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Autore: Winry4ever    16/07/2007    5 recensioni
“Tutto quello che inizia… ha una fine… Tutto quello che nasce, prima o poi muore… ma le mie speranze, e quelle del mio fratello, sono sopravvissute sopra ogni difficoltà, ed adesso siamo qui… “
Genere: Romantico, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alphonse Elric, Edward Elric, Winry Rockbell
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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lo so cosa pensere... ritornata la rompiscatole con le sue FF, ma non ci riesco resistere, devo scrivere!!!!
Vabbè... eccomi con un'altra... spero che vi piaccia e mi racc commentate!!!!!!!!

“Tutto quello che inizia… ha una fine…

Tutto quello che nasce, prima o poi muore… ma le mie speranze, e quelle del mio fratello, sono sopravvissute sopra ogni difficoltà, ed adesso siamo qui… “



“Finalmente tutto è tornato come prima, o forse…
Il mio fratello ha riavuto il suo corpo e adesso può vivere, posso vivere anch’io, senza alcun peso sul cuore… finalmente.
Dopo la trasmutazione con la pietra, siamo tornati in campagna da zia Pinako e Winry. Si sono sorpresi alla vista di Al con il suo corpo originale, ma si sono dispiaciuti per me che non ho riavuto indietro i miei due arti. Forse è una punizione… una punizione di aver infranto la legge.
In ogni modo, ho scoperto una cosa fondamentale… la legge dello scambio equivalente non vale sempre. Ci sono momenti, che non viene rispettata.”

- Ed, adesso cosa farete?- chiese la bionda tutta eccitata per il ritorno dei due fratelli Elric.
- Io andrò a stare a Central City, mentre Al, non lo so… adesso può andare dove vuole. Io gli ho fatto riavere il suo corpo, ho rispettato la mia promessa…- fece una breve pausa, sorridendo -…e adesso sono libero anch’io.-
Al non credeva alla sue orecchie, non credeva che adesso il suo fratello lo stava abbandonando.
- Ma, fratellone!-
- Al… sei libero di andare dove vuoi…-
- Cosa vuoi fare a Central City?- chiese Winry.
- Voglio continuare essere un’alchimista di stato… Mustang, altro giorno, mi ha chiamato e mi ha detto che sono stato promosso di grado, adesso sono un Sottotenente, ed è ora che mi prenda le mie responsabilità.-
- Come vuoi…- Al si alzò e se ne andò fuori dalla stanza.
- Quando hai intenzione di partire?- chiese la bionda facendosi triste.
- Winry, non fare quella faccia… adesso che sono un Sottotenente, avrò libero il fine settimana, verrò qui.- le sorrise dolcemente.
- E tuo fratello?-
- Deve vivere la sua vita, non può stare sempre con me…-
Winry sorrise, mentre Ed si alzò.
- Mi sei mancato.-
Il ragazzo rimase un attimo paralizzato. Aveva paura di questo momento, che è finalmente arrivato.
- Io adesso vado a dormire, sono stanco.- voleva scappare d a questa cosa.
- Ed… perché fai così?-
Stava piangendo, Ed lo sentiva anche se non vedeva, perché era girato.
- Winry, ti prego non piangere… io… io non voglio vederti piangere, me lo sono promesso.-
A ragazza tirò su con il naso e fece un piccolo sorriso forzato. Aveva gli occhi leggermente rossi e le ciocche bionde si sono incollate sul volto candido di lei.
- Quando parti?-
- Prendo l’ultimo treno di sta sera, è alle ore 23 e 30. Mi accompagni?- chiese lui con un sorriso che non aveva prima. Era sereno e felice. I suoi occhi dorati erano finalmente spensierati e sorridenti, non più cupi e preoccupati come prima.
- Certo, adesso vai però a riposarti…- tirò ancora con il naso -… vado anch’io se no, non reggerò.-
- Cosa diremo alla zia Pinako per la cena?- chiese Edward sbadigliando. Erano solo le cinque del pomeriggio, ma i raggi del sole non arrivavano più tra le colline e i monti.
- Le diciamo la verità.- sorrise - Dai andiamo a dormire.- Winry si alzò tutta contenta, dopo aver chiarito le cose o forse quasi, prese il biondo per la mano e lo trascinò per le scale al piano di sopra.
- Ci vediamo dopo…-
- Sì… ci vediamo dopo.-
Al saluto scappò un bacio dalla parte della ragazza. Era un bacio normale, sulla guancia, ma Edward arrossì come un bambino.

Alphonse rientrò a casa dopo due ore di camminata. Le gambe lo hanno condotto davanti alla casa bruciata, poi al albero del ciliegio, dove veniva con suo fratello e Winry, poi, un ultimo luogo era il fiume. Quanti ricordi, quanti rimpianti, quanti sorrisi perduti.
- Zia, sono tornato.- disse chiudendo la porta di se.
- Dove sono Ed e Winry?- chiese cercando i due con gli occhi marroni.
- Mh… sono andati a dormire, Edward parte sta sera e Winry lo accompagna.- disse zia Pinako togliendo la pipa dalle labbra.
- Ah, hai fatto la cena? Ho fame.- disse triste. Aveva capito i sentimenti del suo fratellone. Ha capito che Edward voleva allontanarlo da se per proteggere da se stesso.
“…forse è meglio così, ma io non voglio lasciarlo…”
- Grazie per la cena, adesso vado a farmi un’altra passeggiata.- disse lui mettendo i piatti nel lavandino ed uscendo.
La vecchia lo guardò uscire, sospirò.

Edward si sentì bussare alla porta.
- Avanti!-
La porta si aprì con un lungo cigolio, facendo entrare la luce debole del piano di sotto. Da dietro la porta apparve Winry.
- Che c’è? Non riesci a dormire?- chiese lui mettendosi seduto, scacciando via le coperte anche se era abbastanza freddo.
- Prima, non mi hai risposto…-
- A cosa?-
- Mi sei mancato…- disse abbassando il volto, chiudendo la porta appoggiandosi ad essa e stringendo forte il cuscino a se, che aveva portato.
Ed si alzò, grattandosi la testa. Indossava solamente i boxer azzurri, mostrando gli arti d’acciaio. Si avvicinò piano a lei.
- Anche tu mi sei mancata… ma non volevo dirtelo.-l’abbracciò dolcemente.
- Perché non volevi dirmelo?-
- Perché avevo paura di ferirti.-
La guardò negli occhi. Si perse dentro quelle due pozze d’acqua azzurre. Le sorrise e la baciò, posando delicatamente le labbra sulle sue. Si sentì nel settimo cielo, le sue labbra sapevano di fragola.
- Vuoi restare qui?-
Come risposta ricevette solo un sì con la testa. I due si infilarono sotto le coperte e in un abbraccio, si addormentarono.

La sveglia suonò emettendo un rumore fastidioso, essendo anche vicino all’orecchio del ragazzo, diventò ancora più invadente.
Ed mugolò stanco, stiracchiandosi delicatamente, facendo attenzione alla ragazza che aprì gli occhi subito dopo di lui.
- Winry, vuoi venire con me a Central City?- chiese dandole un bacio e abbracciandola forte, quasi da farle male, ma era unico modo per farle sentire come le voleva bene.
- No, è meglio che resterò qui, Al e nonna hanno bisogno di me.-
- Come vuoi.- disse alzandosi e vestendosi, infilando l’orologio d’argento nella tasca, attaccando la catenella ai pantaloni.
- Non ti vesti?-
- Sì, ancora un attimo. Il letto è così comodo e caldo.-
- Se vuoi rimani qua, vado da solo.-
- Quando torni?-
- Tra due settimane… dai resta qui.- disse facendosi la treccia.
- Va bene, allora ci vedremo tra due settimane.-
Edward si avvicinò al letto e l’abbracciò stendendosi sopra di lei, baciandola un’altra volta, ma questa volta con più passione facendo entrale la sua lingua nella bocca di lei. Le due lingue si intrecciarono.
- Ti amo.- disse il ragazzo, non credendo di essere così audace e coraggioso.
- Anch’io ti amo.-

Ed uscì dalla camera, lasciando la ragazza addormentata. Vide il suo fratello minore dormire nella sua stanza, attraverso la porta aperta. Scese piano le scale ed uscì dalla porta, scoprendo che fuori pioveva. Le gocce cadevano pesantemente sbattendo per terra. Il cielo notturno era ricoperto da nuvoloni e ogni tanto comparivano dei fulmini tuonando. Il ragazzo si buttò sulla testa il cappuccio rosso, alzò la valigia dalla veranda e, lungo il sentiero, s’incamminò.
  
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