Serie TV > The Vampire Diaries
Segui la storia  |       
Autore: _Crisalide_    29/12/2012    3 recensioni
Ispirata al film "L'amore non va in vacanza"
Caroline, wedding planner di Mystic falls e Elena, insegnante di un'asilo di Fell's Church, decidono di scambiarsi le case durante le vacanze di Natale.
Vivendo l'una la vita dell'altra, le ragazze incontreranno nuove persone, rivedranno vecchie conoscenze..
Sono tutti umani.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Elena Gilbert, Stefan Salvatore, Tyler Lockwood, Un po' tutti | Coppie: Caroline/Tyler, Elena/Stefan
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Incompiuta
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
THE HOLIDAY

THE HOLIDAY

TWO GIRLS-TWO WORLDS

1- Blondie’s Creek


Caroline’s Pov.
“Va bene, ho capito mamma. Ci vediamo tra mezz’ora, stai tranquilla.
A più tardi!”
Chiudo la conversazione con uno sbuffo, lanciando un occhiata all’orologio appeso alla parete del mio ufficio, apprestandomi poi a finire di scrivere i dati della ragazza seduta di fronte a me, che mi guarda un po’ impaziente ed emozionata, come una bambina che sta per ricevere il regalo più bello della sua vita.
E in un certo senso è così: tra dieci mesi ci sarebbe stato il suo matrimonio con l’uomo, che lei, Dianne, mi aveva appena descritto, con gli occhi che le luccicavano, come l’uomo che aspettava da secoli. E il matrimonio devo organizzarlo io, essendo una wedding planner.
Sin dai tempi del liceo amo organizzare festicciole, ero piuttosto brava oltre che popolare e, una volta preso il diploma, feci quasi per scherzo un corso per wedding planner ed eccomi qui, ventiquattro  anni suonati e un magnifico lavoro.
Sorrido a Dianne, dopo averle spiegato come si sarebbero svolti i nostri appuntamenti,  gli do poi il biglietto da visita con il mio numero e poi si congeda, con un sorriso a trentadue denti stampati sul volto e l’accordo di vederci dopo le feste, per dare quindi il via al lavoro vero e proprio.
Guardo di nuovo l’ora e con orrore mi accorgo che è già l’una e venticinque, così spengo velocemente il computer, mi do una veloce sistemata ai capelli ravvivandoli, dopo averli tenuti legati con l’elastico, poi afferro giaccone e borsa, ed esco fuori dall’ufficio, correndo verso l’ascensore, di cui le porte si aprono giusto in tempo. E, una volta fuori dall’edificio, salto in auto e sgommo fino a casa mia, cioè di mia madre.
Se c’è una cosa che odio sono i pranzi improvvisi e fatti di fretta e furia di mia madre:  è così da dieci anni, da quando i miei hanno divorziato.
Sente il bisogno di passare più tempo con me, si è resa conto che con il lavoro che fa non ha mai avuto tempo per me, per la sua famiglia e su quello non posso darle torto.
L’avevo sempre rimproverata, specie quando mi prometteva cinema o gelato, che puntualmente rimandava a causa di qualche telefonata alla centrale di polizia. Col passare degli anni ci ero diciamo fatta l’abitudine, sapevo e so ancora che fare lo sceriffo richiede impegno e sacrifici, ma io ci restavo male.
“Mamma sono io, scusa il ritardo!”
Grido, aprendo la porta con le chiavi di casa e un profumo di arrosto mi invade le narici, facendomi sorridere. Devo ammettere che mi manca casa mia, mi manca il calore familiare, il profumo di cose buone e, anche se non mi pento della mia scelta di andare a vivere con il mio migliore amico Stefan, due anni fa, a volte mi piaceva ritornare li e ritornando bambina.
“Ehi Care, finalmente sei arrivata, l’arrosto è quasi pronto, dai vieni.”
Continuo a sorridere, vedendo mamma uscire dalla cucina, pulendosi le mani con il grembiule azzurro, come i nostri occhi e poi mi stringe a se, dandomi due baci sulla guancia. Ricambio, poi mi tolgo il giaccone, posandolo sull’attaccapanni, insieme alla borsa e infine la seguo in cucina, osservando mia madre che finiva di preparare.
Mi chiedo se si senta sola, se tutti quei pranzi e le cene improvvise, le uscite, siano un modo per sconfiggere la solitudine e il vuoto che papà ha lasciato nelle nostre vite.
Nove anni fa, una bella giornata di sole, pochi giorni prima del mio quindicesimo compleanno, trovai papà e mamma seduti sul divano, con aria triste e poi bum, la notizia del divorzio, accompagnato dal motivo: papà si era scoperto gay e si era innamorato di un uomo francese e di conseguenza voleva trasferirsi in Francia.
Detto fatto: ora so che vive appunto in Francia con Juan e ogni tanto si fa sentire per i classici saluti ed i soliti auguri alle feste comandate.
L’ho odiato per come ci aveva lasciate, per come ci aveva fatto soffrire, soprattutto mamma. Con il tempo però l’odio si è trasformato in freddezza poi indifferenza.
“Vuoi una mano?”
Domando, scacciando via i ricordi e sorrido di nuovo, prendendo dei piatti dalla credenza, senza neanche aspettare una sua risposta.
Ci sediamo poi, iniziando quindi a mangiare.
“Allora Caroline? Come va il lavoro?”
Mi chiede, mentre mangia la carne accompagnata dall’insalata.
“Bene mamma, ho una nuova cliente sai? Devo organizzarle il matrimonio entro dieci mesi!”
Rispondo, bevendo l’acqua.
“Oh come sono contenta! E a casa con Stefan, tutto bene? Insomma stai mangiando? Ti vedo dimagrita Caroline, sai?”
Ecco, ci risiamo! Mi sembrava strano che ancora non fosse arrivata a quell’argomento, che va avanti ormai da due anni, da quando mi sono trasferita da Stefan.
“Mamma..” la blocco, prima che possa dire altro, con un sorriso rassicurante e scuotendo leggermente la testa “..sto bene, io e Stefan ce la caviamo alla grande e sì, sto mangiando e pure tanto, viste le ottime doti culinarie di Mister Salvatore!”
Rispondo poi, riferendomi alla cucina di Stefan: saranno le sue origini italiane da parte del nonno paterno, ma grazie a lui (o a causa sua, dipende dai punti di vista), penso di essere aumentata di qualche chilo.
“Oh lo sai che mi preoccupo, ma se mi assicuri che va tutto bene allora posso stare tranquilla.”
Mi risponde mia madre con un sorriso finalmente rilassato, dopodiché continuiamo a mangiare.

Il pranzo scorre tranquillo, chiacchierando del più e del mano fin quando non si fa ora di tornare al lavoro.

Fortunatamente quello è l’ultimo giorno prima delle vacanze natalizie: non ce la faccio più, per quanto ami il mio lavoro, arrivata ad un certo punto della giornata, sono esausta e ho solo voglia di fiondarmi a casa, togliermi le scarpe-trampoli e indossare una tuta extralarge.
E così faccio una volta varcata la soglia di casa mia: mi tolgo le scarpe, tirando un sospiro di sollievo e lanciandole in un angolo nel salotto; mi tolgo il giaccone quando la voce di Stefan mi giunge alle orecchie.
Sorrido e mi avvicino a lui, abbracciandolo. 
Stefan è il mio migliore amico dal primo liceo, quando arrivò per la prima volta nei corridoi del Mystic High: è come una sorta di fratello per me, mi è stato accanto sempre nei momenti difficili, in particolare dopo la separazione dei miei oppure dopo la fine della mia storia con Klaus.
E anche io gli sono stata vicina, l’ho aiutato spesso con suo fratello più grande Damon, ogni volta che litigavano nei primi tempi che si trasferirono qui a Mystic Falls.
Viviamo insieme da due anni e molto spesso si fermano a dormire anche Damon con la sua nuova fiamma da ormai qualche mese, Rose.
Ed è inutile dire che i rapporti tra i due fratelli sono nettamente migliorati, per fortuna.
“Allora biondina, com’è andata oggi?”
Mi domanda con un sorrisone dall’orecchio all’altro e scompigliandomi i capelli.
“Bene ma sono molto stanca. Sono andata anche a pranzo da mamma. A proposito ti saluta!”
Rispondo, sedendomi sul divano e poggiando i piedi sul tavolino di fronte ad esso.
“Immagino che ti ha di nuovo chiesto se mangi, vero?”
Chiede con un sorriso complice e io sospiro, alzando gli occhi al cielo e annuendo infine.
“Sì, lo sai com’è fatta, ma l’ho rassicurata, dicendole che mangio e pure tanto!” Rispondo, sistemandomi meglio sotto il plaid, tra le sue braccia. “E tu? Novità?”
Chiedo a mia volta, mentre anche lui poggia i suoi piedi sul tavolino e mi stringe più forte.
“Ho studiato tutto il giorno per l’esame della prossima settimana.  Come al solito. ”
Fa spallucce, cingendomi le spalle con le braccia e io mi accoccolo con la testa sul suo petto.
“A proposito, ti ha cercata Millie: dice che domani va in montagna con Josh, come ogni anno e voleva salutarti prima di partire.”
Millie, Camille, è la mia seconda migliore amica e Josh è il suo storico fidanzato, ormai prossimi al matrimonio.
“Sì, avevo la batteria scarica, dopo la chiamo comunque.”
Concludo, restando un attimo in silenzio.
Vacanza. Ne avevo bisogno anche io.
E senza farmi accorgere da Stefan, sorrido: mi è appena venuta una folle e pazza idea.


Buonaseraaa!!
Allora questa bizzarra idea mi è venuta guardando l'amore non va in vacanza (e anche ispirandomi ad alcune storie che ho trovato ispirate sempre a questo film!)
Spero che l'idea vada in porto, è l'ennesima storia che scrivo, le altre le ho cancellate tutte >.<
Ci saranno quasi tutti, la storia sarà Forwood (che per me sono l'amore ) e Stelena! E saranno tutti umani, quindi senza ibridi, streghe e originari :33
PS: Millie e Josh sono pg inventati (gli unici) e avranno i pv di due figoni e cioè Holland Roden e Colton Haynes; per chi non li conoscesse sono loro: Millie e Josh
Spero vi piaccia!
Buona lettura :3
  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: _Crisalide_