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Autore: LaReginaAkasha    27/12/2012    2 recensioni
Katniss e Peeta si erano persi durante le loro mille battaglie: avevano perso i loro cari, avevano perso loro stessi, avevano perso tutto quello che li aveva uniti per tutto quel tempo. Ma era veramente tutto perduto, o il fuoco della rinascita continuava a vivere sotto la cenere del dolore?
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Katniss Everdeen
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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You know our sacred dream won't fail
The sanctuary tender and so frail
The sacrament of love
The sacrament of warmth is true
The sacrament is you

The Sacrament by HIM
http://www.youtube.com/watch?v=nTeaUapAosc


Katniss:

Alla fine quello che più temeva Peeta si è avverato: i giochi ci hanno cambiato. Siamo diventati, non solo le pedine degli Hunger games, ma di tutta la lotta che ne è emersa. Per tutti siamo stati l'immagine della rivolta, ma non ne eravamo il cuore pulsante. Eravamo solo dei ragazzi che tentavano di sopravvivere e di avere quella libertà, mai neanche sognata, per far vivere sereni chi amavamo. La libertà è stata ottenuta... Ma chi amavamo è morto. E noi ci siamo persi. Crisalidi piene di cicatrici, e quelle esterne da ustione sono le più leggere. Dentro, però, la nostra anima è danneggiata irreparabilmente. Peeta ha ancora quei continui flashback, che per poco non me lo facevano perdere… E io… Io… Io ora so cosa ha provato mia madre quando mio padre non è più tornato. Il vuoto, quel vuoto che ho odiato tanto in lei, adesso è in me. Dopo aver perso Prim e aver ucciso la Coin, volevo solo morire… Ma alla fine, quando mi sono ritrovata a casa, mi sono accorta che non potevo morire, non ancora... Perché aspettavo qualcosa; ma al contempo non potevo veramente vivere proprio perché aspettavo qualcosa… ma non sapevo cosa. Fino a che lui non è tornato. Peeta. Non potevo andare avanti perché aspettavo che tenesse fede alla sua promessa: "Resta con me" "Sempre". E lui lo ha fatto. Come anni fa, il solo vederlo... vederlo agire normalmente, mi ha dato la forza di rialzarmi. Però, anche se ogni giorno ci alziamo e facciamo qualcosa, e lo facciamo insieme, nulla è tornato come prima. Lui è ancora gentile con me, viviamo nella stessa casa adesso ed è tornato a tenermi tra le sue braccia di notte, come prima. Ma non parliamo più, io non sono mai stata brava a parlare neanche prima… Mi manca quel rapporto di intima condivisione che avevamo. Quel suo affrontarmi serenamente su qualsiasi argomento… Lo rivorrei indietro… Ma non so come fare, ho così tanta paura di risvegliare i suoi incubi.. Ho paura di sentire ancora quella sua rabbia, che mi spezza dentro… Allora tento di proporre qualcosa di nuovo, da fare insieme, per smuovere il nostro non-rapporto. Scrivere il libro con le nostre memorie, per esempio… Però, anche se lenisce un po' le nostre ferite è troppo doloroso per essere un punto di rinascita. Allora mi è venuto in mente qualcosa di più tranquillo e normale, come fare il pane. Sono negata lo so, ma lui può sempre insegnarmi, no? Ok, è assurdo, ma chiedergli di venire a caccia con me sarebbe anche peggio! Così stamattina mi sono fatta coraggio e gliel’ho chiesto… Ok, lui accetta anche se si trattiene a fatica dal ridermi in faccia… Va beh, almeno lo faccio ridere! Nonostante io ci metta tutta la mia buona volontà, sono proprio una frana… Sarà mezz'ora che tento di impastare e ho ottenuto solo unapoltiglia appiccicosa… Sono così goffa, mi sento così impotente ed è un'attimo che la nuova Katniss fa quello che la vecchia non si sarebbe mai sognata di fare: lascio che le lacrime inondino i miei occhi… Non voglio piangere, non davanti a Peeta, ma sto per cedere… Quando sento Peeta abbracciarmi da dietro, e una strana sensazione si impossessa di me. E' come una ondata calda di calma; mi rilasso, mentre le sue forti mani scorrono lungo le mie braccia e, prendendo le mie mani tra le sue, inizia ad impastare la poltiglia con fare esperto. Pian piano, mi concentro sui movimenti, appoggiandomi nel frattempo a lui e alla fine mi ritrovo ad impastare da sola, godendomi quella sensazione di risveglio che sento dentro di me. Come il tepore del sole di primavera. Peeta intanto lascia le mie mani e mi stringe la vita, mentre col viso si accoccola sul mio collo… Il suo respiro mi sfiora lieve la pelle. E sento quell'attorcigliarsi dello stomaco che non sentivo da tanto tempo. Intanto Peeta nel suo peregrinare, trova le mie labbra… Mi ritrovo a pensare "finalmente di nuovo le sue labbra sulle mie” e quel famigliare attorcigliarsi dello stomaco si tramuta in quella meravigliosa fame che mi prese sulla spiaggia dell'arena tempo fa… Questa volta voglio lasciarla libera di guidarmi e non ci sarà niente e nessuno ad impedirlo. Ma soprattutto sento il vecchio Peeta in questo bacio, sento di nuovo la sua dolcezza, la sua forza, la sua purezza e la sua passione. Sento che ci stiamo ritrovando, anche senza parole, ma solo lasciandoci andare a quello che avevamo dentro… non c'è il vuoto come temevo, ma la speranza del futuro, anche se era ben sepolta sotto la cenere. Si, sento di nuovo il fuoco della ragazza in fiamme che divampa e capisco che questa fame, che provo solo con Peeta, era la risposta a tutti i miei dubbi. Io sarò il fuoco, ma lui è il sole di primavera che dà speranza di rinascita. Lui è il mio dente di leone, che mi ricorda che c'è sempre un modo per andare avanti. E quando mi risveglio e alzo gli occhi su di lui, non posso far altro che sorridere dolcemente al mio sole. Non ho nessun dubbio quando gli rispondo:

Peeta:

Alla fine siamo sopravvissuti a tutto: ai primi Hunger Games, all’edizione della memoria, alla guerra per la libertà… Ma durante tutto questo abbiamo perso la cosa più preziosa: quello che eravamo. Nulla in noi è rimasto incontaminato. Pian piano, per superare tutto quello che si è riversato su di noi, abbiamo dovuto sacrificare parti preziose della nostra anima. E adesso, che abbiamo la libertà e un nuovo mondo da ricostruire, di noi è rimasto solo un involucro vuoto pieno di cicatrici. Giorno dopo giorno ripetiamo gesti meccanicamente, sperando che prima o poi qualcosa ridia un senso a tutto. Anche il nostro rapporto non esiste più, tutta la complicità e la comprensione che sia era instaurata tra noi è scomparsa… Ci teniamo compagnia, ma non condividiamo più nulla. Dentro di me so ancora di provare gli stessi sentimenti di prima… Di sempre. Nonostante tutti i ricordi alterati il sentimento è rimasto lì, ma è chiuso dentro di me. Vorrei di nuovo poterlo far uscire limpido come prima. Ma adesso è tutto così difficile! Lei non è più la ragazza indistruttibile, che con la sua grinta e la sua ingenuità ha ispirato la rivolta. Ha dato tutta se stessa, ma il fuoco dentro di lei l'ha bruciata. Adesso è di lei rimane una ragazza distrutta dal dolore, così fragile... Ho sempre paura di fare o dire qualcosa che la spezzi, quindi le resto vicino come posso: ho iniziato a Portarle il pane per colazione, ho accettato di scrivere il libro coi nostri ricordi per alleviare il dolore, e alla fine mi sono fermato a dormire con lei, come facevamo un tempo per scacciare gli incubi… Ma nulla di più. Non riesco più a parlarle come avevo imparato a fare. Vorrei tanto poterlo fare ancora, ma i suoi occhi persi me lo impediscono. Ricordo ancora quando sono tornato al distretto dopo essermi fatto curare per i continui flashback (è stata dura ma l'ho fatto solo per poter tornare da lei) e l'ho vista uscire di casa conciata come un derelitto: abiti logori e capelli sporchi. Volevo stringerla tra le braccia, scuoterla dal torpore e prendermi cura di lei. Ma è scappata via. Così eccoci qua, sempre insieme ma distanti. Lei propone qualcosa e io la accontento, sperando che sia la volta buona che qualcosa cambi. Come questa mattina: Katniss mi ha fatto la proposta più assurda che si sia mai sentita! Mi ha chiesto di insegnarle a fare il pane! Mi trattengo a stento dal rotolarmi dalle risate per non offenderla e accetto. Come previsto ovviamente Katniss non è minimamente portata per queste cose, è lì da mezz'ora e l'unica cosa che ha tra le mani è una poltiglia collosa di farina e acqua che è ben lontana dal diventare del pane. Ma quello che mi spezza dentro è vedere la sua reazione, la vecchia lei avrebbe reagito con rabbia: avrebbe sbattuto la poltiglia e se ne sarebbe andata urlando che non erano cose adatte a lei. La nuova lei, invece, se ne sta lì a guardare la poltiglia con lo sguardo perso e sconfitto, mentre le lacrime iniziano ad inumidirle gli occhi. Non ce la faccio a vederla così… É più forte di me, senza rendermene conto la abbraccio da dietro e faccio scorrere le mie mani sulle sue esili braccia; inizio a lavorare la poltiglia tenendo le sue mani tra le mie, insegnandole i movimenti giusti. Lentamente sento che la tensione dal suo corpo svanisce e presto si appoggia a me e si lascia guidare, fino a quando prende sicurezza nei movimenti e continua ad impastare da sola. Non so come, ma vengo rapito in un mondo tutto mio; questa volta però non è un flashback, è una sensazione strana, la stessa che provavo a volte nell'arena... È come un desiderio bruciante, che viene dal profondo, quando inizia, la ragione scompare e a muovermi è qualcosa d'altro. Così le mie mani si spostano sulla sua vita, mentre il mio viso scivola lungo la sua guancia fino all'incavo del collo E, dopo essermi abbeverato del suo profumo, risale fino a trovare le sue labbra… Il nostro primo bacio da quando siamo tornati a casa… Non so esprimere quello che provo; so solo che lei è con me in questo momento, non solo fisicamente, ma sta rispondendo alla mia presenza. Si muove nel mio abbraccio e risponde al mio bacio. Lo stiamo vivendo insieme, e sento quel desiderio di un tempo farsi fuoco e lo lascio divampare. Niente potrebbe fermarmi in questo momento. Quando mi risveglio, la guardo sonnecchiare sul mio petto e capisco che non devo avere paura della sua nuova fragilità e che non tutto è perduto: per un momento siamo stati vivi di nuovo. La ragazza in fiamme esiste ancora e adesso, che la fiamma ha ripreso a bruciare nel suo animo, devo tenerla viva. Capisco che devo affrontare la realtà e c'è un solo modo per farlo. Lo capisco quando apre piano gli occhi e guardandomi mi sorride dolcemente. In quel momento le chiedo a bruciapelo, prima che la sua mente possa interferire con dubbi e ansie, cosicché lei possa rispondere solo col cuore:

"Tu mi ami, vero o falso?"

"vero".

Angolino dell'autrice: E' in assoluto la prima volta che scrivo una fan-fic! Di solito sono più portata per le storie originali, ma era da un po' che mi girava in testa questo "missing moment" tra Peeta & Katniss. Spero di essere rimasta il più possibile fedele ai caratteri originali dei personaggi. Inolte vorrei ringrazie Heaven Tonight per avermi fatto da Beta! =)

  
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