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Autore: KillerQueen86    26/12/2012    5 recensioni
Si alzò togliendosi gli occhiali, aveva bisogno di una pausa, da quando Rose era uscita, i suoi pensieri lo tormentavano, e la protagonista era proprio lei, la sua Rose, con le sue promesse …
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Doctor - 10, Rose Tyler
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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The First Christmas

KillerQueen86

 

Personaggi: Human Doctor, Rose Tyler

Rating: Verde

Genere: Romantico, fluff

Avvertimenti: one-shot, collocate dopo 4X13 Journey’s End

Note: Eccomi qui, avrei voluto pubblicare questa storia per Natale, come faccio ormai tutti gli anni, ma gli impegni me l'hanno impedito, spero solo che abbiate passato un Buon Natale e che come sempre anche questa piccola storia possa piacervi.

Buona Lettura

Disclaimer: Doctor Who e tutti i suoi personaggi non sono di mia proprietà (purtroppo), tutti i diritti sono dei legittimi proprietari, il mio è solo un divertimento.

 

Si sistemò una ciocca di capelli che era sfuggita al suo chiffon, un'ultima guardata allo specchio e uscì dalla sua camera, prese la borsa a tracolla con i documenti che le servivano e il badget di riconoscimento del Torchwood, che la sera prima aveva abbandonato su un tavolino vicino la porta di ingresso, guardò l'orologio sulla parete della cucina rendendosi conto che era in ritardo e suo padre l'avrebbe uccisa come minimo.

"Dottore?" chiamò a gran voce entrando nella stanza che aveva trasformato nel suo studio personale, il posto non era il più ordinato di questo mondo, ma per lui era un disordine organizzato, in fondo alla stanza si ergeva una cabina telefonica blu, anche stavolta il Dottore aveva rotto "accidentalmente" il circuito camaleontico;  si avvicinò ed entrò nella loro Tardis, era ancora giovane e aveva bisogno di un po’ di tempo, ma la sala centrale era quasi pronta, Rose come sempre trovò il suo Dottore sotto la console a sistemare qualcosa.

"Credo di aver risolto quel piccolo problema con il modulatore dimensionale" disse voltandosi verso di lei, il sorriso che aveva in viso scomparve appena la vide.

"Dove stai andando?"chiese alzandosi e avvicinandosi.

"Scusa, ho delle cose da fare e non posso rimandare" gli rispose con calma mentre lui si toglieva gli occhiali.

"Ahhh Rose, è il nostro primo giorno libero dopo tanto" si lamentò imbronciato, le circondò la vita con le braccia.

"Lo so, ma Pete mi uccide se non consegno quei documenti entro stasera" cercò di giustificarsi.

"Voi umani e la vostra stupida burocrazia" brontolò, Rose lo guardò inarcando un sopraciglio.

"D'accordo faccio parte degli umani, cercherò di ricordarlo" continuò a brontolare rispondendo al suo sguardo.

"Non è giusto, avevo dei programmi per noi due oggi" continuò a brontolare.

"Tipo tu che sistemi il Tardis ed io sto qui a farti compagnia" disse con ironia.

"Beh, se vuoi proprio possiamo aggiungerlo alla lista" disse  sorridendole.

"Avevo dei programmi molto più divertenti" disse agitando le sopraciglia maliziosamente, Rose scosse la testa divertita.

"D'accordo" disse dolcemente appoggiandogli un piccolo bacio sulle labbra.

"Ti prometto che stasera ti preparo la cena e il tuo dolce preferito per farmi perdonare" gli propose.

"Mi farai i muffin alla banana?" chiese sorridendo.

"Certamente" gli confermò

"E poi potremmo anche seguire i tuoi piani" gli disse accarezzandogli il petto guardandolo attraverso le ciglia.

"Sei una donna malefica Rose Tyler" scherzò lui e la baciò con passione stringendola a lui. A malincuore Rose si allontanò da lui.

"Ora devo andare o Pete mi verrà a prendere personalmente" disse senza però allontanarsi dal suo abbraccio.

"Ti conviene sbrigarti Tyler, ho già l'acquolina in bocca" scherzò baciandole la fronte, Rose si allontano gli sorrise un ultima volta e uscì di corsa di casa prima che  potesse mandare al diavolo Pete e correre dal Dottore e riprendere il discorso lasciato a metà.

Vivevano in quel mondo parallelo da ormai un anno, dopo i primi mesi difficili aveva iniziato a comportarsi come una normale coppia, anzi loro era qualcosa di più di una normale coppia, era da pochi mesi che si erano trasferiti nel nuovo appartamento, e le cose procedevano davvero bene, a tener a bada la voglia di correre e di avventure del Dottore c'erano le missioni al Torchwood e il lavoro sul Tardis che ormai procedeva spedito, non mancavo molto perché loro potessero tornare a viaggiare tra le stelle, essere di nuovo Rose e il Dottore nel loro Tardis.

 

Si alzò sbuffando, era almeno la trentesima volta che sbagliava a collegare quei fili, e anche la sua giovane Tardis ne aveva abbastanza, gli aveva mandato una piccola scossa per farlo smettere. Si alzò togliendosi gli occhiali, aveva bisogno di una pausa, da quando Rose era uscita, i suoi pensieri lo tormentavano, e la protagonista era proprio lei, la sua Rose, con le sue promesse … da quando era umano era molto difficile tenere a freno i suoi istinti. Adesso capiva perché gli umani sono sempre stati così ossessionati dal sesso, e la cosa si complicava quando accanto aveva Rose, lei era capace di farlo andare su di giri anche con un solo sguardo o con un sorriso.

Scosse la testa, mettendo da parte quei pensieri, doveva cercare un occupazione nell'attesa del ritorno di Rose. Uscì dal Tardis e si rese conto che nel piccolo studio da qualche parte sulla scrivania, c'era il suo cellulare che suonava, non si era ancora abituato a tenerlo sempre con sé, infatti spesso lo dimenticava in giro per casa o nei vari reparti del Torchwood, per la disperazione di Rose, che cercava sempre di ricordaglielo.

Il tempo di spostare ogni foglio e/o oggetto che nascondeva il prezioso cellulare, smise di suonare, il Dottore fece una smorfia infastidito, sperando che non si trattasse di qualcosa di importante o che non fosse rose, improvvisamente iniziò a suonare di nuovo, e lui riuscì a trovarlo in tempo stavolta.

"Pronto?" rispose senza neanche guardare chi era.

"Si può sapere perché non lo tieni con te il cellulare?" chiese Rose dall'altra parte del telefono.

"Rose" disse solo sorridendo felice di sentire la sua voce.

"Hai finito con il Tardis?" gli chiese curiosa.

"Più o meno" rispose guardando verso la cabina blu.

"Dovresti farmi un enorme favore" disse lei con voce supplichevole.

"Mi dispiace Rose, non ho intenzione di tenere compagnia a Jackie" iniziò senza darle il tempo di continuare.

"Tranquillo devi solo andare a comprare un paio di cose per stasera" lo rassicurò.

"Cosa? Io, ne sei convinta?" chiese per avere conferma di aver capito bene.

"Andrei io, ma purtroppo non ho il tempo di fare la spesa, farò un po’ più tardi del previsto" si giustificò.

"Ma l'ultima volta …" tentò di parlare.

"Sul frigo c'è una lista delle cose che mancano, devi solo evitare il reparto dei dolci e andrà tutto bene" Lo fermò, prima che potesse finire.

"Ora devo scappare, mi raccomando segui alla lettera la lista, a più tardi" salutò di fretta senza dargli il tempo di rispondere. Per qualche secondo il Dottore rimase immobile con il cellulare all'orecchio riordinando le idee e cercando di capire quando aveva accettato di farlo.

Decise comunque di seguire la richiesta di Rose, infondo cercava qualcosa da fare per passare il tempo da solo.

 

Salì di fretta quelle scale cercando di non fare cadere il dolce che aveva tra le mani, era in ritardo, aveva detto al Dottore che avrebbe fatto presto, doveva dare il meglio di se in cucina per farsi perdonare, qualcuno dei loro vicini che le passava accanto, la guardavano e accanavano un saluto, ma nessuno si preoccupava di aiutarla con il vassoio che aveva in mano.

Arrivò all'ultimo piano davanti alla porta del loro appartamento, immancabilmente blu, blu Tardis ovvio, il Dottore aveva insistito molto perché fosse proprio di quel colore.

Con un braccio cercò di mantenere fermo il vassoio appoggiandolo da un lato contro la parete, con l'altra mano libera cercò di trovare la chiave nella sua enorme borsa, maledicendosi di comprare sempre borse così grandi, soprattutto perché le chiavi erano così piccole che ogni volta non le trovava, e spesso, troppo spesso si trovava a dover aspettare ore e ore che qualcuno le aprisse perché capitava che il Dottore era preso dalla Tardis o ancora al Torchwood.

Fortunatamente stavolta ebbe fortuna, riuscì a trovare il piccolo tesoro che agognava tanto, tenendo il equilibrio il vassoio riuscì ad aprire la porta, e spingendo la porta con la schiena entrò nell'appartamento.

"Lo so, sono in ritardo ma ho preso …" cerco di dire, ma quando si voltò le parole le morirono in gola, tutto il salottino era decorato con luci e addobbi Natalizi, il Dottore intanto indossava un terribile maglione rosso con dei fiocchi di neve disegnati e stava davanti un albero di Natale ancora sfoglio di decorazioni.

" … Ho preso il dolce " concluse la frase guardandosi attorno, dallo stereo iniziò a suonare una versione di Jingle Bells che non aveva mai sentito, ma sospettava che era la nuova versione di Glee.

"Sei tornata" l'accolse con un gran sorrisone.

"Ti piace eh?" chiese allargando le braccia mostrandole orgoglioso il suo lavoro.

"Lo hai fatto tu?" chiese ancora sorpresa guardandosi attorno.

"Beh, sì, non ti piace?" chiese quasi preoccupato.

"No … cioè sì, mi piace, ma non mi aspettavo di trovare il villaggio di Babbo Natale nel nostro appartamento" disse camminando un po’ per la stanza, e appoggiando il vassoio sul tavolo che era lì vicino.

"Pensavo che non credessi nel Natale" disse guardandolo incuriosita.

"Beh, non al senso religioso in sé, ma guardati attorno: luci, colori, canzoni allegre e un sacco di dolci, sul serio pensi che non mi potrebbe piacere una cosa del genere" spiegò con un sorriso che non finiva più e l'entusiasmo di un bambino.

"Sembri un bambino che ha appena scoperto il Natale, lo sai?" disse lei lasciandosi trasportare dal suo entusiasmo.

"Aspettavo giusto te per addobbare l'albero" disse prendendola per mano e accompagnandola davanti all'enorme abete che aveva sistemato davanti alla finestra.

"E la cena?" chiese lei.

"Oh quella può aspettare" rispose porgendole una tazza fumante di cioccolata che teneva sul tavolino da caffè accanto all'albero, Rose strinse la tazza tra le sue mani, ne assaggiò un po’ leccandosi le labbra e assaporandola, cogliendo un tocco di cannella, amava tutta quell'atmosfera attorno a loro, amava vedere il Dottore così immerso in una tradizione così umana.

"L'hai fatta tu?" chiese sorpresa di quanto possa ancora sorprenderla dopo tutto questo tempo.

"Ti piace? Brenda mi ha detto come farla" disse nominando la loro amica Brenda, che aveva una piccola libreria sotto casa, in cui il Dottore passava molto tempo a leggere.

"E' buonissima, tutto questo è meraviglioso, grazie Dottore" disse sorridendo e assaggiando un altro po’ la cioccolata.

"Al nostro primo di tanti Natali insieme, in questo nuovo mondo" disse.

 "Al nostro futuro insieme" disse alzando la sua tazza insieme a lui, si sorrisero mentre gustavano ancora un po’ quella calda bevanda.

Improvvisamente il Dottore le prese la tazza dalla mano, posandola con la sua sul tavolino da caffè, e la spinse in mezzo al salottino, non capiva perché ma il suo sguardo la stava incuriosendo, guardò in alto e notò che aveva sistemato un rametto di vischio proprio in quel punto.

"Ne troverai tanti altri, sparsi in tutta casa" disse per poi baciarla con passione, stringendola a sé.

Il suo Dottore era sempre in grado di sorprenderla e regalarle qualcosa di magico, da quando si erano separati non aveva voluto festeggiare il Natale e lui lo sapeva bene, adesso invece, era nuovamente insieme, e potevano dare inizio alle loro tradizioni, e magari ad una famiglia tutta loro.

Avere il suo Dottore accanto con il quale passare il resto dei suoi giorni era il regalo più grande che potesse chiedere, e non passava giorno senza che nel suo cuore ringraziasse l'altro Dottore.

 

Fine

 

Note finali: Spero tanto che vi sia piaciuta, è stata una storia che mi è venuta in mente all'improvviso immaginando il loro primo Natale nel mondo di Pete.

Ad essere sincera il modo in cui il Dottore descrive il Natale e il motivo per cui amo questo periodo, spero che tutti voi passate il resto delle feste in compagnia di chi amate (amici, parenti, fidanzati/e etc), io tornerò ad aggiornare dopo Capodanno.

 

Happy Holidays

 

 

   
 
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