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Autore: Melmoth    28/12/2012    3 recensioni
"Tiziana non sapeva cosa dire. Continuava a guardare Riccardo e poi la signora Toni e poi di nuovo Riccardo. Entrambi stavano piangendo e mancò poco che si commuovesse anche lei. Fece un respiro profondo e iniziò a parlare..."
Genere: Drammatico, Horror, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando ormai mancavano pochi minuti a mezzanotte, Tiziana finì il suo turno al ristorante. Si tolse il grembiule e guardò l’orologio. “Non è possibile che anche oggi abbia finito così tardi!” pensò arrabbiata. Erano ormai due mesi che lavorava più del dovuto a causa dei numerosi turisti che durante il periodo estivo affollano Roma. In realtà con un affitto da pagare a Tiziana non dispiaceva fare gli straordinari, ma fino ad allora non aveva visto il minimo aumento nella sua busta paga. Uscì dal ristorante per fumarsi una sigaretta e cercò di calmarsi.

“Devo parlare con la signora Toni. Mi spetta molto più di quei miseri 800 euro che mi dà.”- rifletté.
Tiziana prese dalla tasca il suo cellulare. Fece un tiro di sigaretta e vide il calendario elettronico: era il 28. Pensò che avrebbe dovuto parlare con la proprietaria prima che finisse il mese o anche stavolta non avrebbe visto l’aumento che le spettava.
Buttò il mozzicone a terra, ci mise un piede sopra e fece un lungo respiro. Si voltò e rientrò nel ristorante, diretta verso l’ufficio della signora Toni. Attraversò la sala con calma cercando di nascondere la rabbia, perché, nonostante tutto, Tiziana era una ragazza educata e non amava rivolgersi agli altri in maniera brusca.

Arrivò all’ufficio e bussò.
“Signora Toni? Posso entrare? Vorrei parlarle.” – disse con voce distesa.
“Sì Tizi, entra pure.”- sussurrò una voce tremante.
Tiziana aprì la porta e vide la proprietaria seduta come suo solito dietro l’enorme scrivania, mentre sulla parte opposta sedeva un uomo. Nonostante non lo vedesse dall’inverno precedente, Tiziana lo riconobbe subito: si trattava di Riccardo, il compagno della sua datrice. Era bagnato fradicio e per terra aveva lasciato una lunga scia di orme che andavano dalla porta fino alla sedia su cui era seduto. “Sarà stato colto alla sprovvista dal temporale di pochi minuti fa.”- pensò Tiziana.

“Cosa posso fare per te?”- disse la signora.
Tiziana avanzò verso la sedia vuota accanto a quella di Riccardo e si sedette. Si voltò verso l’uomo e vide che aveva una faccia afflitta: sembrava quasi che avesse pianto.
“Signora Toni sono venuta per parlare del lavoro. In questo periodo, per fortuna, ci sono molti clienti e il ristorante va alla grande, però…”
Tiziana si interruppe perché vide che la proprietaria aveva lo sguardo abbassato e sembrava pensare a tutt’altro. I suoi lunghi capelli rossi le coprivano buona parte del volto. La signora alzò lo sguardo verso Tiziana e i suoi ricci si mossero all’indietro lasciando intravedere le guance.
“Signora ma lei sta piangendo!”- disse la ragazza con tono preoccupato.

“Scusami cara..”-  disse asciugandosi le lacrime con le mani.
“Ho cercato di non farlo intravedere qui al ristorante, ma in questo periodo sto molto male”. Mentre lo diceva gli occhi si ingrossarono e una lacrima cadde lungo la guancia destra.
Tiziana per il disagio si voltò alla sua sinistra e vide che Riccardo guardava la sua compagna silenziosamente.
“Signora Toni… Michela. Ci conosciamo da ormai da anni e sebbene non abbiamo mai avuto contatti al di fuori dell’ambito lavorativo, sappi che mi sono molto affezionata a te; e vederti così...”- disse Tiziana con tono confortevole.
“Si tratta di Riccardo.”- la interruppe la proprietaria.
Tiziana si voltò verso l’uomo e lui fece altrettanto. Non disse nulla e subito riabbassò lo sguardo. Tiziana invece guardò di nuovo la signora Toni.

“Mi ha detto che a Rimini il mese scorso ha conosciuto una ragazza di cui si è follemente innamorato…”-  a queste parole Riccardo scoppiò a piangere.
Michela continuò: “… e non vuole più saperne nulla di me.”- disse singhiozzando.
Tiziana non sapeva cosa dire. Continuava a guardare Riccardo e poi la signora Toni e poi di nuovo Riccardo. Entrambi stavano piangendo e mancò poco che si commuovesse anche lei. Fece un respiro profondo e iniziò a parlare:
“Purtroppo a volte capita che quando si va da soli in vacanza ci siano delle sbandate, ma questo non vuol dire che una storia d’amore come la vostra, che dura da anni, debba finire per forza in questo modo”

Si voltò verso l’uomo che intanto aveva messo le mani sul volto per nascondere le lacrime:
“Non c’è dubbio che sei stato uno stronzo, ma devi essere sincero con te stesso. Tu ami ancora Michela?”
L’uomo annuì più volte con la testa. Tiziana si girò verso la donna che la guardava con aria severa.

“Perché fai così?”
A queste parole Tiziana arrossì e si sentì in colpa. Capì che si era intromessa troppo.
“Mi scusi signora, sono stata troppo impertinente. E’ meglio che vi lasci soli”.
Si alzò dalla sedia e appoggiò le mani sulla scrivania. Si voltò un’ultima volta verso Riccardo che intanto non smetteva di piangere.

“Cosa?”- disse Michela con voce ancora tremante, asciugandosi l’ennesima lacrima con il palmo della mano destra.
Tiziana continuava a guardare il volto dell’uomo.
“E’ meglio che lei e Riccardo parliate da soli.”
Il suo sguardo scendeva lentamente lungo il corpo dell’uomo: la sua maglietta era tutta bagnata, con diversi strappi sul lato destro e all’altezza del petto.
“Io e Riccardo?”- disse Michela
La ragazza scendeva sempre di più con lo sguardo.
“Sì” disse distrattamente.
I suoi occhi si posarono sul pantaloncino: Tiziana si rese conto che in realtà era un costume da bagno.
“Io e Riccardo ci siamo lasciati due settimane fa”
Le gambe erano ricoperte di graffi molto profondi.
“E’ da allora che non ci sentiamo…”
Sui suoi piedi, nudi, c’erano diversi fili di alghe attorcigliate.
“…lui è ancora in vacanza”.
 

 
  
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