Fanfic su artisti musicali > My Chemical Romance
Ricorda la storia  |      
Autore: axonitum    26/12/2012    3 recensioni
Sono Frank, ho 17 anni e non so neanche perchè ma mi ritrovo ad essere uno sfigato. mi considerano emo, sfigato e depresso? chi sono io per dirgli che non lo sono. Gerard, quel gran coglione, lo odio, mi ha trattato di merda e mi ha escluso dalla sua vita come tutti gli altri studenti, a lui importa solo dell'aspetto che hai.
-grazie mamma per non avermi fatto ricordare l'ombrello.
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Bob Bryar, Frank Iero, Gerard Way, Mikey Way | Coppie: Frank/Gerard
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Saaalve! Bentornati alle mie orrende fan fiction! xD Ovviamente è un’altra Frerard ma amo troppo le storie con Gerard e Frank, li trovo troppo amorosi. *-*
Beh, spero vi piaccia questo scempio ma mi è venuta in mentre a scuola avevo un’assemblea e mi annoiavo.. tanto  oUo
Se lasciate una recensione sarete per sempre i miei eroi!
#IloveYouAll
 
-----

 
-Frank! Svegliati farai tardi,
-..
-cazzo Frank! Muoviti non mi far ripetere sempre le cose due volte.
-..
-Fraaaaaaaank! Per Dio muovi quel culo! A volte mi chiedo che ho sbagliato con te.
Che giornata fantasticamente di merda. Che palle, non sono sveglio neanche da due minuti che già mia madre mi urla dietro, cazzo vuoi una fetta di culo per caso?
Mi chiudo in bagno e mentre mi spoglio per farmi la doccia noto che uno dei tagli che mi sono fatto ieri ha ripreso a sanguinare sta notte e il sangue ci si è raggrumato intorno, che schifo. Mi fa anche abbastanza male, mi pizzica. Senza pensarci due volte mi tuffo letteralmente nella doccia e mi lavo velocissimamente. Mi asciugo e mi vesto e in dieci minuti sono pronto e fresco e profumato come una rosa. O quasi.
Scendo e senza neanche salutare mia madre esco di casa sbattendo la porta, c’è anche un tempo di merda a peggiorare le cose. Merda.
Mi serve una canna.
 
Per strada incontro Bob. Caro Bob. Uno dei pochi con cui sono amico, con cui parlo a scuola insomma. Che scuola di merda che frequento. Alla Newark High sono tutti perfettivi e figli di papà. Con i soldi che gli escono anche dal culo e credono che gli sia sempre tutto dovuto. Una meraviglia insomma per un disadattato, sfigato come me. Mi considerano un “emo”, un “punk”.. un “come cazzo gli pare” dato che a me non interessa. Non mi piace darmi un’etichetta. Io sono come mi sento di essere e dato che sono abbastanza infelice e depresso sento di essere così, e non un ragazzo di diciassette anni sempre col sorriso sulla faccia e con la voglia di vivere. A volte ho anche pensato al suicidio essendo sincero.
-Bob! Amore mio! Raggio di sole che rischiari tutta la mia giornata.. luce dei mie..
-Frank! Che ti serve? Non fare il leccaculo.
Diciamo che con gli altri sono abbastanza infelice quando rispondo, forse anche un po’ maleducato ma lo faccio solo perché loro credono che io sia così, quindi.. li accontento.
Mi si allarga un sorriso sul viso e guardo Bob sbattendo le ciglia come fanno le ragazze.
-okay ho capito. – dice tirando fuori dalla tasca della giacca un pacchetto contenente del tabacco e una o due canne già fatte. Ne prende una, se l’accende e poi me la passa. Il tutto mentre stiamo andando in quella merda di posto.
-grazie Bobby, mi hai salvato la vita.- dico mente aspiro intensamente.
-che cazzo! Non mi chiamare MAI PIU’ Bobby. E poi che ti sei portato a fare la borsa?
-mi piace Bobby.. BOOBBY.. comunque perché?
-c’è l’assemblea coglione. E poi NO. Bobby NO.
-che? L’assemblea? Che palle! E quando ci hanno avvisato scusa eh?
-ieri.
-e io dov’ero? Ieri c’ero a scuola e non ho sentito un cazzo.
-eri in bagno a tagliarti probabilmente, coglione.
Bob è un po’ come me. Disadattato e sfigato ma lui ha la repulsione per i tagli, infatti non approva quello che mi auto-infliggo. Gli fa letteralmente schifo il solo pensiero del sangue. Come dargli torto?
-hm.. probabile.- affermo un po’ tristemente –non posso neanche saltare scuola cazzo. Ho fatto già troppe assenze.
-e allora mettiti il cuore in pace e entriamo, tanto non ascolteremmo un cazzo comunque.
-hmm… già
Entriamo a scuola e saliamo i gradini della palestra. Entrando si sente subito l’odore di sudore e di tanta, tanta, gente. Quanto odio tutti.
Fortuna che sono già un po’ stordito dalla canna di prima.
-guarda li ci sono Tee e John.- mi dice Bob mentre indica il fondo della palestra. Sempre nello stesso angolo, tutti i fottuti anni.
-ciao ragazzi! –ci saluta Tee con un bacio sulle guance.
Tee è la mia migliore amica, è una ragazza simpatica, ha un corpo un po’ formoso, delle bellissime forme essendo sincero. Era sull’orlo dell’anoressia l’anno scorso e quando finalmente è riuscita a riprendersi ha messo su un po’ di pancetta. Così è perfetta però. Ha dei grandi occhi azzurri e i capelli rigorosamente neri, naturali. Beata lei, io sono costretto a tingerli malamente. Direi che potrei prendermi una bella cotta per lei anche volendo. John ci saluta con un cenno del capo e ci invita a sederci.
Poggio lo zaino a terra e mi ci siedo sopra, almeno starò un po’ più comodo, e mi tiro le maniche della felpa fino a metà mani, coperte come sempre dai miei guanti neri con le ossa. Mi appoggio con la testa al muro e inizio a sentire l’effetto della droga. Cazzo che sensazione magnifica.
Nel frattempo sono arrivati gli altri della combriccola, se così possiamo chiamarla, ed entrano i rappresentanti d’istituto. Come mi stanno sulle palle. Soprattutto lui. Way.
Si crede un figo solo perché è stato eletto con il 90% dei voti. Il mio era nell’altro 10% e ovviamente ho scritto delle offese sul foglietto prima di consegnarlo. Fanculo tutti.
Mentre lui e gli altri due rappresentanti, una certa Jenni qualcosa e Ray Toro, il migliore amico, nonché braccio destro di Way, si mettono davanti a tutta la scuola e iniziano a parlare di problemi su problemi, tagli ai fondi scolastici, e cazzi vari. Già io vagavo con la mente. Di tutto quel discorso penso di aver sentito solo la parola “occupazione”.
-B..Bob! che ha detto quel coglione?
-che vogliono occupare la scuola una settimana, questo mese
-ma che coglione, si crede che così cambierà qualcosa? Il preside è un deficiente e così rimane, anche dopo l’occupazione.
-ma perché ce l’hai tanto con Gerard?
-eh? Siamo passati ai nomi Bobby? –so che lo faccio incazzare a morte quando lo chiamo così, sa che non deve parlarmi di lui, così impara.
-non chiamarmi così –ecco appunto – però.. voglio dire, non che a me sta simpatico intendo, ma tu lo odi proprio. Che ti ha fatto?
-lo odio e basta. Mi sta sulle palle, quel suo modo di fare il figo –equi, vedo uno dei fighettini che si gira verso di me con l’aria di uno che ha appena visto un fantasma, parla con un suo amico, che mi guarda perplesso anche questo e si mette ad origliare. Così mi rendono il gioco troppo facile dai! Lo so, ci scommetto al 100% che appena chiudo la bocca lo vanno a ridire a Gerard e a Toro, così Gerard può odiarmi meglio, come faccio io, anzi, può capire quanto lo odio e Toro può picchiarmi per bene, dopo, per aver offeso il suo amico. Meglio. Così continuo e rincaro la dose. – odio il modo che ha di atteggiarsi come se fosse padrone del mondo e della scuola. Alla fine è sono un coglione, un codardo. Fa finta di essere così superiore e così coraggioso per essersi messo contro il preside ma è sono un cacasotto. Un falso. È finto come una banconota da tre dollari. –concludo.
-‘kay. Ho capito.
Come previsto quel ragazzo si alza nella pausa che ci hanno dato i rappresentanti (dieci minuti, non faccio in tempo neanche a fumarmi una sigaretta cazzo!) e va dritto dritto da Gerard, quanto sono prevedibili.
Vedo che gli parla nell’orecchio e prima Way tiene lo sguardo basso, poi all’improvviso alza di scatto la testa e sgrana gli occhi. Neanche avesse saputo che era morta sua madre. okay, a volte faccio pensieri un po’ stronzi ma lo odio così tanto. Merda.
 
Mi cerca con lo sguardo e quando lo trova mi fissa dritto negli occhi. Lo sostengo per un po’ ma poi abbasso la testa per dedicarmi a mangiucchiarmi un’unghia in attesa di riprendere a farmi scartavetrare le palle da questi idioti.
Dopo un’altra ora di rottura di palle totale è ora di fare la ricreazione, venti fottutissimi minuti che mi salvano dal suicidarmi tutti i giorni. Io, Bob e gli altri ci avviamo all’esterno. È Nuvoloso, penso che oggi pioverà. Mi piace la pioggia, comunque.
Ci sediamo sui gradini esterni della palestra e prendiamo a cazzeggiare. Prima cosa mi faccio una sigaretta che non ne potevo più. Poi mangio un morso del panino di Bob, prosciutto.
-che schifo, questo prosciutto sembra plastica.
-se non ti piace non lo mangiare no?
-Bob non rompere.
Poi dalle scale sale un ragazzino, alto, biondo, occhiali da nerd, rachitico, devo dire altro?
-scusate eh, avete da accendere per caso? –okay, sgrano gli occhi, quel ragazzo che ci sta parlando è Mikey Way, fratello nerd-ma-figo-perché-è-uno-Way di Gerard. Ho parlato una volta con lui, quando frequentavo il primo anno e era ancora amico di Gerard.
Si okay eravamo amici, cioè.. ci conoscevamo.
Quando gli alunni del primo entrano nella scuola per i primi giorni sono seguiti dagli alunni più grandi. Io ero capitato con Gerard, ci parlavamo, insomma pranzavamo anche insieme e siamo diventati “amici”. Il punto è che io ero un ragazzino spaventato dalla nuova scuola e non mi sentivo parte di niente, così ho cominciato a vestirmi sempre più di nero e mi tingevo i capelli di due colori (che orrendezza) e sono diventato un “emo” come mi etichettano loro. Ma io non sono emo cazzo. Comunque, fumo e mi faccio le canne e a Gerard tutto questo affondava la sua reputazione da “figo-della-scuola” così non mi ha parlato più. Mi ha semplicemente allontanato, come tutti. Ecco perché lo odio così tanto, inizialmente sembrava un tipo apposto, era pure simpatico ma con quest’uscita si è rivelato una persona di merda per cui conta solo l’aspetto fisico, come ti presenti agli altri. Che merda.
Quindi.. con Mikey ci ho parlato nel periodo in cui parlavo con Gerard. Ma torniamo a lui che mi ha chiesto un’accendino.
Frugo nella tasca e glielo porgo.
-uh..grazie.- si accende la sigaretta e poi me lo ridà –ma.. non ti ho già visto da qualche parte?
-ehm.. si.. si ci siamo parlati una volta.. frequentavo il primo anno. Sai ho una buona memoria.
-davvero? Uhm.. fammi pensare.. ah.. no dai! Non dirmi che sei Frank!
Annuisco –si, sono proprio io.
-ommioddio! Non ci credo! Ma sei cambiato tantissimo! Mi ricordo ancora quando venivi a casa mia! Cavolo avevi i capelli castani ed ora sono neri, cazzo più neri del nero!! Poi ad un certo punto non ti ho più visto però.. hai litigato con mio fratello?
Bob sgrana gli occhi e mi fissa, quasi gli va un pezzo di panino di traverso.
-emm.. si, si diciamo che ci ho litigato.
-che peccato.. mi stavi simpatico. Magari saremmo potuti diventare anche amici non fosse per il fatto che pensavo ti fossi trasferito da qualche parte.. che so.. in Polinesia.
-i-in Polinesia?- okay mi viene da ridere, infondo è simpatico, non me lo ricordavo così loquace però.
-e che ne so io? Non ti ho più visto.
-diciamo che ho cambiato amicizie.
-capisco…- abbassa lo sguardo mentre butta il mozzicone della sigaretta. Poi una ragazzina coi capelli neri, più scuri dei miei, lo chiama da infondo le scale e gli grida se finita la scuola vanno a casa sua con la macchina a “giocare”, okay vuole farlo sapere anche in Burundi che vanno a scopare questi due oggi pomeriggio? Comunque Mikey gli risponde di si e poi si scusa con noi per la sfacciatezza della sua ragazza.
-senti Frank! Magari ci sentiamo un giorno o usciamo che dici?
-oh.. ehm.. si okay. Per me va bene.
-bene! Mi ha fatto piacere rincontrarti!
E scende le scale per salutare la ragazza di prima. Okay ha iniziato a piovere porca..
-merda non ho l’ombrello!
-vedrai che per quando dobbiamo tornare a casa ha smesso..
-speriamo- dico mentre torniamo in palestra al freddo e al gelo.
-ma che è questa storia di casa di Way?
-ehm.. senti poi ti spiego ora non mi va okay?
-va beh..
Spero non si sia incazzato. E passano altre tre interminabili ore. Tre interminabili ore in cui ho sonnecchiato sfacciatamente davanti a tutti. Sono figo.
Seh, certo.
 
-ciao Frank, ci vediamo domani!- mi dice Bob mentre esce dalla porta principale, sua madre è venuto a prenderlo dato che NON HA SMESSO di piovere, no, ora piove più forte.
Non esco da li dove poco prima è uscito Bob, e tutti gli altri ma mi avvio verso il retro della scuola, dove c’è il parcheggio e dove fuori dalla porta d’emergenza c’è una bella tettoia dove posso aspettare che smetta di piovere. Mi accendo una sigaretta e mi siedo per terra contro un’anta della porta.
Dopo circa dieci minuti sento aprire l’altra anta e quasi mi amputano un braccio cazzo.
-Merda! Merda merda merda! Cazzo ‘sta pioggia che palle. Mi bagn..-Abbassa lo sguardo su di me- Frank! Che ci fai qui fuori rannicchiato?
-Gerard che ti importa.
-va beh.. chiedevo.. non hai freddo?
Frank non provare a rispondere. No! Trattieniti, fai la persona civile.
-no
-oh.. beh.. io mi sto congelando.
-e allora vattene. –Frank! Quante volte ti sei auto-detto che non devi rispondere così? Soprattutto a Gerard, ignoralo e basta.
-vieni ti accompagno a casa
-no grazie. –ok. Perché mi vuole accompagnare quando sa perfettamente che lo odio?
-dai muoviti, devo parlarti e non ho intenzione di farlo qui fuori al freddo e sotto la pioggia, parliamo in macchina.
Sospiro pesantemente e lo prende come un si, chi ti ha detto che era un si? Coglione.
Si è avviato sotto la pioggia alla sua macchina, ovviamente è costosissima. Ricchi schifosi. La ferma davanti a me e dopo essersi allungato apre la portiera
-muoviti Frank! Altrimenti esco e ti carico in macchina di peso.
Ok quello non lo sopporterei.
-va bene, va bene, che palle che sei.
-si lo so- e sorride. Cazzo sorridi?
-cazzo ti ridi coglione- Frank no! No no no no! Sei un maleducato.
Basta coscienza hai rotto i coglioni! Se lo merita.
Okay sono pazzo.
-Lo so che ti sto sulle palle ma almeno vorrei saperlo il perché, non ti ho fatto niente! -mi chiede mentre esce dal parcheggio della scuola
HA! Quello che mi ha fatto lo chiama niente?
-hhm.. seh certo. Come vuoi.
-veramente pensavo fossimo amici.
-che? Amici? Vaffanculo Way, sei un coglione.
Stiamo in un imbarazzatissimo silenzio per dieci minuti buoni finchè ferma la macchina davanti ad un bar.
- Frank spiegami perché non ci sto capendo niente.
-vuoi che ti spieghi? Sei serio? –ora sto alzando la voce e annuisce –bene, ti odio, si io ti odio. Sono due cazzo di anni che non mi calcoli, non ti importa niente di me e non ti è mai importato. Pensavo che fossimo amici, lo pensavo anche io, merda. Ma poi tu sei sparito, non mi hai più parlato. E la cosa peggiore è che neanche te ne sei accorto. Mi hai rifiutato come tutti solo perché mi vesto diversamente da te e da tutti i fighettini, non faccio bene alla tua figura e dopo ti troveresti meno popolare perché frequenti uno sfigato come me? Sei una merda.- poi apro la portiera e esco, sotto la pioggia. Cammino sul marciapiede a passo veloce, mi escono le lacrime che stavo trattenendo con fatica in macchina, almeno con il viso bagnato dalla pioggia non si notano ed ora non può vedermi nessuno.
 
-Frank merda aspettami!- davvero pensa che lo aspetterò? No. Mi ha deluso e non glie lo lascerò fare ancora. Sbatte la portiera e corre dietro di me, mi afferra per il braccio sinistro e mi tira a se. Mi sta abbracciando. Okay sono un po’ confuso. Non riesco neanche a trattenere i singhiozzi mentre mi stringe a se, è talmente comodo, e il suo corpo emana un fantastico tepore anche se siamo sotto la pioggia.
-mi.. dispiace Frank, non l’ho fatto apposta. Non sai quanto mi sei mancato questi due anni e poi non sei uno sfigato. Ti prego perdonami.
-vaffanculo- riesco solo a mandarlo a quel paese mentre piango stretto a se dalle sue braccia. Devo dire che è una cosa molto romantica. Okay Frank la tua coscienza è tornata, ripigliati un po’ perché il tuo orgoglio sta andando a puttane.
-Frank perdonami. Ti prego.. picchiami.
-èh?-alzo lo sguardo per guardarlo meglio. Ora ci stiamo guardando negli occhi.
-picchiami, cioè.. se ti fa sentire meglio.. puoi darmi un calcio, o che so.. un pugno. Basta non sul naso perché poi se me lo rompi son cazzi.- mi scappa una risata
-possibile che anche mentre ti sto parlando seriamente riesci a scherzare? Comunque non ti picchierò.
-mi perdoni?
-no non ti perdono. Vaffanculo –dico mentre mi auto-do la zappa sui piedi abbracciandolo più forte.
-vieni qui dai.. mi sei mancato.
-tu no.
-hey Iero. Vaffanculo eh? –fa una risatina che se non sapessi che era sua l’avrei scambiata benissimo per quella di una donna. E poi che fa? Mi da un bacio sulla fronte.- andiamo ci siamo inzuppati fino alle mutande-
-hehe si è vero
-è la prima volta che ti vero sorridere da quando siamo saliti in macchina- mi prende la mano mentre ripercorriamo il marciapiede e ci risaliamo. Mette in moto e dopo dieci minuti siamo a casa.
-hum.. vuoi.. vuoi un caffè?- Frank fai ciao ciao all’orgoglio! Ci pensa un attimo e poi mi guarda, cazzo mi ero scordato che avesse degli occhi così verdi, verdissimi, e.. okay sono bellissimi. Massì dai comportiamoci da checche tanto ormai ci siamo.
-certo, volentieri.
Scendiamo e apro la porta chiamo mamma ma non mi risponde nessuno, deve essere al lavoro. Boh..
-vieni dammi il cappotto- se lo toglie e me lo porge mentre fa uno starnuto. –se vuoi posso darti qualcosa per cambiarti, forse ho qualcosa che ti può stare bene.. hum.. se.. non ti dispiace ecco.
-va bene.. allora non mi odi così tanto se non vuoi che mi prenda qualcosa..-ridacchia. È nervoso.
-ti odio ma non ti voglio morto.
-oh.. fammi toccare và!- si tocca le parti basse e non posso fare a meno di posare gli occhi li. Si proprio li.. oddio.
-tieni, questa tuta dovrebbe starti bene, e questa felpa. Non ho atro, tu sei più alto di me.
-no sei tu che sei un nanetto- dice sorridendo.
-stronzo..
-hey e le mutande?
-eh?
-Voglio un paio di boxer, ti ho detto che ho bagnate anche quelle.
-ah.. ehm.. – frugo nel cassetto i cerca di qualcosa che non fosse a cuoricini a pallini o con il logo di qualche fumetto sopra.
-aspetta và.. scelgo io!- infila una mano nel cassetto e tira fuori proprio quelli di batman. Che sfiga. Poi si accascia a ridere. Ecco lo sapevo. Sono uno sfigato.
-ma che ridi! Dai non rompere me li hanno regalati..
-hahahaha sisi.. certo.. hahahahahaha oddio mi escono le lacrime.. vabbè mi cambio.
-ma che fai ti cambi qui? –sono ufficialmente diventato gelatina signore e signori! Sento che arrossisco visibilmente mentre si toglie la felpa bagnata fradicia e sotto è a petto nudo. –beh, vado a fare un caffè.-mi alzo e diciamo che corro via se non voglio che notino anche dall’altra parte della città che sono imbarazzato e eccitato solo perché ho visto Gerard svestirsi davanti a me. Beh, cavolo, mi capitemi. Quando dico che è quello figo lo dico perché lo è davvero, in tutto e per tutto.
 
Faccio il caffè.. mi serve proprio se non voglio rischiare di saltargli addosso. Dopotutto non lo ho ancora perdonato. Non apertamente almeno.
Socchiudo gli occhi mentre mi porto alla bocca la tazza piena di caffè e Gerard che era arrivato tutto bello e asciutto in cucina mi sfila la tazza e ne beve un sorso.
-hey, quello era mio. Sei un prepotente- dico fingendomi offeso.
-scusa ma non ho saputo resistere..-poi soffia sul mio collo, è dietro di me e mi ha praticamente spiaccicato al bancone dopo essersi appoggiato alla mia schiena, diciamo che sto per svenire, o sto per farmelo sul pavimento. Sono aperte le scommesse!
-davvero, non so come ho fatto senza di te questi due lunghissimi anni. Mi sei mancato.- e mi abbraccia, io invece sono più teso di una corda di violino. Frasi fatte mode: ON
-dai smettila.. non è vero. Altrimenti non mi avresti fatto fuori dalla tua vita così senza pensarci due volte.
-io… non so come farti capire che sono dispiaciuto.
-beh, puoi cominciare spiegandomi perché l’hai fatto.- già sarebbe qualcosa.
-Frank non è facile da spiegare. Ti prego dimmi solo se mi perdoni o no.. così se non lo fai me ne farò una ragione ma sarò la persona più triste del mondo…- e finge di essere triste. Fa il labbretto e sbatte le ciglia come una ragazza.
-sai già che ti ho perdonato dal momento in cui mi hai abbracciato prima sotto la pioggia quindi non fare il finto tonto. Ma voglio sentirti dire il perché.
-non molli èh?
-no.- alzo lo sguardo per far incontrare i suoi occhi con i miei.  I nostri sguardi si incastrano insieme, sto arrossendo.. cavolo le mie guance sono diventate due stufette.
Poi si stacca dal bancone di fronte a me dove era appoggiato e si avvicina. Io lo guardo con la bocca socchiusa, cerco di prendere aria. C’è uno strano silenzio tra di noi. Ci fissiamo mentre con un solo passo è già a pochi centimetri da me e dal mio viso.
Dai Frank non stare con le mani in mano! Tanto oramai ti sei smerdato per bene, do ascolto alla mia sempre presente coscienza e mi avvicino anche io e Gerard annulla tutte le distanze quando posa le labbra sulle mie.
Okay sto seriamente pensando di implodere. Ci baciamo senza approfondire con la lingua finche non devo prendere fiato essendo stato in apnea.
-sei bellissimo quando arrossisci..
Ommioddio, ha appena detto che sono bellissimo? Potrei svenire. Abbasso lo sguardo e lui mi rialza il volto con l’indice sotto al mio mento. E ci risiamo. Le sue labbra sulle mie, chiudo gli occhi e Gerard mi cinge i fianchi, cavolo siamo praticamente appiccicati e io laggiù sono messo molto peggio di prima.
Ci baciamo dolcemente e poi piano piano sempre più passionalmente, diciamo che è quasi un bacio porno. Sento le sue mani ovunque, sulla schiena, sulle braccia, sul sedere e le mie fanno lo stesso, sono solamente più impacciato, cavolo sono quasi sconvolto.
-G..Gee.. che cavolo fai?
-mi faccio perdonare
-hm…mmmm…. Dio..
-vieni- mi prende la mano e mi porta in salotto, mi fa sedere sul divano e poi si mette a cavalcioni su di me, okay ora non so bene che devo fare, mi prende le mani e le intreccia, che carino. Eh.. beh.. mi bacia, più dolcemente, mi farà venire il diabete di questo passo.
-devo confessarti una cosa.. non mi sono allontanato da te perché sei uno sfigato, hey sono parole tue io non l’ho mai detto, o queste cazzate perché a me non me ne frega niente, puoi essere anche una pianta o un pinguino o che ne so un tavolo o un orso o un emo o uno sfigato emarginato sociale che puzza..
-Gee vai al punto cristo!
-vedi… per me non fa differenza. Mi sono allontanato perché mi piacevi.. ed eri un ragazzo cavolo! Un maschio come me. Ed ero terrorizzato. Scusa.
-n-non ci credo..- sono leggermente scandalizzato, non me lo aspettavo proprio.
-mi dispiace che ti abbia fatto soffrire ma non era mia intenzione davvero. Il punto è che quando oggi a scuola mi hanno detto che mi odiavi mi sono sentito morire perché mi piaci ancora, non hai mai smesso di piacermi veramente.. ed ho capito che allontanarmi da te questi due anni non è servito ad un cavolo.
-sei un cretino! Cazzo mi hai fatto credere di essere sbagliato cazzo. Vaffanculo.
E poi si.. l’ho perdonato. L’ho baciato e non mi sembra vero. Sono in paradiso.
E ci baciamo. Il bacio più bello della mia vita, quando non abbiamo più ossigeno si stacca leggermente e mi toglie la maglietta che tra l’altro non mi ero neanche cambiato ed era completamente bagnata ma non prima di avermi lasciato un bacetto a fior di labbra.
-cristo.. Frankie dei bellissimo..- mi bacia ancora, le sue mani ovunque sul mio petto, scende a baciarmi la mascella ed io piego la testa a destra per permettergli di baciarmi il collo, lo lecca, lo mordicchia e alla fine fa un succhiotto sull’incavo del collo mentre dalla mia bocca escono dei gemiti non proprio innocenti. Sono in un cazzo di sogno per caso? Risale e si riappropria delle mie labbra e della mia lingua. Mi si sta scopando la lingua ommioddio -Quindi mi perdoni?-dice tra un bacio e l’altro prima di darmi un bacio sull’angolo della bocca, mi scappa un sorriso.
-si coglione. –mi guarda e sorride anche lui –sei bellissimo Gee..- gli carezzo una guancia e poi gli tolgo la felpa e la lancio da qualche parte per il salotto.
 
E beh.. non abbiamo fatto sesso, abbiamo fatto l’amore. E mentre restavamo accoccolati nudi sul divano nella mia testa ho ringraziato chiunque ci fosse lassù per non avermi fatto portare l’ombrello a scuola.
Grazie.
 
 

FINE
-----
 
(boh, forse Fine per ora.. Cx)
fra_H

 
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > My Chemical Romance / Vai alla pagina dell'autore: axonitum