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Autore: mahidevran    29/12/2012    2 recensioni
— Ti ho chiesto come ti sei sentito. — ribadì l’allenatore dai capelli corvini, prima di voltarsi finalmente a guardare il suo interlocutore.
— Che importa? Tu non proveresti mai le stesse emozioni che provo io. —
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Green, Red
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Diventare una leggenda non è affatto un gioco da ragazzi, eh?
Eppure non faceva altro che incrociare gli sguardi scintillanti e carichi di speranza di coloro che puntavano a diventarlo. 
Quella determinazione lo motivava a fare lo stesso, poco importava se proveniva da un Pigliamosche o un Bullo. Fare lo stesso per poi fare di più, sempre meglio, fino a raggiungere il tanto ambito titolo di Campione. 
Certo, a guardare quella squadra in quel momento nessuno avrebbe scommesso un soldo sulla riuscita dell’impresa che il vecchio professore gli aveva affidato. Uno Squirtle cocciuto, un vivace Charmander e un Bulbasaur sagace non facevano una squadra degna di affrontare Lance l’allenatore dei Draghi, né ora né mai.
Gli occhietti vispi e un po’ preoccupati di Pikachu lo scrutarono a lungo, finché non si decise con le minuscole zampe a smuovere il suo silenzioso allenatore. Red gli sorrise, in quella maniera spontanea e gentile che solo ai suoi fidati compagni d’avventura era permesso vedere, sperando così di limitare l’apprensione del pokémon nei propri confronti.
Lo fece risalire in spalla, prese le tre pokéball dal bancone bianco e dimenticò persino di ricambiare il saluto dell’infermiera, che ora lo fissava interdetta. 
Quella sosta presso il centro Pokémon era durata decisamente troppo, e a nulla era valso utilizzare la pioggia incessante come scusa per trattenersi ulteriormente lì a rimuginare. 
Ma Red era sempre così dopo una sconfitta. Non accadeva spesso che qualcuno riuscisse a sconfiggere la sua squadra, ma quando l’avversario si rivelava così in gamba da farcela allora si ritirava in qualche buco sperduto tra le montagne o una casupola in un vecchio villaggio di montanari circondato solo dai suoi pokémon a pensare, riflettere, incolparsi, macchinare nuove strategie, elaborare nuove tecniche, domandarsi cosa avesse visto in lui il professore, incolparsi, riflettere e pensare. 
Si fermava quando i picchiettii di Pikachu contro la schiena ricurva diventavano impossibili da ignorare, come le lamentele e i rimproveri degli altri tre. Era chiaro che volevano continuare il viaggio. 
Solo allora si rimetteva in piedi e a quel punto non c’era scusa che reggesse, non c’era pioggia troppo incessante o Snorlax che non potesse essere svegliato per consentirgli di continuare il suo viaggio.
Tuttavia, la sua permanenza nel centro Pokémon quella sera aveva delle caratteristiche leggermente diverse dal solito. Stesse congetture, stessi rimorsi nei confronti dei pokémon, sarebbe stato tutto perfettamente uguale ad una qualsiasi sconfitta inflittagli da un qualsiasi allenatore ben preparato, se non fosse che quella volta la lezione gli era stata impartita dal suo amico d’infanzia e da poco rivale Green.
Una vera e propria disfatta, avrebbe detto Oak.
Squirtle e Bulbasaur erano stati messi facilmente al tappeto da Rattata e Larvitar.
Charmander stava dimostrando più resistenza, ma fu solo questione di tempo prima che Green mandasse in campo Eevee. O meglio, quello che prima era un Eevee, era divenuto ormai un agile Vaporeon dalle pinne e scaglie brillanti. Era stata una bella sorpresa scoprire che il rivale aveva già cominciato a far evolvere i suoi pokémon, e fu proprio questo asso nella manica a decretare anche la sconfitta di Pikachu, e infine quella di Red. 
Sentiva la Pietratuono dentro lo zaino appesantirsi, il peso diventava sempre più grave nonostante si sforzasse di pedalare il più veloce possibile sotto la pioggia battente. O forse era solo la sua immaginazione che, unita alla stanchezza, gli giocava brutti scherzi. 
Proprio questa cominciò a farsi sentire sempre di più dopo ogni pedalata e non dovette passare molto tempo prima che Red percepisse nuovamente gli occhi impensieriti di Pikachu, ora al riparo sotto la leggera giacchetta rossa dell’allenatore, sul viso bagnato.
Doveva essersi spinto parecchio oltre poiché da un certo punto in poi non avvertì più il resto del corpo, la vista gli si annebbiò e sentiva ogni forza abbandonargli le membra.
Ciò che gli incuteva più timore non era la condizione in cui si trovava, ma il suo scarso desiderio di impedirlo. Lo spirito di auto-conservazione comune agli uomini e ai pokémon si affievoliva sempre di più in lui.
L'ultima cosa che gli parve di aver udito fu il tonfo sordo della bici metallica sul terreno bagnato, preceduto dal verso stridulo e allarmato di Pikachu. Poi più nulla se non il freddo della colonna di pioggia che lo sovrastava e l'incoscienza che sopraggiunse non molto tempo dopo.

 

 
 
Hnn … — biascicò, contro una superficie morbida che non ricordava ci fosse nel momento in cui le forze lo avevano abbandonato. Tuttavia l’incoscienza del sonno e la fiacchezza che ancora permanevano gli impedirono di farsi troppe domande, pertanto si abbandonò al tepore e al silenzio di quello che sembrava un posto accogliente.
Ti sei svegliato finalmente! — sbuffò una voce familiare dall’altro capo della stanza. Quella stessa voce gli riportò alla mente tutti gli ultimi avvenimenti con la stessa rapidità e brutalità di una secchiata d’acqua gelida.
Tutti gli avvenimenti fino allo svenimento sotto la pioggia, almeno. Cos’era accaduto da quel momento in poi? Green gli lesse l’interrogativo in faccia, come era abituato a fare poiché Red non era mai stato un chiacchierone, perciò gli rispose nella maniera più cordiale possibile.
Per quanto quello fosse probabilmente il termine meno adatto a descrivere i comportamenti di Green nei confronti di Red e viceversa.
Eri sul Percorso 5 a sonnecchiare come se nulla fosse. Il tuo pokémon ha attirato la mia attenzione mentre ero diretto a Zafferanopoli. —
Quell'eufemismo posto lì appositamente non sortì l'effetto sperato e non fece sorridere nessuno dei due. Red si mise a sedere al centro del letto ma non ebbe cuore di alzarsi, soprattutto quando si rese conto che i suoi pokémon erano al sicuro dentro le loro pokéball e Pikachu … Lui si era addormentato proprio sopra la sua pancia. Assunse un’espressione sollevata per un istante, ma riprese quella apatica e indifferente subito dopo. Anche se forse quella volta non era da attribuire alla sua notoria indolenza quanto alla stanchezza e al sonno. In ogni caso il rivale si aspettava dei chiari ringraziamenti e su quelli non era disposto a transigere, come invece faceva sulla maggior parte degli atteggiamenti inconsapevolmente maleducati adottati da Red, il quale si era già rimesso sotto le coperte ed era ormai intento a riprendere il sonno interrotto. 
Ehi! Come puoi dormire così tranquillamente? Non sai che ti ho salvato la vita? — sbraitò l’allenatore dai capelli color rame, mentre si dirigeva verso il letto su cui giaceva il suo rivale con tutto l’impeto di cui era capace.
Green …
Quel sussurro lo fece inchiodare a metà tra il pavimento e il letto, nella posizione in cui si stava preparando a tirarlo giù dal materasso con la forza, immobile come una statua di sale. 
Fissava la schiena scarna e ben proporzionata del suo vecchio amico, sforzandosi in tutti i modi di frenare la mente che cominciava a fantasticare sulle mille continuazioni che quell’esordio di proposizione avrebbe potuto avere. Per qualche istante l’unico rumore ad attraversare la stanza fu la pioggia scrosciante contro i vetri dell’abitazione.
La gola gli si era totalmente seccata ma riuscì comunque a farne uscire qualche suono che somigliasse a delle parole C-Cosa? —
Cosa hai provato quando il tuo Eevee si è evoluto? — Con quella domanda molti dubbi nella testa di Green si risolsero  e, non senza rammarico e delusione, dovette accettare che Red non avesse altro nel cervello.
Lentamente lasciò scivolare lungo il corpo il braccio che era rimasto sospeso nell’aria poco prima e con altrettanta lentezza ritirò tutta la propria figura dal letto, tornando in posizione eretta.
Sapevo che sarebbe diventato più forte ed è ciò che entrambi vogliamo, quindi mi è parsa la scelta migliore in quel momento. — mentre parlava gli venne quasi naturale posare lo sguardo sul piccolo pokémon dormiente e giallo ai piedi del letto. La lotta avvenuta qualche ora prima doveva aver giocato un ruolo fondamentale negli ultimi avvenimenti. Il pensiero che lo stato in cui Red si era ridotto e la sconfitta subita poco prima fossero in qualche modo collegati lo fece rabbrividire. 
Ti ho chiesto come ti sei sentito. — ribadì l’allenatore dai capelli corvini, prima di voltarsi finalmente a guardare il suo interlocutore. 
Che importa? Tu non proveresti mai le stesse emozioni che provo io. — Green gli rivolse le spalle subito dopo, attento a non incrociare il suo sguardo neanche per un istante. 
Il silenzio riempì lo spazio fra loro ancora una volta, anche se con una differenza. 
Sebbene il silenzio fosse quasi un obbligo quando Red era l’interlocutore, in quell’occasione entrambi lo percepivano come opprimente e fastidioso.
Cosa diamine ti viene in mente? Se pensavi di non essere all’altezza non avresti mai dovuto accettare il pokédex. E invece vai a renderti ridicolo se qualcosa non va come speravi- Se hai perso la colpa non è del tuo Pikachu. Le cose sarebbero andate allo stesso modo anche se l’avessi fatto evolvere. — prese un respiro profondo, che doveva servire a dargli il coraggio di continuare con la sua predica più che per la reale mancanza d’aria. 
Dove sono quello spirito e quella determinazione che avevi nella tua prima lotta? Io fui sconfitto, te lo ricordi? E mio nonno decise di affidare a te il suo compito. Quindi non ridurti più così, i tuoi pokémon ti amano e non lo sopporterebbero e … 
Fu come se il fiato gli venisse a mancare proprio il quel momento. Sentiva lo sguardo scuro e perennemente assente di Red sulla schiena, come poco prima stava facendo lui stesso. Quello sguardo, anche se non poteva vederlo, voleva essere un incoraggiamento a continuare. Un tacito invito ad aprirgli il suo cuore fino in fondo. 
E io neanche riuscirei a sopportare di vederti in quel modo. Ho avuto paura, Red. —
La pioggia aveva smesso e nella fresca aria della sera non si udivano altro che i ronzii dei Volbeat che uscivano allo scoperto per ammirare la loro adorata luna nel cielo finalmente rischiarato, oltre che per incontrare i rispettivi Illumise. 
Green non sembrava intenzionato a smuoversi di lì, impalato al centro della stanza con i pugni serrati per la tensione e il terrore di incrociare lo sguardo di Red. 
Green …
Un sussurro. Un altro. Questa volta gli avrebbe insegnato lui a mantenere quell’atteggiamento noncurante e falsamente ingenuo anche in momenti così importanti! Fece per girarsi verso colui che l’aveva chiamato, con in volto l’espressione della rabbia più nera, pronto a ripetere quel “Cosa?” senza balbettare e a voce più alta se necessario, ma qualcosa gli impedì di compiere fino in fondo le proprie intenzioni.
Qualcosa di candido e dolce che non aveva mai visto prima su quel viso, che altro non gli ispirava se non pugni. O meglio, qualcosa di innocente e tiepido la cui esistenza aveva solo sospettato poiché diverse volte lo aveva sorpreso a mostrarlo ai suoi pokémon, ma mai a nessun altro. Qualcosa come un sorriso.
Grazie, Green. — 

 






Note dell'autrice. 
 

Ecco cosa può succedere a giocare per tre giorni ininterrottamente a ogni sorta di gioco dei pokémon raccolti nel giro di 7 anni. (?)
Okay, il mio progetto sarebbe quello di scrivere shots sulle mie OTP dividendole per regioni. E questa era Kanto-.
Devo dire che mi piace addirittura! E' parecchio semplice ed è stata scritta senza particolari pretese ... In un momento di massima ispirazione, eh!
Voglio cominciare subito la prossima, fa niente che dovrò lottare contro il pc che si spegne--- /Sia lodato il salvataggio automatico di Words/
E come al solito non sono mancati i casini con l'html. Un bel giorno imparerò ad usarlo, lo giuro.
Ah, la seconda vedrà come protagonisti i trainer di Johto, ma la partecipazione di Red è più che confermata. /coffloamotroppocoff

   
 
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