Ultimi ricordi di una sacerdotessa
Ormai il disco solare tramonta colorando il paesaggio di varie sfumature
Tra il giallo, l’arancio e il rosso e io sono qui
Su questo piccolo promontorio a osservare questo sperduto villaggio
Del territorio nipponico
Lo guardo con occhi tristi
Ascolto le grida gioiose dei bambini che corrono incontro ai loro genitori
Di ritorno dal lavoro dei campi
Sorrido.
Un sorriso pieno di amarezza
Perché anch’io come loro volevo un’infanzia così
E invece mi è stata negata
Sì, perché prescelta a diventare una sacerdotessa
E a sacrificare la propria vita per il benessere degli altri.
Dovetti diventare adulta velocemente senza godere
Il gusto di giocare con le altre bimbe della mia età.
Ma, all’inizio tutto ciò non mi pesava anzi ne ero fiera
Amavo difendere e aiutare il prossimo
Ma, poi mi fu affidata un compito
Più grande delle mie aspettative
Proteggere un oggetto magico
La sfera dei quattro spiriti
Dovevo proteggerla da esseri malvagi che la bramavano ardentemente
Io la custodivo e proteggevo come meglio potevo
E ci riuscivo
Fino a che un giorno conobbi un’anima solitaria e piena di amarezza
Amarezza nel genere umano e demoniaco
Io cercai di ucciderlo ma, non ci riuscii
Perché vidi nei suoi occhi dorati tristezza
Vidi un grido di aiuto,
Che diceva che non voleva più stare solo
E che non voleva essere più un ibrido.
A un tratto vidi me stessa riflessa nei suoi occhi
Anch’io come lui soffrivo perché ero sola
Anche se avevo intorno a me molte persone
Ma, nessuna mi era veramente amica.
Da quel giorno decisi di stargli accanto e di esserle amica
Anche se lui all’inizio si dimostrò un po’ scettico nei miei confronti
Ma, poi pian piano diventammo amici molto più che amici
Eravamo diventati due anime sole che si erano trovate e unite
Eravamo felici.
Ma, purtroppo commisi l’errore di abbassare la guardia
Divenni debole e non fui capace di proteggere l’umanità dalla nascita di
Un essere spregevole e senza scrupoli che ci divise per sempre,
Mettendoci l’uno contro l’altro.
Ci divise
E io in preda alla disperazione ti sigillai al Dio albero
Io non ti odiavo
Odiavo me stessa per essere stata così stupida a pensare solo a me
E a nessun altro
Così presi la decisione di morire e raggiungerti nell’aldilà
Decisi di portare con me la sfera
Oggetto di lotte e di odio.
Avrei potuto utilizzarla per salvarmi
Ma, non lo feci perché volevo venire da te.
Passarono 10 lustri d’allora
Fino a che una fanciulla con il mio spirito ti liberò,
E ti ridette il sorriso.
Anch’io ritornai in vita ma, corpo fatto di terra e ossa
Un involucro mosso da anime di defunti.
Un involucro mosso dall’odio
Ma, non per te…non per quella fanciulla
Ma, per me stessa..
Ma, neanche per quell’essere perché ha ragione
Una sacerdotessa non doveva tradire il suo compito
E per questo sono stata punita.
Osservo questo villaggio addormentato,
L’osservo con occhi tristi
Con occhi che non riescono a piangere.
L’alzo il volto e vedo il cielo tingersi pian piano di un leggero rossore
Questa sarà la mia ultima alba
Perché so che lui mi ucciderà.
Ma, non ha importanza
Il mio compito è quello di purificare la sfera e quell’essere
Quell’essere nato da un mio errore.
Addio
Addio per sempre
Mio primo
Vero e unico amore…
Spero che vi sia piaciuta, so che molti non amano questo personaggio ma, io no…anzi mi fa una pena vivere sospesa tra due mondi.. povera Kikyo dopotutto non è cattiva …