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Autore: Cherrie_2709    27/12/2012    1 recensioni
Ed eccola di nuovo. Stava piangendo un’altra volta. Era stato un natale strano. E di sicuro non avrei mai scordato una cosa, una cosa che considerai il mio regalo. Il lato tenero del comandante Shepard.
Genere: Fluff, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Unexplored - la serie'
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Per i fantastici lettori di "Unexplored" una dolce one-shot natalizia, per restare in tema col periodo in cui ci troviamo :)

Eravamo tutti terrorizzati. La nostra idea era stata fantastica, ma non sapevamo se a Shepard sarebbe piaciuta. Magari lei era convinta che non dovessimo festeggiare il natale perché eravamo in guerra, ma dopotutto, era guerra solo per noi e per i coloni scoparsi. Il resto del mondo non sapeva ancora nulla. Quindi perché privarci di un giorno di festa? Uno solo.
Così avevamo preparato la Normandy per la festa. Era piena di addobbi, calze con i nomi di tutti e di sotto, sul ponte due avevamo programmato un ologramma di un albero di Natale. Tutto questo l’avevamo fatto mentre dormiva. E quella mattina, la mattina del 25 dicembre 2185, eravamo in tensione, fuori dalla porta della sua stanza.
La prima cosa che fece uscendo fu guardarci tutti, sperando che qualcuno di noi le rivelasse il segreto, ma perfino Garrus le tenne testa quella volta. Avevamo tutti un sorriso a trentadue denti stampato in viso e aspettavamo che prendesse l’ascensore. Io e Garrus lo prendemmo con lei. Premetti il bottone con sopra scritto “2”.
-Ma che diavolo…-
Scese dall’ascensore a bocca aperta. Fissava l’albero a occhi spalancati. Ci girò intorno, mandandoci ogni tanto delle occhiate. Poi fece qualcosa di totalmente inaspettato. Iniziò a piangere. Io e il mio amico turian ci guardammo, poi lui la raggiunse e la strinse forte.
-Shepard, che succede?-
-Io…io…non è nulla-
Lei gli sussurrò qualcosa all’orecchio, qualcosa che portò Garrus a guardarmi istintivamente. Il nostro comandante fu lasciata da sola sul ponte, mentre noi raggiungevamo la mensa.
-Si può sapere cosa abbiamo fatto?-
-Ecco…lei non ha mai passato un Natale con la sua famiglia…-
-Beh, non significa che non l’abbia mai festeggiato con qualcuno-
Capii che mi sbagliavo quando Garrus mi guardò negli occhi senza dire nulla.
-Sempre? Sempre da sola?-
Lui annuì. Non sapevo se stare male per averle ricordato quel dolore o se stare bene perché le avevo dato qualcosa che non aveva mai avuto. Perlomeno quel giorno pranzammo tutti insieme, lei compresa. Però non sembrava più la solita Shepard. Luke cercava di non farmici pensare. Ma io non riuscivo a non fissarla. Non riuscivo a non pensare che dovevo parlarle.
La sera dello stesso giorno bussai alla sua porta.
-Oh, sei tu- disse.
-Scusa se ti disturbo-
-Tranquilla, Cameron, entra pure-
A differenza di tutta la nave, la sua stanza non aveva nulla di natalizio. Sembrava addirittura più cupa del solito. Viveva davvero così male il Natale?
-Se sei arrabbiata per il Natale- dissi senza nemmeno sedermi –La colpa è mia-
Il suo sguardo cambiò. Posò i suoi occhi sbarrati sui miei e la bocca, da sigillata com’era, si socchiuse. Era sorpresa.
-Davvero? Lo hai organizzato tu?-
-Beh, non tutto io. Gli altri mi hanno aiutata. Però l’idea è stata mia. Quindi se devi punire qualcuno, punisci me-
Ero già pronta alle tipiche sgridate che si beccano i soldati. Invece…mi abbracciò. E la sentii singhiozzare, proprio sulla mia spalla.
-Co…comandante…-
-Grazie. Tu…tu mi hai dato una cosa meravigliosa oggi. Una cosa che pensavo non avrei mai pensato di poter avere-
-Shepard, hai tanti amici, te lo avrebbero organizzato sicuramente un Natale-
-Non mi avrebbero comunque potuto dare il Natale che volevo io-
Non capii di cosa stava parlando. Il suo discorso non aveva senso. Ma fui contenta di averle fatto un regalo così prezioso.
Quando si staccò dall’abbraccio, mi ricordai che dovevo darle qualcos’altro.
-Prima che mi dimentichi, tieni questo-
Le porsi il pacchetto che avevo incartato poco prima. Il pacchetto era davvero molto brutto, ma almeno non lasciava intravedere il regalo. Mi guardò come per chiedere “posso aprirlo?” e io annuii. Era un regalo stupido, ma immaginai che le piacesse, perché rischiò di piangere ancora. La cornice era fatta con la pasta, una vecchia cornice che avevo fatto quando ero incinta di Hope. Avrei dovuto metterci la sua foto, ma la usai per metterci una foto nostra. Mia e di tutta la squadra. Tra un pezzo di pasta e l’altro c’erano le nostre firme.
-Ti piace?-
-E’…è bellissima-
-So che siete abituati alle cornici elettroniche, ma io non avevo i crediti per permettermene una, così ne ho riciclata una vecchia. Era tra i miei effetti personali. L’avevo fatta per mia figlia-
Ed eccola di nuovo. Stava piangendo un’altra volta. Era stato un natale strano. E di sicuro non avrei mai scordato una cosa, una cosa che considerai il mio regalo. Il lato tenero del comandante Shepard.
  
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