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Autore: telesette    26/12/2012    4 recensioni
Ukyo sbarrò gli occhi.
Mai e poi mai avrebbe potuto immaginare una cosa simile.
Ryoga era follemente innamorato di Akane, eppure stava baciando LEI.
E non si trattava di un bacio qualsiasi, bensì di un bacio dato con calore e desiderio autentico.
Qualunque cosa stesse passando per la testa di Ryoga in quel momento, non c'era alcun dubbio che lui fosse consapevole del suo gesto.
Per un attimo Ukyo ebbe quasi l'impulso di prenderlo a schiaffi ma, la mano irrigidita sopra la testa, le mancò la forza di farlo.
Era così bello.
Così piacevole.
Sentirsi amati e desiderati da qualcuno è una sensazione indescrivibile, capace di scaldarti anche quando l'atmosfera scende di molto sotto lo zero, ed è impossibile restare indifferenti a quel dolce tepore quando questo ti avvolge completamente le membra...
Genere: Fluff, Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Nuovo personaggio, Ryoga Hibiki, Ukyo Kuonji, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Le Bacche dell'Amore

immagine di: ~FangirlLynHibiki su deviantART

Ukyo da principo non aveva dato molto credito alla storia che quell'anziano venditore di ghirlande le aveva raccontato.
Costui, nel mostrarle il contenuto di una piccola scatolina, sembrava invece assai convinto delle sue parole.
Secondo il vecchietto, quelle piccole bacche rosse dentro la scatolina dovevano essere la risposta sicura ad ogni tipo di problema sentimentale.

- Ehi, dico - brontolò Ukyo, esaminando una delle bacche tra il pollice e l'indice. - Chi crede di prendere in giro? Queste sono comunissime bacche di agrifoglio...
- Non tutto è ciò che sembra, signorina - rispose il vecchietto con una luce furba negli occhi. - Le bacche di questa scatola appartengono ad una varietà di agrifoglio molto speciale: vengono chiamate infatti le "Bacche dell'Amore" !!!
- Bah, che sciocchezze!

Ukyo rimise la bacca con le altre nella scatolina e fece per allontanarsi ma, come il vecchietto aggiunse il seguito, le si drizzarono subito le orecchie.

- Chiunque mangi la farina di queste bacche, cotta per preparare qualsiasi pietanza, sentirà sbocciare anche il più piccolo sentimento in amore vero e proprio... Mi spiego meglio: se una persona di per sé nutre un certo tipo di affetto nei tuoi confronti, il potere delle bacche farà sì che questo affetto sbocci fino a trasformarsi in amore vero e proprio!

Ukyo rifletté un momento.
Certo Ranma le voleva molto bene, su questo non aveva dubbi, perché si conoscevano fin da bambini.
Se il vecchietto era sincero, una okonomiyaki preparata con quelle bacche avrebbe potuto trasformare l'affetto di Ranma in amore.
Valeva la pena di tentare, almeno.

- E quanto costerebbero le bacche?

Il vecchietto cambiò subito espressione, facendosi chiaramente molto serio, e sollevò l'indice della mano destra all'altezza del volto rugoso.

- Dal momento che siamo a Natale, pur non potendo certo dare via "gratis" un simile portento, ti farò ugualmente un prezzo di favore... Un milione di Yen!

Gli occhi di Ukyo diventarono due strette fessure, segno che la ragazza non aveva alcuna intenzione di farsi fregare come una povera sprovveduta.

- Te ne darò cento - disse, estraendo la banconota corrispondente.
- D'accordo, visto che mi sei simpatica, facciamo pure novecentomila...
- Cento, non uno di più!
- D'accordo allora, cinquecentomila...
- Cento!
- Duecentomila?
- Cento!
- Centomila, vuoi dire ?!?
- Cento!
- Facciamo mille, almeno...
- Ho detto "cento" - sentenziò Ukyo spazientita, sottolineando che con lei era impossibile spuntarla.
- Venduta - mormorò il vecchietto rassegnato.

Ukyo si allontanò col suo acquisto e, non appena fu sicuro che si fosse allontanata, il vecchio tirò fuori da sotto la bancarella almeno un centinaio di scatole tutte perfettamente identiche a quella che le aveva venduto.

- Vénghino signore, vénghino - urlò a squarciagola, agitando un piccolo ventaglio colorato per attirare l'attenzione della folla. - "Bacche dell'Amore" a un prezzo specialissimo... Presto, prima che finiscano!

***

Più tardi, una volta tornata al suo ristorante, Ukyo si mise a macinare con mano esperta le rosse bacche per ricavarne una specie di farina color rosa. Naturalmente non era così ingenua da bere fino in fondo a quella storiella, senza prima fare almeno un piccolo esperimento.
Per l'appunto, quella sera il ristorante era riservato ad una festa privata coi Tendo, gli amici della scuola e tutti i loro conoscenti. Ukyo aveva invitato anche Shan-Pu e Mousse... e proprio sugli ultimi due aveva intenzione di "sperimentare" l'efficacia di quella roba.
Per quanto Shan-Pu detestasse Mousse con tutta sé stessa, era anche vero che non le fosse affatto indifferente. L'odio e il disprezzo che la giovane cinese manifestava apertamente, nei confronti del povero ed innamorato quattrocchi, era troppo per non nascondere almeno una minuscola briciolina di qualcosa... Se le bacche fossero riuscite a risvegliare quel minimo di affetto latente nel cuore di Shan-Pu, facendola innamorare perdutamente del suo bistrattato Mousse, Ukyo non avrebbe più avuto alcun dubbio sul loro magico effetto.
Gli invitati giunsero puntualmente, riempiendo il locale di sorrisi e allegria, semplicemente deliziati dall'aroma delle focacce appena cotte.

- Prego, accomodatevi - esclamò Ukyo, sorridendo raggiante. - Sono quasi pronte!
- Meno male, ho una fame!
- RANMA - lo rimproverò Akane. - Perché non cerchi di comportarti come si deve, almeno a Natale?
- Ah, piantala - rispose l'altro seccato. - Dopo quello che ci hai "costretti" a ingoiare ieri sera, potresti almeno avere la decenza di startene zitta...
- Cosa vorresti insinuare ?!?
- Devo forse ricordarti CHI ha preparato la nostra cena, dopo avere insistito così tanto, e servito praticamente del "carbone" invece di roba commestibile?

Akane serrò i pugni lungo i fianchi, completamente rossa in volto dalla collera, tuttavia non riuscì a replicare.
Quello stupido di Ranma sapeva solo criticarla, incapace di riconoscere ed apprezzare almeno i suoi sforzi: lei ce l'aveva messa tutta per preparare la cena, lavorando con il massimo impegno; certo il risultato non era stato dei migliori, e alla povera Kasumi ci vollero tre ore per rimettere a posto la cucina "disastrata"... ma ugualmente quello stupido non aveva il diritto di rinfacciarle così aspramente i suoi errori.

- Buoni, buoni, non litigate - intervennero saggiamente Genma e Soun, calmando i bollenti spiriti dei rispettivi figlioli.

Sia Ranma che Akane si sedettero uno lontano dall'altra, sbuffando come di consueto, e tutti gli altri reclamarono l'inizio del banchetto.
Per agevolare il suo scopo, Ukyo aveva disposto i suoi commensali in modo strategico: il dottor Tofu infatti era rigido come una statua, accanto alla dolce Kasumi, balbettando cose sconnesse e senza senso; la vecchia Obaba, decisa a tenere d'occhio quel vecchio maniaco, si era seduta accanto ad un molto contrariato Happosai; un imbarazzatissimo Ryoga, miracolosamente giunto a destinazione, sedeva accanto alla sua adorata Akane... e naturalmente Shan-Pu e Mousse avevano trovato posto uno accanto all'altra.
Com'era ovvio, la fanciulla si sforzò di "ignorare" in tutti i modi la presenza dell'altro, il quale stava gingillandosi tristemente con il bicchiere dell'acqua tra le mani, fino a che Ukyo non cominciò a servire le sue focacce speciali.
Non appena Shan-Pu addentò un pezzo di quella roba, l'espressione del suo viso cambiò di colpo.
Mousse non si accorse di niente, il capo chino e rattristato sul tavolo, ma d'un tratto Shan-Pu gli passò teneramente le mani attorno alle spalle.

- Lo sai che sei pLopLio caLino - mormorò lei con voce suadente.
- Sha... Shan-Pu ?!? - si irrigidì subito l'altro, incapace di credere alle sue orecchie.

Prima che potesse aggiungere anche solo mezza parola, Shan-Pu gli stampò un bacio talmente intenso sulle labbra che perfino gli occhiali del ragazzo si ruppero dall'emozione.
Ukyo parve soddisfatta e, andando via via a servire le focacce rimaste, giunse finalmente il momento di servire Ranma.

- Buon Natale, Ranma - disse lei dolcemente, poggiando davanti al ragazzo una okonomiyaki superfarcita.
- Grazie, Ucchan - rispose Ranma, già con l'acquolina in bocca. - Non vedo l'ora di assaggiar...
- MMM... DaFFero FquiFita!

Quell'idiota di Kuno, non sopportando l'idea di essere servito DOPO quel plebeo di Ranma Saotome, pensò bene di agguantare la sua focaccia con le bacchette e inghiottirla tutta insieme.

- Ti ha dato di volta il cervello, per caso ?!? - ruggì Ranma furibondo.
- TU, RAZZA DI DEFICIENTE - fece eco, Ucchan, assestando un colpo di spatola gigante sulla testa di Kuno.

Prima che l'aristocratico sollevasse di nuovo il capo, uno dei presenti rovesciò per sbaglio il bicchiere dell'acqua addosso a Ranma.

- Ops, mi dispiace!

Com'era prevedibile, Kuno rialzò lo sguardo solo per ritrovarsi davanti la rossa fanciulla dei suoi sogni.
Stavolta però, sotto l'effetto della focaccia che aveva appena ingerito, l'amore e il desiderio per lei erano aumentati esponenzialmente del 100%...

- Mia dolce Ragazza con il Codinooo - urlò Kuno, quasi rischiando di soffocare Ranma. - Non immagini che Natale felice sia questo per me... Non perdiamo tempo, amore mio, abbandonati tra le mie braccia...
- NON TOCCARMI, MI FAI SCHIFO !!!

Ignorando completamente le sue proteste, Kuno rovesciò gli sgabelli per buttarsi sul pavimento con Ranma e, incapace di contenere il suo irrefrenabile desiderio, prese a sfilargli di dosso il maglione e i calzoni.
Contemporaneamente a questa scena a dir poco incredibile, anche gli altri che avevano assaggiato le okonomiyaki speciali stavano subendone gli effetti.
Genma Saotome e Soun Tendo, più "amici" del solito, si stavano infatti scambiando teneri baci appassionati sotto il vischio.
Kasumi abbracciò il dottor Tofu, il quale ( poverino! ) era praticamente svenuto con gli occhi aperti, appoggiando dolcemente la testa contro il suo petto.
Nabiki, letteralmente circondata da grossi bigliettoni fruscianti, elargiva baci ai compagni di classe che facevano a pugni tra di loro per "comprarli"...
Anche Obaba e Happosai, rintanati in un angolino appartato del ristorante, cinguettavano amorosamente tra loro come due "stagionati" piccioncini.

- Oh, Happy - mormorò Obaba. - Erano secoli che non mi rivolgevi più parole così dolci...
- E tu invece sei sempre bella come allora - rispose il vecchietto, accostando la guancia contro quella della compagna, gli occhi socchiusi e l'espressione sognante sul volto beato.
- Quand'è stata l'ultima volta che ci siamo abbracciati sotto il vischio?
- Non vorrei sbagliarmi, ma credo che il terzo imperatore della dinastia Quin avesse appena compiuto il decimo anno di età!
- Come vola il tempo - sospirò lei.
- Buon Natale, Colomba mia - fece eco Happosai, tirando fuori un elegante reggiseno infiocchettato di rosso. - L'ho rubato pensando a te, spero che ti piaccia!
- Sei sempre il solito vecchio birbante - commentò Obaba, arrossendo in volto come una ragazzina. - Non cambierai mai, neppure tra altri mille anni...

Anche Ryoga era al settimo cielo, realizzando il sogno più dolce della sua vita, nell'abbracciare Akane da uomo anziché come P-Chan. Era bastato infatti appena un pezzetto di focaccia, perché la fanciulla sentisse moltiplicato l'affetto nei suoi confronti.
E che dire di Sasuke?
Il piccolo ninja/maggiordomo di Villa Kuno era letteralmente coperto dai segni di rossetto, ora che Kodachi lo stava letteralmente riempiendo di coccole, ed era sereno e felice in volto come mai in vita sua.
Ormai l'amore regnava sovrano in tutto il locale.
Solamente Ranma, stretto nella morsa passionale di Kuno, rischiava di brutto.

- Vuoi lasciarmi andare, razza di idiota che non sei altro ?!?
- Ma io ti amo, ti desidero immensamente!

In preda ad un'incontenibile eccitazione, Kuno aveva già sfilato i pantaloni della sua amata, lasciandola completamente in mutande. Ranma dal canto suo continuava a difendersi, sferrandogli violenti calci sul muso, ma inutilmente...
Fortuna che Ucchan, tramortendo Kuno con una botta in testa ancora più dura della precedente, riuscì a salvare Ranma in extremis.

- Ti ringrazio, Ucchan - fece Ranma, pensando con orrore a cosa quel pazzo gli stava per fare. - Questo idiota, per poco non... Ma cosa diavolo gli è preso, tutto d'un tratto ?!?
- Non ci pensare - rispose l'altra, versandogli dell'acqua calda sulla testa per farlo tornare normale. - Piuttosto, che ne dici un boccone, per riprenderti dallo spavento?
- A dire la verità, ho come un blocco allo stomaco in questo momento, scusa...
- Suvvìa, prendine almeno un pezzettino!

Decisa a tentare il tutto per tutto, Ucchan introdusse personalmente l'okonomiyaki nella bocca dell'altro.
Ranma rimase un attimo immobile, rigido come una statua, ma anche lui cadde sotto l'effetto della focaccia.

- Ucchan - esclamò con voce sognante. - Non mi ero mai accorto di quanto tu fossi meravigliosa!
- Oh, Ranma - sospirò Ukyo commossa. - Lo... Lo pensi davvero?

In men che non si dica, il mondo attorno ai due diventò un'oasi di pace, con nuvolette rosa e fiori profumati.
I due giovani avvicinarono le proprie labbra l'uno all'altra e, proprio quando erano ormai sul punto di incontrarsi, qualcosa interruppe improvvisamente l'incanto.
Così come tutti i presenti che avevano mangiato la focaccia, anche Ranma si riscosse dagli effetti "amorosi" e tutto ritornò esattamente alla normalità.

- Ma... Ma che cosa è successo? Perché mi ritrovo in mutande ?!?
- TU, luLido mascalzone - ruggì Shan-Pu, scaraventando il povero Mousse sotto i piedi. - Come osi pLendeLti simili confidenze con me ?!?

Soun Tendo e Genma Saotome, resisi conto di ciò che stavano facendo, rimasero pietrificati sul posto con le mandibole spalancate.
Kasumi si preoccupò di far rinvenire il dottor Tofu, pensando che stesse male.
Nabiki si rifiutò di restituire il denaro incassato e, anzi, costrinse i ragazzi a versarle il DOPPIO di quanto pattuito precedentemente.
Obaba e Happosai, riscossisi bruscamente dall'idillio, presero a combattere tra di loro e sfondarono il tetto del locale per continuare all'esterno.
Kodachi trascinò via Sasuke per l'orecchio, minacciando di darlo in pasto al coccodrillo di casa, se solo si fosse azzardato a raccontare in giro cos'era successo.
Anche Akane si staccò dall'abbraccio di Ryoga, imbarazzatissima come non mai.

- Ma... Ma che sta succedendo? - si domandò Ukyo, incapace di comprendere l'accaduto.

La risposta era sul fondo della scatolina che aveva comprato.
Scritte in caratteri cinesi, allo scopo di raggirare meglio la clientela, le istruzioni riportavano detto infatti che l'effetto delle Bacche dell'Amore era sì immediato... ma dopo appena una decina di minuti, l'effetto della farina si esauriva completamente.
La povera Ukyo non aveva neppure la forza di disperarsi.
Per un attimo era arrivata a sfiorare il suo quasi-primo-bacio con Ranma, e invece tutto era svanito prima ancora di poterlo anche solo toccare...

Ranma, Akane e Ryoga, per quanto ancora confusi, sembravano gli unici "sani di mente" nel baccano generale che infuriava. Di fatto provarono a chiederle delle spiegazioni ma, con gli occhi pieni di lacrime, Ukyo afferrò lesta il cappotto e uscì di corsa dal ristorante piangendo.
Fuori aveva preso a nevicare molto forte e, poiché la neve era parecchio alta, per la strada non c'era praticamente nessuno.
La poverina affondò i piedi della bianca coltre soffice, sprofondando fin sopra le caviglie ad ogni passo, e si accasciò disperata su una panchina nel parco lì vicino.
Qui diede finalmente libero sfogo a tutta la sua tristezza, gemendo e singhiozzando come non mai, e si rimproverò mentalmente per aver giocato con una cosa come i sentimenti.
Sapeva di avere sbagliato, nel ricorrere ad un simile stratagemma per ottenere l'amore di Ranma, e dunque riteneva questo dolore come la giusta punizione per il suo errore.
Ranma non l'avrebbe mai vista come qualcosa di più di un'amica, questa era la verità, e nessuno poteva farci niente.
Eppure per un attimo si era illusa.
Eppure, per un solo brevissimo momento, si era illusa che fosse tutto vero: le parole di Ranma, il suo sguardo, il bacio che stava per darle...
Il solo pensiero era come una fitta dolorosissima al cuore.
La fanciulla rimase a piangere su quella panchina per alcuni minuti, finché una presenza alle sue spalle la fece trasalire d'istinto.

- Ranma...

Invece era Ryoga.
Il giovane Hibiki, preoccupato che potesse esserle successo qualcosa di grave, si era offerto generosamente di andare a cercarla assieme a Ranma e ad Akane. I tre si erano divisi, prendendo ciascuno una direzione diversa, e caso volle che ( nonostante il suo balordo senso dell'orientamento! ) fosse proprio Ryoga a trovarla.
Ryoga si sedette sulla panchina e, senza guardarla negli occhi, provò a chiederle il motivo di questa sua fuga improvvisa.
Ukyo esitò un po', prima di rispondere.
Anche Ryoga soffriva molto, innamorato com'era di Akane e non corrisposto da quest'ultima come desiderava.
Lui più di chiunque altro poteva forse capire e comprendere le ragioni che l'avevano spinta a ricorrere ad un simile sotterfugio.
Fu così dunque che, traendo un forte respiro profondo, la fanciulla raccontò a Ryoga tutta la verità.

- E questo è quanto - esclamò infine. - Mi vergognavo troppo di quello che ho fatto, per poterlo confessare a Ranma... per questo sono scappata via!

Ryoga annuì in silenzio.

- Tu forse penserai che io sia una persona spregevole - proseguì Ukyo, con un amaro sorriso sulle labbra e gli occhi ancora pieni di lacrime. - Una persona che non ha alcuna considerazione per i sentimenti altrui...
- Posso capire "perché" lo hai fatto - tagliò corto l'Hibiki con voce atona. - Ma trovo molto stupido che tu abbia veramente creduto di ottenere l'amore di Ranma in questo modo!
- Perché, tu forse non avresti fatto lo stesso con Akane ?!? - scattò lei con rabbia. - Eppure mi era sembrato che fossi felice, mentre lei ti abbracciava!

Ryoga le scoccò un'occhiata di traverso.
Subito Ukyo si rese conto della gravità di ciò che aveva detto e, voltandosi dall'altra parte, evitò di incrociare lo sguardo severo dell'altro.

- Perdonami - mormorò. - L'ho detto senza riflettere...

Silenzio.
Ukyo sapeva perfettamente che una persona veramente innamorata non ricorrerebbe mai a simili mezzi, pur di conquistare l'amore di un'altra persona. L'amore non si può "comprare", né tantomeno "fabbricare", perché è un sentimento che nasce spontaneo... L'errore di Ukyo era stato appunto quello di provare ad alterare l'affetto di Ranma con qualcosa di artificiale, convinta che il risultato sarebbe stato lo stesso di averlo innamorato di lei spontaneamente.
Invece aveva proprio sbagliato ogni cosa.
Adesso sembrava più consapevole del suo errore, tanto da sentire chiaro il rimorso e il forte senso di colpa, e di sicuro non avrebbe mai ritentato niente del genere in futuro.

- Mi dispiace - ammise lei sincera. - So quanto tu vuoi bene ad Akane, e che non faresti certo quello che ho fatto io con Ranma, ma io non... MHM ?!?

Prima che potesse rendersene conto, Ryoga aveva annullato la distanza tra loro, per cingerle le spalle col braccio e darle un lieve bacio sulle labbra.

Foto

Ukyo sbarrò gli occhi.
Mai e poi mai avrebbe potuto immaginare una cosa simile.
Ryoga era follemente innamorato di Akane, eppure stava baciando LEI.
E non si trattava di un bacio qualsiasi, bensì di un bacio dato con calore e desiderio autentico.
Qualunque cosa stesse passando per la testa di Ryoga in quel momento, non c'era alcun dubbio che lui fosse consapevole del suo gesto.
Per un attimo Ukyo ebbe quasi l'impulso di prenderlo a schiaffi ma, la mano irrigidita sopra la testa, le mancò la forza di farlo.
Era così bello.
Così piacevole.
Sentirsi amati e desiderati da qualcuno è una sensazione indescrivibile, capace di scaldarti anche quando l'atmosfera scende di molto sotto lo zero, ed è impossibile restare indifferenti a quel dolce tepore quando questo ti avvolge completamente le membra.

- Ryo... Ryoga - mormorò Ukyo, sciogliendosi malvolentieri dalle braccia dell'altro. - Sei... Sei ancora sotto l'effetto della focaccia, per caso ?!?
- Non ho bisogno di bacche o di pozioni strane - rispose Ryoga, accarezzandole dolcemente la fronte e scostandole una ciocca ribelle dal volto. - Per capire quando una ragazza mi piace!
- Oh, Ryoga...

E mentre la neve continuava a cadere, bianca e morbida come non mai, i due si abbandonarono ad un secondo bacio molto più intenso del primo.

FINE

ANGOLO AUTORE:
Anche se materialmente lontani, uniti da passioni comuni e interessi reciproci, i nostri cuori sorridono nei ricordi e al pensiero di ciò che diventerà "ricordo" in futuro. L'importante è che non spariscano i sentimenti, così come la semplicità e la freschezza dell'animo umano, e che ognuno riesca ad apprezzare il fascino delle piccole cose per sentirsi bene e in pace con tutto.
In parole povere...

BUONE FESTE A TUTTI !!! 

   
 
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