Salve a tutti! E Auguri, anche se il
Natale è ormai passato! ^_^
Come ogni anno ho scritto la mia One-shot natalizia, questa volta su questo fandom, Once Upon A Time un
telefilm che adoro!
Bene vi lascio leggere sperando che
vi piaccia! Bacii! <3
Per gli
abitanti di Storybrooke quello era il primo Natale
che avrebbero trascorso con i loro ricordi, insieme a loro stessi. Con la
consapevolezza di amare ed essere amati.
Ed anche il
cielo sembrava essere a conoscenza di quella novità, perché aveva lasciato
cadere tra le vie della città un soffice e bianco strato di neve, e migliaia di
altri piccoli ed eleganti fiocchi candidi precipitavano lentamente.
Oh the weather outside is frightful
But the fire is so delightful
And since we've no place to go
Let it snow let it snow let it snow
“Guardate
sta ancora nevicando!” esclamò il piccolo Henry con il naso spalmato sul vetro della
finestra mentre il suo alito lo appannava. Gli si unirono intorno subito Emma, Snow, e suo marito ad osservare anche loro quel
meraviglioso spettacolo, mentre sulla tavola la cena di Natale non aspettava
altro che essere consumata.
“Nonno
potremmo andare a fare un pupazzo di neve?” azzardò il piccolo sentendo ancora
un certo imbarazzo nel chiamare quell’uomo così giovane nonno.
“Certo che
possiamo!” ripose Charming sorridendo mentre
abbracciava sua moglie ed Emma, la figlia che aveva finalmente ritrovato. “Anzi
perché non ci andiamo subito tutti?”
Non finì
neanche di pronunciare la frase che già tutti si erano infilati la giacche, i
guanti, le sciarpe ed i cappelli ed erano usciti fuori. Tra la neve Henry non
era l’unico bambino, mentre infatti il piccolo e suo nonno si stavano
impegnando a fare un pupazzo di neve degno della loro nobile famiglia, Emma e
sua madre si lanciavano palle di neve senza riuscire a smettere di ridere. Si
erano trovati finalmente, ed erano felici. Per la prima volta nella sua vita
Emma stava festeggiando il Natale con la sua famiglia, ed aveva lasciato la sua
solita aria imbronciata ed austera impacchettata sotto l’albero di Natale,
decisa a donarla a quello che c’era di più lontano, per lasciare spazio solo al
suo sorriso. Erano tutti felici e a poco importava di avere freddo, e che la
neve continuasse a cadere intorno a loro.
Man it doesn't show signs of stopping
And I brought some corn for popping
The lights are turned was down low
Let it snow let it snow
“Questa
neve non sembra voler smettere!” disse Sean affacciandosi alla finestra.
“Lascia che
nevichi. Mi piace la neve!” rispose Ashley affiancandolo e posandogli un
leggero bacio sulla guancia, che lentamente stava cercando di spostarsi sulle
labbra quando però fu interrotto dal pianto della loro piccola. Entrambi le si
avvicinarono e la cullarono, fino a farla riaddormentare. Poi tornarono a
sedersi sul loro piccolo ma comodo divano ad osservare fuori dalla finestra la
neve che scendeva, festeggiando nella loro piccola famiglia il Natale.
***
August uscì
di casa e si fermò sul marciapide. Allungo le braccia
e lascio che la neve si posasse su di se. Voleva sentirla ora che non aveva più
la rigidità del legno sulle sue ossa. Sorrise e decise di non preoccuparsi se
qualcuno vedendolo lì, la notte di Natale lo avrebbe preso per un pazzo. Perché
forse lui era veramente diventato pazzo, pazzo di felicità. Era di nuovo di
carne ed ossa, aveva ritrovato suo padre, Emma era riuscita a spezzare la
maledizione, non c’era motivo per essere tristi.
“August!
Vieni dentro! Cosa ci fai là fuori? La cena si raffredderà!” lo richiamò Marco
affacciato alla porta di casa. - Uno degli svantaggi di aver ritrovato il
proprio padre- pensò tra se e se ridacchiando. Ma niente avrebbe potuto
renderlo felice più di quelle parole e lasciando che la neve continuasse a
cadergli sulla pelle rientrò in casa.
When we finally kiss goodnight
How I'll hate going out in the storm
But if you really hold me tight
All the way home I'll be warm
Il signor
Gold non aveva mai festeggiato il Natale, eppure anche lui sentiva nelle sue
vene la diversità di quella giornata. Sentiva la necessità di dover cambiare, e
decise che quella notte di Natale era perfetta per iniziare a farlo, o
perlomeno per provarci. Uscì dal suo negozio stringendosi nel suo capotto nero
lungo infastidito dalla neve che continuava a cadergli addosso. Si aggirava per
le strade della città in cerca di Lei fino a quando non la vide. La luce della
Biblioteca era ancora accesa. Lentamente si avvicinò, non del tutto sicuro di
voler entrare. Ma quasi automaticamente la sua mano aprì la maniglia della
porta che straordinariamente era aperta. Entrò ma non trovò nessuno dietro al
bancone, dove era solito trovare Belle che accoglieva sorridente chiunque
cercasse un libro. Dovette guardarsi un bel po’ intorno per trovarla, la
ragazza se ne stava con la fronte poggiata contro il vetro della finestra, le
braccia incrociate intorno al corpo, troppo immersa nei suoi pensieri per
accorgersi persino che non era più sola. Cercando di non spaventarla Gold le si
avvicinò e schiarendosi la voce delicatamente posò la mano sulla spalla della
ragazza.
“Sai non
ricordo di averla mai vista” disse Belle a voce bassa senza smettere di fissare
i fiocchi che scendevano dal cielo.
“Cosa?”
chiese l’uomo troppo estasiato dalla sua bellezza per capire le parole della
giovane.
“La neve.
Non ricordo neanche come sia toccarla…” spiegò guardando finalmente l’uomo
negli occhi.
“Bè a
questo c’è rimedio mia cara” le rispose Gold mentre sulla sua bocca si apriva
il suo solito ghigno che solo in presenza di lei però si tramutava in sorriso.
Prendendole la mano la condusse fuori dall’edificio per farle finalmente
sentire la neve cadere sul suo meraviglioso viso.
Belle aprì
le mani per prendere quanti più fiocchi poteva e sentirne la presenza sulla sua
pelle, aprì persino la bocca per farsene cadere alcuni sulla lingua e provarne
il sapore, alla fine ci si allungò persino, poi rise. Le si liberò una risata
che forse aveva tenuto prigioniera tra le sue labbra per troppo tempo e poi
senza perderla tornò a guardare gli occhi di Gold che per tutto il tempo era
rimasto a fissarlo incantato e felice. Senza parlare le labbra di Belle si
posarono su quelle del suo vero amore ed in quel momento la neve che gli cadeva
addosso non dava poi tanto fastidio al signor Gold.
And the fire is slowing dying
And my dear we're still good-byeing
But as long as you'd love me so
Let it snow let it snow and snow
Jefferson
sentiva di aver finalmente ripreso a respirare. Avvertiva di aver ritrovato un
pezzo di se stesso che credeva di aver perduto per sempre. Stava passando il
Natale con la sua Grace, ora che finalmente erano insieme e non c’era più
nessuna maledizione che potesse separarli.
“Papà
perché non mangi?” le chiese la piccola mentre si puliva il viso con il tovagliolo
dopo aver divorato una coscia di tacchino che aveva cucinato per loro la nonna
di Ruby.
“Stavo
pensando” rispose suo padre, aveva smesso di mangiare perché era rimasto ad
osservare sua figlia, ogni suo più impercettibile movimento che faceva, per
recuperare tutti quelli che purtroppo rimpiangeva di aver perso.
“Ad una
cosa bella o ad una cosa brutta?” domandò ancora Grace.
“Ad una
cosa bellissima tranquilla. E adesso finisci di mangiare e poi fila al letto,
altrimenti Babbo Natale non verrà a lasciarti i regali” le disse sorridendole
dolcemente ed accarezzandole i lunghi capelli biondi.
Dopo aver
sparecchiato e ripulito insieme erano pronti per andare a letto ma un
imprevisto li rallentò.
“Papà ma
non possiamo andare a letto così!” esclamò la piccola Grace.
“Perché?
Cosa succede?” chiese preoccupato Jefferson accigliandosi.
“Non
abbiamo lasciato i biscotti ed il latte per Babbo Natale!”
“Oh certo,
i biscotti! Come ho fatto a dimenticarmene!” rispose il padre portandosi una
mano aperta sulla fronte per poi fiondarsi
in cucina a preparare la colazione per Babbo Natale che di nascosto avrebbe
dovuto mangiare lui. Diede uno sguardo fuori dalla finestra e vide che stava
nevicando, non se ne era accorto ancora, tanto era occupato ad essere felice.
Lasciò che i fiocchi di neve cadessero pure silenziosi fuori dalla finestra, e
sorridendo portò sua figlia a letto.