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Autore: Arkady    13/07/2007    1 recensioni
Una parte della mia vita raccontata con i personaggi di Inuyasha and co.
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Vi consiglio di rileggerla da capo, se vi va. Questa storia è stata scritta nel 2007, avevo vent'anni.
Nel 2014 ho iniziato a risistemarla, ma non avevo portato a termine il lavoro.
Oggi, a 15 anni dai fatti descritti nella storia, il progetto si conclude.
Buona lettura
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Sango | Coppie: Inuyasha/Kagome
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1: Si va in gita!

 
Classe III sezione A, penultima aula del corridoio di destra, sabato 12 febbraio
Dò uno sguardo alla classe, l'entusiasmo generale è palpabile: finalmente, dopo tre anni, si farà una gita come si deve!
L’unica che abbiamo fatto finora è stata una robetta in giornata in prima superiore; poi non hanno più voluto portarci o mandarci da nessuna parte. In effetti, un po' di ragione ce l'hanno: siamo stati una classe davvero movimentata fin l’anno scorso: gli otto in condotta volavano, e l’ho preso anche io, sia in prima che in seconda, ma solo perché chiacchiero un po' durante le lezioni. Che posso farci, mi annoio…
La mia speranza è che, con questa gita, riusciremo a formare l’unità di classe che non abbiamo più, tra ragazzi che abbiamo perso per bocciature o cambi di scuola, e quelli che abbiamo acquistato perché bocciati o arrivati da altre classi: l’anno scorso, in terza, abbiamo guadagnato Inuyasha, mentre quest’anno è toccato a Esen, Masaru e Hiroshi. Con nessuno dei quattro abbiamo ancora avuto modo di aggregarci come si deve.
C'è solo una cosa negativa in questa gita: la pazza che ci accompagna è la professoressa Kagura. Giusto per rendere l'idea di quanto è fuori di testa, dico solo che invece dell'appello normale ci fa fare l’appello delle emozioni: lei chiama e l’alunno in questione deve dare un voto al suo umore del momento. E questo è solo uno dei tanti esempi che si potrebbero fare…
Comunque, ormai manca poco! Lunedì si parte!
Ci voleva proprio uno svago, dopo Koga.
Ah, Koga… Non so se dare dell'idiota più a lui o a me. Gli sono andata dietro per quasi due anni! DUE!
È un ragazzo del gruppo di teatro di cui faccio parte e c’era una sorta di interesse reciproco, so di non sbagliarmi. Bastava vedere come era così premuroso nel darmi passaggi dopo le prove, come ci cercavamo entrambi per sederci sempre vicino e cose del genere.
Evidentemente però, non era abbastanza per fargli fare un piccolo passetto avanti. Sono ancora dell'idea che il primo passo spetti all'uomo; quindi, dato che lui faceva il timidone, mi sono mentalmente data un ultimatum a dicembre: o si combina qualcosa, o lasciamo stare!
Durante le vacanze invernali tra Natale e Capodanno, con il gruppo di teatro siamo andati nella casa in montagna del nostro maestro per un paio di giorni. Una sorta di ritiro, se vogliamo chiamarlo così.
Il sig. Hikaru ci tiene molto a far affiatare il gruppo, perché secondo lui questo aumenta le nostre capacità recitative e di collaborazione tra noi. Il fatto che di essere fuori dal mondo, fa in modo che non ci siano le “distrazioni quotidiane” (come le chiama lui) e che quindi la nostra attenzione e concentrazione sia tutta lì.
Organizza spesso trasferte alla sua casa in montagna, anche con camminate nei sentieri che la circondano, e nello specifico quella di fine dicembre serve da un lato per valutare come è andato l’anno, cosa va modificato, cosa è andato bene così e su cosa si può ancora lavorare, e dall’altro a mettere insieme tutte le nostre idee e decidere cosa fare nel nuovo anno.
Ma torniamo a Koga.
Lo sapevano anche i sassi che io gli andavo dietro, diciamo che era decisamente evidente. Per questo ho pensato (e sperato) che, complici anche gli altri membri del gruppo, ci sarebbe stata un'occasione in cui si sarebbero smaterializzati tutti, e saremmo stati da soli.
Con lui non sapevo più che fare: avevo fatto in modo di far capire che le sue attenzioni mi facevano piacere, che ero disponibile, e si insomma, che mi piaceva da morire! E, per quanto tali atteggiamenti non fossero stati vistosi ed eclatanti, gli altri se n'erano pur accorti. Quindi io il mio lo avevo fatto.
E poi dai! Più di restare imbambolata a guardarlo mentre è a torso nudo in bagno che si fa la barba (e mi ha pure beccata), cosa dovevo fare per rendere evidente il fatto che mi piaceva?
Avevo anche la bavetta laterale! Che vergogna…
Comunque, nonostante tutto il mio impegno e quello dei miei compagni (compreso il Sig. Hikaru), niente di fatto.
Così, fedele all'ultimatum che mi ero imposta prima di partire, con l’anno nuovo mi sono ripromessa di togliermelo definitivamente dalla testa: non posso più perdere tempo stando dietro di lui.
Una volta potato quel ramo sterile e secco, come a gennaio sono riprese le lezioni, ho notato che in classe ci sono ben tre ragazzi decisamente carini, di cui non mi ero minimamente curata, giacché avevo occhi solo per lui. Per non parlare di un tipo della sezione F, che è veramente uno spettacolo.
Devo dire che a spingermi a guardarmi attorno forse ha aiutato il fatto che il signorino si è messo con la migliore amica della fidanzata del suo migliore amico (sembra contorto, si, ma non lo è davvero).
Che idiota che sono!
E io che per due anni (DUE!) ho pensato che fosse lui timido, per quello non era successo nulla.
Timido un corno!
 
Vrrr vrrr  
Oh, un messaggio!
Hai fatto quella dannata carta?
Mittente: Inuyasha
 
Alzo lo sguardo: lui è seduto in prima fila, mentre io sono in ultima; ce l’ho giusto in traiettoria per guardare la lavagna e quindi posso anche far finta di stare attenta.
Gli faccio uno squillo perché, come tutte le mattine, ho fatto tardi e non ho avuto tempo per entrare in tabacchino e comprare la nuova carta di cui parla.
È uscita sotto Natale e, una volta comprata, ti dà a disposizione 500 sms al giorno per un mese. Il che mi darebbe l'opportunità di poter scrivere senza preoccuparmi di ricaricare ogni due giorni.
Sono l'unica che non ce l'ha ancora. Ma il tabacchino più vicino è quello dove prendo la corriera la mattina e, come già detto, io sono SEMPRE in ritardo, e quindi nemmeno oggi l'ho comprata.
Ho dovuto persino ringraziare l’autista della corriera in ginocchio per avermi aspettato.
 
Vrrr vrrr
Ma che paio! Avevi detto che la prendevi oggi! Non c'è nessuno di interessante a cui rompere un po'.
 
Oh povero cucciolo, non ha nessuno a cui rompere, che dispiacere!
Guarda che gli altri la carta ce l'hanno!
Ma, evidentemente, è più divertente rompere le scatole a me.
Aspetto che si volti verso il fondo della classe, incontro il suo sguardo e gli faccio la linguaccia. Lui mi sorride divertito in risposta e si torna a girare per mandarmi un altro messaggio.

Almeno ti ho riportato tra noi sulla Terra!

Cosa? La mia espressione è un enorme punto di domanda colorato. Quindi, dopo qualche secondo, il telefono vibra nuovamente.
 
Stavi fissando il muro con aria così assorta! A che pensavi di bello?
 
Ha ragione, dannazione!
È vero che non penso più a Koga in quel senso; però, alla fine, sono qui piena di rancore verso di lui. E quindi in realtà sto ancora pensando a lui, che frustrazione!
Incrocio le braccia sul banco e ci sbatto la fronte sopra. Vorrei sbatterla direttamente sul banco, ma farei troppo rumore.
 
Scusa, ho detto qualcosa di sbagliato?
 
Mi scappa un sorriso, ogni tanto (se vuole) è un tipo sensibile.
Per esempio, sono rimasta sbalordita di vederlo al funerale di mia nonna l’anno scorso. In quel periodo è stato davvero premuroso, come la maggior parte dei miei compagni.
Il fatto che mi ha sorpresa è che, se gli altri li conoscevo già da quasi tre anni, io e lui non avevamo parlato più di due volte in tutto l'anno, questo perché, appena poteva, sgattaiolava sempre dalla sua ex classe.
Ma come dargli torto? Se nell'altra classe ci fossero tutte le mie amiche, lo farei anche io!
Durante l'estate abbiamo avuto occasione di vederci un po’ più spesso, in modo del tutto casuale che a entrambi ha fatto dire “com’è piccolo il mondo”, perché lui stava con Fujiko, una ragazza di un'altra sezione, nonché migliore amica di mia cugina Suzue.
Il padre di Fujiko è molto severo, è un generale dell’esercito in pensione, e le ha vietato di frequentare qualsiasi ragazzo, così mia cugina le faceva da palo, andandola a prendere a casa per far vedere che uscivano assieme, poi per tutto il pomeriggio (o sera) doveva fare da reggi-moccolo, ed infine riportarla a casa, in modo che i genitori credessero a tutta la messa in scena.
Sono anni che dico a Suzue che non può continuare così, ma si sa che per amicizia si fa di tutto! Così vado a farle compagnia, quando non ho di meglio da fare con i miei amici, e alla fine con queste uscite a quattro, chiamiamole così, abbiamo legato un po’ anche io e Inuyasha.
Quando è ricominciata la scuola, mi ha raccontato che l'ha lasciata: si era stufato di dover uscire sempre almeno in tre, in modo che lei avesse sempre la copertura con il padre. E io gli ho confidato che spero vivamente che pure mia cugina si decida a rivedere quest’amicizia.
Dai, vale la pena di spendere 12 centesimi per rispondergli.
 
No, tranquillo! È che... no lascia stare! Diciamo che mi prenderei a cazzotti volentieri!
 
Vrrr vrr 
Che velocità di risposta!
Mittente: Operatore telefonico. 
Ah ecco!
Il suo traffico residuo sta per terminare, ricarichi entro...
Cancello il messaggio ancora prima di leggerlo, ormai lo so a memoria.
Probabilmente erano gli ultimi centesimi di cui disponevo. Bene, domani oltre alla scheda, farò pure la ricarica!
 
Finchè non prendi a cazzotti me, va bene =P è sempre per quel tipo?
 
Un momento: come, cosa, dove, perché, chi, quando?
Che cavolo ne sa lui?
Non mi sembra di avergliene parlato, dopotutto ne ho parlato solo a Yuka e Emi, e solo dopo che mi hanno scartavetrato le orecchie con le loro numerose insistenze!
Quindi è impossibile che lui ne sappia qualcosa, a meno che quelle due non abbiano parlato, ma non credo…
Sono talmente assorta nel chiedermi chi devo strozzare per aver spifferato i fatti miei, che mi accorgo del suono della campanella finale solo perché la mia compagna di banco Saiyuri, dopo un "ciao" detto alla velocità della luce, è schizzata via a prendere i posti in corriera.
Mi ritrovo Inuyasha in parte sulle scalinate esterne, noi usciamo sempre con calma: al termine delle lezioni tutte le corriere sono nel piazzale della scuola, tranne quella che va al mio paese e quella che va al suo. La sua si fa attendere giusto un 5 minuti, mentre io devo aspettarla per ben 15 lunghissimi minuti.
Quando c'è il sole e l'aria è tiepida non è nemmeno male, ma quando piove e fa freddo, più riusciamo a stare al riparo dentro l'edificio e meglio è.
 
Non resisto e chiedo - Senti un po' tu! Di che tipo stai parlando? -
- Come di chi parlo? Con tutti quei Koga che scrivi in giro. E poi, me ne avevi anche parlato. -
 
Ora è chiaro! Per un momento mi sono dimenticata che, al ragazzino qui, piace rubarmi il banco ogni tanto!
Dopotutto mi sono scelta un posto strategico, dato che la ragazza che mi siede davanti è alta 2 metri e larga 1,5! Quindi lui, oltre a beneficiare della copertura ermetica, quando mi frega il posto ha tutto il tempo per sfogliare il mio diario e le incisioni che ho fatto sul banco.
Dovrei cancellarle.
È stato proprio una volta che gli ho prestato un libro, con tanto di scritte e cuoricini, che poi è venuto fuori il discorso.
 
- Non ti ricordi? - continua lui
- Si, hai ragione! Mi era passato di mente! – gli dico e comincio a scendere le scale, sperando che capisca che il discorso termina qui.
Bene, ha capito, dato che mi segue in silenzio.
Arrivati in fondo alle scale, lo saluto con un sorriso e mi dirigo verso Yuka e Daisuke.
- Ricordati la carta! - mi urla dietro - Vedi di non farti passare di mente anche quella! –
La mia risposta è un'occhiataccia.
 
Ora che ci penso, dove si è cacciata Emi? Dovevamo metterci d'accordo per uscire questo pomeriggio.
Obbiettivo: shopping per la gita, inclusa la carta.

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ringrazio Ferula_91 che ha commentato

   
 
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