Il buio era totale.
La solitudine e la morte erano il re e la regina di quel posto.
Una figura bianca correva veloce e disperata in mezzo a quell’immensa oscurità che non vedeva da tempo la luce.
La libertà.
Le lacrime scendevano via, come il tempo che la portava dritta alla morte.
-Maledizione! Per quanto io possa correre il paesaggio rimane sempre uguale!- fece l’albina fermandosi per recuperare le forze.
Il suo sguardo era distrutto e il suo respiro era affannato.
Sembrava che avesse vagato in quell’oblio da anni.
Ma doveva farcela.                    
Cercò di riprendere tutte le sue forze e di trovare la via d’uscita ma dopo qualche istante sentì una voce che ronzava nella sua mente.
Quest’ultima era dolce e delicata.
La ragazza sentì al cuore un sentimento di nostalgia.
-T-tu..-.
Ma ad un tratto si fece sempre più forte e insopportabile.
-Ahh! La mia testa!- esclamò la ragazza toccandosi le tempie.
-Lisanna..-.
L’albina spalancò gli occhi.
-Lisanna..- ridisse la voce.
Questa volta era più dolce.
-N-Natsu…?-.
La ragazza si guardò intorno:- N-natsu, dove sei?!-.
Il cuore le batteva a mille.
Sapeva che era qua vicino.
E voleva abbracciarlo e stringerlo forte a se.
Ma quando una lacrime cadde sulla superficie nera, quest’ultima si frantumò in mille pezzi come un specchio e lei cadde giù.
Passarono ore e lei cadeva ancora.
Sembrava aver perso completamente la coscienza fino a quando non sentì che qualcuno le stringeva forte la mano.
-N-natsu…?-.
Il buio si trasformò in luce e lei si ritrovò abbracciata con il Dragon Sleyer.
Salamander piangeva a dirotto: - D-dove sei stata per tutto questo tempo?! Ti ho cercata dappertutto, ma tu eri sempre lontana!-.