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Autore: Annabeth Smith    31/12/2012    1 recensioni
Ambientata 10 anni dopo. Natale 2022. Tra Klaus e Caroline sono successe molte cose , tra cui un bacio, ma questo le aveva fatto perdere i contatti con tutti e decisi a cambiare vita , una per un motivo , uno per un altro scappano da quella città.
Caroline, costretta a fuggire sia per i suoi sentimenti che per la sua eterna giovinezza , si ritrova a camminare desolata nel buio.
Quasi senza accorgersene , guidata dal destino , giunge a Mystic Falls.
Qui troverà Klaus alle prese con un bicchiere di bourbon e alla ricerca di una nuova doppelganger.
-Storia per il ''The Klaroline Contest'' organizzato da Alex96 e ErikaconlaK.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Caroline Forbes, Klaus
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Titolo:  Blood Sharing.
Autore: Annabeth Smith
Rating:Giallo.
Genere: Romantico.
Avvertimenti: AU
Timeline:  Ambientata 10 anni dopo. Natale 2022. Tra Klaus e Caroline sono successe molte cose , tra cui  un bacio, ma questo le aveva fatto perdere i contatti con tutti e decisi a cambiare vita , una per un motivo , uno per un altro scappano da quella città.
Caroline, costretta a fuggire sia per i suoi sentimenti che per la sua eterna giovinezza , si ritrova a camminare desolata nel buio.
Quasi senza accorgersene , guidata dal destino , giunge a Mystic Falls.
Qui troverà Klaus alle prese con un bicchiere di bourbon e alla ricerca di una nuova doppelganger.

Note d’autore: Storia per il ‘’Klaroline Contest’’ organizzato da Alex96 e ErikaconlaK.

La luce chiara , quasi inesistente  della luna giocherellava con i riccioli dorati della ragazza.
Si ritrovava a camminare nel buio senza una meta precisa quando questa , però , gli si mostrò davanti.
La piccola chiesa  di quella città che conosceva così bene ,  sorgeva dietro miriadi di alberi.
Non era sicura che fosse proprio quella chiesa  ma il cuore  smise un’altra volta di battere , il vapore acqueo che si condensava con l’aria gelida di quella notte aveva smesso di uscire , i passi erano più piccoli quasi tremanti , quasi non volessero avanzare.
Ma quegli occhi volevano rivedere così tante cose , quelle mani volevano tastare le lenzuola di quel letto che aveva avuto fin da piccola.
Quella mente poi , quella mente da ragazza matura voleva ricordare.
Ricordare ogni momento , ogni lacrima , ogni sorriso , ogni festa che la legavano a quelle persone che così tanto amava.
 Fu proprio quel desiderio  a farle aumentare i passi sempre più velocemente ma qualcosa la bloccò.
Qualcosa a cui non aveva dato importanza ma che  ne aveva tanta , troppa.
La borsa cadde dalle sue mani , gli occhi divennero lucidi.
Klaus.
Gli venne in mente una frase.
‘’I ricordi che fanno venire gli occhi lucidi , sono i più belli’’
Eppure quel ricordo non era bello , era doloroso , la lacerava dall’interno.
Gli mancava la sua umanità , i sentimenti non dovevano essere così forti ma ormai non aveva scelta.
Quello che provava per lui era  fin troppo forte, prendeva  il sopravvento molte volte.
Le vennero in mente quei giorni in cui l’aveva perso ma non si ricordava mai quando l’aveva avuto veramente.
Le vennero in mente le lacrime , ma non i sorrisi.
Le vennero in mente della parole,  ‘’Assassino’’o ‘’Pazzo’’ ma niente che gli facesse accettare i propri sentimenti , eppure questi c’erano ed erano forti tutt’ora.
Le mani spontaneamente andarono a finire su quegli occhi strofinandoli fortemente quasi per ordinargli di non far cadere altre lacrime inutili.
Riprese la borsa , sospirò e ricominciò a camminare decisa.
 Una macchina le passò accanto velocemente , suonando il clacson.
Lei non gli diede importanza , continuò a camminare solamente , forse non aveva neanche sentito le parole provocatorie che lanciava il ragazzo nella macchina e in seguito le risate dei suoi amici.
Guardava gli alberi da cui cadevano poche gocce d’acqua , segno che aveva piovuto da poco.
Non si accorse nemmeno che da pochi minuti era già entrata a Mystic Falls aveva persino superato il cartello di benvenuto senza rendersene conto e ,quando alzò gli occhi per esserne sicura , ecco che davanti le si presentò una città , la sua.
Come in un quadro , le case erano ornate con luci   a intermittenza  e camminando più avanti si potevano scorgere bambini dietro il giardino che attendevano solamente la neve per completare quello spettacolo.
Se prima avrebbe sorriso a quella visione , adesso non ci riusciva, aveva bisogno soltanto di bere qualcosa al più presto , quasi la consolasse.
Camminò sul marciapiede fingendo di stare bene, fingendo che andasse tutto bene.
Ma non era così , non era così da ormai 10 anni.
Un vento gelido l’attraverso facendola involontariamente portare le mani a stringersi la giacca.
Ma lei non sentiva quel vento , lei non era umana e maledicendosi portò le mani alla stessa posizione di prima , una sulla borsa e una che penzolava liberamente in attesa di raggiungere quel bar pieno di ricordi.


***


Il Mystic Grill non era mai stato così vuoto  se non fosse per quel uomo seduto su uno  sgabello  con la testa bassa , rivolta al bancone.
Un bicchiere pieno di bourbon tra le mani e altri quindici vuoti in attesa di essere riempiti e bevuti nuovamente.
Klaus non aveva la minima idea di cosa ci facesse ancora lì , in quella stupida città.
La città che gli aveva permesso di trovare qualcuno con cui essere felice e che lui aveva rifiutato nuovamente.
Ormai era così , se provava solo un qualcosa di forte , di buono , di puro , il suo orgoglio gli faceva abbandonare tutto , lo faceva correre via.
Aveva paura , paura di una delusione , aveva paura che se fosse successo non avrebbe retto nuovamente a quella tortura che molta gente osava definire amore.

Ma cosa c’era di bello nell’amore? Cosa lo faceva sorridere mentre la guardava quasi fosse un atto involontario?

Perché si soffre se è amore?
Quelle domande lo laceravano e pur non trovando risposta adesso stava immaginando il suo futuro con lei.
L’avrebbe portata ovunque avrebbe voluto, ma che senso aveva? Non poteva essere così debole , non lui , eppure la desiderava così tanto.
Aveva sentito il sapore del suo sangue quando quella volta si decisero a scambiarlo.
Un sapore dolce , travolgente , come lei.
Mandò su il bicchiere violentemente e portandolo giù , ancora più forte , si frantumò in piccoli pezzi di vetro , spaventando le cameriere che prima lo guardavano desiderose.
Una ragazza  , forse la più coraggiosa , timidamente gli prese la bottiglia dal tavolo ma con uno scatto fulmineo gliela tolse di mano guardandola in cagnesco.
-Non crede di aver bevuto abbastanza?- Balbettò la ragazza ansiosa.
Ma , posando la bottiglia , e rialzando lo sguardo,  Klaus le bloccò i polsi, la guardò negli occhi e dilato le pupille.
-Farai tutto quello che ti dico- Detto questo abbassò nuovamente il capo verso il bancone e bevve ancora di più.
Prendendo la bottiglia tra le mani si guardò intorno.
Non si era neanche accorto dell’albero di natale posto al centro del locale , anzi non si era accorto nemmeno che fosse natale.
Festa inutile , si disse fra sé e sé .
Si rigirò nuovamente ma questa volta il tintinnio di una porta aperta lo fece sobbalzare.
Non voleva nessuno , voleva quel luogo tutto per sé.
Si girò quindi verso l’entrata del locale , ma quella porta era chiusa.
Sentì un rumore di tacchi spinti violentemente  poi una porta chiudersi.
Nuovamente , si girò , e da dietro il bancone spuntava una chioma dorata.
Klaus deglutì.
-Non si può entrare da..- Balbettò una delle tre cameriere di turno.
Ma la bionda le bloccò i polsi e Klaus ebbe la certezza di chi si ritrovasse davanti.
Caroline ritrasse le mani dai polsi della cameriera, quasi per non farle  mettere paura ,  dopo di che la guardò negli occhi.
-Scusami , non ti farò del male- Un sospiro. – Volevo solo sapere se qui lavora ancora Matt Donovan.-
La cameriera fece cenno di no e abbassò lo sguardo quasi per scusarsi.
Caroline sbuffò e si girò verso il bancone.
Ecco che involontariamente i loro occhi si unirono senza un perché.

***

Dietro il Mystic Grill , le poche stelle nel cielo li stavano a guardare.
Caroline uscì a passi veloci fuori dal bar, seguita da lui.
Non riusciva ancora a capacitarsene, eppure qualcosa dentro di lei l’aveva avvertita già da prima, quasi istinto o forse , solo la voglia d’incontrarlo.
I pensieri della ragazza furono sovrastati dalla voce del ragazzo , con quel accetto che Caroline ricordava piuttosto bene.
-Caroline..- Non troppo forte , non troppo piano , ma udibile e piacevole.
Cercò d’ignorarlo , camminando , velocemente, ma non le fu possibile perché Klaus , adesso , le era proprio davanti , scrutandola con i suoi occhi azzurri.
Non disse nulla, rimase stupito che quella fosse proprio lei.
Avvicinò il suo viso a lei , che adesso poteva sentire il respiro del ragazzo a contatto con la sua pelle.
Non gli diede il tempo di parlare perché la ragazza prese parola.
-Cosa vuoi, Klaus? Rovinarmi la vita? Ancora una volta?- Eppure quelle parole non erano cattive, non erano urlate , erano nostalgiche.
Non riusciva a ricordare niente di bello  non sapeva che quello che stava provando , che aveva provato , era ed è la cosa più bella.

Il ragazzo , se prima aveva sorriso al rivederla, adesso aveva uno  sguardo ferito, ormai non si stupiva più, quella ragazza poteva fargli di tutto.
Ma , preso un sospirò e mostrando la sua maschera, come sempre , la guardò nuovamente.
-Perché sei tornata?- Il suo tono era calmo.
Caroline lo guardò, stupita da quella facilità nel parlare con lei , anche dopo tanto tempo.
-Io..- Prese un sospiro.- Non devo dare spiegazioni a te, Klaus.-Rispose schietta subito dopo. Perché lo odiava? Cos’aveva fatto ora? Era stata una scelta sua e solo sua dividersi da quelli che, prima, definiva i suoi amici. Si sentiva sola da così tanto tempo,non riusciva a capacitarsi di tutto quello che era successo.

-Come puoi odiarmi così tanto?- Buffò, il modo in cui glielo chiese, se ne stupì anche lui. Eppure, aveva ragione. La bionda adesso, non poteva odiarlo, non poteva negare quello che provava. Ma Klaus? Come poteva lui  ammettere di provare una così forte attrazione per quella donna? Era pronto a fargli del male  se gli avesse fatto qualcosa? No, e tutto quello che era successo dieci anni prima ne era la prova.  Per anni si era divertito con le ragazze più belle che trovava nei soliti locali, da lui frequentati, per poi dissanguarle  e ricordarle. Con quelle infinite lettere, piene di emozioni a lui ignote. Per anni infinite donne si erano innamorate della sua bellezza e dei suoi modi, ma lui no. Le vedeva come donne piene di vizi, di vanità, non riusciva a trovare qualcosa d’interessante in loro.  Non riuscì a pensare ad altro, perché la voce cristallina della donna lo avvolse interrompendo quel flusso di ricordi.

- Klaus, lasciami in pace- Eccola, scappava , come sempre. Voleva veramente questo? Voleva essere lasciata in pace, da lui? Riprese il controllo di se stessa, evitando lo sguardo del ragazzo.
-Non sei cambiata, affatto, dolcezza.- Caroline rimase impressionata dalla rapidità della risposta e dall’espressione divertita sul volto di lui. Ma non fece in tempo a rispondere, perché le parole dell’ibrido risuonarono ancora una volta nella sua mente.
-La stessa di sempre, la ragazza che mi odiava, che mi teneva lontano da lei..- Il ragazzo sospirò avvicinandosi, toccando con due dita la ciocca dorata che copriva lo sguardo della ragazza per poi riprendere parola, aggiungendo al suo volto un sorriso beffardo. – Ma che non c’è riuscita..-
Caroline non poté fare a meno di notare le labbra dell’ibrido vicino alle sue. Ma quelle di lui non osavano avvicinarsi un centimetro di più, i suoi occhi la scrutavano nel buio di quella notte.
 La pelle di Caroline rabbrividì quando anche le mani dell’ibrido si avvicinarono al braccio di lei, tenendolo non troppo forte. La ragazza, dal canto suo, non poté fare a meno di far prevalere la ragione, indietreggiando di poco.

Klaus non riuscì a trattenere un sorriso che fece alquanto irritare la ragazza per poi aggiungere un’ultima frase. – E non ci riesce ancora..- La ragazza, palesemente irritata da quel modo di fare, preparò il pugno portandolo con forza verso la guancia dell’ibrido ma , quest’ultimo, prontamente riuscì a fermarlo e quasi con impulsività l’attirò a sé, guardando negli occhi della ragazza che, adesso, era attaccata a lui pronta a proferire parola ma egli ,con altrettanta forza, spinse le sue labbra verso quelle di lei assaporando quel contatto.

La ragazza, se prima voleva dimenarsi, adesso era attaccata alle sue labbra.
 Quasi involontariamente schiuse la bocca per permettere l’accesso alla lingua del ragazzo, che non tardò ad arrivare. Le mani di lui sulla schiena di lei percorrevano dei piccoli tragitti che terminavano poco prima di toccare il fondoschiena.
Dal canto suo , la ragazza, portò le sue braccia dietro il collo del ragazzo portandola ad assaporare di più il contatto tanto bramato.  Si distaccarono svogliatamente, rimanendo, però, naso contro naso e riprendendo il sospiro.
Non ebbero bisogno di parole, ma solo di un sorriso. Quel sorriso che mancava da anni, secoli, o anche di più. Ma qualcosa fece voltare la ragazza verso l’alto. Qualcosa li aveva bagnati. La neve cadeva, lievemente, sui corpi caldi dei due, scivolando e creando piccoli tragitti sul quel poco di pelle scoperta.
Caroline sorrise come una bambina rivoltandosi poi nuovamente a lui, si avvicinò alle sue labbra , ma egli, scosse la testa di poco. Caroline, imbarazzata, cercò d’indietreggiare ma egli, la spinse ancora contro di lui, portando le labbra rosee sul collo di lei stampando piccoli baci.

La ragazza riprese la concezione della realtà quando la voce dell’ibrido, sussurrata al suo orecchio, la fece sobbalzare.
-Mordi il mio collo..- La ragazza, avvicinandosi dolcemente stampo un piccolo bacio sul collo di lui per poi far uscire i canini e assaporare il suo sangue.
Il ragazzo, abbozzando un sorriso, morse il collo della ragazza unendosi completamente a lei.

‘’Un unione perfetta di corpo ed anima.’’*

Mentre una goccia di sangue di lei e una di quello di lui cadevano contemporaneamente sulla dolce neve, appena posata sull’asfalto.
Colorandola di rosso, di passione, di amore.
Quelle gocce, quelle ultime gocce, che si uniscono attorcigliandosi fra di loro, sono unite, si proteggono, si fanno prevalere contro il bianco appariscente della neve e da lì vincono, vincono ogni sfida, loro vincono tutti.
La goccia di Klaus, quella di Caroline.
Il corpo di Klaus, quello di Caroline.
Non sono più distaccati, non più. Sono uniti, sono se stessi, sono innamorati.




Note dell’autrice.
BUONE FESTE A TUTTI!?! (Okay, sono in ritardo ma meglio tardi che mai.)
Comunque, spero che questa piccola AU vi sia piaciuta e buon anno nuovo a tutti. (Sperando che non ci siano errori di battitura, dopo averla controllata per ore e ore ç_ç.) Ciao a tutti e passate bene, ancora, questi ultimi giorni di ‘’vacanza’’. – Chiara.
Ah, sì quasi mi dimenticavo : ‘’ * = Citazione di una serie tv, in cui ha partecipato anche Joseph Morgan, ‘’HEX’’.
  
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