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Autore: lullublu    27/12/2012    2 recensioni
Cosa c'è di meglio di un pomeriggio invernale sotto le coperte a guardare un film col proprio ragazzo?
Cioccolata calda!
Genere: Comico, Erotico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Daiki Aomine, Taiga Kagami
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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la mia cioccolata Cosa c'è di meglio di un pomeriggio invernale passato sotto le coperte, guardando un film col proprio ragazzo?
Una cioccolata calda!
Tali pensieri, attraversarono la mente del giovane Aomine che prontamente li esternò: "Kagami, mi fai la cioccolata calda?"
Era davvero fastidioso, quando iniziava a fare i capricci sembrava un bambino viziato ed il rosso  non aveva la pazienza necessaria per sopportarlo.
"No, mi scoccio" rispose senza staccare gli occhi dallo schermo, cercando di tenerli aperti e di rimanere sveglio.
"Eddaaai, ti preeego" continuò a lamentarsi Aomine, appoggiando la testa sulla spalla dell'altro e strusciandosi come un cucciolo in cerca di coccole.
"Io non la voglio, ti ricordo che l'ultima volta mi ha fatto un brutto effetto."
Il moro ridacchiò, si ricordava di quella volta, Kagami si era chiuso in bagno tutta la serata ad 'espellere' la bevanda, non aveva mai saputo però che Daiki aveva aggiunto un piccolo ingrediente  nella sua tazzina.
"Ma la voglio io!" continuò a protestare e vedendo che il rosso seguitava ad ignorarlo, iniziò a fargli il solletico nei suoi punti deboli.
Alla fine Kagami si arrese e si alzò dal letto per andare a preparargli la cioccolata.
Coi piedi intorpiditi si trascinò in cucina, sbadigliò un paio di volte e decise di bere del caffè per riprendersi dal sonno. Aprì il mobile, prese una tazzina pulita e si versò del caffè ormai freddo ma che avrebbe comunque sortito l'effetto desiderato.
Con la tazzina in mano si avviò verso il frigo, portandosela lentamente alle labbra per non rovesciare il caffè. Ma durante il breve percorso, inciampò in qualcosa, perse l'equilibrio e si ritrovò a terra, ancora con la tazzina in mano, solo la tazzina, il contenuto era finito interamente sulla sua gamba destra e sgocciolava  dai suoi pantaloni congiungendosi al pavimento. Pavimento appena lavato, oserei precisare.
Il misterioso oggetto in cui era inciampato, era una rivista, precisamente una delle tante odiosissime riviste pornografiche di Aomine.
Gli aveva detto miliardi di volte di non fargli trovare più quella robaccia in giro ma evidentemente le sue parole non entravano in quell'insopportabile testa dai capelli blu.
Si alzò e posò delicatamente la tazzina sul tavolo, non aveva bevuto nemmeno una goccia di caffè ma si sentiva perfettamente sveglio. Sveglio e incazzato.
Gettò l'ogetto incriminato nella spazzatura e ritornò dall'altro con l'intenzione di fargliela pagare.
"Dov'è la mia cioccolata?" chiese Aomine perplesso, senza notare l'aura omicida emanata da Kagami.
"Alzati!" ordinò il rosso furiosamente.
Il moro si scomodò ad uscire dalle coperte, rabbrividì, conosceva bene quel tono di voce.
"Io non ho fatto niente!" provò a replicare cercando di capire perchè da un momento all'altro Taiga si fosse incazzato così tanto.  Aveva forse scoperto che mancava un pacco di biscotti dal mobile? O che la maniglia della finestra era rotta? O forse si era accorto che aveva frugato tra le sue cose?
Oltre a queste sciocchezze non ricordava di aver fatto nulla di male, almeno non ultimamente e poi Kagami era troppo paranoico, insomma se l'era presa perfino quando gli aveva soltanto fatto delle innocenti  proposte oscene in presenza di Kuroko ed era ancora arrabbiato per quella volta che gli aveva nascosto un cagnolino nel borsone della palestra. L'aveva accusato di avergli quasi causato un infarto e poi mica era colpa sua se quel cane aveva fatto i bisognini lì dentro.
Fu trascinato in bagno e vide, con sommo stupore, Kagami togliersi i pantaloni.
Lo fissò incredulo "vuoi scopare?" domandò ".. guarda che non c'era mica bisogno di arrabbiarsi.."
Lo schiaffo che ricevette lo informò che non era quello il motivo.
Gli fu poi data una saponetta per lavare i panni.
"Puliscili!" ringhiò Kagami.
Solo allora Aomine si accorse che i pantaloni erano macchiati di caffè.
Non osò nè sbuffare nè replicare anche se l'avrebbe fatto volentieri, era una cosa noiosa e faticosa, insomma non era colpa sua se l'altro si era sporcato e poi aveva chiesto della cioccolata mica del caffè?
Appena l'altro sparì dalla sua vista si permise di esprimere il proprio dissenso, a voce bassa, aveva paura che il rosso potesse sentirlo.
Kagami, intanto, frugò ogni angolo della casa e trovò altre stupide riviste. La sua vendetta non avrebbe potuto avere fine finchè non fosse riuscito ad estirpare tutta quella robaccia.
"Ho finito" disse Aomine dopo una decina di interminabili minuti, passati a strofinare quei pantaloni e deprimendosi nel vedere che i suoi sforzi erano inutili.
Il rosso andò in bagno a controllare i propri pantaloni ma la macchia c'era ancora, anzi  in qualche modo gli sembravano più sporchi di prima. Gli venne voglia di costringerlo a strofinare finchè ogni traccia di sporco non fosse andata via ma sapeva che con quell'idiota era inutile, così gli diede una pezza e gli ordinò di andare a levare le macchie  dal pavimento della cucina. Pazienza, se li sarebbe puliti da solo più tardi.
Aomine obbedì seccato ed andò in cucina, abbassandosi in prossimità della macchia.
Kagami gli sventolò davanti agli occhi le sue adorate riviste e iniziò a strapparle.
"Che stai facendo?" chiese disperato, continuava a non capire perchè l'altro avesse deciso di tormentarlo, desiderò quasi di non aver mai chiesto la cioccolata.
"Smettila" implorò in ginocchio ma Kagami lo colpì in testa con l'ultima rivista prima di stracciarla sadicamente.
Aomine chinò tristemente il capo e allora la visuale gli permise di vedere qualcosa di più interessante. La sceneggiata era conclusa, era ora di fargli ricordare chi comandava e magari di vendicarsi per la sua mancata cioccolata calda.
Stanco di farsi maltrattare, lo provocò.
"Hai bisogno del caffè per svegliarlo?"
Kagami comprese subito l'allusione e si preparò a picchiarlo ma si fermò nel sentire l'altro sussurrare in tono lascivo "Ho dimenticato di pulire una macchia."
Aomine si alzò con un ghigno malefico dipinto in volto.
A cosa gli servivano quelle riviste, se aveva Kagami?
Lo fece sedere su una sedia, divertendosi nell'osservare con che rapidità l'espressione dell'altro era cambiata. Poteva cercare di ribellarsi in mille modi ma Aomine riusciva sempre a sottometterlo. Ci aveva messo un pò ma era riuscito ad addomesticare la sua tigre.
Aomine ritornò  in ginocchio ed allargò le gambe nude di Kagami. Afferrò la gamba macchiata per la caviglia e la distese tenendogliela sollevata a mezz'aria e iniziò a leccarla.
Il sapore del caffè si legava bene a quello della sua pelle, pareva avessero qualcosa in comune, forse la dipendenza che creavano, pensò divertito Daiki.
Continuò a leccare, facendo attenzione a lavare via tutto il caffè. Risalì lungo il polpaccio, fermandosi un po' di tempo in più sul ginocchio depositandovi un piccolo bacio. Lasciò la caviglia di modo che il piede toccasse di nuovo terra e strinse la mano intorno alla gamba mentre con la lingua proseguiva verso l'interno coscia bloccandosi soltanto in prossimità della stoffa dei boxer.
Alzò lo sguardo e vide Kagami deglutire, arrossire e tentare di mostrare un'espressione contrariata, intuì facilmente il desiderio che cercava di nascondere.
"Ho pulito tutto, posso avere la mia cioccolata adesso?"
  
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