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Autore: xsamwrite    30/12/2012    0 recensioni
I don't know c:
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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   Mi svegliai con un malinconico sorriso sulle labbra. Avevo sognato ancora quelle cascate, le cascate arcobaleno, le avevo viste più e più volte nei documentari nella mia piccola televisione. Sono Arleen,una ragazza con i capelli rosso che si avvicina quasi al castano, con gli occhi verdi e ho una miriade di lentiggini che mi attraversavano il viso in orizzontale da parte a parte e una carnagione chiarissima, mentre mio fratello Sam è moro, con occhi neri come la pece, impenetrabilie il suo sorriso, è una sua particolarità, diversamente dagli altri sorelle e fratelli, noi andiamo molto d’accordo, abbiamo litigato in tutta la nostra vita, si e no, una volta, quando nostro padre ci disse che aveva preso soltanto un manga, si, noi adoriamo i manga, un giorno mi misi a leggerne 40 in un solo giorno, li adoro ancora oggi, ma papà non ce ne porta più da tanto tempo. Mi alzai dal mio letto e mi misi alla ricerca del mio cricetino, lo adoravo così tanto che lo chiamai: ‘funny’. Si, a quei tempi fu mia madre a comperarmelo, costò soltanto 50 dollari. Lo cercai sotto il letto, nel mio comodino, era di legno resistente, lo adoravo, nel modo in cui era intagliato sembrava proprio una noce gigantesca, mi sentii pizzicare la pianta del piede, potrei definirlo piedino, era un piede piccolissimo il mio, mi voltai e vidi funny pizzicarmi.                                                                               
–Ti ho trovato piccola canaglia- Urlai così tanto che sentii mia madre che farfugliava qualcosa di sotto.
–Che cosa sta succedendo qui?- Mia madre arrivò in silenzio, come sempre.                                                                                                                                                                                –Ehm, niente mamma, proprio niente.- dissi nascondendo il criceto dietro la schiena.                                                                        Mia madre annuì e andò a cucinare di sotto, in cucina, la mia casa era molto grande potevo definirla un castello, si, proprio quello delle principesse nelle favole, adoro i libri. Quando non ci fu nulla da fare, me ne andai di sotto ad aiutare mia madre a pelare le patate.                                          
–Mamma, oggi pomeriggio potrei andare con il mio arco a cacciare?- La caccia mi distrae, mia sorella è stata rapita, da circa un anno, non si hanno più sue notizie. Mi tremavano le mani, andavo a caccia quasi ogni giorno, solo per trovare indizi. “Chi può averla rapita, o meglio…che cosa?”. Da tanti anni studiavo le forze oscure, sapevo che fossero state loro, allora, a rapire mia sorella. Tornai al piano di sopra. Sam chiuse la porta e mi spinse contro al muro, bloccandomi.                                                                                                                                      –Che cosa avevi intenzione di fare, pensi siano state loro eh?                                                                                                                               La voce di Sam era dura e forte. Mi spaventai,  mi tremavano le mani, sembravo una ragazzina, ‘aveva scoperto tutto’, non riuscivo a contenere tutta quella paura che si trasformava in rabbia.                                                                                                                                  –Chi può essere stato allora, mettiamoci d’accordo, possiamo sconfiggere quel mostro una volta per tutte, so che è stato lui, cerca vendetta per quella volta che gli abbiamo tagliato la mano.- Disse a Sam.                                                                                                                                                                   –Va bene, mi alleerò con te, ma non andare più a caccia da sola, ho perso già una persona importante, perdere te è l‘ultima cosa che vorrei.- Sam abbracciò la sorella con una stretta forte, che stava quasi per soffocarla.                                                                                                                                                   –Ti voglio bene Sam.- disse Arleen con una voce dolce. Andò a rifugiarsi in camera sua, si rilassò sul suo lettino, e inizio ad indagare, leggendo i libri lasciati da suo padre, prima di partire, non si sa dove sia andato, si sa solo che ha lasciato un bigliettino e con loro degli indizi che non si sapeva dove portavano. Io non l’avevo nemmeno toccati quei biglietti, è da tre anni che sono conservati proprio nel cassetto grigio scuro di mia madre. Mi misi una mano nei capelli, togliendo il cerchietto e mi sdraiai sul lettino.
  
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