Anime & Manga > Axis Powers Hetalia
Ricorda la storia  |      
Autore: M A D N E S S    29/12/2012    1 recensioni
Questa piccola storiella è dedicata alla nascita della personificazione dello stato dell'Alaska... Dal testo:
Dalla sua bocca uscivano parole.
parole senza senso, esitava a parlare. Il fiato le mancava. Scandiva lettere, pronunciava accenti. Il suo cervello provava a comunicare con lei.
Alla fine, come se per liberarsi da un peso, un peso enorme, che le schiacciava i polmoni e il diaframma.
-…ALAXSXAQ!*...-
Grido così forte, che la voce gli ferì la gola.
Quella parola per lei, era bellissima. Un concentrato di significato. La gridò diverse volte, nella speranza che chiunque, uomini, animali, vegetali, e anche spiriti la sentissero
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Roxana sevastiana Race.

Il suo nome. L’unica cosa che sapeva su di sé. 

Aprì i suoi occhi blu indaco, Bianco… ecco cosa vedeva. La sua prima immagine. Il suo primo ricordo.
Fiocchi di bianco candido che cadevano dal cielo e posavano a terra ormai stremati dal lungo viaggio, formando sul terreno un manto candido, fresco, e luccicante.

Gli alberi che circondavano la sua piccola presenza, erano ormai come dei canditi bianchi che con i loro rami cercavano di raggiungere il cielo blu scuro.

Freddo.
La sua prima sensazione. Un freddo che bruciava; bruciava la sua pelle, le sue mani e le sue braccia.
Alzò la piccola testolina dal ‘’cuscino’’ di neve. Lunghissime ciocche color nero violino, le caddero sulla fronte.

Con le minuscole dita, le scostò dal visino per ammirare quel bellissimo panorama.
Un sogno, era un bellissimo sogno. Un paese delle favole, pieno di balocchi e divertimenti.
Ma lei in fondo cosa ne sa dei sogni? È appena apparsa da un mucchio di neve. Come se la terra l’avesse rigetta, un parassita? Uno fottutissimo parassita?! Ecco cos’era!

Un errore. Uno scarabocchio nato per sbaglio, che il unico priorità era succhiare linfa da tutto ciò che le circonda, non ha uno scopo preciso.

Calde lacrime le rigavano le morbide guance rosee.
Dolore.
Il suo primo sentimento.
il dolore, che il freddo le dava alla pelle. Il dolore di sapere che prima o poi qualcuno o qualcosa l’avesse eliminata, visto che non ha uno scopo preciso.

Si alzò da quel manto, provando a tenersi in piedi sulle sue piccole gambe. Non allenate per sostenere peso. Provò a metterne una davanti all’altra, barcollando, affondando di pochi centimetri nel bianco sbrilluccicante.
I suoi primissimi passi.
i primi di molti. Per lei era una tortura. Portare una gambe dolorante davanti all’altra.
Cadde con il viso sulla neve e il ghiaccio. Cerco di rialzarsi, il dolore che colpiva il suo corpicino, e la sua anima aumentava sempre di più! Senza sosta.

Dalla sua bocca uscivano parole.
parole senza senso, esitava a parlare. Il fiato le mancava. Scandiva lettere, pronunciava accenti. Il suo cervello provava a comunicare con lei.
Alla fine, come se per liberarsi da un peso, un peso enorme, che le schiacciava i polmoni e il diaframma.

-…ALAXSXAQ!*...-

Grido così forte, che la voce gli ferì la gola.
Quella parola per lei, era bellissima. Un concentrato di significato. La gridò diverse volte, nella speranza che chiunque, uomini, animali, vegetali, e anche spiriti la sentissero.

Passo dopo passo, il suo corpo si abituava al suo peso. Le sue gambe si facevano pian piano più forti, i suoi polmoni si abituavano a respirare, il suo cuore si abituava a battere…
Camminò! Camminò ed camminò! per Dio quanti passi aveva percorso. Il suo istinto le diceva di andare, in un luogo, che neanche lei conosce.
chissà dove i suoi piedini nudi l’avrebbero portata?
Alba iniziava a nascere, mentre il buio della notte precedente, iniziava a sfumare.
eccolo lì!
Il sole. I suoi poveri occhi vennero accecati da una luce luminosa e calda.
Vide quella grande palla di gas percorrere il cielo, impennandosi sulle nuvole, ed illuminare  le anime mortale degli  esseri viventi.

Ammirò la sua bellezza e la sua imponenza per tutto il giorno.
Ora dopo ora.
Lo guardava muoversi, i suoi raggi che le bagnavano il visino
guardava le nuvole che di tanto in tanto si avvicinavano per abbracciarlo.

Cosa avrebbe dato per essere una di quelle nuvole? Avrebbe dato la sua anima, ECCO!
Era come una madre per lei, una figura onnipresente, che l’ aiutava, la coccolava con  il  suo calore, e la faceva sentire al sicuro.

Quel punto. In quel preciso punto! A pochissimi passi da un tronco di betulla, che era stato sradicato  da una tempesta.
Quel punto.
La piccola anima ci pianto un bastoncino. Un piccolo ramoscello secco.
Lì!
Sarebbe sorta Juneau.

°°°

*Alaska è derivato dalla parola alaxsxaq (ah-lòk-shok) che ha come significato "grande paese" o "terraferma" nella lingua degli Aleutini o Unangan
grazie a tutti per aver letto questa FF! spero che vi sia piaciuta, e spero anche che lascerete una recensione! detto questo mi avvio e vi lascio un bacione a tutti quanti! :* 
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Axis Powers Hetalia / Vai alla pagina dell'autore: M A D N E S S