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Autore: Platinum    26/12/2012    3 recensioni
Sono passati cinque anni. Cinque anni da quando è diventato famoso a livello mondiale. Cinque anni da quando mi ha lasciata sola. Il mio nome è Matilde, una normale diciottenne di Stratford. Lui è Justin, Justin Bieber, il famoso ed egoista cantante che mi ha lasciata sola, quello che da quando è diventato famoso ha dimenticato la sua ormai ex ragazza.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sono passati cinque anni. Cinque anni da quando è diventato famoso a livello mondiale. Cinque  anni da quando mi ha lasciata sola. Il mio nome è Matilde, una normale diciottenne di Stratford. Lui è Justin, Justin Bieber, il famoso ed egoista cantante che mi ha lasciata sola, quello che da quando è diventato famoso ha dimenticato la sua ormai ex ragazza.
*Flashback*
Sto navigando su Internet da un po’, non ho niente di meglio da fare. Il mio sguardo cade su una notizia della pagina Facebook di Youtube: parla di un nuovo giovane talento, ha cantato vari cori natalizi e sembra essere molto apprezzato. Il suo nome è… Justin Bieber. Cosa? Justin Bieber? Il mio ragazzo? Apro il video, è proprio lui, e ha una voce a dir poco meravigliosa. Questo video è già uno dei più cliccati. Cerco frettolosamente il mio telefono, deve assolutamente darmi una spiegazione. Non mi ha mai detto di saper cantare così bene, e non mi ha detto neanche di aver pubblicato un suo video mentre canta su Youtube. Il cellulare squilla. Squilla. Squilla ancora, a vuoto. Perché non risponde? Qualcuno bussa al citofono. E’ lui.
M: Justin… ho visto il tuo video…
J: Senti, mi dispiace di non avertene parlato. E’ che l’idea mi è venuta così, all’improvviso, e per non farmi prendere dalla paura ho fatto il video e l’ho pubblicato senza pensare ad altro.
M: Non importa. Hai una voce meravigliosa, da far invidia a chiunque. Sono contenta che il tuo sia uno dei video più cliccati.
J: Sapevo che mi avresti capito. Ti amo.
Mi prende in braccio, e mi da un bacio lungo e appassionato. Quanto amo i suoi baci. Amo i suoi occhi castani che brillano alla luce del sole, amo i suoi capelli color miele, amo il suo modo di essere, amo Justin Drew Bieber.
M: Justin?
J: Dimmi.
M: Mi prometti che qualunque cosa succeda, non mi lascerai mai sola? Mi prometti che anche se diventassi il cantante più famoso del mondo penserai sempre a me? Mi prometti che anche se sarai circondato da milioni di ragazze io sarò sempre la prima?
J: Te lo prometto, Matilde.
Qualche mese dopo, nel bel mezzo della notte, mi arriva una chiamata di Justin.
J: Maty, devo parlarti.
M: Ok, vieni da me.
Cinque minuti dopo, lui è qui.
M: Che succede?
Lui sembra un po’ distaccato, ma si legge il dolore nei suoi occhi.
J: Devo partire. Sono stato preso da un produttore, e devo partire per un tour, per promuovere le mie canzoni.
M: Quanto durerà?
J: Tre mesi. Mi dispiace, è stata una cosa talmente inaspettata. E … non possiamo mandare avanti una storia se siamo così distanti.
Nello stesso momento una macchina viene a prenderlo, e quella è l’ultima volta che lo vedo.

*Fine flashback*

Quando il suo tour è finito, era così famoso che di tempo per tornare a Stratford non ce n’è stato. E così sono passati cinque anni, mentre lui si divertiva a scrivere canzoni, registrarle, fare concerti, essere circondato da milioni di ragazzine urlanti, io ero a casa, che versavo litri e litri di lacrime, perché mi ha abbandonata, perché non mi ha neanche chiamata, perché non è mai venuto a trovarmi, ma soprattutto perché ha infranto la sua promessa. Ancora non mi sono abituata alla sua assenza, lui è stato il mio primo amore, e il primo amore non si dimentica mai.
Di buon’ora, qualcuno bussa alla mia porta. Vado svogliatamente ad aprire, e mi ritrovo davanti la persona che meno mi sarei aspettata di avere davanti alla mia porta.
M: Justin ?!?
J: Matilde…
Senza esitare gli sbatto la porta in faccia, la tristezza che provavo prima alla fine si è trasformata in rabbia, e la rabbia in odio.
J: Per favore, apri!
M: Justin, mi hai già ferita abbastanza. Ormai tra noi non c’è più niente.
Non sento più niente, forse se n’è andato.
Torno in camera, accendo lo stereo mettendo musica a tutto volume, apro Facebook dal computer, vedo milioni di post su Justin Bieber. Domani farà un concerto proprio qui, a Stratford. Mi viene una voglia improvvisa di ascoltare una sua nuova canzone, chissà com’è cambiata la suo voce in questi anni. Metto una canzone a caso, As Long As You Love Me. Sentirlo mi fa venire i brividi. La sua voce è ancora più bella, come le emozioni che trasmette cantando, nei suoi occhi si legge il dolore, la tristezza, anche attraverso una telecamera è capace di far provare emozioni così forti. Chiudo il video per cercare di non soffrire ulteriormente, per lui sono state versate fin troppe lacrime.
La sera dopo, per le strade di Stratford si sente un urlare continuo. Saranno tutte le ragazze che corrono allo stadio, dove Justin sta per tenere il concerto. Un suono del campanello mi distoglie dai miei pensieri, vado ad aprire, mi ritrovo davanti un omone.
x: Lei è la signorina Matilde Russo?
M: Ehm, si sono io.
x: Mi segua.
Non so se seguirlo o sbattergli la porta in faccia, ma qualcosa mi dice che non ha cattive intenzioni, così lo seguo, mi fa entrare in una limousine. Chissà dove mi sta portando. Dopo qualche minuto, noto che la limousine si dirige verso lo stadio, e comincio a sospettare che sia stato Justin a mandarmi la limousine. Ma perché? Non ho il tempo di chiedere, che mi trascinano fuori dalla macchina e mi fanno entrare allo stadio, conducendomi direttamente in prima fila. Mi guardo intorno impaurita, prima o poi queste ragazze urlanti mi faranno perdere l’udito. Cinque minuti dopo, Justin sale sul palco con una chitarra in mano.
J: Prima di diventare famoso avevo una ragazza. E’ la prima ragazza di cui mi sono innamorato veramente, ma la distanza ci ha costretto a lasciarci. Mi sono infinitamente pentito di quello che ho fatto, è stato lo sbaglio più grande che abbia mai fatto. Per questo voglio farmi perdonare. Matilde, sali sul palco.
Cerco di nascondermi, sono troppo imbarazzata per salire, ma le fan di Justin mi spingono letteralmente sul palco. Justin mi fa sedere su una sedia vicino a lui, e comincia a suonare e cantare con la sua voce melodiosa.

As long as you love me, we can be starving,
we can be homeless, we can be broke.
As long as you love me, I’ll be your platinum,
I’ll be your silver, I’ll be your gold.

E’ la canzone che ho sentito ieri, è stupenda, ma dal vivo è mille volte meglio. Quando la canzone finisce, lui mi guarda dritto negli occhi.
J: Ti amo, Matilde.
M: Ti amo, Justin.

Ehilàà!! E’ la prima one shot che scrivo, spero che vi sia piaciuta e mi farebbe piacere se mi lasciaste una recensione! La dedico alla mia migliore amica Matilde :3
  
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