Capitolo 1.
Il mio corpo è pieno di lividi, pigmenti violacei che procurano un forte dolore.
Un dolore forte sì, ma, non atroce come quello della mia anima.
Sono un uomo, un bambino, una città...
Sono anche stato morte, dolore e sofferenza.
Un tempo, la mia bella Sarajevo fu terra di artisti, poeti e musicisti.
<< Sarajevo, mia bella puttana. >>
Puttana dell'arte, puttana del dolce brusio del vento che con smisurata eleganza sfiora l'acqua della fontane della piazza.
Fontane ricche di sogni, speranze e magie...
Fontana che ormai giace nei meandri della mente dei sopravvissuti.
Sopravvissuti che hanno ancora un piccolo barlume di speranza, la spera di poter ri-avere una vita felice, un lavoro, una famiglia, o solamente l'affetto sterminato dai fucili e dalle altre armi.
Mi vergogno d'esser uomo!
Uomo che uccide i suoi simili, per futili motivi o solamente per il potere!
Potere significa denaro, denaro significa possesso.
Perché scusa, con il denaro puoi ri avere una famiglia oramai distrutta?
Puoi riavere i sorrisi innocente dei bambini che giocano nel centro storico della città, con un misero pallone?
Puoi comprare la gioia di quel futuro ormai esamine che giace chissà dove, che aspetta di riaver indietro la sua felicità, la sua innocenza, ormai spazientito?
No, ecco la risposta.
Se le macchine del tempo esistessero, se potessi tornare indietro..
Fermerei tutto, la guerra, i proiettili di un soldato nemico, che come me aspetta che tutto questo finisca, aspetta di poter riabbracciare sua moglie e i suoi figli.
"Aspettare."
Un concetto arcaico alla fine.
Noi aspettiamo di nascere, aspettiamo di crescere, aspettiamo di trovare un lavoro, aspettiamo di innamorarci, aspettiamo la gioia dipinta sul volto dei nostri figli, aspettiamo di invecchiare e... aspettiamo di morire.
Cos'è infondo la vita?
Un continuo aspettare, noi umani non viviamo, aspettiamo solamente, e tutto questo continua da secoli e continuerà ancora, finchè il pianeta terra non deciderà di tornare da dov'è venuto.
Perché la gente uccide?
Forse per colmare un grande vuoto vuoto nella sua anima, e riempirlo con il sangue, e la vita di persone innocenti.
Ma chi sono io per dire tutto questo?
Sono la persona che ama più al mondo la mia bella puttana, la mia Sarajevo.
Il mio nome Gojko, e anche se sono un soldato ho dei sentimenti, e tristezza che conserverò per tutta la vita.
<< Sarajevo, per te vivrò, per te morirò. >>