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Autore: Kim NaNa    26/12/2012    6 recensioni
È che per anni, forse dalla nascita, da che se ne ha ricordo, uno si convince di non meritare l’amore, si crede proprio di non esserne tagliati, che è qualcosa di troppo grande e troppo buono per la propria viscida natura.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Setsuna/Sidia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessuna serie
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Nel silenzio del mio amore.

 
Tra la nebbia e la quiete del silenzio si addensano i pensieri di colei che, dalle antiche ere, sorveglia la contesa e invalicabile dimensione spazio-temporale.
Io, Sailor Pluto, principessa del lontano e misterioso pianeta (*) Plutone, custode degli Inferi, eterna come solo la figlia del supremo Chronos può essere, sono la potente guardiana delle porte del tempo.
In un estenuante mutismo si susseguono, dinanzi ai miei occhi, le lente e profumate stagioni.
Gli anni e i mesi si scandiscono con una secolare cadenza, seguendo l’ormai noto percorso ciclico della vita.
Costante e inesorabile, il tempo prosegue la corsa facendo incetta di ore, minuti e secondi mentre la mia impassibile figura garantisce la pace di questo impenetrabile luogo, senza mai poter beneficiare della mia stessa esistenza.
Mi è stato fatto dono dell’onniscienza, io conosco il destino di ognuno, ma non mi è dato conoscere il mio.
E grava sulle mie spalle il destino che mi fu assegnato.
A colei che custodisce le sacre porte del Tempo viene negata la possibilità di condurre una vita alla stregua degli altri.
Mai vi fu sentenza più incredibile di quella.
Sogni e speranze sono ormai relegati nell’angolo più remoto del mio cuore e la mia vera me stessa giace nei ricordi della mia inamovibile coscienza.
Amore chiedevo.
Solitudine mi fu data.
E nel silenzio perpetuo di questa dimensione mi persi nel rumoreggiare dei miei pensieri. E me ne convinsi.
È che per anni, forse dalla nascita, da che se ne ha ricordo, uno si convince di non meritare l’amore, si crede proprio di non esserne tagliati, che è qualcosa di troppo grande e troppo buono per la propria viscida natura.
Ne hai mai conosciute di persone così?
No, mai? È normale, per secoli si è parlato di cuori freddi che non sanno dare…
Ma ce ne sono a migliaia, di cuori scottati o fradici, nascosti in maschere di cera che l’amore proprio non sanno sentirlo o accettarlo nemmeno se gli urlasse in faccia, nemmeno se gli si offrisse nudo e puro!
Stanno fermi, d’una freddura di statue intrise, e si sentono peso.
Un problema sfaccettato d’impotenza, una vita che corre e che non si sa fermare, densi di nebbia, di timori che si mangiano il cuore.
Ma come si fa a star tranquilli quando ci si illude che è giusto e leggero ciò che gli altri possono vedere in noi? Migliori, migliori del proprio sudicio riflesso…
Ed allora tutti i rapporti sani, vengono spulciati, analizzati, sfaldati, minati e inconsciamente allontanati. Perché è più facile sopportare uno sguardo perso per confusione che per delusione.
Perché è più facile accettare la propria natura prima che sia, veritiera, tra le labbra di chi ami.
Perché è più semplice rinnegare piuttosto che rinnegarsi…
Via.
È una cosa a cui si sopravvive forse. Senza amore, prima che questo ti spacchi in due, prima che per colpa propria, ti spacchi in due…

FINE
 

NdA: ho apportato l'asterisco vicino a "Pianeta Plutone" poiché so bene che nel 2006 Plutone è stato declassato a Pianeta Nano; viene qui citato con il semplice nome Pianeta perché fedele alla storia del manga e dell'anime.
Questa flashfic non è niente di che (come tutti i miei scritti, mi verrebbe da aggiungere! u.ù) ma è saltata fuori così e spero l'apprezzerete almeno un po'.

Buone Feste.

Kim NaNà

 

   
 
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