolore, ma non ho mai accettato il mio.
Sai cosa mi fa più male, John? Non esserci stato. Il sapere che il nostro rapporto era ormai andato alla deriva, ma non fare niente per sistemare ciò. L'averti dato per scontato. L'orgoglio, il risentimento.
Eri la mia vita John.
E ad un certo punto te ne sei andato, ed io con te.
Io non credo che tu sia morto davvero, lo sai? Non perché sia pazzo o cose del genere, ma perché tu ci sei. Non come vorrei, certo, ma sei nell'aria che respiro, vicino a me sulla panchina del parco, a casa quando ascolto un vecchio cd. Sei ovunque io mi giri, e questa cosa mi distrugge. Ogni giorno mi sento più pesante, più triste, più malinconico. Ma sai John, c'è quel momento della giornata in cui sono davvero, davvero felice. Quel momento in cui il tempo si ferma, e sento come se tu fossi li, proprio accanto a me. Il tuo profumo si disperde nell'aria e riesco quasi a sentire il tuo fiato sul collo. Non succede sempre, però. E credo sia proprio questo a farmi male: vivere per un momento che dura pochi secondi. Vivere per un momento in cui finalmente, posso respirare la tua stessa aria.

Quindi, se non fosse del tutto folle e irragionevole, ti chiederei di tornare.

Tornare e cominciare un'alta vita dove siamo solo tu ed io. Una vita in cui il nostro amore possa crescere libero e bello. Una vita in cui so che non te ne andrai.

 

Mi manchi John,
Ti amo e ti amerò sempre.
Il tuo Paul.

  
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