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Autore: ustolemysun    29/12/2012    0 recensioni
Storia di un grumolo di confusione con le gambe.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Hanno sempre detto di me che sono una a cui non piace la tranquillità,che vive per la confusione.
Hanno sempre detto il vero.
La tranquillità non è roba che mi riguarda. La confusione,piuttosto,è sparsa abbondantemente nel mio corpo,come le gocce di cioccolato su un unico biscotto di tutta la teglia. E’ sparsa abbondantemente nel mio corpo con un grande grumolo nella zona tra cuore e cervello.
 
Posso dire che i libri sono una buona alternativa alle medicine. I libri sciolgono il grumolo di confusione nel mio corpo.
Non sempre,però.
Per il resto c’è l’amore. Anzi penso che la causa sia proprio questo sentimento. Quasi stupido e insensato,è una delle poche cose che mi fa venire i brividi alla schiena.

Da cinque anni sono letteralmente innamorata di un ragazzo che è stato uno dei miei più cari amici.
Lui era strano e lo è tutt’ora. Forse è questo che mi attira.
Non è una di quelle bellezze che ti fa pensare a lui come un modello dagli addominali niente male. No. Lui è una di quelle bellezze che ti fa sorridere e guardare giù per la vergogna.
E’ una di quelle bellezze che ti fa credere di non essere abbastanza per averlo.
Penso che la sua bellezza venisse fuori nel momento in cui parlavamo.
Era simpatico e divertente,molto intelligente. Ci sapeva fare,insomma.
Per tutta un’estate lui era lì pronto a farmi ridere.
In verità ci eravamo conosciuti solo perché un amico aveva chiesto di me,ma mi piaceva fantasticare e sognare. Mi piaceva pensare che mi avesse contattato per dirmi "Ti noto per strada nonostante gli occhiali che ti coprono quegl'occhi che sento mi dicano "voglio te" e quel ciuffo che copre il tuo bel viso piccolo".
Peccato che il suo "Un mio amico vuole conoscerti" avesse spiazzato il tutto. 
Avrei voluto urlargli “Io non voglio il tuo amico,io voglio te”,ma non ne avevo il coraggio.
Con il senno di poi ho capito che non era la cosa giusta da fare.
Devo però ammettere che l'empatia che c'era tra di noi era qualcosa che avrebbe fatto paura a tutti. In senso buono,ovviamente.
Passavamo intere giornate a parlare su un social network che copriva il nostro arrossire.
Spesso e volentieri le videochiamate si sostituivano a due stupide immagini del profilo.
Ci capivamo con una parola,uno sguardo.
Gli interessavo,è vero,ma lui era innamorato di una ragazza. Non c'era niente di più che una semplice amicizia. E faceva male.
La  mia vita amorosa adolescenziale è stata un continuo confrontarsi tra donne. Ogni volta che una persona mi piaceva,c’era sempre una ragazza arrivata prima di me che era capace di spazzarmi via come una foglia secca.
Lui era innamorato di lei,io ero innamorata di lui.
Non avrei mai potuto confrontarmi con lei. Andiamo,la mia autostima è sempre stata sotto lo zero. Non mi sono mai considerata abbastanza simpatica da piacere a tutti. Ogni volta che passavo davanti alla gente che rideva,immaginavo che lo facesse per me.
Ma alla fine qualcuno deve rinunciare per evitare il male di tutti,ed è proprio questo che sono stata costretta a fare. Il bene che gli volevo superava ogni cosa. Superava persino la mia persona,così ci rinunciai a malincuore.

Per un periodo molto lungo ci siamo persi di vista.
Penso sia stata la cosa più brutta.
Penso che io sia stata una vera imbecille a non provare nemmeno a ricominciare a parlare.
Ero quasi spaventata perché era cambiato,così,da un giorno all’altro.
Non dovrei preoccuparmi,no? Non è per caso quello che la maggior parte degli esseri viventi fanno? Cambiare?
  
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