The expedient
by
Frulallas ©
[Great Saiyaman/Videl]
Gohan
è alle strette: Videl l’ha messo
all’angolo
in un luogo in cui non
può scappare e l’umore della ragazza
non
potrebbe essere
migliore, infatti è ormai certa
di
scoprire finalmente
chi è Great Saiyaman. Per il nostro eroe è
la fine. Certo che se riuscisse a trovare un
modo per
tenere Videl occupata per un
po’…
Sarà abbastanza abile?
Se
vi foste
trovati in quella fredda mattinata di dicembre anche voi a Satan City,
probabilmente sareste rimasti stupiti proprio come la dolce nonnetta,
la
signora Wrinkled, che osservava incantata una sagoma che correva
perdifiato
verso di lei: man mano che si avvicinava, i contorni si facevano
più distinti,
finché gli occhi velati dell’anziana riconobbero
la silhouette dell’eroe
mascherato più famoso di quegli ultimi mesi, ovvero il
paladino della
giustizia, il difensore dei più deboli, la luce nelle
tenebre della violenza
(come lui stesso si definiva) il grande, invincibile…
“Great
Sayaman!” esclamò la vecchietta agitando la mano
che non teneva il sacchetto
della spesa in segno di saluto.
“Oh,
si-signora Wrinkled! Salve! Che piacere rivederla. ” rispose
cordialmente
l’eroe, senza smettere di correre sul posto, ansimando forte.
Dopo aver preso
fiato, continuò : “ Come sta il vostro Mr.
Chubby?”
“Splendidamente!
Non smetterò mai di ringraziarti per averlo salvato da morte
certa!” affermò la
signora riconoscente.
“Ah…
ma si
figuri… ehm… alla fine si era solo incastrato
nella sua cuccia… ehm… Ha mai
pensato di dare meno da mangiare al suo cane, signora?” le
chiese in imbarazzo
il giovane.
“Oh,
Mr.
Chubby è sempre stato un golosone! Adora il mio pasticcio di
pasta con le
sarde!” si vantò Mrs. Wrinkled annuendo “ In effetti, come
lo faccio io non lo fa
nessuno. A proposito, giovanotto, quando è libero il mio
invito a pranzo è
sempre valido! Ma perché continua a correre sul posto? Fa
allenamento?”
“EHI,
TU,
SUPEREROE DEI MIEI STIVALI!!!” si sentì una voce leggermente alterata non molto lontano,
probabilmente l’inseguitore
del nostro caro giovine.
“Signora,
mi
piacerebbe davvero continuare a parlare con lei della dieta del suo
bassotto,
ma ora… ehm…” si guardò
indietro Great Sayaman con un’aria preoccupata.
“Oh,
non ti
preoccupare, sono stata giovane anche io, sai? Ah, l’ebrezza
dell’avventura…”
si ricordò sognante la nonnetta.
“Cavoli,
è
già qui!” si voltò disperato
l’eroe mentre cercava una via di fuga vicina.
“Figliolo,
non so da chi o da cosa
stia scappando, ma… non aveva
l’abilità di volare?” chiese confusa la
signora.
“Già
che
sciocco!” rispose il ragazzo sbattendosi la mano sulla fronte
e iniziando a
fluttuare nell’aria.
Anche se non credo che questo la
fermerà, pensò
rassegnato.
“Arrivederci
e grazie, signora Wrinkled!” salutò volando via.
“Arrivederci
, caro!” salutò lei. “È
proprio un bravo ragazzo.” aggiunse poi sottovoce,
sorridendo.
°^°
Dannato superstrano volante. Stavolta non mi
scappi!, pensò l’inseguitore, o per
meglio dire l’inseguitrice
di Great Sayaman, lanciando in aria la capsula
contenente il suo fido elicottero.
“GUARDA
CHE
TI PRENDO!” urlò dalla sua postazione di comando
una giovane dai lunghi codini
corvini, compiendo una manovra azzardata (essendo ancora sopra la
città) mentre
si avvicinava spaventosamente all’ eroe che cercava di
schivare le sue mosse.
Sempre
più
vicino, la giovane impostò il pilota automatico,
aprì il portellone dell’
elicottero e saltò in avanti atterrando sul grattacielo sul
quale Great Sayaman
era appena arrivato.
“Ma
si può
sapere che cos’hai contro di me?!” chiese il
ragazzo non aspettandosi una
risposta. Si sentiva braccato come una volpe nella sua tana da un
cacciatore
abile, mentre correva lungo le scale che portavano a un corridoio
infinito.
Se riesco a prendere l’ascensore sono salvo.
Un
ultimo
passo ed ecco! Al sicuro tra le quattro mura dell’ascensore,
poteva finalmente
tirare un sospiro di sollievo.
Non
riusciva
davvero a capire perché quella strana ragazza dagli occhi
azzurri ce l’avesse
tanto con lui.
Sia con lui lui,
ovvero lo studente Gohan e sia con il suo alter-ego Great
Sayaman. Insomma, non aveva fatto in tempo a salvare qualche decina di
persone
da incendi, furti, ad aiutare poveri padri di famiglia ad aprire
barattoli
delle olive troppo duri per gli essere umani normali
(lui non si riteneva tale) e altre catastrofi del genere che
tutti l’avevano chiamato eroe e il suo nome era apparso nei
giornali, le sue
foto erano su cartelloni che esprimevano la gratitudine della gente
alla sua
bontà spassionata.
Non
è che
gli dispiacesse, essere amato dalla gente. Per lui non era mica un
lavoro! Lo
faceva perché lo sentiva come un dovere morale. Un impegno.
Niente di male, non
era un criminale a voler aiutare le persone in difficoltà!
E
per questo
motivo non riusciva sul serio a
capire perché sempre lo stesso paio di occhi azzurri che lo
tormentavano da
mesi ora stesse fissando i suoi, ben nascosti dietro al casco
protettivo, a
testa in giù dal portellone di emergenza nella parte
superiore dell’ascensore.
Sospirò
di
rassegnazione. Come faceva a raggiungerlo sempre?
“Ah!
Adesso
voglio proprio vedere come fai.” Disse la ragazza entrando
nell’ascensore e
chiudendo la botola.
“Videl…”
iniziò lui, mettendo le mani avanti cercando di creare un
muro tra i due.
“No,
‘Videl’
un corno! Ora sei in trappola. Non puoi più
sfuggirmi.” Lo interruppe con un
sorriso sprezzante.
Puntò
il
dito indice sul suo petto, costringendolo in un angolo. Gohan
deglutì.
“Sto
finalmente per scoprire l’identità segreta del
nostro caro Great Sayaman.”
annunciò altezzosa, posando la mano destra sul suo casco. I
suoi begli occhi
brillavano nell’attesa del momento che aveva atteso da mesi.
“A-a-aspetta
Videl!” implorò il ragazzo guardando in alto,
cercando una via di fuga, invano
purtroppo. Solo il numero del piano che, lentamente, cambiava da 56 a
55. L’ascensore
si muoveva piano verso il basso mentre Gohan cercava di usare tutta la
sua
materia grigia per uscire da quella situazione che, se non si fosse
conclusa al
più presto, si sarebbe rivelata la fine della sua carriera
di supereroe.
Pensa Gohan, coraggio! Dannazione non mi
viene in mente un accidente!, si disperò
mentalmente mentre sudava freddo, Ti
scongiuro, Dende, fammi venire una bella idea per uscire indenne da qui!
“No,
non
aspetto più, mi spiace. Anzi no, non mi dispiace nemmeno.
Non ho saltato nel
vuoto fino a raggiungere l’ascensore per niente. La tua corsa finisce qui.
” si
impose la ragazza.
Grazie
al
cielo (e forse anche all’aiuto dell’amico Dende)
una lampadina si accese nella
bella testolina del mezzo saiyan, che, per via dell’ultima
frase pronunciata
dalla ragazza, credeva di aver trovato un espediente
per farcela. Sperava solo che funzionasse!
“M-m-ma
c’è
una cosa veramente importante che
ti
devo dire!!” provò per l’ultima volta il
mezzo saiyan.
“Potrebbe
cambiare… la tua opinione di me, di te… di
noi.” Riprese vigore nell’ultima frase,
tant’è che la ragazza sembrò
tentata per un’ attimo di ascoltarlo. Gohan
approfittò della sua titubanza,
afferrandole la mano sul casco.
37.
“Senti,
Videl… cara Videl…”
iniziò,
rendendosi conto che non era mai stato bravo in queste cose.
“M-
ma che
stai dicendo?!” si allontanò immediatamente lei.
“Ascoltami,
io non ho mai saputo come dirtelo. Tutta questa cosa del fuggi-fuggi,
corri-corri, scappa-scappa, subito è stata
divertente.
Intendo, nella prima settimana. Nel mese dopo ha iniziato a essere un
po’
ripetitiva, e adesso sta iniziando veramente ad andarmi sui nervi.
Finchè… ho
capito.” concluse con un tono
solenne.
23.
“Hai
capito?”
“Sì,
ho capito.” ripeté
sicuro. Doveva farlo,
altrimenti avrebbe scoperto la sua identità!
18.
“E
cosa hai
capito?” chiese dubbiosa
la ragazza.
Aspettò
un
po’ prima di risponderle, e poi attaccò con fare
pensoso: “… tutta questa
storia… insomma: gli inseguimenti, le minacce, tutti quei
mantelli che sono
andati a incastrarsi nelle pale del tuo
elicottero…” Lei cercò di non ridere.
Era stato davvero divertente vederlo disperarsi dopo il quinto mantello
maciullato.
14.
“Insomma…
è
ovvio. Non so nemmeno come ho fatto a non accorgermene prima.” Era arrivato il momento.
Le mani erano fredde
nei suoi guanti bianchi.
12.
Pausa
ad
effetto.
10.
“Tu
sei
innamorata di me, non è vero?” concluse.
9.
“C-COSA?” gridò imbarazzatissima Videl
“ Ma come…
ti è venuto in mente?! Cioè, neanche un bambino
di cinque anni.. Ma… no!” ormai
era rossa come un peperone.
5.
“Guarda
che
non ti devi mica vergognare sai? Capisco che in tante si possano
innamorare di
un paladino come me.” le disse comprensivo. “ Posso
anche firmarti un
autografo, se vuoi. O scattare una foto. Ma non c’era mica
bisogno di fare un
casino come questo. Bastava ti iscrivessi al mio fan club, o
direttamente sul
sito, www.greatsayamanforpresident.com e ti sarebbe arrivata anche un
maglietta con me sopra GRATIS!” spiegò
galvanizzato.
3.
“Sei proprio matto! Io non sono
innamorata di te! Per niente! Neanche un briciolo! E soprattutto
neanche se
fossi, che ne so, l’ultimo uomo disponibile sulla Terra, o se
fossi un mezzo
alieno i cui genitori vengono da un pianeta tipo Krypto,
e magari anche capace di trasformarsi!! Ma nemmeno in quel
caso!” sbraitò in sua direzione, coprendosi il
volto dalla vergogna. Che razza
di idiota!
2.
“Ecco,
diciamo che non si chiama Krypto, ma c’eri
vicina…” sussurrò sghignazzando
Gohan.
1.
“Che
stai
borbottando sotto i baffi, ora?” si infuriò ancora
di più Videl. “Non importa.
E dire che pensavo fossi un tipo umile, strano ma che non si monta la
testa, e
invece! Sei il solito pallone gonfiato!” incrociò
le braccia. Pensavo che in questa storia
riguardasse
Gohan, ma più conosco Great Sayaman più il suo
carattere non coincide con
quell’imbranato del mio compagno di classe. Certo, hanno
anche molti aspetti in
comune, ma non sono di certo la stessa persona,
riflettè la ragazza con le
orecchie ancora rosse per l’imbarazzo.
PT
“Videl…”
l’eroe la prese tra le braccia, stringendola forte e
guardandola negli occhi.
La ragazza deglutì, a disagio. Ma che stava facendo
quell’idiota?!
Le
loro
teste si avvicinarono sempre di più, ormai si sfioravano.
“Ci
si vede
in giro!” la salutò ridendo, mentre la spinse
leggermente contro lo specchio
dell’ascensore premendo il numero 36.
“BRUTTO
BASTAR-“ Videl non riuscì a insultarlo pienamente,
perché le porte si chiusero
esattamente un momento dopo che Great Sayaman era uscito
dall’ascensore,
lasciando la povera ragazza coi codini all’interno, mentre
lui stava già
volando nel cielo limpido, fischiettando verso casa. Dopotutto, si era
fatto
tardi, era quasi ora di pranzo!
Me l’hai fatta ancora. Ma un giorno
scoprirò
chi sei, Great Sayaman. E quel giorno è molto vicino, te lo
assicuro, promise
a sé stessa Videl.
Angolo
dell’ autrice
che ritorna dalla tomba
Ehilà
bella gente!^^ *si scuote via le ragnatele e le bende da mummia di
dosso*
Sono
tornata (stavamo bene comunque ndlettori) ehm ehm… questa
storiella è nata
proprio come pretesto per farvi passare diciamo cinque minuti e farvi
venire un
bel sorrisino sul vostro bel faccino (fa pure rima)
Quindi
non ho grosse pretese… Solo augurarvi buone feste (Natale
è già passato, ma non
sono riuscita a pubblicarla prima T__T cattiva Frulallas!
è.é) spero vi sia
piaciuta e di aver fatto capire bene cos’è
successo (ho sempre questo terrore
O.o)
Gohan
stavolta ce l’ha fatta! Furbo, eh? ;) ha impegnato Videl con
delle chiacchiere
e poi è scappato via (saranno state solo chiacchiere? Lo
scoprirete la prossima
puntata)
Grazie
a chi legge, a chi si diverte, a chi recensisce!
Ancora
Buone Feste a
tutti,
Frulallas