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Autore: Kiya Siph    30/12/2012    7 recensioni
Poi si presero l'un l'altro i mignoli, e li strinsero forte.
“Non vedo l'ora di rivederti.”
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Garry, Ib
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Disclaimer: Ib, Garry, Mary e tutti i personaggi e le sculture del videogame Ib non appartengono a me, ma a Kouri.

-Ehi, Ib, va bene se tengo ancora un po' il tuo fazzoletto? Non mi sembra il caso di riconsegnartelo in questo stato, no?- Garry sorrise, abbassandosi un po' per guardare negli occhi la bambina. -Perché noi ci rincontreremo ancora, vero Ib?- Ib scoppiò in una fragorosa risata, ripensando alle avventure passate con il suo nuovo strambo amico. Ricambiò lo sguardo, e gli porse la mano sicura, felice.

-Certo! Aspetterò quel giorno, Garry! Questa è una promessa!-

Poi si presero l'un l'altro i mignoli, e li strinsero forte.

Non vedo l'ora di rivederti.”

 

 

Ib si svegliò più presto del solito, quella mattina.

Erano passati 8 anni da quel giorno. Il giorno più brutto ma allo stesso tempo più bello della sua vita. Ormai, aveva 17 anni.

Scese velocemente le scale, facendo attenzione a non farsi sentire dai suoi genitori, e si diresse in cucina. Mangiò poco, la prima cosa che le capitò tra le mani, solo per abitudine, poi tornò al piano di sopra per lavarsi e vestirsi.

Pettinò i lunghi capelli castani, lisci come sempre, e guardò il suo riflesso allo specchio per pochi istanti, poi prese la borsa e uscì di casa.

-Le sei e mezza... forse sono uscita veramente troppo presto...- borbottò, fermandosi un istante. -ma quel che è fatto è fatto.-

Attraversò lunghe strade, non troppo affollate, senza far caso alla gente che le passava di fianco, e superato il parco entrò in uno dei tanti negozi della via principale.

Un cafè, per essere precisi.

Si avvicinò al bancone, fissando i tanti pasticcini, all'apparenza tutti deliziosi. Poi, alla fine, ordinò il solito.

Sorrise appena, guardando il contenuto del pacchetto.

-Chissà, magari oggi... è il giorno giusto.- O magari sono solo un'illusa.

Si sedette al posto più appartato del negozio, ed estrasse il solito libro dalla solita borsa.

La sua vita, quel preciso giorno dell'anno, era un continuo ripetersi di azioni all'apparenza insensate.

Eppure lei continuava a crederci, a quelle promesse.

 

-Garry, muoviti, prima che se ne vada!-

-Corro!-

L'uomo attaccò velocemente la cornetta e uscì di casa, spettinato come ogni volta succedeva quel dato giorno.

“Questa volta ci riuscirò, maledizione!” si disse, correndo il più velocemente possibile.

Superò diverse scuole superiori, e corse tra i bambini e i genitori del nuovo asilo aperto all'angolo vicino la panetteria, guadagnandosi non poche occhiatacce.

Poi saltò lo scivolo del parco, e per poco non finì spappolato contro un palo, ma alla fine arrivò più o meno salvo al negozio.

-Corri, e non farla soffrire anche questa volta!- le bisbigliò con aria severa la padrona del negozio.

-Mh...-

Si diresse al solito tavolo. Il tavolo che ogni giorno, per pura sfortuna, aveva trovato vuoto, con solo una rosa rossa ad aspettarlo.

Eppure quel giorno non era vuoto. La ragazza aveva appena cominciato a piangere, facendo cadere distrattamente il libro a terra, ma rimanendo silenziosa.

“Guertena”. Poteva essere solo lei.

 

-Ehi, Ib...- Garry si accucciò a terra, godendosi per qualche istante il tepore del falso sole che splendeva su di loro. -Hai mai sentito parlare dei Macaron?-

-Macaron?-

-Sì! Sono dei pasticcini deliziosi, li ho trovati in un cafè al centro, vicino al parco! Sono simili a degli hamburger, e sono di diversi colori e sapori! Se... Se riusciremo ad uscire di qui, ehm... ti andrebbe di venire con me a... no! Che sto dicendo! Noi usciremo di qui, in un modo o nell'altro, e ti porterò in quel cafè! Te lo prometto, Ib.- Di tutta risposta, lei sorrise, divertita dallo stravagante modo di parlare dell'amico.

-Non vedo l'ora, Garry!-

 

-Non vedevo l'ora, Garry...-

-Non vedevo l'ora anch'io, Ib.-

La ragazza si alzò di scatto sentendo la voce tanto familiare che da anni aspettava.

-G...G...-

-Scusami, per averti fatto aspettare tanto...- Garry abbracciò Ib con tutta la forza che aveva, lasciando la giovane in un mare di singhiozzi.

-Credevo te ne fossi dimenticato...- Bisbigliò lei, nascondendosi nell'incavo del collo di un Garry ormai più che adulto. -Credevo di aver sbagliato cafè...-

-Ib...-

-Credevo che tu mi odiassi...-

-Ib! Non dire mai più una cosa simile! Non potrei mai odiarti!- Garry scattò sull'attenti, parlando con voce “un po'” troppo alta, e facendosi notare come suo solito. -Non vedevo l'ora anch'io, Ib! Mi sei mancata così tanto, non potrei mai odiarti!- sorrise.

Ib gli fece un po' di spazio, e Garry si accostò vicino a lei, riprendendo il suo tono elegante e gentile.

-Ho preso tutte le rose che mi hai lasciato, le ho tutt'ora con me, a casa, in un vaso pieno d'acqua che fa di tutto per farle sopravvivere... Non sono mai riuscito a trovarti per un soffio, Ib.- Arrossì un po', Garry, scompigliandosi i capelli già di loro spettinati e fissando i macaron che Ib aveva acquistato poco prima. Ne prese uno, rosso lampone, come la rosa di 8 anni prima, e lo guardò per interminabili secondi, prima di continuare. -Però sei cattiva, Ib.-

Ib, che fino a poco prima era rimasta silenziosa, senza parole, si sentì trafitta da quell'accusa e decise, finalmente, di dire qualcosa. -P-perché ora sono io la cattiva?-

-Sei cattiva ed ingiusta.- le rispose mangiando in un sol boccone il macaron.

-Ma cos'ho fatto?!-

Garry guardò Ib negli occhi per pochi secondi, e sorrise vedendo la ragazza quasi arrabbiata. Poi tornò a guardare i macaron, ritenendo troppo imbarazzante il contatto visivo in quella situazione.

-Beh... non ho fatto altro che pensare a te per otto anni, non pensavo a null'altro se non al nostro incontro e... ehm... ora che sei qui non posso smettere di pensare a quanto sei diventata infinitamente carina. Sei carina persino quando piangi, e ora il tuo viso mi è rimasto in mente, sei diventata una bambina cattiva.-

Ib arrossì vistosamente, voltando lo sguardo verso le due rose nella sua borsa.

-Allora, anche tu sei cattivo! Anche io non ho fatto altro che pensare a te per otto anni, e ti sei fatto dannatamente alto e... bello.- disse, prendendo la rosa azzurra e giocherellandoci un po'.

Si guardarono per pochi secondi negli occhi, poi scoppiarono in una fragorosa risata, che si fece sentire per tutto il cafè.

-Mi sei mancato, Garry.- esclamò Ib, avvicinandosi un po' di più all'uomo.

-Mi sei mancata, Ib.- rispose lui, baciando la ragazza che, segretamente, amava da troppo tempo.

Passarono la mattinata in quel cafè, a mangiare macaron e a bere caffè caldo.

Parlarono di tutto e di nulla, di quegli otto lunghi anni, della scuola di Ib e del lavoro di Garry.

Parlarono di cibo, di arte, di musica, di moda.

Parlarono di una lontana mostra, ormai persa nel tempo, e dei biondi boccoli che incorniciavano il viso di una bambina che di male, alla fine, non fece nulla, se non desiderare di avere degli amici.



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Angolo autrice:
In alcuni punti potrebbe essere ooc, purtroppo, mi dispiace ç__ç
Spero sia decente ^^ Fatemi sapere:3
Arisu Yoshida

   
 
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