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Autore: LidiaWinchester    29/12/2012    0 recensioni
L'avevo sentito pronunciare parole incomprensibili, e poi nulla, di nuovo.
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April aveva i capelli rossi, gli occhi chiari e una voce acuta ma dolce, che per l'esperienza di Alice fino a quel momento, doveva essere un fattore comune a tutti i dottori di quell'ospedale.

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Grey'sNatural (?) - La mia prima cross-over!
Scusate se le mie One Shot sono sempre terribilmente depresse ç__ç E' la malinconi che ho addosso di questo periodo, ma giuro che ne farò presto di più allegre senza pianti :D
Genere: Angst, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dean Winchester, Nuovo personaggio, Sam Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Nessuna stagione
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Sam stava dormendo, ma a Dean prorpio non andava.
I suoi pensieri erano fissi su quello che la ragazza gli aveva detto poco prima di entrare da quella casa.
'Sai, in palestra mi dicono sempre di andare avanti, qualunque cosa accada. Nella caccia è la stessa cosa. Non devi lasciarti abbattere da nulla e se cadi, devi rialzarti più convinto di prima.'
Forse, se avesse saputo che sarebbe stata la sua ultima caccia, avrebbe detto qualcos'altro.
Dean se lo ricorda, come la ragazza avesse iniziato a sudare appena l'avesse visto, e di come lui avesse fatto la stessa cosa. Porca miseria se era carina.
Peccato fosse tutto finito ancor prima di cominciare.

Dopo aver sentito quel coltello farsi spazio fra il mio stomaco, Alice aveva smesso di sentire i rumori, di provare sensazioni. E poi...poi aveva sentito un'uomo, come se fosse lontano metri, ma l'ha sentito prendermi di peso e caricarmi, aiutato da decine di mani, su una barella. Pronunciò parole incomprensibili e poi non ha sentito più nulla, di nuovo. Ogni tanto sentiva una scarica elettrica attraversarmi il corpo e per un po' sentiva quello che succedeva attorno a lei, sempre ovattato. Sembra un sogno.
E poi finalmente, si è risvegliata del tutto.
Sopra di lei un soffitto bianco e le mie orecchie percepivano solo suoni di telefoni, dottori che parlavano tra loro e folli corse con barelle.
'Buongiorno.'  La voce, calda e comprensiva del ragazzo seduto davanti al mio letto era a dir poco contrastante con la sua faccia annoiata.
'Le sembra una buona giornata, la mia?'
'No...Io sono Alex Karev,  e mi occuperò di te fino a che non starai meglio.' Alex si è alzato dalla sedia su cui stava ed è adato accanto ad Alice.
'Intanto, puoi dirmi se ci sono dei parenti da contattare nelle vicinanze?'
'No...nessun parente.'
'E amici, conoscenti?'

Sam e Dean si erano diretti verso il bar ancora con la testa sul cuscino quella mattina, sopratutto Dean, che dopo essersi infilato nello scomodo letto del Motel alle 2 di notte,era rimasto ancora sveglio per ore.
Per questo, quando il suo telefono inizò a vibrare contro la sua coscia subito non aveva capito cosa stesse succedendo.
'Dean, ti stanno chimando.' Aveva detto Sam in uno sbadiglio.
'Ah...' Dean avea aperto il telefono sbadigliando, contagiato dla fratello minore.
'Pronto?'
'Buongiorno, chiamo dal Seattle Grace Hospital,è lei il signor Dean Winchester?'
Dean alzò un sopracciglio, stranito.
'Sì, sono io.'
Sam, vedendo il viso perplesso del fratello, gli chiese silenziosament chi fosse a parlare, ricevendo in risposta una mano in segno di aspettare. 
'La chiamo perchè qui da noi c'è una sua conoscente, la signorina Alice Fantasy.'
Dean aggrottò le ciglia, pensieroso. Era troppo stanco per capire di cosa stesse parlando. 
Decise di stareal gioco del tizio dall'altra parte del filo e dopo essersi fatto dare indicazioni, chiuse il telefono.
'Chi era, Dean?'
'Un dottore.'
'Un...dottore?'
'Proprio così,dobbiamo andare.'
'Eh? A fare cosa?'
'Lo scopriremo!'
Pochi minuti dopo, tra le lamentele del fratello minore, la stanchezza si diradò è finalmente Dean si rese conto di cosa stava facendo. Stava andando all'ospedale da Alice, la ragazza della sera prima.

'Arriveranno presto, nel frattempo ho bisogno di sapere alcune cose.' 
'Ok, gliele dirò però prima, può spiegarmi bene...per quale ragione sono qui?'
'Perchè sei stata colpita da un oggetto contundente alla schiena, ecco perchè.'
'Grazie al cazzo...Intendevo dire: Cos'ho?'
'Oh, dobbiamo operarti perchè hai mezzo stomaco spappolato.'
'Il che significa che non posso mangiare, giusto?' Disse Alice, che già assaporava un panino.
'Il che significa che non puoi mangiare. Senti, mentre aspettiamo il tuo amico ti porto dalla dottoressa Kepner che mi aiuterà a farti degli esami, va bene?'
'E' lei il dottore, e se le dicessi di no mi ci porterebbe lo stesso, no?'
'Se vogliamo metterla così...Ma, per favore, dammi del tu, mi fai sentire vecchio.'
'Come vuoi.'

'Dean, si può sapere dove stiamo andando?' Disse Sam vedendo che il fratello continuava ad accellerare.
'Vediamo se indovini. Mi hanno chiamato da un ospedale, con qualcuno che aveva il mio vero nome. Chi credi possa essere in ospedale oggi, che ci conosce?' 
'Non...non lo so...Dean?' Il giovano Winchester si fermò e guardo il maggiore. 'Stiamo andando a trovare Alice?'
'Sarebbe un reato, andare a torvare qualcun che è in sospedale per colpa nostra?'
'Non l'abbiamo mai fatto.'
'Perchè nessuno ci ha mai chiamato dicendoci di farlo! Andiamo Sam, non ti stava nemmeno un po' simpatica?'
'Certo ma...io credevo che, insomma, fosse morta.'
'Bhe, lo credevo anche io, ma a quanto pare non lo è.'

'April, ho bisogno del tuo aiuto con una paziente, puoi venire?' Alex aveva lasciato Alice in un corridoio secondario, sdraiata sulla sua barella, che tentava di non grattarsi troppo la fasciatura che le teneva insieme le budella.
April aveva i capelli rossi, gli occhi chiari e una voce acuta ma dolce, che per l'esperienza di Alice fino a quel momento, doveva essere un fattore comune a tutti i dottori di quell'ospedale.
'Certo, arrivo subito.'
I due dottori la portarono fino in una sala, dove la infilarono, senza dirle nulla, in una macchina. Dopodichè guardarono in uno schermo con aria sosrpresa.
Poco più tardi Alice avrebbe scoperto di essere un 'miracolo della natura' come l'aveva chiamata April.
'E' davvero un miracolo che tu sia ancora viva, sai? Hai un cuore di ferro. La tua operazione è fissata per le 10, cioè fra un paio d'ore.' Poi era interenuto Alex.
'Sono arrivati i tuoi amici, noi ce ne andiamo. Chiamaci se ti serve qualcosa o senti mal da quanche parte.'
'Apparte allo stomaco intendi, vero?'
'Solo se diventa più forte. A dopo!'
'A dopo.'

Dean aspettava di dieci minuti buoni che l'uomo che li aveva giudati fino a quel corridoio li facesse entrare, e Sam, ancor un po' scocciato per la strana reazione di Dean alla telefonata del dottore, avrebbe voluto gà andarsene da lì. Il maggiore era irrequieto e iniziava sinceramene a preoccuparsi, forse senza motivo. Sam invece era concentrato sul perchè il fratello lo avesse condotto fin lì per una persona che aveva visto una sola volta nella loro vita.
Forse avevan osbagliato stanza e il trambusto che proveniva da lì dentro non era dovuto a qualche problema con Alice, ma semplicemente magari era un paziente che si era sentito male. Alzò gli occhi perl a millesima volta e lesse nuovamente il cartello che lo sovrastava. Traumatologia. Doveva essere nel posto giusto, quindi non aveva sbagliato stanza.
Dean si avvicinò piano alla vetrata, chiusa dalle veneziane.

'Allora noi ce ne andiamo' Aveva appena detto Alex, e stava per andarsene con April, ma vennero subito richiamati dal gemito di Alice, che aveva iniziatosentirsi il sangue in bocca, fino a doverlo poi sputare. 
I dottori la stesero sul letto con una bacinella di plastica verde acido fra le mani e iniziano a parlare tra di loro.
'Te l'avevo detto che avremmo dovuto operarla subito!'
'Ma quando me l'hai detto?'
'Io...L'ho detto a Grey.'
'Avresti dovuto dirlo a me, April!' Alex alzò gli occhi al cielo e attaccò le spine del defribillatore.
Alice aveva perso i sensi praticamente subito, nel momento esatto il cui il suo stomaco sembrava esplodergli dentro e gli occhi di Dean erano apparsi in mezzo alle veneziane.
'Carica a 150!'
'1,2,3, libera|'
'Carica a...'
Silenzio. Pochi secondi dopo Alice si trovava di fronte al letto, e una voce dietro di lei la prese per una spalla.
'E' l'ora Alice.'
'Di fare cosa?'
'Di andare.'
'No...aspetta. Chi cavolo sei?'
'Il mio nome è Tessa, sono venuta per portarti via da questo mondo.'
'Ma io non me ne voglio andare!'
'Hai ragione, sei ancora giovane per morire, ma non possiamo sconvolgere l'ordine naturale delle cose. Devi venire con me.'
'Ma...Ma io non sono ancora morta, vedi? Alex e April faranno ricominciare il mio cuore a battere!'
'Ricordi? Tu sei un miracolo della medicina, dovresti già essere morta. E comunque April e Alex sono solo due specializzandi, e lei non arriverà alla fine dell'anno.'
'Cosa?'
'Sì, morirà. Come tutti del resto. Tutto moriremoprima o poi, no? Bhe, non il mio capo, però tutti morirete.'
'Posso almeno saltare Dean?' Disse Alice alla soglia delle lacrime.
'Fai quello che vuoi, ma tanto non ti vedono e non ti sentono. '
Mentre Alex annuciava l'ora della sua morte, Alice varcò la soglia della stanza e andò da Sam e Dean che la stavano ancora aspettando appoggiati al muro.
'Grazie per essere venuti, ragazzi.'


Dean, dopo aver visto cosa stava succedendo nella stanza, si era appoggiato di nuovo al muro, alla soglia di un attacco di isteria.
Perchè tutte le volte doveva finire così? Perchè le persone intorno a lui morivano sempre? Magari non era afftto destino che lui e Alice si consocessero meglio, ma Dio, potevi almeno evitargli di morire!
Non lo riteneva affatto giusto perchèdopotutto Alice non faceva altro che seguire il suo sogno di diventare una cacciatrice come il padre, non faceva nulla di male.
Alice, apparte quando cacciava, era una ragazza come le altre. Insegnava ginnastica artistica alle bambine dell' asilo, professione che aveva iniziato a fare dopo essersi rotta un ginocchio pochi mesi prima delle olimpiadi. Dean non capiva bene come facesse a cacciare ed allenarsi nello stesso momento, ma di certo non doveva essere una vita noiosa. 
Ma nonostante tutto lei era felice così, con la sua vita. Era sempre alegra, disponibile.  E allora perchè Morte l'ha richiamata a se così presto?
Sam vide il fratello mettersi una mano nei capelli mentre il lettino con il corpo di Alice, coperto da un telo nero, le passava davanti.
Il Winchester maggiore non sente nulla di quello che Alex gli dice, ètroppo intento a farsi domande sul senso di quella morte.

Alice abbracciò Dean per consolarlo, sotto lo sguardo di disapprovazione di Tessa. In fondo ora poteva farlo senza he nessuno dicesse nulla. 
'Ricordati, Dean: Non devi lasciarti abbattere da nulla e se cadi, devi rialzarti più convinto di prima.'
Poi si avvicinò a Sam, che cercava invano di trovare qualcosa da dire al fratello.
'Mi raccomando Sam, prenditi cura di lui come se fossi il maggiore, ok?' Dopo aver messo le mani nei capelli di Sam e aver tentato di scompigliarglieli senza successo, guardò il cuo corpo sparire cietro l'angolo.
E i suoi alunni? Chi li avrebbe preparati alla gara di domenica? Dovevano ancora montare gli esercizi e...
'Tessa, sei certa che non puoi...farmi tornare lì?'
'Mi dispiace, ti assicuro, ma non si può.'
'E allora andiamo.'
Alice pensò che ovunque sarebbe finita, che fosse l'inferno, il purgatorio o il paradiso, non si sarebbe lasciata abbattere da nulla.
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*Spazio di Lidia*
Buongiorno miei cari *^* Questa è la mia prima Cross-Over e ho unito le uniche sue serie che seguo :P 
DIrei che questa One Shot mi hasoddisfatto, nonostnte il finale depressissimo.
Alex e April sono i miei personaggi preferiti di Grey's Anatomy, serie che seguo da pochissimo...E Sam e Dean...loro vabè, fanno parte delle mie fanfiction dalla prima media perciò...XD
Detto questo, spero davvero che vi piaccia, anche se come ho detto in descrizione è palesemente contaminata dalla mia malinconia ç__ç
Le recensioni sono molto gradite, anche se sono negative! :D
A questo punto vi saluto e ci vediamo al prossimo capitolo/oneshot! :)
*fa ciaociao con la manina*


   
 
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