Primo bacio A.K.A. A volte a schifo

Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera del carattere di questa persona, né offenderla in alcun modo.

“Ti va di uscire con me?” chiese Michael alla sua amica Tessa.

“Uscire?” chiese incerta la ragazza.

“Sì... insomma, dopo la scuola, fare una passeggiata, prendere un gelato.”

“Va bene.”

“Allora, passo a prenderti alle tre?”

“Okay.”

Michael tornò in classe quasi volando.

Era riuscito a chiedere a Tessa di uscire.

Lei gli piaceva tanto. Era molto contento di provare interesse nei suoi confronti, perché l'anno prima si sentiva attratto da un suo compagno di classe, Edward.

Sua madre gli aveva detto che era normale alla sua età provare confusione per quanto riguarda la propria sessualità.

Aveva tredici anni e non aveva mai avuto una ragazza prima, a differenza della maggior parte dei suoi coetanei. Ma ancora per poco, ne era certo.

“Ciao, mamma, esco.” urlò Michael passando dalla cucina.

“Aspetta un attimo, dove vai?” chiese la donna avvicinandosi al figlio.

“Esco...” rispose il ragazzo abbassando lo sguardo.

“Questo l'ho capito. Ma dove, e con chi?”

“Vado a fare un passeggiata.”

“Con...?”

“Con... con Tessa” farfugliò Michael arrossendo.

La donna scoppiò in una fragorosa risata.

Diede un buffetto sulla guancia del figlio e lo spinse fuori dalla porta.

“Vai, Michael caro, fai conquiste. Torna per cena. Hai i soldi per offrire qualcosa alla tua fidanzatina?”

“Non è la mia fidanzata e i soldi ce li ho, ciao.” rispose tutto d'un fiato il ragazzino correndo fuori dalla porta.

Arrivò a casa di Tessa in cinque minuti.

Era in anticipo di tre minuti, quindi si appostò vicino alla cassetta delle lettere e ne approfittò per darsi una sistemata ai vestiti e ai capelli.

Alle quindici in punto suonò al campanello.

“Ciao.” lo salutò la sua amica.

Era veramente carina, pensò Michael. Aveva una camicetta bianca e una gonna rosa, e i capelli biondi erano acconciati in morbidi boccoli e ornati da un grazioso cerchietto rosa confetto.

“Ciao.” - rispose con un nodo allo stomaco - “Stai bene... vestita così.”

“Grazie” mormorò Tessa.

Camminarono uno accanto all'altra per qualche minuto, finché non arrivarono al parco.

Si diressero verso una panchina.

La notte prima aveva piovuto e, anche se il sole che splendeva quel pomeriggio di maggio aveva provveduto ad asciugare tutto, Michael tirò fuori dalla tasca un fazzoletto di tessuto e lo stese sul legno della panchina.

Tessa sorrise compiaciuta da tante attenzioni e si sedette, seguita dall'amico.

“È davvero una bella giornata.” osservò Michael.

“Già.”

Il ragazzino respirò profondamente e cercò di farsi coraggio. Le avrebbe chiesto di essere la sua fidanzata.

“Tessa... senti... ti va di...”

Quando incrociò gli occhi azzurri della ragazzina sentì svanire ogni minima traccia di coraggio.

“Ti va di... prendere lo zucchero filato?”

Lei annuì e cinque minuti dopo stavano parlando senza più ombra di disagio con due grandi soffici nuvole rosa di zucchero filato in mano.

“Allora io gli ho detto: Beh, se ogni tanto ti lavassi i capelli!” disse agitando lo stecchino Tessa.

“Davvero?” rise Michael.

“Sì, giuro!”

“Io non ne avrei mai avuto il coraggio!”

“Mike... è tardi, e devo ancora fare i compiti.” mormorò la ragazzina guardando l'orologio rosa che aveva al polso.

“Ti accompagno a casa!” scattò in piedi Michael.

Tutto tremante le prese la mano e in silenzio si avviarono verso la casa di Tessa.

Arrivati di fronte alla porta si fermarono e si guardarono per qualche secondo.

Michael prese un grosso respiro, fece un passo verso la ragazzina, si abbassò leggermente per poter raggiungere il suo viso, chiuse gli occhi e avvicinò le labbra alle sue.

Quando entrarono in contatto provò una strana sensazione.

Tessa all'improvviso cominciò a baciarlo più appassionatamente.

Lo strinse forte con le braccia, Michael non sapeva cosa fare, era terribilmente a disagio.

Dopo qualche secondo lo lasciò andare. Il ragazzino istintivamente scappò via, lasciando la sua compagna a bocca aperta e amareggiata.

Corse finché la stanchezza non lo costrinse a fermarsi.

Si appoggiò a un muro e ripensò a ciò che era successo, le sensazioni che aveva provato.

Mentre lui e Tessa si baciavano, aveva sentito qualcosa di strano... non paura... non sorpresa... disgusto, ecco.

Gli aveva fatto schifo, sinceramente.

Forse... non gli piaceva tanto essere baciato da una ragazza.

SPAZIO AUTRICE.

Eccomi qua meraviglie :3

Questa os è molto breve, mi è venuta in mente ieri sera e in un'ora l'avevo già scritta e corretta.

Forse per l'estate prossima potrei farmi viva con una ff (sempre su Mika, ovvio).

Allora, qui la mia mente mi ha portata a immaginare il first kiss del nostro caro Mika, un momento importante in tutti i sensi.

Infatti, non solo compie un passo importante nella sua vita sentimentale, ma comincia anche a maturare la consapevolezza di non provare piacere nei rapporti con il sesso opposto.

Questo è quello che ho immaginato io.

Poi boh, la verità non ci è dato conoscerla. Dovrei chiederlo a Mika.

Intanto io sto elaborando nella mia testa la trama per un'altra os.

Quindi, STAY TUNED, avrete presto mie notizie.

P.S. C'è bisogno di ricordarvi che mi farebbe piacere qualche recensione? Sì? Okay. PER FAVORE RECENSITE. GRAZIE. Vi amo.

P.P.S. Sapete che ho scritto, poi pubblicato, poi eliminato la bellezza di tre fanfiction (sì, avete capito bene f-a-n-f-i-c-t-i-o-n) su Justin Bieber (sì, avete capito bene J-u-s-t-i-n B-i-e-b-e-r)? Momenti di debolezza, perdonatemi.

P.P.P.S. Siete tutti (belli, brutti, bagnati e asciutti) invitati al mio matrimonio. D'ora in poi chiamatemi signora Penniman, grazie.

P.P.P.P.S. Se vi va (ma sono sicura che non vi va) su Twitter sono @mika_is_yeah (un nome, una garanzia)

-Manal