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Autore: loveangel    28/12/2012    14 recensioni
La vita, a volte il destino, ti porta in un luogo, ti accompagna, ti prende per mano e ti avvicina all'amore. A volte quando meno te lo aspetti ti trovi dinanzi ad una realtà che nemmeno immaginavi. Due vite completamente diverse, lontane ma così vicine. Sissy e Alexander una ragazza ed un ragazzo distanti anni luce ma vicini nel cuore. Alexander entra nella vita di Sissy come un tornado, una folata d'aria fresca. Un'aria che diventa calda, quasi bollente. Insieme non riescono a stare più di cinque minuti, sono irascibili e impauriti da qualcosa che li colpirà fin da subito. Il tempo è ciò che li aiuta ma il tempo è a volte tiranno e quando si è agli sgoccioli si fa il possibile per realizzare i propri sogni.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Ed eccoci arrivate ad un capitolo forte vi prego deponete le armi mentre leggete perchè nonosante tutto il finale è bello (almeno per me)
buona lettura e BUON ANNO A TUTTE!


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Questo è un incubo. Sì, non può essere la realtà, mi devo svegliare adesso. Alexander non può non amarmi più! Ma lui non me l'ha mai detto ti amo però con i gesti, con gli occhi me lo ha detto. Non una ma più di una volta.
"Fermi il taxi la prego!" Dico di getto al tassista. Lui si ferma e si volta a guardarmi.
"Cosa succede signorina?"
"Devi tornare indietro. La prego mi riporti indietro."
"È sicura, siamo quasi arrivati in aeroporto"
"Sì mi riporti subito indietro!"
Sì, mi riporti da Alexander deve darmi delle spiegazioni più che valide se veramente il nostro rapporto è finito. Non può essere vero, no che non lo è. Un incubo quello sto vivendo. Come può scordare il suo primo bacio? Come posso scordare la mia prima volta? Lui, il suo modo di sorriderei, di guardarmi. Lui il suo cuore, il suo romanticismo. No, è successo qualcosa che va oltre l'impensabile. Se Alexander ha fatto una simile scelta ci dev'essere sotto qualcosa. 
"Signorina siamo arrivati"
Guardo la casa di Alexander con gli occhi colmi di lacrime. Ho paura di affrontare il tutto ma non ho altra scelta. Non sono mai stata una donna che scappa con la coda tra le gambe.
Così, decisa più che mai pago la corsa ed esco portandomi dietro la valigia. Deve guardarmi negli occhi e dirmi che per lui sono stata una delle tante. Deve dirmi che non è vero quello che mi ha detto mentre eravamo nudi. Io non sono il suo cuore, io non sono il suo amore. Se invece mi vuole deve dirmi la verità solo così possiamo stare insieme. Le bugie hanno le gambe corte Alexander e qualsiasi cosa mi nascondi io lo scoprirò oggi.
Mi fermo dinanzi la porta di casa sua e busso. Una, due, tre volte. Quando la porta si apre mi rivela un Alex in lacrime.
"Sissy"
"Alex dimmi che succede"
Mi prende la mano e con uno strattone mi attira tra le sue braccia. 
"Non posso" dice singhiozzando. È così dolce, così tenero.
"Alex" gli carezzo la schiena "Alex guardami. Amore mio..."
"Non posso, devi andare"
"No!" Lo scosto da me e lo guardo negli occhi "Io non vado da nessuna parte finché non mi dici cosa succede!"
"Sissy non posso" 
Alex si passa la mano sugli occhi tentando di nascondere le lacrime. 
"Alex ti prego parlami. Dimmi, cosa provi? Mi hai chiamato mon couer... Mon amour. Era tutta finzione? Eh dimmelo!"
"No Sissy" urla sconvolto "Io ti amo!"
Ora sono io quella sconvolta. Mi ama. 
Mi getto tra le sue braccia e lo bacio con foga piangendo. Lui ricambia il bacio sollevandosi e sollevandomi tra le sue braccia. Bocche unite, lingue intrecciate. Ci ritroviamo l'uno addossato all'altro finché una superficie dura e fredda non mi tocca il sedere. 
Alex mi ha poggiato sul tavolo in salone, sbattendo tutti i gingilli a terra. Mi solleva la gonna e strappa le mie mutandine. Veloce si abbassa pantaloni e boxer ed entra in me.
"Alex!" Urlo sconvolta dal suo corpo. Mi aggrappo a lui affondando le unghie nella sua carne e mi spingo sul suo sesso. Dio mi ama, mi ama. Questo è l'inizio. 
Spinge dentro me baciandomi toccandomi con la lingua in tutti i punti accessibili. 
"Ti amo, ti amo Sissy" mormora ad ogni spinta. Le lacrime rigano il mio volto sconvolto accaldato dalla passione esplosa in pochi attimi.
Quando le mani mi tengono le natiche lo sento ancora di più e urlando veniamo insieme.
"Alex ti amo anch'io."
"Oh Sissy amore ė tutto così complicato"
Lo stringo forte mentre ci distendiamo sul tappeto, mezzi nudi ancora ansanti.
"Parlami"
"Ho paura amore mio."
"Ma tu mi ami e possiamo affrontare tutto insieme."
"Sì, forse questa è l'unica soluzione perché io voglio solo te. Mi prenderò le mie responsabilità ma non ti lascerò."
Le sue responsabilità? Di cosa parla? Oddio forse è successo qualcosa a lavoro.
Il campanello di casa blocca la mia domanda sul nascere. Mi copro velocemente sollevandomi con lui. 
"Ciao Ale"
Faccia di koala che ci fa qui?
"Tu che vuoi?" Urlo comparendo dalle spalle di Alex.
"Come? Non glielo hai ancora detto Ale?"
"Non chiamarlo Ale? E cosa dovresti dirmi tu?"
Alex mi guarda con tristezza.
"Lui è il padre di mio figlio!" 
Un crack dentro il mio petto mi fa capire che si è spezzato il cuore. Tutto il mondo mi grava addosso. Non so che dire, non so se riesco a muovere un solo passo. Alexander diverrà padre di un bambino con quella, con lei è non con me.
"Sissy..."
"Sta. Zitto." Devo acquistare lucidità, devo capire come muovermi visto che le mie gambe sembrano paralizzate.
"Dai Sissy è arrivato il momento di farti da parte. Fattene una ragione."
Guardo la bastarda, lei non ha colpe, no la colpa è di Alexander che mi ha mentito che se l'è scopata mettendola anche incinta.
Ma non riesco ad essere buona, non posso farcela adesso.
"Sì, mi faccio da parte ora che ho avuto la mia scopata. Senti l'odore di sesso nella stanza mia cara Meggy e tieniti pure Alexander." 
Poi lo guardo "Bugiardo sei uno stronzo bugiardo. Se volevi avere sesso dovevi solo chiedere perché non te lo avrei negato. Ti odio con tutta me stessa."
"Sissy io voglio stare con te, ti amo ricordi?"
Sorrido con malvagità. 
"Sparisci dalla mia vita e goditi la tipa che ti fai anche mentre ti alleni."
Esco, corro via. Sconvolta e confusa. Le lacrime ormai escono come un fiume in piena e tutto ha perso il colore. Buon compleanno stronzo, la pagherai per tutto il male che mi hai fatto. Giuro sulla mia stessa vita che mi vendicherò di te. Perché ti sei preso la mi anima e l'hai calpestata. Ti sei preso il mio cuore e l'hai ucciso. La mia mente non esiste più e i miei occhi non vedranno più. Ho chiuso, ho smesso di fare la buona donna. Smesso di comportarmi come se il principe azzurro arrivasse da un momento all'altro. Il principe azzurro non esiste e mai esisterà. I sogni non si avverano. Le stelle non brillano, il sole non riscalda. La notte non è scura, il mare non è immenso. Niente è più. Niente ha senso ora.

****
****
"Samira smettila di parlare non ti sopporto più."
"Senti sono passati quindici giorni. Sei strana, cambiata. Okay io è papà abbiamo capito che è qualcosa che riguarda Alexander ma non ne vuoi parlare e ti capiamo. Ma ti stai comportando male. Sei a letto fino a tardi, non mangi più. La notte e la mattina presto vomiti. Credo che questa cosa non ti faccia bene. Tenerla dentro non è una buona idea sorellina."
"Non ho nulla da dire. Ah sì, stasera esco."
"Davvero e con chi?"
"Con uno, non lo conosci."
"E tu lo conosci?"
"Certo e poi mica devo conoscere il codice fiscale per farmi un uomo!"
"No, no no. Questa non sei tu! Quella sono io. Che sta succedendo Sissy? Sono sola, siamo sole parliamone ti prego."
Non riesco a parlare mentre il dolore torna a pressarmi il cuore. Ieri sul giornale di gossip la notizia dell'imminente matrimonio di Alexander. Si sposerà tra due settimane con quella. Io non sono stata nulla per lui, solo un passatempo. Mia sorella mi stringe tra le sue braccia chiedendomi di piangere di sfogare tutta la rabbia, il dolore e mentre lo faccio ripercorro tutta la mia storia compresa Meggy.
"Un momento Sissy!"
"Cosa c'è?"
"Hai detto che Meggy ti disse che non era mai stata a letto con lui. Pensa sei sicura?"
In un attimo tutti i ricordi ritornano vividi. Ero all'ambulatorio lei era in piedi di fronte a me. Mi guardava con distacco, disprezzo. -Tra me e Alexander non c'è nulla stia tranquilla- aveva detto in un primo momento. Poi quelle parole cominciarono a rimbombare come una campana -In fondo sono solo un allenatore che cerca di fare bene il suo lavoro. E se Alex potrebbe fare sesso le assicuro che la prima in lista sarei io.- 
Non erano stati insieme. Quel bambino non era di Alexander!
"Dio Samira non è di Alex il figlio!"
"Vedi? Avevo capito bene allora!"
"Grazie" dico tra le lacrime. Avevo una speranza, una possibilità che il mio Alex diceva la verità e che quella lo stava ingannando.
"Ora devi fare qualcosa!"
"Sì, ho già un piano in mente!"
"Bene sorellina ora sì che mi piaci. Sii forte e riprenditi il tuo uomo."
"È quello che ho intenzione di fare"

   
 
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