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Autore: EderlyCooper    30/12/2012    3 recensioni
< Tu non puoi Dean. > Constatò con voce rauca Castiel. < Non puoi assolvermi dai miei peccati, tu non puoi > Continuò l’angelo stanco.
Le sue ali ne erano la prova.
Nere come la notte e spietate come il buio che attanagliava la stanza del motel dove Sam dormiva ancora, ignaro di cosa stesse accadendo in quel bagno.
Fremevano eccitate per la vicinanza con il cacciatore, ma ancora straziate e segnate dal dolore che portavano addosso
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Ottava stagione
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Black Wings


Le piastrelle immacolate del bagno di quello sporco motel erano gelide contro il corpo dell’angelo, rannicchiato in un angolo.
Faceva freddo, ma la pelle di Castiel non era scossa dalla morsa glaciale dell’inverno.
Sentiva il freddo, lo sentiva dentro.
Sentiva il freddo della colpa, del tradimento, dell’assassinio dei suoi fratelli.

Aveva visto il viso dei fratelli Winchester rilassarsi e concedersi qualche ora di sonno.
Aveva visto il viso Dean corrucciato durante il riposo più di una volta ma quella fu troppo.

Aveva riversato su quel ragazzo così tanti problemi, erano diventati amici, fratelli, e qualcosa che andava oltre al comprendonio angelico.
E lui aveva tradito la sua fiducia.
Dean che gli era stato sempre fedele e non aveva mai dubitato di lui anche se tutti gli altri lo avevano fatto.
Lo aveva difeso, lo aveva salvato.

Castiel sentiva le sue ali sporche e nere del peccato peggiore, fremevano invisibili dal dolore che l’angelo provava.
Avrebbe pianto se avesse potuto, con le ginocchia al petto rannicchiato come un bambino sotto la luce tremolante di uno led.

La luce proveniente dal quel cubicolo denominato bagno risvegliò Dean da quel dormiveglia senza sogni, anche se per lui è sempre stato più comune chiamarli incubi.
Sentì dei rumori provenienti da dentro la stanza e per istinto portò la mano alla pistola che portava sempre con se.
Si guardò in torno, Sam dormiva nel suo letto e l’unico che mancava all’appello era Castiel.
Dean perse un battito.
Che ci faceva Cas in bagno a quell’ora, lui non aveva bisogno di adempiere ai suoi bisogni fisiologici.

Dean aprì piano la porta e lo spettacolo che gli si parò davanti gli strinse il cuore in una morsa a lui sconosciuta.
Castiel se ne stava rannicchiato nel suo trench con le braccia a stringere le ginocchia, come un piccolo bambino indifeso.

L’angelo si accorse della presenza dell’altro e si rannicchiò ancora di più su se stesso.

<< Ti prego Dean va via, non voglio che tu mi veda in questo stato >> Sussurrò con la voce amalgamata alla tristezza che traspariva dalle sue parole.

<< Ti ho visto in stati peggiori Castiel >> Gli rispose il cacciatore con un mezzo sorriso sul volto, che scomparve dopo aver incontrato gli occhi blu dell’angelo ai suoi piedi, c’era tristezza e dolore in quegl’occhi.
Sensazioni comuni per un Winchester.

<< Ti prego va via Dean >> Lo esortò ancora Castiel mentre portava la fronte sulle ginocchia.
Senti il rumore dei vestiti del cacciatore davanti a se e quando riportò lo sguardo in alto, trovò gli occhi verdi di Dean a guardarlo.
SI era accucciato davanti a lui e lo fissava, con il suo solito sguardo.
<< Non me ne vado finché non mi dici cos’hai Castiel? >> Non era un tono dolce il suo, era più un ordine che altro.
<< Non puoi fare niente per me Dean puoi solo lasciarmi solo. >> Lo sguardo che l’angelo riservò al cacciatore gli fece stringere ancor di più il cuore.
Era uno sguardo ricolmo di senso di colpa, e Dean capì.

<< Io ti perdono. >> Sussurrò flebilmente a un palmo dal viso dell’altro.
Aveva riconosciuto quello sguardo, conosceva troppo bene quell’angelo piumato.
Castiel di rimandò sgranò gli occhi e boccheggiò stupito.

<< Io ti perdono Castiel. Ti perdono per avermi tradito, ti perdono per aver fatto del male, ti perdono per tutto. >> Ripeté più convinto Dean portando le mani a cingere le spalle dell’uomo davanti a se enfatizzando il concetto espresso a parole.

<< Tu non puoi Dean. >> Constatò con voce rauca Castiel. << Non puoi assolvermi dai miei peccati, tu non puoi >> Continuò l’angelo stanco.

Le sue ali ne erano la prova.
Nere come la notte e spietate come il buio che attanagliava la stanza del motel dove Sam dormiva ancora, ignaro di cosa stesse accadendo in quel bagno.
Fremevano eccitate per la vicinanza con il cacciatore, ma ancora straziate e segnate dal dolore che portavano addosso.

<< Probabilmente me ne pentirò ma non ti lascio in questo stato. >>
Le mani del cacciatore salirono dalle spalle, al collo, fino a cingergli il viso.
Portò la fronte su quella dell’angelo e chiuse gli occhi con un leggero sorriso dipinto sul viso.

<< Io ti perdono Castiel. >> Finì per sussurrargli confondendo i loro respiri, eliminando la distanza fra le loro labbra , che si beavano di quel contatto dopo tanto che si erano cercate.

L’angelo sentì le sue ali dimenarsi estasiate, come se avessero vita propria.
Si aggrappò al cacciatore come se fosse la sua unica via di salvezza, la sua ancora. E in effetti lo era, lo era sempre stato, inconsciamente ma lo era.

Quando Dean riprese fiato e si allontanò di malavoglia dalle labbra dell’angelo gli vide dipinto sul viso un piccolo sorriso, e per il cacciatore fu la sua più grande vittoria.

<< Piaci alle mie ali Dean >> Sussurrò, sempre con lo stesso sorriso, Castiel.
<< Allora sappi che il sentimento è reciproco >> Disse Dean aprendosi in un sorriso meraviglioso che scaldò Castiel deciso, che quella distanza che si frapponeva tra loro era ormai inutile, e tornò a baciarlo.

Le piume color pece, che una volta erano state candide, tremarono poco sbiadendo pian piano tornando di un’incredibile immacolato candore.
Castiel era stato assolto, e sarebbe stato eternamente grato a quel cacciatore che ora lo teneva stretto tra le braccia, con la paura che potesse volare via.




Angolo Autrice:
Bene siamo giunti alla fine, riconosco che è parecchio corto, ma è una stupidaggine che mi è venuta in mente così dal nulla alle quttro di notte dopo aver visto la maratone Death Valley su Mtv, sinceramente non ho ben capito come sa finito ma comunque.. abbiate pietà e risparmiate i pomodori che c’è crisi u.uIn teroria dovrei concentrarmi sulla long "ADOPTED" ma se non la scrivevo me ne dimenticavo:( Vabbè come sapete sono sempre graditissime le recensioni e con questo vi mando un bacio e alla prossima angioletti:3





 






  
  
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