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Autore: vernal winter    27/12/2012    6 recensioni
Sono passati tre anni.
Hai contato i mesi, i giorni, le ore che ti separano da lei. Hai contato ogni minimo segno dello scorrere del tempo che ti fa capire che lei non è più con te. [...] Hai provato ad andare avanti, solo i Kami sanno quanto ci hai provato, ma anche combattere era diventato una tortura. [...] Ti sei reso conto di essere davvero solo, però, solamente quando sono nate le primogenite di Sango e Miroku. Loro avevano costruito una famiglia, un legame solido su cui poter sempre contare. E tu eri solo, a invidiare la felicità altrui. Una felicità che non avresti più avuto.
Genere: Introspettivo, Romantico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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In the dreams I can have you.











 
Sono passati tre anni.

Hai contato i mesi, i giorni, le ore che ti separano da lei. Hai contato ogni minimo segno dello scorrere del tempo che ti fa capire che lei non è più con te. Ogni cosa te la ricorda, anche quella stupida collana che continui a portarti al collo. Non riesci a toglierla, non sai nemmeno il motivo per cui ti ostini a tenertela ancorata addosso. E’ stata la causa di tutti i tuoi mali, quella collana. Eppure era legata a lei. E’ l’unica cosa che di lei ti è rimasta, insieme ai ricordi.

Hai provato ad andare avanti, solo i Kami sanno quanto ci hai provato, ma anche combattere era diventato una tortura. Continuavi a sentire la sua voce. Le tue orecchie, per abitudine, catturavano un’inesistente richiesta d’aiuto che tu prontamente di voltavi per accogliere. Ed ogni volta rimanevi deluso. Ogni volta non c’era nessuno da salvare. Non c’era la tua Kagome ad attenderti. Solo il vuoto. Un vuoto così pesante che ti opprimeva il petto, tanto che a volte ti ritrovi ad urlare senza un motivo.

Ti sei reso conto di essere davvero solo, però, solamente quando sono nate le primogenite di Sango e Miroku. Loro avevano costruito una famiglia, un legame solido su cui poter sempre contare. E tu eri solo, a invidiare la felicità altrui. Una felicità che non avresti più avuto. Non avresti mai potuto stringere fra le braccia tuo figlio, sapendo che la donna che ami è proprio lì accanto a te. Non avresti mai potuto ritornare a casa felice, sapendo che ad attenderti c’era lei, con quel sorriso dolce che troppe volte hai trasformato in pianto.

Forse davvero non la meriti, forse è giusto così. L’hai fatta soffrire così tante volte che hai perso il conto, l’hai tenuta in sospeso per così tanto tempo che si era abituata a quella situazione. Eppure non aveva mai fatto nulla, se non piangere di nascosto ai tuoi occhi. Ti era sempre rimasta accanto nonostante ti comportassi come il peggiore degli egoisti. L’hai pagata questa tua mancanza. Eccome se l’hai pagata. Il destino ti ha portato via l’unica ragione per cui avevi ripreso a vivere davvero, lasciandoti solo come il cane che sei.

Lei adesso sarà fra le braccia di un uomo che non sei tu. Sarà felice, avrà terminato quegli studi che tanto la preoccupavano quando era in viaggio con te. Magari si sarà anche già sposata. No…non puoi accettare un pensiero simile. Sai che è sbagliato, tu stesso avevi preferito Kikyo, un tempo, a lei, ma non riesci proprio a mandare giù l’immagine di lei che bacia qualcun altro, che si concede a qualcun altro. Sei riuscito a fare solo la prima di queste due cose, appena prima che la parte più importante del tuo cuore sparisse per sempre. Forse è stata davvero la cosa più intelligente che sei riuscito a fare nella tua misera vita. Se ti concentri, riesci ancora a sentire la morbidezza delle sue labbra sulle tue, tremavano, lo ricordi bene, e quasi avevi iniziato a tremare pure tu nel sentire tanto trasporto da parte di lei.

Ma adesso è inutile continuare a pensarci su. Lei se n’è andata, è nella sua epoca a casa sua, e non tornerà mai più indietro. Ormai ti sei rassegnato anche quando, seduto sull’erba, le gemelle di Sango e Miroku continuano a tirarti imperterrite le orecchie, facendoti anche un po’ male. Sei indifferente, forse da fuori sembri quasi infastidito, ma in realtà non te ne importa niente. Quelle bambine potrebbero anche staccartele a morsi le orecchie e tu non faresti una piega. Di certo il dolore che proveresti non sarebbe nulla in confronto a quello che hai dentro.

Poi all’improvviso qualcosa scuote il tuo olfatto. Cos’è Inuyasha? Da quanto non sentivi questo odore? Quell’odore dolce, fresco che ti cullava nelle notti estive spingendoti a dormire sereno come quando tua madre era ancora in vita. E’ lei. E questo pensiero ti attraversa la mente come un dardo. Non puoi crederci, è tornata!

Scatti in piedi, incurante delle proteste delle bambine e sfrecci per il bosco. Non ti importa se rimarrai di nuovo deluso, tante volte ti eri illuso di sentire il suo odore, ma stavolta andrà bene, lo senti. L’odore è troppo forte e mano a mano che avanzi diventa sempre più intenso, fino a che, ai margini della radura del Pozzo Mangia Ossa, non ti blocchi. Proprio così, ti blocchi, le tue gambe si rifiutano di avanzare quando i tuoi occhi rincontrano dopo così tanto tempo la sua figura. E’ lì. E’ davvero lì.

Il tuo cuore sembra sospirare di sollievo, non avrebbe retto un’altra delusione. Non riesci nemmeno a credere a quello che vedi. Forse sei morto e quello è il Paradiso, non c’è altra spiegazione. Ma quando lei alza gli occhi verso di te e ti sorride ti rendi conto di essere vivo. Non può essere altrimenti perché il tuo cuore non ha mai battuto così forte. Le tue gambe finalmente tornano a risponderti e ti avvicini a lei che è appena uscita da quel tramite che vi ha tenuti divisi per troppo tempo. Non dici niente, non ce n’è bisogno. Ti limiti ad alzare una mano e a sfiorarle il viso, così maturato rispetto all’ultima volta. Non è più una ragazzina, è una donna bellissima e solo ora ti rendi conto di quanto ti sia mancata. Lei ti sorride ancora e posa anche lei la mano sulla tua guancia facendoti sentire l’uomo più felice del mondo. E’ tornata, è tornata da te e te ne rendi conto solo quando le sue labbra pronunciano quelle parole che ti eri sempre voluto sentir dire. Ti amo. E allora non resisti più. La baci, la baci con tutta la passione che hai in corpo e non te ne importa se i tuoi occhi hanno preso a piangere.

Non ti importa di sapere che quello è solo un sogno.

Non ti importa che quando ti sveglierai lei non sarà lì.

Ti importa solo ti rifugiarti in quei momenti che la tua mente a volte ti regala mentre dormi.

E c’è una sola cosa che chiedi.

Di non svegliarti mai.






 
SPAZIO AUTRICE:
Era da tanto che non riscrivevo qualcosa su Inuyasha, oggi mi sentivo particolarmente triste e ispirata (il che per me è la combinazione vincente) ed è uscita fuori questa cosa. Direi che sono abbastanza soddisfatta, soprattutto per il poco tempo in cui l'o scritta. Che dire, fatemi sapere: le recensioni non schifano mai! ;)

PER AMORE DELLA TAKAHASHI:
- Non escludo assolutamente il finale di Rumiko, infatti, se andate a vedere fra le note, ho inserito "Missing Moment", il che vuol dire che questo è un momento che avviene prima del reale ritorno di Kagome. Considerato come va la storia ho immaginato che Inuyasha sarebbe stato molto triste senza di lei, e per questo un bel Missing Moment tragico mi ci stava bene; tanto poi finisce con il vissero tutti felici e contenti, no?



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